Via libera al contratto di finanziamento pari a 44 milioni di euro offerto a Gesap, la società di gestione dell’aeroporto di Palermo, dal pool di banche costituito da Unicredit ed Intesa Sanpaolo.
La provvista finanziaria servirà per gli interventi previsti nel piano quadriennale degli investimenti all’aeroporto di Palermo: manutenzione straordinaria delle piste, ristrutturazione e adeguamento antisismico del Terminal.
L’intera operazione si è rivelata molto complessa.
A seguirla in ogni sua fase, fino alla firma sul contratto – raggiunta in pochi mesi – è stato l’amministratore delegato della Gesap, Giuseppe Mistretta, in esecuzione del mandato ricevuto dal Cda lo scorso febbraio.
“Le condizioni economiche oggetto del contratto – afferma l’ad di Gesap – sono state notevolmente migliorative rispetto a quelle riportate nel “term sheet” proposto in gara dalle banche, che in una operazione di queste dimensioni hanno permesso di generare notevoli economie”.
Il mutuo prevede due linee d’intervento:
- 20 milioni di euro serviranno per l’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria della piste, che verrà effettuata il prossimo ottobre, senza intaccare l’operatività dell’aeroporto;
- 24 milioni di euro per il finanziamento dei lavori di ristrutturazione e di adeguamento antisismico del terminal che verrà effettuata a partire dal 2018.
Nell’ultima assemblea dei soci, tenutasi lo scorso venerdì, oltre ad aver dato un ulteriore assenso al contratto di mutuo con le banche deliberato dal Cda, è stato approvato il bilancio d’esercizio del 2016, che anche per questo anno, il quarto consecutivo, si è chiuso con un utile positivo di 180.125 euro e un valore della produzione di 60.845.311 euro. Il margine operativo lordo è pari a 6,5 milioni di euro.
“Con il via libera al finanziamento e con il bilancio in utile per il quarto anno consecutivo – dice Fabio Giambrone, presidente della Gesap – la società centra due obiettivi importanti. Un successo che premia il lavoro svolto da questo management, che ha ricevuto e continua a ricevere la fiducia e il fondamentale sostegno dei Soci”.
I risultati raggiunti sono da attribuire all’aumento dei volumi di traffico, che ha fatto lievitare i ricavi “core” a 57,7 milioni di euro e che hanno permesso di assorbire maggiori svalutazioni effettuate sui crediti rispetto all’anno precedente. Inoltre sono state effettuate rettifiche di valore sulle immobilizzazioni tecniche pari a 950 mila euro.
Non ci resta che aspettare l’autunno per documentarvi sui lavori che verranno svolti nello scalo del capoluogo Palermitano.
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Purtroppo si discute sempre di aria fritta… Fatti due conti i soldi di cui si parla saranno immediatamente utilizzati per lo scopo indicato nell’articolo… Ma di altre infrastrutture non si parla. Come è finita con la Torre di controllo? Credo che dopo i lavori di consolidamento della vecchia, il progetto della nuova sia stato accantonato; Se davvero si vuole rendere appetibile questo scalo, si deve puntare massicciamente su investimenti che lo rendano più comodo ed efficiente. Vedi parcheggi mutiliamo, vedi Hotel, vedi nuovi Finger… solo così potrà davvero decollare… In questo Catania si dimostra sempre molto più dinamica e i risultati lo dimostrano… Quest’anno saranno 3milioni i passeggeri di differenza tra i 2 aeroporti…
La torre di controllo è stata totalmente rimessa a nuovo sia esteticamente che tecnologicamente. Sarebbe estremamente stupido costruirne una nuova per non si capisce quali motivi.
Il parcheggio attuale al momento con tanto di ferrovia chiusa risulta più che sufficiente per soddisfare la domanda. Tra l’altro c’è il nuovo P3, a prezzi più bassi, e presto attiveranno l’acquisto online. Non sono certo con le mani in mano. Fondamentale anche lo spostamento del parcheggio auto a noleggio di fronte lo scalo, questa è una grandissima comodità per i viaggiatori.
I Finger non servono. Ne abbiamo 7, con utilizzo nullo, perché i voli sono low cost ed i finger non rientrano nei piani di nessuna compagnia. A Bergamo li hanno addirittura aboliti di proposito (ne hanno lasciati 3). Ti do ragione sull’hotel, la sua assenza, così come l’assenza di alternative è un fastidio non da poco.
Poi, cortesemente, quando finirà questo eterno assurdo paragone con Catania. Lo scalo Etneo ha un bacino d’utenza più che doppio rispetto a Palermo, che non dimentichiamolo, divide i passeggeri con Trapani.
Alle compagnie aeree non frega nulla dello scalo, contano le tasse che pagano. Serve una politica seria di incentivi verso le compagnie, cosa che si sta facendo su Trapani.
I fish Fingers? 😀 😀
Peppe hai ragione, ma il mio era un intervento solo per stimolare il discorso di puntare sugli investimenti a lunga scadenza, solo questo genere di servizi può rendere attrattivo un aeroporto rispetto ad un altro.
Il paragone con Catania è quello più semplice perche è il “competitor” più vicino e se lo cito è solo per puntare l’asticella più in alto.
Sono sicuro che l’attivazione del servizio Metro potrà dare un grande aiuto, ma nel frattempo credo che si debba programmare qualcosa di più importante.
Avevo intuito che la ristrutturazione della Torre di controllo avesse messo in soffitta il progetto della nuova, non mi meraviglia, non capisco perche si spendano soldi per poi lasciare i progetti marcire nei cassetti, perche credo che il professionista che all’epoca si occupo della progettazione della torre sia stato pagato nel frattempo.
Qui l’obiettivo è avere una visione verso il futuro.
Se l’aeroporto vuole svilupparsi si deve puntare a renderlo sempre più efficiente.
Mi domando a proposito una cosa. I finger poco utilizzati… Ma fare posteggiare gli aerei lontano dall’aerostazione mandarli a prendere e portare solo la scaletta con due o tre bus non costa di più di attaccare un semplice pontile? Anche a livello di tempi si guadagnerebbe parecchio se si utilizzassero come si deve.
A questo punto la direzione dello scalo dovrebbe proporlo come un inventivo. qualche tempo fa citai l’aeroporto di Palma, dove tutti gli aerei sono serviti in questa maniera ottimizzando i tempi e i costi, perche non si riesce a fare la stessa cosa a Palermo.
Se gli altri scali lavorano in questo senso, perche non fare la stessa cosa da noi.
Ricordo il master plan dell’aeroporto, anche questo suppongo sarà finito in qualche polveroso cassetto…
Li si puntava su due moli perpendicolari all’aerostazione e si triplicavano i finger… adesso di tutto questo non si fa più menzione.
I parcheggi dei rent car dovrebbero essere direttamente collegati al terminal, per evitare queste lunghe distanze, basterebbe fare quei parcheggi che erano stati pensati nel master plan, uno a destra e uno a sinistra del terminal, magari dividendone le funzioni.
L’albergo… ma siamo folli o incapaci di fare 4 conti.
Ogni aereo basato conta almeno 6 persone di equipaggio… 10 aerei sarebbero 60 persone… 20 aerei 120… Non so quanti aerei attualmente passano la notte sulle nostre piste, ma credo saremo nell’ordine della decina, bene, quindi non siamo lontano da queste cifre.
Questo hotel potrebbe avere quella “sala convegni”, di cui si parlava nel master plan per poter offrire un servizio anche ai fini congressuali…
Per non parlare di tutte le altre cose indicate nel progetto che non saranno mai utilizzate… Ma se solo volessimo potremmo immediatamente riprendere la leader ship in Sicilia, sfruttando una dato che Catania difficilmente riuscirà mai a ottenere… Le piste… Abbiamo già due piste, la prima delle quali capace di ospitare anche un 747 la seconda che potrebbe sviluppare verso il mare e fare a stessa cosa e questo sicuramente con tempi e possibilità completamente alla location di Fontanarossa… In quel caso davvero potremmo avere quel quid in più che farebbe la differenza. Collegamenti intercontinentali sono già stati fatti con Palermo, alcuni sono diventati quasi stabili, vedi il volo per New York, altri solo occasionali, vedi Seul… Ecco qui potrebbe davvero essere la differenza e aggiungo ancora di più, lo sviluppo del polo cargo di cui si parlava qualche tempo fa a monte dell’aeroporto dove già adesso sono presenti capannoni industriali vicino lo svincolo di Cinisi… La mia visione è troppo positiva?
Si però in Spagna quasi tutti gli aeroporti sono gestiti dal gigante Aena! In Spagna gli aeroporti non fanno concorrenza interna e non puntano sugli incentivi, ma sugli sconti fiscali e tariffari….ecco perchè la Spagna negli ultimi anni ha fatto il pieno di low cost. L’aeroporto di Palma è un caso esemplare di benefici ottenuti dal traffico low cost; di fatto è un aeroporto stagionale, con una mole enorme di traffico estivo, e quasi nulla in inverno, tranne le rotte interne e qualcuna verso la Germania…nessun volo verso l’Italia.
Condivido l’idea di un Hotel, gestito direttamente da GEsap o dato in gestione…lo spazio ci sarebbe e anche gli equipaggi; non solo ryanair, ma anche Volotea, Tunisair e Air Malta basano su Palermo.
E poi visto che ne abbiamo la possibilità…dovremmo aumentare i voli intercontinentali; non solo New York, ma Toronto (c’è una grande comunità di Siciliani) ed altre mete. In questo caso il bacino sarebbe l’intera Sicilia e la zona meridonale della Calabria!
Ma forse sono anch’io troppo ottimista 😉
Le 2 piste non servono. Bergamo, una pista, 13 milioni di passeggeri ed infiniti aerei cargo.
A Palermo l’hanno realizzata per favorire le operazioni di volo in caso di wind shear, ma da quando hanno aggiornato le infrastrutture tecnologiche la seconda pista neanche la usano più.
Per quanto riguarda lo sviluppo del cargo credo si possa tranquillamente dimenticare. Ci sono i porti. Non decollerà mai il settore aerei cargo, sarebbe un’operazione priva di senso.
Non tutte le piste sono abilitate a tutti i tipi di aereo…altrimenti avremmo un Catania New York
La pista di Palermo non ha questo problema, visto che arriva a 3 km utili.
Infatti: è questo è un grande punto di forza per il Falcone Borsellino
Oggigiorno sembra più normale pensare solo ai turisti, solo ai migranti, solo ai disabili, solo alle minoranze e solo agli animali. Ai cittadini normali, che non sono turisti, che sono rifugiati e che non camminano su 4 zampe ci si pensa solo se non se può fare a meno.
Un accordo fra la Regione Sardegna e Alitalia permette da decenni a chiunque abbia la residenza in Sardegna di comprare biglietti aerei Alitalia sulle linee Cagliari-Roma-Cagliari, Cagliari-Milano-Cagliari, Alghero-Roma-Alghero e Alghero-Milano-Alghero con tariffe fisse e basse, con date ed orari modificabili gratuitamente e totalmente rimborsabili.
Per il vantaggio dei residenti nella nostra isola, la Regione Sicilia non si è mai attivata per ottenere un accordo come quello di cui godono i Sardi.
Unica eccezione: circa 3 anni fa un accordo simile lo hanno stabilito ma solo per i residenti delle isole Lampedusa e Pantelleria che viaggiano con Alitalia e solo sulle linee Lampedusa-Palermo-Lampedusa, Pantelleria-Palermo-Pantelleria, Lampedusa-Catania-Lampedusa e Pantelleria-Catania-Pantelleria (nei periodi quando Alitalia ha queste linee attive).
Il mio commento non rientra nel soggetto infrastrutturale di questo articolo ma vuole sottolineare il fatto che la Regione Sicilia, cosciente (forse) dello stato preistorico della rete ferroviaria Siciliana e l’assenza del Ponte dello Stretto avrebbe almeno potuto compensare con un utile accordo con Alitalia.
Accordo o non accordo volare sugli aeroporti siciliani costa molto meno che sui sardi.
Certo rimane il vantaggio della tariffa fissa se prenoti il giorno prima, questo è indiscutibile, ma non credo sia il caso di gridare allo scandalo, a maggior ragione quando il volo costa tra 22 e 30 euro per Roma (la metà della tariffa fissa Alitalia da Cagliari) e 30-45 euro su Bergamo se uno si organizza per tempo. Anche Alitalia ha abbassato i prezzi di parecchio.
Semmai dovremmo riconoscere alle amministrazioni coinvolte in questo genere di cose, il forte impegno ad incentivare le compagnie aeree, cosa che in Sardegna non si è sempre fatta ed è costantemente in dubbio oltre che puntualmente ridimensionata.
Preferisco che i soldi vengano spesi per questi incentivi, perché il turismo fa girare l’economia.
Il tuo commento sbrigativo e poco dettagliato mi indica che tu non hai mai lavorato nel campo dell’aviazione civile o in un’ agenzia di viaggi e che non conosci quali sono le necessità più frequenti dei passeggeri aerei.