A Palermo in Via Serradifalco n. 113 sorge una villa considerata una delle opere di maggior pregio del patrimonio storico-artistico siciliano del XIX secolo. Purtroppo è ormai in rovina, circondata da un giardino abbandonato e in balìa a una vegetazione selvaggia. Un alto muro di cinta lo rende quasi invisibile agli occhi dei passanti.
Eppure c’è stato un tempo in cui l’eleganza dello stile neogotico della villa, la sontuosità delle sale interne , l’immenso giardino che la circondava con le sue piante esotiche e il suo laghetto dove spesso si potevano ammirare cigni maestosi ed eleganti, incantavano tutta la nobiltà palermitana dell’epoca. La villa era stata costruita dal principe Luigi Alliata di Pietratagliata e rimase di proprietà della famiglia fino alla morte del ultimo discendente Raniero ( nel 1979). L’inaugurazione di villa Petratagliata avvenne nel 1885 e costituì un vero e proprio avvenimento. Alla festa, che durò due giorni, era presente tutta la nobiltà e l’alta borghesia palermitana. La visita dei saloni e del parco lasciò in tutti enorme meraviglia. All’esterno faceva bella mostra un meraviglioso laghetto e una ricca flora di piante esotiche fatte arrivare da tutto il mondo. La villa Alliata di Pietratagliata divenne uno dei luoghi più frequentati dalla nobiltà palermitana. Spesso ospitava Donna Franca Florio, amica di Bianca , figlia del principe Alliata. Ma come tutte le cose anche tutto questo fini. Nel 1921 il duca Luigi di Pietratagliata morì e il figlio Raniero eredito tutto. In pochi anni fece fuori una immensa fortuna giocando ai tavoli verdi dei circoli. Poi una notte, rientrando nel suo maniero, decise di farla finita con le banalità della vita esterna. Si chiuse nel suo castello di via Serradifalco e si dedicò alla vita scientifica. Divenne entomologo di fama mondiale, creando una delle piu’ grande collezione di farfalle ed insetti di tutta Italia, che oggi si può ammirare al museo naturalistico Palazzo D’Aumale di Terrasini. Ma oltre la sua passione per le farfalle , il principe Raniero aveva un’altra passione, l’occultismo, tanto che fu chiamato il “principe mago”. In quelle stanze, un tempo piene di musiche e di risate gioiose, si cominciarono ad organizzare, per una ristretta cerchia di amici, sedute spiritiche. Il principe, durante i suoi contatti con l’aldilà, usava spesso mettere in funzione un registratore dove registrava strane voci d’oltre tomba e terrificanti rumori. Un volta, durante una di queste sedute ,il principe Raniero cadde in una trance profonda: d’improvviso la stanza fu invasa da un forte odore di zolfo e dalla sua bocca uscì una voce cupa terribile che diceva: “Mortali, ascoltate, io sono il re dei mondi….“.Cominciò così a formarsi in mezzo alla stanza una figura raccapricciante . Le persone che si trovavano lì in quel momento scapparono terrorizzati, e da quel momento nessuno andò più alla villa. Fino al 1979, anno della sua morte, Raniero Alliata, ogni pomeriggio si affacciava da una finestra della villa, tenendo in mano un pendolo con un teschio, che faceva dondolare lanciando terrificanti maledizioni verso il mondo esterno ma soprattutto verso i parenti e i costruttori che costruivano palazzi attorno alla sua villa. Poi si ritirava per ricominciare ad evocare spiriti e potenze delle tenebre. Visse rinchiuso nel suo castello per più di mezzo secolo, senza quasi mai uscirne, Il principe mago pensava di essere immortale, per questo non lasciò nessun testamento. La morte lo colse il 9 ottobre 1979 senza nessuno accanto, tranne, forse, quei fantasmi che sempre avevano popolato la sua mente e la sua vita.
P.S. Secondo alcune voci, la villa sarebbe infestata da fantasmi e da presenze inquietanti. Inoltre, durante alcune notti di plenilunio, da una finestra della villa compare il fantasma del principe che , sembra, con voce d’oltretomba, maledice coloro che hanno ridotto la sua villa in un rudere abbandonato. Noi non ci crediamo a queste cose però…..non si sa mai.