Pensavamo che le aree per i cantieri dell’anello ferroviario fossero state tutte occupate e invece SORPRESA.
Si perchè nelle ultime settimane era stata data la notizia che una relazione dei VVF, ma non solo, avesse prescritto la realizzazione di una nuova via di fuga in caso di emergenza
RFI quindi ha dovuto di fretta e furia progettare e dare mandato alla D’Agostino di realizzare la una nuova rampa di accesso, vasca antincendio una nuova stazione radio e un locale pompe
Tutto ciò ci auguriamo che non influisca con la data di fine lavori.
Ma l’ordinanza n.421 del 08/04/2024 autorizza l’occupazione dell’area fino al 15 dicembre 2024.
Considerando quindi metà dicembre come data di fine lavori, direi che possiamo ipotizzare l’apertura del primo lotto dell’anello ferroviario non prima di giugno 2025, ma questa data è puramente indicativa
Come al solito monitoreremo l’andamento dei lavori e vi terremo aggiornati
Un anno in più o in meno che cambia.
Dieci anni di ritardi e ci confondiamo per uno…
Speriamo che non ci siano gli stessi ritardi per la chiusura, sennò ci toccherà attendere il 2040 per quest’opera che poteva essere progettata diversamente.
L’unica cosa buona che hanno fatto è stata quella di cambiare il programma della linea programmando treni che entreranno dal passante. Forse forse l’anello bidirezionale che porta in ogni fermata della città senza rottura di carico potrebbe essere molto più utile del trenino che gira gira in tondo. Il bidirezionale effettivamente ti dà la possibilità di raggiungere qualunque stazione. Per come era stato programmato invece se devo spostarmi dal politeama all’ospedale dovrei scendere e poi aspettare un altro treno coi tempi non frequenti di una vera metropolitana. In questo modo invece quasi quasi ci faccio seriamente un pensierino e lascio l’auto in garage.
A volte, dopo aver mangiato lo scecco, la coda rimane proprio indigesta.
A mio modesto parere, tanti anni di disagi non possono essere giustificati per la riesumazione di un’opera nata già vetusta.
L’anello fu pensato negli ormai lontani anni 80 sfruttando in parte un tracciato ancora più antico già dismesso che non segue esattamente la direttrice degli spostamenti giornalieri dei cittadini.
Interventi di questo tipo vengono concepiti alle nostre latitudini essenzialmente per dare una parvenza di efficienza amministrativa, per dare ad intendere che qualcosa si muove, ma essenzialmente con un occhio al portafoglio e cercando di fare il minore sforzo progettuale.
@Taker
Ma dove hai trovato le informazioni che riguardano la bidirezionalità dell’anello? Io sapevo che il senso fosse unico (da notarbartolo al politeama) ed effettivamente poco senso aveva
Bidirezionale in una prima fase, monodirezionale quando entrerà in esercizio anche la seconda parte cioè Politeama-Notarbartolo di cui si stanno avviando adesso i primi cantieri come prevedono le ordinanze per quel che riguarda piazza Amendola.
@franz Non adesso. A chiusura anello ci sarà una linea che andrà in aeroporto passando dentro l’anello e un’altra verso Cefalù. Più il treno che farà il girotondo. C’è una mappa della futura metropolitana ferroviaria che trovi sul web. Mi sembra che sia uscita proprio su mobilita Palermo. È il piano metropolitano di Palermo a lavori finiti.
@ff no. A chiusura ci sarà una linea bidirezionale e una monodirezionale.
Io però non sarei tanto severo. Utilizzo la metro ogni giorna lavorativo, da Notarbartolo, e devo dirti che attualmente il passante e il tram sono i mezzi più efficienti di Palermo. Sono puntuali e affidabili oltre che comodi.
Non ho mai utilizzato il tram, per cui mi limito a commentare l’efficienza di anello e passante.
A mio avviso le due strutture godono si dei vantaggi propri dei mezzi che viaggiano su tracciato riservato e quindi svincolati dal traffico automobilistico, ma allo stesso tempo soffrono di carenza di progettazione essendo stato scelto essenzialmente un diverso uso di strutture già esistenti, seppur migliorate ed efficientate.
Le attuali e le nascenti stazioni dell’anello non sono tutte allocate in punti strategici della città. Per rendere più appetibile il servizio sarebbe quantomeno necessaria una frequenza maggiore. Col rischio di far viaggiare totalmente vuoti i già limitatamente frequentati treni e di portare in passivo l’esercizio.
Simile la realtà del passante. Buono per collegare l’interland e agevolare il pendolarismo. Meno buono per garantire il collegamento con l’aeroporto. Fin tanto che non si vorrà velocizzare il passaggio con treni adeguati non possiamo pretendere che rappresenti una valida alternativa al trasporto privato. Trent’anni fa, quando me la buttavo a scuola e andavo a trovare gli amici di Carini, prendevo il treno postale Notarbartolo – Carini delle 10.00 (una specie di carro bestiame trainato da una fumosa locomotiva diesel. La linea non era stata ancora elettrificata). Oggi a Carini ci abito e spesso uso il passante per scendere in città. Sicuramente oggi i treni sono più confortevoli. Sicuramente ci sono più fermate e nemmeno un passaggio a livello. Forse presto avremo anche il doppio binario su tutta la tratta. Ma i tempi di percorrenza sono esattamente quelli di trent’anni fa.
In definitiva, se hai la fortuna di vivere li dove arriva l’anello o il passante e di lavorare laddove l’anello e il passante ti possono portare, allora hai vinto! Basta che impari a memoria gli orari delle corse a te utili e potrai fare affidamento su un mezzo efficiente e puntuale. Tutti gli altri disgraziati, invece, resteranno indifferenti a queste due infrastrutture e saranno costretti (e forse anche contenti) ad utilizzare la propria auto.