Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa dell’Amat circa i propri risultati ottenuti durante il blocco auto dello scorso 14 febbraio
L’autobus è stato il vero protagonista della domenica a piedi. Dai dati elaborati dall’Amat emerge un quadro confortante che riguarda le obliterazioni e il numero di corse effettuate nel giorno del divieto di circolazione per le auto private. Rispetto alla media che si riscontra ogni domenica, il numero delle obliterazioni si è incrementato di 4.160 unità. E così anche le corse effettuate, +574, e i chilometri percorsi, +3.900. Le differenze sono notevoli, considerato che il biglietto ordinario valeva nove ore invece di 90 minuti. Per quanto riguarda le obliterazioni, la media domenicale è di 7.400 vidimate, mentre nella giornata senza auto hanno toccato la punta di 11.560. Senza il traffico, gli autobus hanno potuto svolgere un numero maggiore di corse. Se la media domenicale si attesta a 4.800 corse, il dato delle corse effettuate domenica 14 febbraio è stato di 5.374. Tanti i chilometri in più che sono stati percorsi dalla flotta dei bus: 37.600 rispetto alla media domenicale di 33.700. Al successo del mezzo pubblico è corrisposto quello del Car Sharing. Rispetto alla media dello scorse domeniche, nella giornata ecologica, la domanda per utilizzare l’auto condivisa ha avuto un incremento del 400%. I chilometri percorsi sono stati il 500% in più. Boom di contatti al sito carsharingpalermo.it (+250%) e di pagine visitate (+300%). “Chi si è mosso in autobus domenica scorsa ha potuto vedere un servizio efficiente e puntuale – afferma Mario Bellavista, presidente dell’Amat -. La partecipazione dell’azienda all’iniziativa è stata affrontata da tutti i dipendenti con grande professionalità. Sono certo – continua il presidente – che i cittadini cominciano ad apprezzare il trasporto pubblico di massa come strumento alternativo all’auto. Anche sul fronte della rete vendita – conclude Bellavista -, da domani sarà possibile abbonarsi anche in piazza Alcide De Gasperi, al chiosco Amat. Un altro punto vendita, che si aggiunge a quelli di via Borrelli, via Giusti e piazza Sant’Antonino, per agevolare i nostri clienti”.
Non c’è dubbio che con meno auto, tante linee riescono a ad essere molto celeri nel loro servizio, e di conseguenza abbattere i tempi della frequenza. Riusciamo ad immaginare i tempi di percorrenza delle linee per corso Tukory, corso Finocchiaro Aprile, via Restivo e via Marchese di Roccaforte. Ciò per fare un piccolo esempio, vista la premiership che queste strade vantano in ambito sosta selvaggia. Ciò che oggi chiediamo sono maggiori corsie protette per i bus, maggior reperibilità dei biglietti a bordo durante i giorni festivi (molti utenti lamentavano vari autisti senza biglietti a bordo), ed affrontare “definitivamente” il nuovo piano di ristrutturazione dell’intera rete. Non abbandoniamo le periferie con provvedimenti drastici quali il blocco auto totale.
Tram e passante ferroviario sono tutt’ora in costruzione e pertanto dobbiamo affidarci ad Amat.
Wow!!! Sono cifre confortanti!!! Non è vero, penso non lo siano affatto.
Si tratta di un risultato ovvio, considerato che i palermitani non avevano alternative di sorta per spostarsi. E’ come mettere un criceto in un tubo ed esclamare “Wow, che risultato confortante, è arrivato all’altra estremità del tubo!!!”.
Scusatemi per la sottile vena d’ironia, ma penso seriamente che i risultati che dobbiamo prendere in considerazione siano quelli che derivano dalla libera scelta dei cittadini che optano per il bus nei giorni in cui non ci sono restrizioni. Tra l’altro, normalente, il biglietto non vale certo nove ore. Esiste una proposta, secondo me molto interessante, di emettere un biglietto Amat del costo di cinquanta centesimi con valididà trenta minuti, che è la tratta media di un passeggero.
Se poi una persona supera i trenta minuti, ne timbra un altro.
Ho calcolato che un cittadino che prenda l’autobus ogni giorno, grazie a questo biglietto da 30 min. risparmierebbe circa 280 € all’anno. Ma la cosa più importante è che si incentiverebbe davvero il ricorso al bus nei giorni feriali.
Esiste, peraltro, già un gruppo su facebook, che si è guadagnato, pare, l’attenzione della stampa e il consenso di più di un centinaio di persone in pochi giorni.
A me sembra una proposta valida, perchè permette al cittadino di usare l’autobus pagando il servizio che realmente consuma. Normalmente,infatti, nessuno riesce ad utilizzare lo stesso biglietto per la corsa di andata e per quella di ritorno, e questo disincentiva l’uso del mezzo pubblico. Provate achiedere per strada cosa ne pensano le persone del costo dell’attuale biglietto…
Il link del gruppo è http://www.facebook.com/group.php?gid=327406351717
Sono abbastanza d’accordo con Prometeus, anche se bisogna ammettere che il dato in sè è positivo. Credo però che sia stato proprio il biglietto da 9 ore a spingere molti a non fare i “portoghesi”… inoltre vorrei comunicarvi una mia paura, che spero venga smentita dalla annunciata rivoluzione delle linee AMAT: ho l’impressione che l’AMAT, giustamente preoccupata di dare servizi laddove ha un maggiore bacino d’utenza, lasci un po’ cadere il servizio da e verso le periferie, dalle quali provengono molte delle persone che si trovano poi in centro. Ad esempio in quel famoso s.valentino senz’auto, io, da bravo cittadino, ho voluto andare in centro con l’autobus ma, anche quando le corse dovevano essere incrementate (e al centro lo erano senz’altro), ho aspettato alla mia fermata di periferia (sotto la pioggia) 20 min. e, alla fermata del centro per il ritorno, ben 35 minuti! (sempre sotto la pioggia). Chi si trovava con me diceva: e meno male che c’erano più corse! Insomma, non vorrei che AMAT facesse come Trenitalia, che spende milioni sulla TAV, sempre più spaziale per arrivare da Roma a Milano in 5 minuti, ma poi il servizio regionale è da terzo mondo… vigiliamo perchè una cosa simile qui non accada, infatti uno per potersi muovere in centro prima ci deve arrivare…
La strada al momento è solo quella…concentrarsi sull’amat. Speriamo possano riuscire a proteggere al meglio le principali corsie preferenziali (cordoli a tempesta); a proposito che fine ha fatto l’auto scout? ne avevamo dato qui notiza circa un mese fa….
cconcordo sul fatto che la rivoluzione deve avvenire a livello culturale. occasioni come queste possono rendere attuale il problema del trasporto pubblico. Se mai dovesse esserc un bis di questo blocco, mi piacerebbe confrontare i dati dei due eventi