PRIMA IL COVID, POI IL CALDO E ORA LE FERIE: DA MESI IL POLO TECNICO DEL COMUNE E …….CHIUSO.
E mai possibile che , come denuncia il presidente dell’Ordine degli Architetti Iano Monaco :
“ Nel pieno dei lavori per i bonus edilizia, interloquire con il SUE (Sportello unico per l’edilizia), è diventato praticamente impossibile con tutto ciò che consegue per il lavoro dei professionisti e l’economia stessa della città”.
Ciò che succede al Polo tecnico del Comune di Palermo è surreale: prima il COVID poi il guasto degli impianti di condizionamento , con la chiusura al pubblico e con i dipendenti in smart working, e ora la decisione di sospendere il ricevimento al pubblico dal 5 al 25 agosto per ferie.
Da mesi le attività sono ridotte al minimo
Ma ancora più surreale è stato l’incontro tra il presidente dell’Ordine degli Architetti , Iano Monaco e l’assessore all’Edilizia privata , che è anche presidente dell’Ordine degli Ingegneri, Vincenzo di Dio.
L’arch. Monaco ha fatto presente all’assessore che “ad essere penalizzati dalla situazione non sono soltanto i professionisti non tutelati da posto fisso e stipendi ma tutta la città, la cui economia è paralizzata dal blocco dell’Ufficio Tecnico comunale, al limite della interruzione di pubblico servizio”.
“Come abbiamo detto all’assessore è essenziale porre in essere rimedi immediati seppure temporanei: prevedere la presenza in ufficio del personale nella prima parte della mattina (cioè nelle ore meno calde), come già proposto, fin qui inascoltato, dallo stesso Di Dio”
Se abbiamo capito bene , l’assessore aveva “proposto” ai suoi dipendenti di essere presenti in ufficio ,almeno la mattina, ma i suoi dipendenti non lo hanno….. “ascoltato”.(sob!!!!!)
COMPLIMENTI!!!
E’ poi ci stupiamo che l’assenteismo, anche quello “legalizzato”, si così diffuso negli uffici comunali
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Come pubblicato oggi da “REPUBBLICA” nell’edificio di 15 piani di via Ausonia che ospita il Polo tecnico di Palermo , un settore con oltre mille dipendenti , ieri erano in …..50.
Ma anche se l ’assessore striglia i dipendenti , l’enorme palazzone, costato ben 22 milioni, è un gigante vuoto.
Tra smartworking , ferie e malati ( più o meno immaginari) , a mezzogiorno i corridoi sono deserti, le stanze una distesa di scrivanie vuote.
E’ il simbolo dell’ incapacità di questa amministrazione di far funzionare la sua macchina burocratica.
Qui l’immobilismo resta sovrano.
L’assessore vorrebbe che le ferie, venissero scaglionate, ma i dipendenti non lo ascoltano ( ma le ferie qualcuno le autorizza?).
Come denuncia il presidente dell’Ordine degli Architetti Iano Monaco :
“E mai possibile che nel pieno dei lavori per i bonus edilizia, interloquire con il SUE (Sportello unico per l’edilizia), è diventato praticamente impossibile con tutto ciò che consegue per il lavoro dei professionisti e l’economia stessa della città”.
L’arch. Monaco ha fatto presente all’assessore che “ad essere penalizzati dalla situazione non sono soltanto i professionisti non tutelati da posto fisso e stipendi ma tutta la città, la cui economia è paralizzata dal blocco dell’Ufficio Tecnico comunale, al limite della interruzione di pubblico servizio”.
Ma dal SUE(Sportello unico per l’edilizia) nessuno risponde.
Se l’assessore alza le braccia il sindaco che fa?
Comprendiamo che è troppo impegnato con il “festino” per occuparsi di queste “quisquiglie”.
LUI ha una “visione” superiore e queste vicende, così terrene, lo infastidiscono.
Ecco, questo è l’ennesima testimonianza di una città allo sbando totale a 360 gradi, nel caso qualcuno non si sia ancora convinto di ciò.
Sono tre settimane che un professionista non riesce a concludere una pratica CILA che gli ho chiesto di fare e con rassegnazione mi aveva avvisato che ci sarebbe voluto del tempo, per l’impossibilità di consegnare la pratica.
Architetti, geometri, nonché le imprese edili….ferme, a fronte di tanti cittadini che vorrebbero fare lavori ma non possono. Sempre per l’incapacità comunale.
Credo che nel resto d’Italia le pratiche ormai si inoltrino tramite mail ordinaria o PEC che ogni professionista debba avere…
Prova a stimolare il professionista cui ti sei rivolto, temo che a Palermo siamo all’anno 0…
Guarda che per fare la CILA è sempre necessario l’accesso agli atti. Non parliamo di andare a consegnare un foglio di carta.
Se posso, sommessamente, dico solo che non sono problemi di questo o di quell’ufficio comunale ma degli effetti dell’applicazione squinternata dell’istituto del lavoro agile che coinvolge la maggior parte degli uffici pubblici, comunali e non.
Ti posso dire che anche l’utenza ci mette del suo, visto che gli uffici pubblici ormai accettano la documentazione tramite mail ordinaria, sebbene possa concedere il beneficio del dubbio che l’Amministrazione di Palermo non sia aggiornata e non abbia tutto il personale con le necessarie competenze informatiche idonee a garantire i servizi e non doverli mai interrompere
Sai… era un comune diverso: ho chiesto (per PEC) un certificato anagrafico e me l’hanno mandato in mezza giornata. Il Comune di Palermo 25 anni addietro era già all’avanguardia in termini di informatizzazione (anche questa era la Primavera di Palermo), adesso non saprei ma non credo siano tornati indietro.
Orazio sono d’accordo con te.
Il problema non sono solo le “resistenze” dei cittadini ma “ l’ applicazione squinternata dell’istituto del lavoro agile che coinvolge la maggior parte degli uffici pubblici, comunali e non”.
In alcuni casi, come sostiene il presidente dell’ ordine degli architetti, ci sarebbero gli estremi per il reato
“d’ interruzione di pubblico servizio”
Per esempio, è mai possibile che per rinnovare la carta d’identità a Palermo ci vogliono 2-3 mesi e molte delegazioni comunali sono chiuse?
Un anno fa , per sollecitare gli uffici del Comune di Palermo a inviare, per via informatica, a un altro comune un semplice certificato è dovuto intervenire “duramente” il ……segretario comunale e il sindaco di questo comune?
Certo anche gli uffici della Regione Sicilia non scherzano tanto che lo stesso presidente regionale , un anno fa, fece notare che per molti dipendenti il lavoro agile equivaleva a ….non lavorare.
Il 18 luglio 2020, Musumeci definì i dipendenti regionali ……“improduttivi”:
“L’80 per cento di loro si gratta la pancia dalla mattina alla sera. Ora vogliono stare ancora a casa per fare il ‘lavoro agile’. Ma se non lavorate in ufficio, come pensate di essere controllati a casa?”
IL POLO TECNICO DEL COMUNE DI NUOVO CHIUSO : QUESTA VOLTA SI SONO GUASTATI I WC
Il polo tecnico di una città dovrebbe essere il cuore pulsante dell’attività amministrativa del Comune: infatti si dovrebbe occupare di progetti, di lavori pubblici , urbanistica ed edilizia privata: a Palermo è invece quasi sempre desolatamente chiuso e vuoto.
Specchio di una città drammaticamente immobile
Prima il covid, poi un guasto ai condizionatori, ora si sono guastati i servizi igienici.
Il 28 ottobre si è rotta l’autoclave e gli uffici sono stati chiusi perché il Comune non è riuscito ancora a riparare il guasto.
Il migliaio di impiegati comunali hanno ottenuto prima una riduzione della presenza in ufficio e da oggi, su richiesta dei sindacati , possono ritornare a lavorare da casa.
L’assessore all’Urbanistica Vincenzo Di Dio, che questa estate era riuscito faticosamente ad azzerare lo smart working riportando tutti in presenza, adesso si limita a dire che “ho chiesto che il guasto venisse riparato”.
Quanto tempo passera prima che il guasto sia riparato?
MISTERO!!!
Ma perché ci vuole tanto a riparare un’autoclave?
Il Comune non risponde anche perché in cassa non c’è un euro.
Con il smart working di massa l’attività dell’ufficio tecnico si era ridotta drasticamente .
Questa nuova chiusura rischia di bloccare ancora una volta l’attività amministrativa comunale.
Nel pieno dei lavori per i bonus edilizia, interloquire con il SUE (Sportello unico per l’edilizia), diventerà praticamente impossibile con tutto ciò che consegue per il lavoro dei professionisti e l’economia stessa della città