MIGLIORARE LA VIABILITA’ URBANA E L’EFFICIENZA DEL SISTEMA ITALIA
Il problema principale che la politica deve affrontare è da anni sempre lo stesso, e si può riassumere in due parole: migliorare l’efficienza del sistema Italia.
Il nostro Paese ha un enorme debito pubblico, che ci costringe ogni anno a pagare 80 miliardi di Euro di interessi, dai quali non otteniamo nulla in termini di servizi o di investimenti. Ma non ci sono solo questo debito e delle tasse troppo alte. Ci sono anche altri fattori che penalizzano l’economia del Bel Paese. Tra tutti il disordine urbanistico delle nostre città, che costringe la gente, al Nord come al Sud, a continui sprechi di tempo, di pazienza e di carburante.
Le città sono da sempre il motore dell’economia, e nelle città si svolge l’80% di tutto il traffico auto. Quindi razionalizzare la viabilità nelle aree urbane dovrebbe essere considerata una priorità almeno quanto il risanamento dei conti pubblici.
Ma come si fa a rendere il traffico urbano più scorrevole? La ricetta, adottata dagli altri Paesi europei e chissà perché ignorata in Italia, è piuttosto semplice: bisogna concentrare in uno o più luoghi (a seconda delle dimensioni delle città) ben collegati o da collegare alla rete del trasporto urbano, le attività di servizi che richiamano pubblico e generano i principali flussi di traffico. Cioè uffici pubblici, negozi, studi professionali ecc. Così si otterranno due risultati: diminuirà il numero degli spostamenti in auto, perché con un solo viaggio si potranno fare più cose, e una percentuale maggiore di questi spostamenti avverrà con i mezzi del trasporto pubblico.
Questi “centri di servizi” verrebbero realizzati interamente dai privati e con capitali privati. Il tutto all’interno di un piano nazionale sostenuto dal Governo da affiancare a quello delle Grandi opere.
Alleggerire il peso del debito statale è un obiettivo fondamentale, e sarebbe stato meglio arrivarci molto tempo prima (ma proprio chi ha sempre perseguito questo obiettivo è stato osteggiato in tutti i modi, fino a farlo diventare il nemico pubblico numero uno). Ma i tagli alle spese e gli aumenti delle tasse da soli potrebbero far diminuire i consumi interni e aggravare la recessione, rendendo ancora più difficile il riequilibrio dei conti pubblici.
Purtroppo un governo tecnico è il meno adatto per approvare quei programmi, come quello che qui viene proposto, necessari per rendere più efficiente il sistema Italia, creare nuove occasioni di lavoro e rilanciare l’economia. Per non parlare delle decisioni che bisognerebbe prendere per affrontare i problemi dell’energia che sono la vera causa della crisi (vedi in proposito l’articolo “Crisi economica e crisi energetica”) http://www.ecofantascienza.it/articolo.php?id=242
Il sito di Ecofantascienza può presentare una proposta specifica studiata per la città di Ferrara, che può servire a titolo esemplificativo.
PROPOSTA PER I PROBLEMI DEL TRAFFICO DI UNA CITTA’ ITALIANA
http://www.ecofantascienza.it/articolo.php?id=14
“La città di New York, per esempio, dove hanno sede una gran quantità di servizi e attività commerciali che richiamano ogni giorno grandi folle di visitatori, non ha praticamente problemi di traffico” . Se lo dici tu…
Secondo me il centro è fatto per essere vissuto, e non adibito a museo per tutristi.
Di tutto quello che parla,l’unica cosa, per me valida, sarebbe unire tutti gli uffici pubblici in un solo posto, ben accessibile e non troppo lontano dal centro. Trasferire tutto il resto significherebbe, di fatto trasferire la Città da un’altra parte.
Prima della crisi sopraggiunta nel Settembre del 2008, Palermo aveva avuto tutto il tempo di uscire da quel torpore che non aveva nulla a che vedere con la recessione, facendo più infrastrutture e creando un buon piano del traffico, ma invece ci si è pensati solo ora e stiamo pagando per non aver fatto nulla di ciò che serve a questa città, mentre nelle altre città le infrastrutture per la mobilità sono state realizzate sia pur con qualche intoppo. Ovviamente la crisi attuale ha aggravato lo stato di salute economica della città e per la città, dove chiudono negozi ed attività e tutto è più disordinato di prima con più traffico e molta più inciviltà. Si salvano solo i centri commerciali (menomale che almeno quelli esistono, e se sono così tanti ci sarà una ragione).
Il raddoppio della metropolitana: lavori iniziati nel Febbraio 2008, anno del crack dei Lehman Bros;
i tram: nel 2007 i primi colpi di piccone ma il cantiere non era ancora decollato, e ci vorranno altri 5 anni per finirli;
svincolo Perpignano e raddoppio del viadotto Corleone mai completati e chissà se ripartiranno un giorno con questa crisi;
la Sopraelevata Tangenziale, lavori fermati nel 1994 perchè qualche pseudonaturalista e anche qualcuno ancor oggi (che viene quì a leggere questo sito) è convinto che non si può fare per problemi estetici (mentre nelle altre città esistono);
per la nuova tangenziale, non si sa quando l’Anas e la Provincia avvieranno i lavori;
la Metro Leggera Automatica appartiene al libro dei sogni;
i Sovrappassi pedonali sul Viale Regione dovevano essere tutti completati, invece ne è stato completato solo uno e per giunta non è stato sfruttato per spegnere un semaforo pedonale;
gli incroci Oreto e Perpignano sono stati chiusi solo nel Dicembre 2009 e Novembre 2010, quando potevano benissimo farlo parecchi anni prima;
la Fiera del Mediterraneo è chiusa (quelle delle altre città resitono), per una cattiva gestione in passato;
Il PUT non esiste;
I vigili urbani dovevano essere dotati di tutor anti-doppiefile;
Casse comunali a secco…
Basta così per ora. Un disastro !
Molte di quelle carenze che ho elencato non dipendono affatto dalla crisi attuale ma dalla mentalità dei politici locali a cui non interessa minimamente risvegliare questa città !
La mobilita’ dei cittadini e’ strettamente legata alla qualita’ della vita. Ricordiamo che esisteno anche la bicicletta, i piedi, e gli autobus.
Con meno auto in giro, anche i nostri insufficienti servizi di trasporto sarebbero piu’ efficienti e veloci.
D’accordissimo!! per decogestionare Palermo occorre creare Quartieri ìnteramente dedicato ad ospitare il terziario ed i servizi di massa. Il centro Storico deve essere vissuto ma bisogna ricordari che esso si è sviluppato per sodisfarre una città di 200mila abitanti e non un area metropolitana di 1milone di abitanti.
Palazzi nobiliari dove vivevano poche decine di persone trasformati in mega uffici atti ad ospitare la lenta burocrazia Palermitana e sicliana (vedi gli uffici del comune, della provincia della regine e dei centinaia enti parastatali). Conventi trasformati in scuole, rimesse per carrozze in negozi ecc…
Questo non è vivere il centro è snaturalo ed abbusare del patrimonio storico ereditato.
la classe politica siciliana è responsabile, ma chi ha governato la sicilia negli ultimi anni è stato solo berlusconi, senza opposizione
@ tasman sea
No, è Lombardo ad aver governato e a governare ancora (per poco).
Beh sul discorso del “fotovoltaico inutile” dell’articolo che avete citato, avrei molti dubbi.
il problema principale non è tanto il fatto che producano poca energia, ma quello che questa energia sia molto difficile da immagazzinare, e dato che le fonti rinnovabili non hanno flussi di produzione costanti, questo diventa un problema.
ma la soluzione è molto più semplice di quanto si possa credere:
integrare la produzione da fonti rinnovabili con quella da centrali a metano.
infatti quest’ultime sono molto “elastiche” dal punto di vista della produttività di energia, nel senso che nell’immediato può essere aumentata o diminuita la produzione.
Pertanto un sistema integrato di produzione di energia da fonti rinnovabili e da metano sarebbe l’ideale in quanto nei momenti di eccessiva produzione di energia rinnovabile si diminuirebbe quella da metano e viceversa. (una centrale elettrica intelligente)
considerando che a quanto pare la Sicilia a breve (con tutti i suoi pro e contro) produrrà molta energia dai rigassificatori, sarebbe l’ideale!
Le città sono fatte per essere vissute dalle persone, funzionali all’essere umano quindi dovrebbero essere a misura d’uomo con servizi diffusi, si dovrebbero evitare i quartieri-alveari che sono alienanti e dannosi dal punto di vista sociale.
Quando ho fatto un giro by car in Francia la cosa che ho notato è che tra una città e l’altra (all’estero in verità le città vere, paragonabili a Palermo, sono poche o comunque in quantità minore dell’Italia) c’è il caro, vecchio, contado, terra, boschi, piantagioni e non case, case, case! Guardate la nostra città: andate all’aeroporto e ci sono costruzioni, prendete l’autostrada per la direzione opposta e c’è cemento in continuazione.
All’estero hanno adottato la scelta di avere città poche, ma fornite di quei servizi che necessitano di grandi utenze per essere utili (aeroporti, ospedali, università, metropolitane) e centri cittadini, piccoli, abitabili, sicuri e con adeguati servizi minimi (poste, scuole, medico, cinema) ma ben collegati con le città grandi in modo che se occorre andare in un ufficio o in una struttura che c’è soltanto in queste ultime non ci si sogna nemmeno di prendere il mezzo privato!
A Palermo è mancato per anni il piano regolatore e questo ha portato agli innumerevoli abusi! Abbiamo assistito allo spopolamento dalle campagne con troppe persone che si sono riversate nelle metropoli che sono cresciute e dismisura senza nessun riguardo alla vivibilità!
Sono contraria a creare quartieri interi da destinare soltanto ai servizi e agli uffici che di notte sarebbero completamente vuoti e, anche di giorno, squallidi. Ritengo piuttosto che bisognerebbe razionalizzare e avvicinare sì gli uffici tra di loro, ma senza concentrarli tutti in un unico punto della città dove si riproporrebbe il caos dei lavoratori e degli utenti che genererebbero traffico, ricerca spasmodica del posteggio, inquinamento.
da fautore della Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) fornisco un piccolo contributo sul miglioramento della mobilità urbana.
Molti servizi pubblici erogati da enti locali (comune, regione, etc) ad oggi consistono in fornitura di documenti CARTACEI al cittadino.
Un cittadino si sposta da un punto A ad un punto B della città utilizzando il più delle volte la propria auto o scooter per andare a fare ore di fila e poi ottenere un “pezzo di carta” che gli consentirà di fare o avere qualcosa (servizio).
Il problema consiste nel fare spostare per km decine di migliaia di cittadini al giorno in città per andare a fare ore di file e poi prendere solo un pezzo di carta.
Oggi nel 2012 esistono internet, pc, software ad hoc per potere fornire gli stessi pezzi di carta ai cittadini ma senza farli spostare dalla propria abitazione. Basta applicare le tecnologie dell’ICT e si taglierebbero in un solo giorno decine di migliaia di viaggi inutili in città.
Basta fornire ai cittadini una password, (il nome utente è il proprio codice fiscale, già univoco) e farli accedere a dei portali web dove potrebbero ottenere quello per il quale oggi, 10 gennaio 2012 possono ottenere solo spostandosi di km e facendo lunghe file.
Se oggi possiamo comprare un volo aereo online e fare pure il check in, se possiamo prenotare le nostre vacanze online senza andare in agenzia turistica, se possiamo pagare l’ICI, la Tarsu on line nei portali della Serit o della nostra banca online, non si vede l’ostacolo per il quale le pubbliche amministrazioni non possono fornire i propri certificati (pezzi di carta) online, la nostra cartella esattoriale online senza fare ore di fila alla Serit. La tecnologia fornisce hardware e software adatti per soddisfare queste erogazioni di servizi pubblici.
Fornendo questi servizi online si cancellerebbero, ripeto, migliaia di spostamenti individuali al giorno con propri mezzi con i vantaggi: minori emissioni inquinanti in atmosfera quindi miglioramento della salute dei cittadini, minore esborso di danaro per acquisto di carburante, più tempo libero individuale guadagnato, più serenità.
Questo dovrebbe essere il grande progetto dei servizi pubblici per i prossimi anni, cominciando a lavorare in tal senso da quello in corso appena iniziato.
Inoltre voglio portare all’attenzione dei lettori del blog, questo interessante documento (http://snack.to/ojPfBIg) redatto da tecnici dell’ENEA nel 2006 che in circa 30 pagine focalizza l’attenzione sul rapporto indivisibile che esiste tra uso dell’energia e mobilità urbana in una città, una sorta di concept urbano per città intelligenti (quelle che oggi vengono definite “smart cities” dove si vive bene) da avere in mente quando si disegnano-pianificano le città grandi o quando si vogliono “aggiustare” i difetti di mobilità già esistenti da decenni.
@Irexia
Condivido tutto quello che hai scritto.
Oggi paghiamo con una mobilita’ insostenibile il prezzo del cemento scriteriato che ha distrutto l’ambiente e i paesaggi, ha bloccato ogni sviluppo turistico, ha ucciso l’agricoltura e ha causato l’abbandono delle campagne a favore di un sovrafollamento sproporzionato e insostenibile della citta’.
Ha ragione Ciro Spataro: basterebbe eliminare il cartaceo x evitare inutili spostamenti da un ufficio all’altro….
Ma è anche vero che gli uffici pubblici, così come tanti altri servizi (vedi poste, banche, etc) se spostati fuori da centro lo renderebbero più vivibile, magari mantenendo piccoli centri di servizio che non richiamino migliaia di persone ma che bastino a soddisfare le necessità dei residenti…
tra l’altro non so se sapete che i residenti nel centro storico (la circoscrizione n°1) sono circa 22mila, contro una media di 90 mila per le altre… (controllate qua: http://www.comune.palermo.it/comune/settori/servizi_alla_collettivita/le_circoscrizioni/index.htm) quindi il traffico del centro storico non dipende certo dai residenti, ma da chi giunge dagli altri quartieri e lo fa con il mezzo che gli fa più simpatia (l’auto solitamente) non con quello piu funzionale (bus o bici)…
inoltre è inutile che ci si lamenti che si vuole trasformare il centro in un museo (@vendetta) perche è così in tutti i luoghi civili dove il centro raccoglie i suoi piu importanti tesori storici, artistici e culturali….Palermo fino a 60 anni fa era chiusa praticamente dentro la 1° circoscrizione e tutta questa andrebbe preservata come un gioiellino…