Non tutti i mali vengono per nuocere e le crisi portano con sé anche delle opportunità. Sembra essere il caso anche della crisi sanitaria COVID-19. Infatti, ci si è resi conto di quanto la bici possa essere la regina degli spostamenti post lockdown in quanto riesce a garantire al contempo distanziamento sociale e zero emissioni inquinanti.
In questo contesto molte grandi città come Parigi, Londra, Berlino, Milano e Bogotà sono balzate agli onori della cronaca per l’installazione rapida di molti km di piste ciclabili. La capitale colombiana è addirittura riuscita riuscita a creare 76 km di piste ciclabili da utilizzare nelle ore di punta per evitare affollamenti nei mezzi pubblici ed evitare il forte traffico automobilistico.
Molti cittadini palermitani hanno rispolverato le biciclette e stanno invadendo le strade del capoluogo siciliano con il loro mezzo a due ruote. Inoltre il governo ha introdotto un contributo di 500 euro per l’acquisto di mezzi di trasporto individuale a zero emissioni (qui l’approfondimento sul contributo). A Palermo è stata creata la Consulta delle Biciclette ed è un buon segnale, ma la cittadinanza spera in azioni concrete e rapide in modo da mettere in atto delle misure all’altezza del periodo. Non si ha notizia di nuove piste ciclabili, né temporanee né definitive.
Esistono molte strade a Palermo che si prestano all’installazione di nuovi percorsi ciclabili. Ecco alcuni esempi:
– Viale Michelangelo
– Via Leonardo Da Vinci
– Via Luigi Sarullo
– Via Giuseppe Pitré
– Via Lanza di Scalea
Nella maggior parte dei casi le piste ciclabili possono essere costruite sulla sede stradale esistente, semplicemente restringendo le larghe carreggiate dedicate alle automobili e installando gli opportuni divisori per proteggere i ciclisti.
Si tratta di una grande opportunità per l’amministrazione comunale di fornire delle infrastrutture a basso costo e ad elevato impatto in termini di salute, sicurezza stradale e benessere in generale.
Riuscirà il comune di Palermo a essere motore del cambiamento nella mobilità sostenibile post-lockdown?
nell’edizione nazionale di mobilita c’è un articolo che parla di una nuova pista a milano. andate a vedere com’è, e chiedetevi perché a palermo dobbiamo avere i cordoli e le macchine posteggiate accanto. quelle di milano non costano di più, certo sacrificano qualche posto in più ma sono molto più belle.
Conoscendo gli assi viari citati e proposti, allo stato attuale, mai sognare di poterli percorrere su una bicicletta.
In una città dove manca di base una cultura per le due ruote a pedali, il ciclista verrà trattato come un elemento estraneo alla sede stradale, quasi come un fastidio.
sognerei
A Barcellona utilizzano svariate tipologie, tutte esteticamente gradevoli. A volte basta copiare..
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