Tram e taglio alberi: un po’ di chiarezza

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Tornano alla ribalta i lavori della linea tranviaria lungo via L.Da Vinci e con esse il (già previsto) taglio degli alberi per consentire la realizzazione della piattaforma tranviaria (fra piazza Einstein e piazza Ziino). Proteste lecite che hanno scatenato una forte indignazione in rete e stupore. La domanda però è sempre la stessa: perché solo adesso?

Abbiamo parlato di lavori “già previsti”, perché già da 5 anni si sapeva che in quel tratto di strada sarebbe transitata la futura tranvia e che gli alberi lato “Messina” sarebbero stati spostati/tagliati. E proprio lo scorso 19 Agosto pubblicavamo su queste pagine l’ordinanza di avvio dei lavori e parlavamo di taglio (purtroppo degli alberi). Bene, tutto (o quasi) taceva e nessuno alzava il dito. Oggi scatta una sorta di indignazione a orologeria, a tempo praticamente scaduto.

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Sia chiaro: qui dentro nessuno gioisce per il taglio di alcuni alberi. E per dovere di cronaca, abbiamo anche contribuito a lanciare un appello circa le adozioni delle vecchie Chorisie prelevate da via L.Da Vinci alta. Ma è anche vero che esiste un tempo per ogni cosa e non ci può svegliare la mattina così. Ma di questo ci sentiamo di rimproverare l’Amministrazione che ad oggi, e come negli anni precedenti, non ha ancora adottato un piano di comunicazione. Fare comunicazione è essenziale affinché tutta la cittadinanza sia correttamente informata sui lavori e sui disagi a cui si va incontro. Il rischio è quello di creare malcontenti, ma soprattutto lasciare spazio ad un enorme disinformazione, anche scorretta come qui sotto:

 

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Ed anche in questa occasione, molti  affermano che i precedenti alberi di via L.Da Vinci alta siano stati definitivamente abbattuti. Vi riportiamo allora una breve rassegna stampa circa le operazione di recupero che furono portate a termine:

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Ogni tanto una rinfrescata di memoria è necessaria, visto che in tanti dimenticano facilmente.

Tornando ai lavori, anche in una recente riunione in Commissione Urbanistica con le associazioni ambientaliste, è stato confermato ulteriormente che il contratto sottoscritto con l’impresa prevede una forma di compensazione (in termini di CO2 assorbita) all’80%.

A tal proposito,  riportiamo un comunicato del prof. Barbera nonché Assessore al verde pubblico:
1. Sono alberi di Ficus microcarpa di non più di 50 anni. Frequentissimi a Palermo. Certamente belli, come tutti gli alberi, ma assolutamente non definibili “monumentali” e quindi non specificamente tutelati 
2. Trapiantarli in altre aree costerebbe molto, impiegherebbe tempi lunghi, e accorgimenti onerosi ( si tratterebbe di un intervento del tipo “grandi trapianti” e avrebbe un esito molto dubbio. Considerando anche la stagione non garantirei più del 10% di sopravvivenza. 
3. Gli alberi in città sono, oltre che belli, molto utili. Diminuiscono la quantità di CO2, altri inquinanti atmosferici, migliorano il microclima. Tutti benefici che la presenza dei tram elettrici, riducendo il traffico automobilistico, assicurerà in maniera incommensurabilmente maggiore. 
4. Il contratto con l’ impresa che realizza la linea tramviaria e le norme di legge impongono (all’impresa) il 50% di compensazione con altri alberi (la misura si intende in termini di CO2 assorbita). In una riunione in Commissione Urbanistica abbiamo assicurato che oltre a vigilare sul rispetto delle norme e del contratto (le aree sono già individuate; tra queste l’ex palmeto dove ha ora sede il cantiere), porteremo di nostra iniziativa la compensazione all’80% nell’area interessata dall’intervento. Considerando l’ambito cittadino andremo certamente oltre. Per esempio con i 10.000 alberi di prossimo impianto al Cassarà.“

Ci auguriamo che le associazioni ambientaliste possano portare a termine il programma di compensazione. A tal proposito, annunciamo che il prossimo 21 Novembre comincerà la piantumazione dei primi alberi di frassino donati da Rocher alla città di Palermo. Diffidate inoltre da politici e non  che parlano di alberi centenari. Non vi sarà difficile trovare in rete foto della stessa strada durante gli anni ’50, totalmente priva di alberi e palazzi.

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27 Thoughts to “Tram e taglio alberi: un po’ di chiarezza”

  1. Effettivo

    Convengo pienamente con l’autore dell’articolo, trovo questa polemica odierna sul taglio di qualche albero in Via Da Vinci bassa, sterile e palesemente strumentale…certo dispiace vedere degli alberi tagliati, ma se è necessario non vedo il problema. Trovo necessario sensibilizzare le autorità competenti a piantumare nuovi alberi di specie meno invasive. Bisognerebbe sensibilizzare il comune quello si, a ripristinare le centinaia di palme morte a causa del punteruolo rosso, ho visto ieri, che una di queste e quasi andata nei pressi della nuova passeggiata alla cala, vicino al nuovo bar…poi ci sono quelle di piazza Vittoria al Politeama ecc ecc….sensibilizziamo questo !!!!

  2. Coccolino

    Possibile che non ci sia un modo per rendere “piu’ verde” il tragitto del tram? Guadagneremo certamente qualche punto sul traffico ma è innegabile che viale L. Da Vinci si sia notevolemente abbruttita dopo il taglio degli alberi.

  3. Metropolitano

    Ma devono tagliarli tutti quanti ? E anche in via Notarbartolo, il cui tram passerà al centro ? Risp. grazie

  4. La vicenda è molto semplice a mio avviso: in qualsiasi opera infrastrutturale di queste dimensioni, il taglio di qualche albero o la sottrazione di alcune aree verdi può essere inevitabile perchè si coinvolgono ampie fette di città, e un’infrastruttura in superficie quasi sempre ricerca spazi ampi dove poter essere costruita.

    Per fortuna i cittadini hanno riscoperto da qualche anno a questa parte la voglia di interessarsi di quello che succede sotto il loro naso, ma non vorrei che divenisse uno sport a senso unico dove qualsiasi episodio venga visto come “anomalo”.

    Sicuramente è lecito e sacrosanto chiedere spiegazioni all’azienda, cercando di capire se sono state vagliate tutte le soluzioni possibili per salvaguardare gli alberi.

    Ma in tutte le grandi opere infrastrutturali si sacrifica qualcosa, per cui non vorrei IN GENERALE che passasse il messaggio che ogni “sacrificio” è una negligenza progettuale. Alcune volte è inevitabile.

    Vorrei soltanto che non si giocasse al massacro a prescindere, per fazioni, ma che prima ci si documentasse. Che ben vengano gli approfondimenti ma senza pregiudizio, cortesemente.
    😉

  5. MAQVEDA

    Ottimo articolo, lo quoto in pieno, pur condividendo l’ovvio dispiacere per le piante eliminate. Speriamo in un congruo e celere risarcimento.

  6. peppe2994

    Complimenti per l’articolo, ci voleva semplicemente per fare il punto della situazione.
    Stiamo a vedere quali alberi e dove verranno piantati, ad ogni modo ci saranno e rimpiazzeranno quelli abbattuti.

    Comunque speriamo non si scateni il delirio quando verranno tagliati i pini di Viale Regione e speriamo anche che la SIS riesca a ricavare qualche aiuola come fatto nell’ultimo tratto di corso dei mille.

  7. MAQVEDA

    I pini, non ci pensavo più.
    Da quello che sto vedendo ora su street view, dall’ex Motel Agip sino a via Perpignano nello spartitraffico della corsia lato monte non ne è per fortuna presente nemmeno uno.
    Da questo incrocio in poi ce ne sta un filare di piante adulte (6) seguite da altre 6 molto più giovani e altre 3 di nuovo più grandi. Poi c’è un grande vuoto, dalla rivendita Audi in poi sino al corso Calatafimi non ci sono alberi.
    E fin qui ho pensato, ok siamo fortunati.
    Sono dolori nello spartitraffico lato mare.
    Ho contato qualcosa come 113 alberi. cavolo, più di 100 alberi sono pesanti 🙁
    Mi chiedo solo una cosa, quelli più giovani è possibile salvarli? se mi viene detto di no allora ok, spero nelle piante nuove che verranno, ma se mi si dicesse si, allora credo sarebbe giusto pretendere questo salvataggio come per le Chorisie.

  8. peppe2994

    Ci sono alberi piccolini che effettivamente possono essere trapiantati.
    Ad esempio sono morte diverse palme nelle aree verdi all’inizio di viale regione (altezza via Oreto), sarebbe ottimo se li piantassero li per esempio che è rimasto vuoto.

  9. cirasadesigner

    Credo che quando si gridi allo scandola per il taglio degli alberi e si dica abbasso il tram, si sia davvero fuori dal mondo, come si può mettere sullo stesso piano una cosa del genere, probabilmente chi scrive di queste idiozie, preferisce respirare tanto particolato, o crede che l’albero sia in grado di assorbirlo.
    Le logiche di compensazione adottate dall’amministrazione saranno sufficientemente adatte a rimpiazzare il verde tolto, ma di sicuro il nuovo mezzo eliminerà tantissima co2 prodotta dai vecchi autobus.
    Una cosa davvero triste comunque leggere di queste polemiche sterili che ti danno l’idea del pensiero provinciale che ci sta a Palermo.
    Bisogna davvero pensare a dare una svolta alla città e recuperare il gap accumulato negli ultimi 50 anni

  10. Fabion54

    @Metropolitano: Stanno tagliando proprio quelli in via Notarbartolo, perché purtroppo il progetto prevede che per far spazio al tram vengano allargate le carreggiate e quegli alberi non avrebbero permesso questo.

    @MAQ: 110 alberi? Avevi bevuto un po’?
    In Via Notarbartolo (9) e L. Da Vinci bassa le piante saranno una ventina.

    In Viale Regione hai detto tu che gli alberi sono 15

    20+15= 35
    Tra 35 e 100 c’è una bella differenza!
    Sicuramente non fa piacere a nessuno vedere questi alberi tagliati, ma è per una ottima ragione

  11. peppe2994

    Contando entrambi i lati di Viale Regione sono 127 pini (uno più, uno meno) da abbattere, ma ripeto molti sono davvero piccoli li trapianteranno di certo considerato che i pini dove li metti crescono.

  12. MAQVEDA

    Fabion
    Se rileggi il mio commento ti renderai conto che non parlavo di via Notarbartolo, bensì di viale Regione e dei suoi pini, dopo che Peppe ne aveva fatto cenno.

    Ho detto che 15 erano solo lato monte, ma nella corsia di ritorno purtroppo ce ne stanno proprio 113, albero più albero meno :-p
    Ora non voglio certo mettermi nel mucchio di quanti stanno creando queste sterili discussioni, però mi chiedo solo nuovamente, i pini giovani, si possono salvare? Visto che comunque le piante più piccole sono una buona metà di questo centinaio. Ottenuta risposta o positiva o negativa a questa domanda, sarò sempre e comunque a favore del tram. In ogni caso credo che nessuna di queste povere piante si stia sacrificando invano.

  13. Fabion54

    @MAQ: Avevo letto male 🙂 Chiedo venia! Sicuramente una soluzione verrà trovata 🙂

  14. MAQVEDA

    Tranquillo 🙂
    Comunque lo spero ragà, anzi perché non incontrarsi con chi si è interessato del trapianto delle chorisie? Non ricordo assolutamente chi si mosse, se è stato il Comune, la SIS stessa o altri a occuparsene. Almeno potremo dire di averci tentato. Trattandosi di piante molto giovani va da se che la percentuale di riuscita del trapianto dovrebbe essere superiore al 10%.

  15. Metropolitano

    Vabbè, niente è per sempre. 🙁
    Anzi pensavo che lo spazio bastasse per i due binari al centro e per lasciare una corsia per senso di marcia alle vetture.
    Troverò una via spoglia al ritorno. Pazienza.

  16. Pietro Bolenares

    Il “sacco di Palermo” non è roba vecchissima (si è “quasi fermato” soltanto nei primi anni ’70) e l’asse Via Da Vinci-Via Notarbartolo è uno dei “frutti” di quella stagione politica (il “metodo” era semplice: costruzione di case popolari lontanissime dalla città storica; necessità di fornire dette case delle opere di urbanizzazione primaria; rivalutazione “stratosferica” delle campagne intermedie e loro trasformazione in aree edificabili).

    Quanto al tram, anch’esso è lo specchio della mancata pianificazione, a Palermo, di un sistema integrato e facilmente implementabile di mobilità pubblica perché se è vero che il costo-chilometro di una linea tranviaria è infinitamente minore a quello di una linea metropolitana sotterranea non c’è dubbio che solo quest’ultima può assicurare – sia pure in decenni – una “capillarità” della rete di trasporto passeggeri.

    Per quanto precede, è “quasi ovvio” che ogni realizzazione – anche quella ” a spizzichi e bocconi” del tram – incide su un tessuto urbano pensato soltanto con finalità speculative e, invece, totalmente “non pensato” in termini di vivibilità. In un città “non pianificata” non può dunque sorprendere che un’opera finanche ragionevole (almeno relativamente al collegamento Borgo Nuovo-Stazione Notarbartolo, su quello Forum-Stazione Centrale ho qualche perplessità in più) debba “sovrapporsi” (per così dire) all’esistente.

    Quanto alle piantumazioni compensative è piuttosto singolare che esse “compensino”, nella migliore delle ipotesi, al massimo all’80 % le piante abbattute. E che,poi, la messa a dimora delle “piante sostitutive” possa anche riguardare siti distanti da quello in cui si è proceduto all’abbattimento è cosa che si commenta da sé (ad esempio, nel caso di Via Da Vinci “alta” l’unica “compensanzione” credibile sarebbe la totale alberatura dei marcipiedi che delimitano la carreggiata, lo stesso dicasi per Via D’Aosta e, parzialmente, per Corso dei Mille).

    Altra questione: se è vero che il panormita-tipo si sveglia soltanto per difendere il proprio interesse particolare, mi chiedo, però, perché caso delle grandi opere per Palermo non si sia fatt oricorso alle cosiddette procedure partecipate (evidentemente – questa è la mia opinione – la democrazia è stata ritenuta troppo onerosa e… poco moderna).

    Ultima questione (almeno per adesso): ma com’è che per il tram di Palermo non si è preso in considerazione il sistema senza catenaria che comporta una minore occupazione della sede viaria?

  17. peppe2994

    Potresti definire sistema senza catenaria con qualche esempio?
    Grazie 🙂

  18. Pietro Bolenares

    A proposito di tram senza catenaria: http://www.trasportando.com/tag/tram-elettrico-senza-fili/.

    A Reims un tram di questo tipo è in funzione dal 2011.

  19. Orazio

    Ma il tram sotto gli alberi non poteva passare? Ed ancora, va bene che siete i portavoce della SIS e non della gente (vedi leggi e capisci le note contenute alla sezione “chi siamo” di questo sito), che anzi trattate con saccenza, supponenza e chiccheria, però, come qualcuno ha già linkato, i tram si fanno anche senza catenaria. Vedi Bordeaux, l’ultimo che ho visto, dove il tram arriva in centro e abbassa i pantografi in coincidenza con la fine della catenaria.

    P.S.: a Bordeaux non ci sono nemmeno le trincee di cordoli e ringhiere. Ma che ve lo dico a fare, lo sapete, peccato che non lo dite.

    Gente libera. Dentro. E non ci pigliate per il fondelli, molti di noi, purtroppo per voi, abbiamo viaggiato e viaggiamo.

    P.P.S.: qualcuno riguardo a questa vicenda, sulla stampa, ha parlato dell’epoca del sacco: non sarà così perché c’è poco da saccheggiare ormai, qui in fondo parliamo di qualche albero, e perché oggi c’è qualche testa di xxxxx (così la definireste voi) che protesta e tiene viva la coscienza civile, ma lo stile dei costruttori è sempre lo stesso: saccheggiare, siano essi capocantiere di paese assurti al rango d’impresari o multinazionali.

    Avremo il tram: bene, ovvio, anzi è tardi. Sarà il peggiore che si potesse concepire: male. Un tram palermitano: appunto. Qualche poppante 19nne qui, prima di sparare sentenze ed insultare la gente, dovrebbe sapere come si fanno i tram altrove.

  20. Calò

    L’idea delle linee tranviarie senza catenaria è molto interessante. Probabilmente non è stata applicata perché la tecnologia è di pochi anni fa e comporta probabilmente dei costi in più, mentre il progetto della rete tranviaria di Palermo è nato molto prima. Non è escluso comunque che se un giorno la rete tram andrà ampliata, si possa tenere in considerazione una tranvia senza catenaria. Soprattutto se verranno previste linee che transitano all’interno del centro storico.

  21. peppe2994

    Infatti. Il tram è stato approvato nel 2002, la tecnologia invece è stata inventata sette anni dopo nel 2009.

    @Orazio:
    Il tram non può essere come Bordeaux per il motivo di cui sopra, le barrire invece sono tristemente necessarie per contrastare lo stile di guida acrobatico del palermitano medio che ha costantemente fretta.
    Il tram non può passare sotto gli alberi perché con la corrente elettrica non si scherza già a bassa tensione,figuriamoci ad altissima tensione come per il tram. Anche tagliando gli alberi a misura in modo che non intralcino la catenaria non si potrebbero più potare con i fili del tram sotto ed anche se lo facessero metti che si stacca un ramo e cade sul filo, intanto prende fuoco, poi il legno non conduce a tensione domestica ma per tensioni più alte conduce tranquillamente scaricando a terra quindi la sicurezza va messa sempre al primo posto e di sicuro non si può mettere la vita in pericolo per salvare gli alberi.

    Infine i tram non si possono fare come altrove, come ogni opera si fa come è meglio per il contesto in cui si trova, sottolineo nuovamente, il contesto in cui si trova quindi nel progetto devono essere considerati gli automobilisti folli che a Bordeaux non ci sono.

    PS: Non è che viaggi solo tu eh, magari a qualcuno piace più questo tram che come li fanno altrove oppure non lo trova brutto inutile e fatto male come tu pensi ( giustamente sia chiaro, ognuno è libero di pensare come meglio crede ed esprimere le proprie opinioni positive o negative).
    I gusti sono gusti.
    Mi sembra come il discorso del muretto di via Malaspina appena realizzato per alcuni bruttissimo e per me così bello che c’ho fatto tutti i muri all’aperto in campagna.

  22. Penso che peppe2994 abbia dato risposte esaurienti.
    Caro Orazio non è che hai viaggiato solo tu qui dentro.
    E quando scriviamo che, per esempio, le transenne della tranvia non sono un’esclusiva di Palermo, lo facciamo con cognizione di causa riportando anche altri esempi. Tralasciando le normative che impongono questa scelta, e la realizzazione anche per far transitare i mezzi di soccorso: Firenze, Torino…ma di che parliamo?
    Nella città toscana ci sta pure la catenaria ed è di recente realizzazione. Vuoi mettere che sono imbecilli anche lì, compresi svizzeri e tedeschi che usano ancora i pali della catenaria?
    E come ti hanno già fatto notare altri (anche loro sono portavoce della Sis?), questa nuova tecnologia è di recente applicazione.
    Dovresti sapere che durante la progettazione ci sono devi passaggi che possono durare anche anni: conferenze di servizi, tavoli tecnici con Provincia, Regione, Comune, Ministero, Circoscrizioni, Genio Civile.
    Tutti atti pubblici che puoi consultare liberamente.
    Circa le proteste, meno male che ho scritto nell’articolo che sono lecite 😀
    Però se queste proteste sfociano pubblicando certe foto (vedi sopra), allora abbi l’onestà di ammettere che questo non è scuotere la coscienza civile ma ignoranza!

  23. E circa le ultime tecnologie, aggiungo: oggi tu progetti una linea tranviaria fino a Mondello. Di ultima generazione, senza pali di catenaria, senza barriere perché molti panormosauri saranno già educati e disciplinati.
    Fra 10/15 anni arriverà mio figlio e scriverà che siamo stati imbecilli a realizzare ‘sta cosa perché nel frattempo a Stoccolma i tram volano.

  24. Metropolitano

    Come si può notare il progetto del tram esisteva già, ed io ero al corrente che i lavori partiti decollati cinque anni fa sarebbero andati avanti. Ogni protesta è irricevibile perchè ci si doveva pensare prima dell’arrivo del cantiere di via Notarbartolo.

    Ad ogni modo nè io nè gli altri cittadini lungo la via Notarbartolo/ Da Vinci sapevamo che dovevano abbattere pure gli alberi al di sotto di Piazza Ottavio Ziino considerato che le corsie dei tram dovranno passare al centro. L’unica vergogna è che pur costruendo queste grandi opere politicamente si privilegia sempre l’uso dell’automobile. Allora i politici fecero la scelta tra mantenere il verde pubblico lungo la via Notarbartolo oppure dare più spazio ai veicoli, visto che i binari occuperanno buona parte della carreggiata.
    Fare le linee tram pur abbattendo qualche albero è sempre giusto.
    Invece stando alla risposta che ho avuto, estendere le corsie per l’automobilista e tagliando i fixus è sbagliato: così il livello di CO2 resta sempre alto in via Notarbartolo, se non addirittura non aumenta per la rimozione degli alberi, poichè solo con meno corsie per automobili e inoltre più tram (mezzi ecologici) si riduce l’inquinamento.
    Potevano pur sempre lasciare una corsia per senso di marcia tra le piazze Boiardo e Ziino ! In sostanza si poteva fare meglio per questo progetto ! Oppure sfruttare la via di sfogo dietro il bar Oasi e l’edicola a fianco per le corsie suppplementari dei veicoli ! NO ?
    Sarebbe stato più intelligente.

  25. Irexia

    Vorrei segnalare ceh oggi su repubblica palermo si parla del taglio degli alberi di via Notarbartolo e sembra che ci siano alcune possibilità per salvare qualche albero… Vi posto l’articolo:

    http://citta-in-rete-palermo.blogautore.repubblica.it/

  26. Metropolitano

    Ho letto l’articolo e onestamente penso anche io che questi grossi alberi a differenza delle chorisie non si possono trapiantare. Moriranno una volta segato il tronco principale. Sono sempre esseri viventi per cui io me ne frego se si fanno distinzioni tra animali uomini e piante. Se le alternative ci sono si lasci stare qualche ficus. Del resto a chi devono crearlo lo spazio? Alle automobili, vero ? I tram scorreranno al centro della carreggiata, quindi non c’entrano. La colpa è di chi non ha cercato qualche soluzione per evitare la morte (scempio) degli alberi. Per me l’età non conta. Se sono vecchi 40-50 anni sono pur sempre esseri viventi esistenti da decenni. Il discorso che non sono secolari non regge. Se si può evitare si eviti di sacrificare alberi per corsie, semmai si faccia il contrario, cioè una corsia per senso di marcia senza abbattimenti. Io ne dubito purtroppo che si seguirà questa corsia.

  27. Pietro Bolenares

    @Metropolitano

    Credo che il suo intervento dia modo di ragionare sul fatto che uno o più filari di alberi non siano concepiti in termini di valore, ma di ostacolo o meno all’avanzare di una “modernità” (talora, paradossalmente, persino già obsoleta al suo attuarsi) che non ammette valutazioni complesse, in nome – ognuno lo capisce da sé – di un efficientismo che non prevede (quasi ideologicamente, direi) il dubbio.

    D’altronde il “partito del cemento” (che, non dimentichiamolo, è uno dei pochi elementi “unificanti” di Sud e Nord) ha gioco facilissimo se ha come interlocutori (si fa per dire!) amministrazioni locali o ignave (nella migliore delle ipotesi) o prive di una visione d’insieme del territorio. E quanto al verde pubblico in particolare è facile constatare quale “rispetto” ne abbia il Comune di Palermo semplicemente osservando – e basta una passeggiata di mezz’ora – le centinaia (migliaia?) di cercini vuoti e/o “privatamente cementificati” presenti nelle vie cittadine. Pare quasi che la “logica” sia: meno piante, meno manuntenzione, meno spese, meno “camurrie”.

    Ah, già, dimenticavo: abbiamo i “fiori all’occhiello” costituiti da Parco Uditore e Parco Cassarà! Il resto può aspettare (o morire): non è mediaticamente spendibile.

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