Post correlati

7 Thoughts to “”

  1. Palerma La Malata

    Progetto che lascia fuori l’Orto Botanico.
    Un ponte pedonale sopra via Tiro a Segno collegherebbe parco e Orto.
    Progetto da bocciare subito.

    1. Athon

      In effetti non aver considerato la possibilità di integrare le due grandi aree lascia esterrefatti. Comunque ciò che mi sconvolge maggiormente è il fatto che non abbiano previsto la demolizione di alcun edificio. Tra l’altro si tratta di strutture logore ed orrende.

      Ho sempre contato sul fatto che un giorno, proprio a partire dalla creazione del Parco dell’Oreto, finalmente qualche brutto edificio sarebbe venuto giù, con spettacolo ed applausi da parte di chi attende che Palermo guarisca dalle ferite materiali e psicologiche del “sacco”. Se tutto ciò non è nemmeno stato considerato da giovani urbanisti palermitani che hanno preparato un progetto solo per partecipare ad un concorso con premi che consistevano in buoni spendibili in libri ed attrezzature professionali (avrebbero quindi potuto osare e “sognare” moltissimo nel progetto), allora evidentemente dovrò allungare i tempi d’attesa perchè cominci davvero una nuova e più incisiva fase per Palermo.

      1. Palerma La Malata

        Athon,
        fai bene a parlare di integrazione.
        Come è suo tipico fare, l’Università di Palermo si è fatta il suo progettino carino pensando solo al proprio mulino e con i paraocchi verso l’Orto Botanico che idealmente sarebbe stata la prima cosa a cui pensare e da collegare al Fiume Oreto.
        E’ palese che questi studenti non hanno la minima concenzione del contesto più ampio che esiste al di là del loro naso, cosa dimostrata anche da quello che hai detto tu cioè che “avrebbero potuto osare e sognare moltissimo nel progetto”. Ma la colpa dovrebbe ricadere sui loro insegnanti, un certo professore Ferdinando Trapani in questo caso, nome che puoi leggere sull’immagine del progetto. Certo che è non solo colpa sua ma della Facoltà di Architettura in genere; d’altronde se tu provassi a fare un elenco su che cosa ha contribuito l’Università di Palermo e la Facoltà di Architettura verso il Bello, l’Estetico e l’Artistico di Palermo in tutti i decenni che esistono scopriresti che quella lista è assai breve. Il che può solo aumentare lo sconforto per il futuro urbanistico di Palermo.
        E’ un segno che neanche all’Università di Palermo hanno lucidità mentale, oltre quella dei loro progettini teorici.

        Concludo dicendoti che in alternativa al ponte pedonale sarebbe ancora meglio mettere in sottovia quel tratto di via Tiro a Segno (ne immagino circa 80 metri) in modo che il ponte sarebbe a livello terra e il Parco e l’Orto, se necessario, divisi da una Bella cancellata in ferro da chiudere ed aprire in base agli orari di apertura al pubblico dell’Orto Botanico.

        1. Athon

          Nella descrizione spiegano che una delle scelte “più importanti” ha visto mantenere gli edifici attualmente presenti nell’area. Viene presentata quasi come se fosse una cosa positiva, senza però chiarirne le ragioni. In realtà si tratta invece della scelta meno impegnativa, coraggiosa e rivoluzionaria, oltre che illogica in rapporto alla progettazione di quello che dovrebbe essere un parco.

          Qualsiasi progetto relativo alla creazione di un Parco dell’Oreto che non preveda di liberare l’area dalle costruzioni che attualmente vi insistono, non solo andrebbe cestinato categoricamente ma dovrebbe sollevare un’autentica protesta popolare da parte di chi ormai non è più disposto ad accondiscendere a progetti farlocchi e raffazzonati che sanno solo di presa in giro.

          Si attendono visionari; si attendono tempi più fruttuosi.

  2. friz

    Ciao Athon, tu ami PALERMO, e giustamente la vorresti vedere molto più bella… e ti chiedi come mai nessuno a Palermo parli di demolizioni… e la risposta è semplice… qui c’è tanta gente che tira a campare e che magari pensa che l’amicizia di un politico prima o poi potrebbe risultare utile… molti non prendono certi argomenti per non deludere l’attuale classe politica, una classe politica che ha ampiamente dimostrato di non avere realmente a cuore l’aspetto estetico di questa città… avevano a cuore la loro rielezione e l’hanno ampiamente dimostrato, ma della bellezza di Palermo non gliene frega un fico secco…. portare avanti con forza certi argomenti significa avere il coraggio di deludere Orlando e costringerlo ad usare molti soldi in un settore in cui non ha mai ritenuto necessario spendere una lira… perchè devi calcolare non solo il costo della demolizione, ma anche il costo dei risarcimenti ai privati…
    A questo punto faccio una premessa: non sono di destra, non ho votato per Musumeci e ritengo che Sgarbi sia troppo lunatico per i miei gusti… e gli attribuisco ha tutti i difetti di questo mondo… però.. però…
    però penso che non ha peli sulla lingua, e penso che realmente ami le cose ben fatte e le cose belle, e penso che è anche sufficientemente “folle” di fregarsene di deludere o meno Orlando… Per assurdo penso che ci tenga più lui a riqualificare da un punto di vista estetico la Sicilia di tanti siciliani che ci vivono… quindi, per tutti questi motivi messi insieme, e considerando che ha dichiarato che almeno una volta alla settimana scenderà a Palermo, penso che potrebbe essere la persona giusta a cui girare la tua domanda…
    Di conseguenza, se sei iscritto e facebook, o in qualunque social in cui lui è presente, ti consiglio di chiedergli l’amicizia… e una volta chiesta la sua amicizia fagli le domande che senti di dovergli fare… e magari, e questo è un favore personale, 🙂 , chiedigli anche cosa ne pensi del Palazzo Brancagel alla Cala…
    ….io sono certo che, se prenderà la questione a cuore, esprimerà, prima o poi, il suo punto di vista pubblicamente, a suo modo, con forza e con coraggio… fregandosene se le sue parole possano o non possano disturbare qualcuno…. e sono certo che le sue dichiarazioni pubbliche potrebbero essere molto positive per la Buona causa… e potrebbero spingere qualcuno a darsi una mossa… perchè dopo circa 20 anni è ora di fare qualcosa di utile e di lungimirante per Palermo…
    Buona serata! 🙂

    1. Athon

      Friz, Palermo è di per sé bellissima, e te lo dice uno che non è nemmeno pienamente palermitano, ma che ama Palermo più di tanti che vi risiedono. Al di là della bellezza oggettiva del suo enorme centro storico, che avrebbe però bisogno di essere ancor più imbellettato, riesco a vedere la potenziale bellezza anche delle aree un po’ più periferiche e che attualmente sono oggettivamente brutte.

      Palermo avrebbe bisogno che si generasse un nuovo movimento artistico-architettonico, una sorta di “neo-liberty contemporaneo”, per riprendere le fila di un discorso interrotto bruscamente e quindi iniziare a guarire da un “lutto”, quello del sacco, che la città tuttora fa fatica ad elaborare. Palermo potrebbe davvero essere il punto di partenza di una nuova corrente in un momento in cui le proposte non mi pare spicchino per genialità e bellezza.Trattasi di resilienza, ovvero trasformare le proprie ferite in un punto di forza, in linfa vitale per un miglioramento di se stessi.

      Il sacco non solo ha abbruttito materialmente una città che fino a pochi decenni fa è stata tra le più belle del mondo, assieme ad una pianura che è ormai entrata nel mito per il suo essere stata un autentico Eden, ma purtroppo ha pure degradato socialmente quella stessa comunità che solo nel 1910 Sigmund Freud, in visita a Palermo, definiva elegante, attenta alla pulizia e amante del bello.

      Mi accorgo che molti palermitani hanno dimenticato o non sanno proprio cosa sia stata Palermo.

      Oggi ci servono intellettuali (non quelli votati al piagnisteo – questi non mancano e ne possiamo pure fare a meno), artisti, visionari, gente illuminata e propositiva insomma.

      La città ha bisogno di uno shock. Bisognerebbe demolire tante cose, ricostruire (ci sono ancora tanti disegni originali di Basile), innovare di sana pianta, ridisegnare gli spazi etc…etc…

      Se qui le “giovani promesse” progettano un parco senza demolire nemmeno uno degli edifici marcescenti che insistono sull’area, che speranze si possono nutrire?!?

      Vediamo se il prossimo anno, con Manifesta 12, che promette di esser qualcosa di nuovo e di diverso rispetto le pur importanti edizioni già svoltesi in altre città, assicurando che stavolta e d’ora in avanti il proposito sarà quello di lasciare un segno anche per gli anni a venire, si possa ricevere un bell’imput.

      Per il resto, sono certo che un giorno Palermo sarà finalmente ciò che deve essere; l’unica cosa è che non so quando accadrà. Vorrei succedesse quanto prima.

      Buona serata a te.

      1. friz

        Ciao Athon… ovviamente condivido…
        ….ma mi piace in particolare una cosa che hai scritto… PALERMO AVREBBE BISOGNO CHE SI GENERASSE UN NUOVO MOVIMENTO ARTISTICO – ARCHITETTONICO… ed aggiungo io… UN MOVIMENTO CHE LASCI IL SEGNO A PALERMO… che non sia solo teorico… ma concreto… niente fumo, ma tanto arrosto…
        Sì…. ci vorrebbe aria nuova… energia nuova… ci vorrebbe, a livello artistico (e aggiungo politico!), quello che in alcune religioni viene definito RISVEGLIO…
        A Palermo ci vorrebbe un risveglio artistico – architettonico… portato avanti da Visionari… quelli con la V maiuscola… 🙂
        ….e in quanto a Manifesta12 speriamo bene… speriamo che possa lasciare il segno… un segno positivo…

        P.S. …la mia speranza è che il prossimo sindaco di Palermo potrà essere una persona che apprezzi ed ami realmente l’Arte… e il Bello in generale…
        …non ci può andare sempre male…
        Buon pomeriggio e buona serata a tutti!

Lascia un commento