Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa del Comune di Palermo circa l’installazione di lampioni fotovoltaici con luci Led.
Illuminazione a costo zero a Palermo, nelle zone prive di impianti di pubblica illuminazione e nei giardini pubblici attraverso lampioni fotovoltaici con luci LED. E’ la svolta cui mirano Comune di Palermo e Amg Energia Spa e per la quale cominceranno nei prossimi giorni alcuni test.
L’azienda dell’energia del Comune avvierà infatti il test di due strutture dimostrative per una sperimentazione che dovrebbe durare quattro settimane in due siti della città non illuminati, piazza Russia e il Giardino Inglese. I lampioni da sperimentare arriveranno ad Amg all’inizio della prossima settimana e, considerando i normali tempi tecnici di montaggio, saranno posizionati nei due siti entro la prima settimana di novembre.
Si tratta di due lampioni che rispondono ad esigenze diverse: uno stradale adatto per ampie vie, l’altro di arredo urbano progettato per l’illuminazione di parchi e piste ciclabili. La luce emessa è bianca, con una tonalità media e soddisfa i requisiti prestazionali illuminotecnici per l’illuminazione stradale in Italia.
“In caso di successo della sperimentazione – sottolinea il presidente di Amg Energia, Mario Pagliaro che ha annunciato l’avvio del progetto – ci attiveremo insieme al Comune per reperire le risorse necessarie a dotare progressivamente la città di questi lampioni, ricorrendo alle possibilità offerte in questo settore dai Programmi nazionali e comunitari per l’efficienza energetica. E’ una scelta obbligata guardando la futuro di una fra le più assolate città italiane, dove l’illuminazione solare può avvenire su scala finalmente significativa”.
I lampioni fotovoltaici con luci LED e batterie ad alte prestazioni vengono oggi utilizzati per l’illuminazione stradale ma anche per quella di parchi e giardini, ville e piste ciclabili: sono installati in oltre un milione di casi al mondo e ce ne sono parecchi anche in Sicilia. Se ben costruiti (soprattutto per quanto riguarda la parte elettronica) i lampioni solari sono ideali per tutte quelle situazioni in cui non esiste o non si intende realizzare linea elettrica, con risparmi sui costi di l’elettricità per i comuni o le società che gestiscono il servizio dell’ordine di decine di migliaia di euro ogni anno. Infatti, l’elettricità necessaria ad alimentare le lampade LED viene generata gratuitamente dal pannello fotovoltaico posto sulla sommità del lampione ed accumulata in batterie di ultima generazione, capaci di sopportare migliaia di cicli di ricarica: non vi sono consumi elettrici e non è necessario realizzare uno scavo per posare la linea di alimentazione. Inoltre nei migliori lampioni fotovoltaici è inserito un sistema di controllo a distanza (normalmente tramite interfaccia Bluetooth) che consente di abbattere i costosi interventi di manutenzione sui punti luce stradali, dal momento che il manutentore può controllare tutti i parametri di funzionamento del sistema fotovoltaico ed elettronico senza salire fisicamente sul punto luce.
Il lampione da arredo urbano che verrà testato in città è alto 4 metri e mezzo, utilizza un’innovativa lampada LED circolare che eroga la luce a 180 gradi con altissima efficienza luminosa, la luce emessa è bianca, con una tonalità media, ottimizzata per percorsi pedonali e aree verdi. L’accensione media per 10-12 ore a notte è garantita per 3-4 giorni consecutivi in assenza di sole. Due sensori a raggi infrarossi, infatti, rivelano la presenza di persone e portano immediatamente il flusso luminoso al massimo valore; dopo 2 minuti, in caso di assenza di persone, il flusso luminoso torna al valore ridotto. L’altro lampione che verrà testato è un vero e proprio lampione stradale alto quasi otto metri. Il pannello fotovoltaico lavora sempre al punto di massima potenza e il regolatore di carica gestisce automaticamente l’accensione e lo spegnimento della lampada: al crepuscolo il regolatore accende la lampada e la mantiene accesa per un numero di ore configurabili dall’utente (l’impostazione di base è di otto ore). Un pregio ulteriore è la sicurezza: i lampioni sono realizzati totalmente in classe di isolamento elettrico III, cioè sotto la soglia della bassissima tensione.
ottima cosa. sarebbe bello vederli ovunque in città, e non solo in due strade.
anche il tram potrebbe beneficiare di fonti rinnovabili, per mantenere in tensione i fili?
perché non progettare due centrali fotovoltaiche nei dintorni dei due depositi?
Per quanto ecologicamente lodevole sia la tua proposta, è impossibile.
Il tram consuma una valanga di corrente, qualcosa tipo picchi da 1500 Ampere per potenze complessive dei sistemi nell’ordine del Megawatt.
La bolletta della luce costerà 4 milioni l’anno.
ok, ma forse almeno in parte si potrebbe fare. un mix di fotovoltaico e altre fonti, in attesa che l’efficienza migliori. poi ci sono sistemi tram che potrebbero ricavare energia dalla stessa frizione sulle rotaie, ma parlo solo per sentito dire, non sono un esperto.
Orribile capitolo che hai appena aperto Peppe2994!…quindi passeggeri tram che non pagano il proprio biglietto + A.M.A.T. che ha sempre la cassa vuota= chi pagherà E.N.E.L.? Ce la faranno mai con i soldi guadagnati dalle pubblicità esposte sui tram e da qualche soldo datogli dal Comune di Palermo? Sebbene alcuni colletti bianchi avranno già fatto calcoli e scritto documenti che indicano che il tram sarà un successo, io vedo già il sistema Tram finanziariamente in rosso per sempre. E mi sembra ora ancora più improbabile che A.M.A.T. possa portare sulle proprie spalle rete tram e rete bus.
Ovvio che il tram sarà in perdita.
Precisamente 15 milioni di euro di costi, e se per grazia di S. Rosalia dovesse accadere che tutti faranno il biglietto verranno recuperati 5 milioni.
Il resto dovrebbe arrivare dai contributi della regione (che non paga MAI) e dalle vendite dei pass per la ztl.
Una situazione a dir poco imbarazzante.
Assolutamente ottima come iniziativa.
Tutti i lampioni della città andrebbero sostituiti con quelli a led, e credo che ci si muoverà proprio in tal senso.
In qualche articolo leggevo che ci sarebbero ottime probabilità di reperire i fondi mirati a questo tipo di intervento ecologico. Basta solo un po’ di impegno, e pensando anche all’impianto all’aeroporto di prossima realizzazione, direi che siamo sulla giusta strada.
Anche i nostri splendidi monumenti andrebbero valorizzati utilizzando la tecnologia led!!!!
Piazza Russia? Dov’è? Mai sentita prima e non la trovo neanche su Google Maps.
Nei pressi di via Casalini, tra v.Leonardo Da Vinci e v.le Michelangelo
L’idea è buona, ma dove hanno già sperimentato una simile tecnologia il problema sta nelle batterie e la loro manutenzione e cambio, cioè in istallazioni di qualche anno fa, non a Palermo, il problema riscontrato era che le batterie a causa dello stress di carico e scarico, condizioni metereologiche duravano circa un anno e non venivano cambiate dal gestore e quindi buio totale. Poi avvolte subivano furti dei loro componenti, in quanto sono di solito istallati in zone più remote. Il risultato quindi non era soddisfacente. Spero che negli anni la tecnologia abbia superato questi problemi
Mi permetto, dato che ha voluto precisare un titolo nel nickname, titolo che presuppone laurea ed iscrizione ad albo:
Dal punto di vista tecnico specifico che i lampioni fotovoltaici sono montati felicemente in diverse parti del globo, anche a latitudini con meno ore di sole delle nostre e con “condizioni metereologiche” (direi più correttamente “climatiche”) notevolmente più impegnative delle nostre, tutto ciò senza nessuno problema e perfettamente in funzione per diversi anni.
Per averne conferma è sufficiente visionare il report dell’Istat “Eco management e servizi ambientali nelle città: rifiuti, acqua, energia”
Dal punto di vista linguistico:
– installazioni e non istallazioni
– a volte e non avvolte
– installati e non istallati
aggiungerei anche:
“il problema riscontrato era che le batterie a causa dello stress di carico e scarico, condizioni metereologiche duravano circa un anno ” (grammaticalmente distruttivo)
“Poi avvolte subivano furti dei loro componenti, in quanto sono di solito istallati in zone più remote. Il risultato quindi non era soddisfacente” (ma più remote di cosa ?)
Egr. Sig. Marcus
visto che ci siamo addentrati nel campo della grammatica Le vorrei far notare:
specifico che i lampioni fotovoltaici sono montati felicemente… (cioè gli operai erano felici mentre li montavano?)
anche a latitudini con meno ore di sole … (le latitudini non possiedono ore di sole) sarebbe meglio: anche a latitudini dove le ore di sole sono minori…
Questo per dirle che tutti sbagliamo e non c’è motivo di evidenziarlo.
Ringrazio Rasputin, non credevo che era necessario una lezione di grammatica,comunque avvolte si può dire; Tornando a discorsi più seri, remoto si intende in zone meno abitate e frequentate. Ricordo che nei primi anni del duemila sono stati istallati nel Trapanese pali similari, non sono durati due anni. per i furti e i guasti alle batterie in primo luogo.