Questo è il video di Palermo Today che da qualche giorno circola sulla rete, ed immortala un gruppo di abusivi alle prese con una agghiacciante protesta di fronte Palazzo delle Aquile, a seguito del raid delle forze dell’ordine avvenuto la mattina del 6 novembre 2014.
Onestamente, sta diventando stancante ripetere sempre le stesse cose. E ancora più onestamente, viene sempre più difficile dare la colpa a questi quattro “soggetti” che hanno inscenato la seguente pagliacciata di fronte la sede del Comune, in pieno centro storico, senza che nessuno muovesse un dito.
Avevamo già denunciato il paradosso del “diritto all’illegalità” in questo articolo, poi ripreso da Massimo Gramellini nel suo editoriale su “La Stampa”. Se gli abusivi scendono in piazza a protestare, evidentemente c’è qualcosa di molto contorto nella nostra città.
Le attività illecite vengono fuori come funghi, e pian piano escono dall’anonimato per reclamare orgogliosamente il proprio diritto ad esercitare. Chi prima si nascondeva, certo di agire nell’illecito, e quindi perseguibile per legge, oggi si presenta sotto la sede del Comune, spargendo un mondezzaio per terra e “abbanniando” senza alcun ritegno. Chi fa qualcosa? Chi interviene? Nessuno.
Nessun agente delle forze dell’ordine viene chiamato ad intervenire, nonostante la vergogna che si sta verificando. Qualcuno sul nostro canale facebook fa giustamente notare: “le manganellate le riservano agli studenti”. E come dar loro torto. Il Comune evidentemente è ben consapevole che lanciare un’offensiva contro episodi del genere, significa iniziare una guerra con gente che non si farebbe alcuno scrupolo nel reagire con metodi mafiosi e animaleschi. E’ stato così coi Gesip, con i posteggiatori abusivi, e adesso con i venditori abusivi del Ballarò. E’ bastato un solo raid per scatenare la controffensiva. Riteniamo vergognoso che ci si mostri deboli contro gli arroganti, per poi mostrare il pugno di ferro contro chi è inoffensivo e può essere tenuto facilmente a bada.
E’ incredibile che passi il messaggio che Palermo è terra di nessuno, e che chiunque con un minimo di ricatto, minacce o violenza possa conquistarne ogni centimetro quadrato.
Ma non prendiamocela coi “soggetti” in questione. Perché se da un lato è aberrante il contenuto del video, non meno aberrante è la mano che produce questi fenomeni: la mala politica. Il rigore e l’autorità possono essere giustificati solo laddove esista un’alternativa praticabile. Questa gente, che proviene comunque da ambienti sociali e culturali disagiati, non conosce altra realtà se non questa. Non conoscono le alternative che la politica avrebbe dovuto fornirgli, non conoscono la presenza di Stato perché vivono in territori di appartenenza a Cosa Nostra, dove la legge dettata è quella della strada. Tutto il resto per loro significa nulla.
Sarebbe tempo perso cercare di far aprire loro gli occhi, così come sarebbe tempo perso cercar loro di spiegare che non ci può nascondere per un’intera vita dietro il vittimismo, sfruttando la propria condizione sociale per vivere nell’inerzia e nella comoda illegalità.
Chi avrebbe potuto costruire una realtà migliore per loro, non lo ha mai fatto, salvo poi cercare voti pilotati poco prima delle elezioni…magari distribuendo sacchetti di spesa qua e là.
La politica ha creato tutto questo, ed ora vigliaccamente si nasconde e scappa dalla propria creatura come un dottor Frankenstein qualsiasi.
Un intero mercato abusivo e del rubato, che va avanti da anni senza che nessuno sia mai intervenuto, nonostante le continue denunce (anche e soprattutto da parte di Mobilita Palermo, oltre che residenti della zona), ora si sente legittimato a proclamare la propria identità. E sebbene il presidio a Ballarò continui, ci sentiamo di affermare che non cambierà nulla. Gli ambulanti sono già tutti appostati per rimontare tutto appena la polizia andrà via.
Senza raid costanti, sequestri merce, multe e quant’altro, nessuno arriverà mai a ritenere credibili questi sporadici interventi spot, buoni forse a qualche titoletto sul giornale…ma non certo idonei a garantire la “sostanza”.
Più preoccupante dello zoo fuori da Palazzo delle Aquile, ci preoccupa lo zoo dentro Palazzo delle Aquile. Finché lo Stato non sarà presente a Palermo, allora abituiamoci a vedere episodi del genere con sempre maggiore frequenza.
dobbiamo riprenderci i mercati storici e dettare legge.. è il futuro della città, luogo di principale attrazione turistica.. i veri centri commerciali nati da secoli.. il degrado che vediamo oggi è esclusivamente colpa della politica locale. ballarò ad oggi è un mercato abusivo e non caratteristico con dei “paletti” di ciò che puo essere venduto.. ma un progetto con delle regole di decoro su come dovrebbero essere visti questi mercati mai nessuno lo ha fatto????
Bravissimo Andrea. Articolo semplicemente da incorniciare.
(Mi unisco ai complimenti per l’articolo).
Ma in tutto questo, il sindaco che fa? Che dice? Anche lui ha paura di “levare la mano” sugli abusivi? Se nemmeno il sindaco ha l’autorità per rilasciare una dichiarazione… siamo ben oltre il punto di non-ritorno!
Anni e anni di illegalità, dovuta principalmente per non colpire uno, e quindi non colpire nessuno, ha creato un nuovo codice parallelo che sarà molto difficile da scardinare fino alle fondamenta. Un ottimo articolo.
Caro Andrea, nel condividere fermamente un solo rigo del tuo articolo, mi sono posto un quesito vedendo queste scene, memore di altre simili per situazioni tipo GESIP o case popolari da sgomberare. Ho ricordato che ogni intervento della polizia e’ sempre seguito da scenate di vittimismo estremo, sceneggiate tipo svenimenti o finti maltrattamenti. La polizia, anche il poliziotto in questione, talvolta ha le mani legate reo di aver “picchiato” o “usato violenza” contro questi “indifesi” o disperati.
Il vittimismo, di cui tu anche accenni in questo articolo, sta tutto nella consapevolezza di queste persone di atteggiarsi a deboli.
Credo che in certe situazioni, come queste, la sola cosa possibile sarebbe veramente l’uso dei “taser”, che permetterebbero di arrestare queste persone senza loro torcere un dito. Tentare di prenderli e portarli via con le buone non serve e non funziona.
E cmq il problema di base non e’ del comune, ma di chi sta piu’ in alto: c’e’ un giro criminale controllato probabilmente dalla mafia, e qui l’intervento piu’ auspicabile sarebbe quello dello Stato, ma lasciamo stare…Tagliano tutto alle forze dell’ordine.
Infine sottolineo ancora una volta come il luogo di svolgimento della protesta siano le istituzioni. Questa gente si vede in un certo senso “tradita” dalla fiducia riposta in certi amministratori compiacenti, prima eletti e poi dimentichi delle garanzie date a costoro. Esiste un canale di collegamento invisibile tra questi mondi e quello delle istituzioni: lo possiamo chiamare tolleranza, ma io lo chiamo scambio.
I commercianti pretendono i parcheggi davanti ai negozi perche’ il caos delle doppie file genera quell’afflusso che loro ritengono vitale per il commercio: di per se’ e’ un’aberrazione, ma a Palermo l’assenza delle istituzioni ha anche permesso la violazione delle regole in questo senso, e ricordo bene le proteste di coloro che “abbanniavano” i vigili contro le multe per le auto in doppia fila dei propri clienti.
Ho visto scene assurde vicino piazza giotto, si proprio vicino ad un parcheggio, perche’ si e’ abituati a posteggiare dentro il negozio.
Perche’ alla fine a Palermo le istituzioni non ci sono mai state, e sono viste come il nemico. Se talvolta alzano la testa, addirittura si protesta contro loro, e nel migliore dei casi per 1300 al mese un poliziotto non ci rimette le ossa.
Ci vorrebbe l’esercito a Palermo, e’ una mia convinzione.
Condivido ogni rigo 🙂 ho scritto male…