Questa mattina su una testata locale é uscito un articolo titolato: Il Ministero delle Infrastrutture boccia il Pums, a rischio i finanziamenti per Palermo
Riportiamo parte dell’articolo da BlogSicilia:
Non passa al vaglio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) adottato nel 2019 dal Comune di Palermo. Il Ministero, con una nota del 10 aprile 2020, ha confermato le criticità sull’adeguatezza dei contenuti, oggetto di un ricorso al Tar presentato da numerosi cittadini. Lo rende noto Nadia Spallitta, esponente di Europa Verde.
In particolare, il Ministero ha ribadito la necessità che si adotti un piano metropolitano, mentre l’attuale PUMS limita le sue indagini al territorio cittadino, ed inoltre ritiene inadeguati i contenuti a tal punto da attribuire un punteggio agli elaborati del Comune inferiore alla soglia minima necessaria per accedere ai finanziamenti statali.
Non si é fatta attendere la replica dell’assessore alla mobilità Giusto Catania:
Quante bugie sul PUMS!!! Nessuna bocciatura da parte del Ministero, come qualcuno tenta di raccontare in queste ore. Evidentemente si confondono i propri desideri con la realtà dei fatti.
Intanto, la data per definire l’iter del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile è ottobre 2020. Non si è mai vista una bocciatura prima di concludere la procedura! Basterebbe questo dato oggettivo per smentire coloro i quali sperano che la città possa perdere i finanziamenti per infrastrutture strategiche per il trasporto pubblico.Nel merito il Ministero, nella sua periodica osservazione del Piano, ha chiesto all’amministrazione di procedere con integrazioni, alcune delle quali hanno già trovato riscontro.
Infatti la giunta comunale ha integrato, qualche giorno fa, il PUMS con il piano di monitoraggio e i relativi indicatori; il quadro conoscitivo del Trasporto pubblico ed ha avviato la fase partecipativa del monitoraggio, mettendo sul sito istituzionale un questionario di consultazione.Inoltre, siamo di attesa della Valutazione strategica Ambientale da parte della Regione.
Il Ministero ha scritto che il PUMS è vicinissimo al raggiungimento dei parametri di sufficienza (lo ha scritto prima delle integrazioni già adottate dalla Giunta!) e ha esplicitamente apprezzato il percorso partecipativo svolto dall’amministrazione nella fase di redazione del PUMS.
Nel frattempo gli uffici tecnici stanno lavorando alle ulteriori integrazioni prima di mandare il Piano al Consiglio comunale per l’approvazione definitiva.
Questi sono i fatti. Il resto sono desideri o illazioni.
A voi le conclusioni.
AGGIORNAMENTO:
Qui alleghiamo la valutazione analitica del Pums da parte del M.I.T.
Dal sito del Comune è facilmente rintracciabile un comunicato stampa datato 14/05/2020 con la quale venivano annunciati integrazioni al Pums quali ” il piano di monitoraggio ed il quadro conoscitivo del trasporto pubblico. ”
E verificando la scheda valutativa, proprio il Piano di Monitoraggio risulterà uno dei punti decisivi per il raggiungimento della soglia di sufficienza. Anche se bisognerà domandare agli addetti ai lavori il perché tale documento non sia stato prodotto prima.
Quindi la Spallitta ha mentito?
Questa presunta “ bocciatura” del Pums di Palermo e un vero è proprio giallo .
Anche Fabrizio Ferrandelli parla di “ bocciatura” tanto che ha chiesto che il consiglio comunale discuta della sfiducia all’assessore Catania .
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza
Il Ministero, con una nota del 10 aprile 2020, avrebbe evidenziato alcune criticità e espresso perplessità sul PUMS.
Tale dato è confermato dallo stesso assessore Catania che ha dichiarato :
“Il Ministero, nella sua periodica osservazione del Piano, ha chiesto all’amministrazione di procedere con integrazioni .
Riassumendo : per l’avv. Spallita e per il consigliere Ferrandelli il PUMS è stato “bocciato” , per l’assessore Catania è stato “ rimandato” per integrarlo.
Non sappiamo chi abbia ragione però parlare di “ bocciatura” non è corretto.
Perciò l’assessore Catania ha ragione quando sottolinea :
“Come si può parlare di “ bocciatura” prima che il Comune concluda la procedura ?”
Che il Ministero , come sostiene l’avv. Spallita , “ ritiene inadeguati i contenuti del PUMS a tal punto da attribuire un punteggio agli elaborati del Comune inferiore alla soglia minima necessaria per accedere ai finanziamenti statali.” lo stesso, assessore Catania non lo smentisce .
Infatti dichiara che “è vicinissimo al raggiungimento dei parametri di sufficienza” cioè, in parole povere attualmente non avrebbe raggiunto la sufficienza .
Da quello che abbiamo capito il PUMS non è stato bocciato ma……“ rimandato “ in tutte le materie
Probabilmente ognuno di loro “ confonde i propri desideri con la realtà dei fatti.”
Aspettiamo il 31 ottobre 2020 , data ultima per “ integrare” tale PUMS, e dopo discutiamo .
ma la data non era giugno 2020?
E ‘ ridicolo che ci sia chi gioisce per la presunta bocciatura del PUMS.
A parte che io ritengo che quando cambiera’ il Sindaco,il prossimo sicuramente sara’ contrario al tram ,e quindi in ogni caso non si costruira’ niente, ma credo che la presunta bocciatura non eliminerebbe solo le nuove linee del tram ma anche la maledetta metro automatica e i parcheggi…e qui se permettete gioisco io !
Perché abbiamo certi politici tafazzi, pessimi e inadeguati al fabbisogno di qeusta città. Ognuno tira il proprio orticello e, consentimi, siamo in campagna elettorale.
A me fa specie per esempio chi, privo di argomentazioni ben fondate, si fionda ad etichettare questa pagina. Il tempo però è galantuomo!
a chi credere? alla spallitta o a catania? la metro è una speranza per tutti, come le altre opere. mi chiedo perché, al di là dell’incompetenza degli uffici comunali e dell’assessore, il governo nazionale non istituisca una cabina di regia per tutte le opere strategiche delle città metropolitane d’italia, come fatto a genova.
a palermo non abbiamo nessun ponte che collega il porto con l’autostrada, abbiamo via giafar. a nessuno viene in mente che anche palermo necessiterebbe di un ponte o di un tunnel del genere, e di liberare il lungomare dai camion.
non è possibile che anni di progettazione vengano buttati via solo per un vizio di forma o un’analisi dei flussi inadeguata. qua si tratta di mandare in cantiere delle cose utili alla città.
si mettano d’accordo sui flussi, ma il tram ci vuole, soprattutto nel prolungamento e nel collegamento delle linee esistenti, che potrebbero così fare rete e integrarsi a passante, anello e futura metro.
Salve, apprezzo molto il lavoro di questa pagina sempre puntuale e sul pezzo sui temi della mobilità. Vorrei solo darvi un umile suggerimento: perché spesso nei vostri articoli si usano termini inglesi su un sito rivolto a un pubblico italiano? Mi spiego: ci sono ormai tante espressioni inglesi eccessive nel parlato e nello scritto (non solo qui, beninteso) che tranquillamente potrebbero essere tradotte in italiano. Login = accedi; logout = esci; news = notizie; network = rete; smart cities = città intelligenti; breaking news = ultim’ora; bike/car sharing = bici/auto condivisa; account = profilo; e-mail = posta elettronica; e ne potrei citare ancora a mazzi. Non voglio essere pedante nei vostri confronti, ma se vi rivolgete a una platea di lettori italiani, mi sembra un fatto di massima trasparenza tradurre il più possibile le espressioni straniere, non solo per chi vi legge, ma anche per non cadere nella trappola dell’anglicismo inutile e davvero non richiesto. La lingua italiana è perfettamente in grado da sé di far fronte alle novità anche sul tema della mobilità e penso vada tutelata anche in questo campo 🙂
Qualunque cosa dice un assessore a fedeltà zero, conta meno di zero.
Palamara docet.
Il direttore generale del ministero Angelo Mautone ha fatto chiarezza sulla presunta bocciatura del PUMS :
“Si rappresenta che il Pums di codesto ente ha riportato una valutazione pari a 1,75 su un valore di soglia pari a 2”.
In parole povere , il PUMS non ha raggiunto quel valore minimo necessario per accedere ai finanziamenti statali.
Il Sindaco e l’assessore Catania mostrano ottimismo , ma tale ottimismo è però in contrasto con le dichiarazioni di una parte della stessa maggioranza.
I consiglieri Massimo Giaconia e Paolo Caracausi infatti scrivono :
“Non è stata raggiunta la sufficienza. Le motivazioni pare siano da ricondurre al fatto che lo stesso non solo manca di quegli elementi indispensabili a definirlo ‘metropolitano’, ma circostanza assai grave che i contenuti elaborati non raggiungono la soglia minima del punteggio richiesto per accedere ai finanziamenti statali.
La notizia lascia sgomenti, perché se non si interverrà in tempo ad apportare le necessarie variazioni ed integrazioni, il danno che deriverebbe da tale bocciatura per la nostra città avrebbe dimensioni colossali.
Non c’è tempo da perdere la Giunta deve intervenire urgentemente perché le criticità rilevate vengano risolte per non far perdere i finanziamenti indispensabili alla realizzazione delle opere, individuando anche, se i rilievi effettuati dal Ministero delle Infrastrutture siano da ricondurre a responsabilità e/o errori dei tecnici del Comune, provvedendo eventualmente anche alla loro sostituzione”.
I due consiglieri di maggioranza puntano il dito accusatore sui tecnici del Comune ( e perciò anche sull’assessore che ha avallato il loro operato ) e propongono la “ loro sostituzione “.
Che ci sia un fondo di verità in questa critica lo conferma una dichiarazione della consigliera Argiroffi che evidenzia il fatto che circa un anno fa gli uffici e l’assessora alla mobilità Riolo avevano dichiarato e messo per iscritto di non possedere le risorse, cioè le competenze e gli strumenti per redigere il Pums.
Quando poi il PUMS diventò strumento fondamentale per accedere ai finanziamenti nazionali e comunitari per il tram, …. “immediatamente”, tali competenze e tali strumenti furono trovati .
C’è il sospetto che il progetto del tram è stato fatto prima dell’elaborazione del PUMS e non viceversa.
In parole povere , normalmente prima si individuano le esigenze e poi si indica la soluzione , in questo caso prima si è individuata la soluzione ( cioè le nuove linee del tram ) e poi si sono individuate le ….esigenze.
ma rispetto a cosa è stato bocciato? c’era una scadenza?
è stato rimandato a ottobre o cosa?
Caro punteruolorosso, non essendo un esperto di “ mobilità “ ho cercato qualche articolo che spiegasse in modo relativamente semplice quali lacune sono state evidenziate dai tecnici del Ministero.
Su “ ROSALIO” del 29/05/2020 è stato pubblicato un articolo di Roberto Di Maria :
“Nel caso del Pums, l’esame effettuato da un’apposita commissione (il “tavolo tecnico di monitoraggio dei Pums”) del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha evidenziato lacune importanti, al punto da costringere i funzionari romani ad inviare ben dieci raccomandazioni al Comune. Lo hanno fatto attraverso una comunicazione pervenuta al Settore mobilità urbana il 10 aprile scorso ma, chissà perché, resa nota soltanto adesso.
La nota è corredata di un allegato, che ho avuto modo di visionare, nel quale sono elencati, punto per punto, i difetti rilevati. Si tratta di carenze nello studio dei flussi, nella valutazione dei livelli di saturazione, ovvero di quanti veicoli possano percorrere le strade di Palermo e nella mancata distinzione di fasce orarie e modalità di trasporto. Si rileva inoltre che «i comuni contermini non risultano coinvolti nella redazione del Pums» che, per sua stessa natura (e come prescritto nelle “linee guida” appositamente predisposte dal Ministero) deve riguardare tutta l’area metropolitana. Altrimenti, come si fa a valutare la quantità di pendolari che ogni giorno entrano ed escono dalla città, da e verso i comuni limitrofi? Insomma, veri errori di ortografia, considerando che si tratta di un atto di pianificazione in grado di decidere il futuro della mobilità per almeno un decennio.
Ma c’è dell’altro, nella nota del Mit. Secondo la Commissione Ministeriale, all’interno del Pums mancano gli obiettivi a breve-medio e lungo termine, per i quali «il contributo di cittadini e portatori di interesse…non è chiaramente identificabile». Mancano gli “interventi prioritari”. Manca la “componente merci”, ovvero l’impatto del flusso delle merci sulla viabilità e, quindi, sui flussi delle persone. Non sono descritte «né le dinamiche della logistica né l’indice di utilizzo della sosta». Infine, non è stato predisposto un piano di monitoraggio della mobilità.”
Al di là delle “ analisi politiche” dell’autore dell’articolo , che non ho riportato e che condivido solo in parte , mi sembra che tale articolo spiega la situazione .
praticamente ad oggi è insufficiente il 70% delle risposte comunali dovute….cosa da poco?…….. si faccia un lavoro serio per la città. E’ inutile dire che abbiamo ancora tempo, chi lavora seriamente le risposte le avrebbe trovate e date molto prima…..nell’interesse della città
grazie, seguo l’ing. di maria e mi sembra una persona molto preparata. spero solo che non abbia ragione, e che ad influenzare la sua interpretazione sia valso solo il suo astio verso orlando.