Sono iniziati i lavori per un nuovo giardino nel centro stroico, questa volta si tratta di piazza Sant’Agata alla Guilla nel quartiere Seralcadio (o Capo) a poca distanza dalla Cattedrale. Il giardino raccoglierà piccoli percorsi e soprattutto un agrumeto. Il costo dell’opera si aggira intorno ai 150.000 euro. Un nuovo tassello quindi per il recupero del nostro splendido ma degradato centro storico, un’area adibita a parcheggio diventerà un luogo di aggregazione e ritrovo. Sotto l’immagine della piazza oggi.
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ottimo! è quello che vado scrivendo da tempo, adibire a giardini mediterranei piccoli spazi degradati è un incredibile arricchimento per il centro storico. immaginate edifici storici,monumenti, chiese attorniati dai colori e dai profumi dei nostri splendidi agrumeti, quali altre città possono pemmettersi questa fortuna?
Esatto! Hai proprio ragione…riprendere tutto il nostro centro storico con interventi mirati al verde, alla pedonalizzazione (pavimentare per bene e chiudere al traffico certe zone) e alla ricezione dei turisti.
Il profumo degli agrumeti…E’ vero. Questo cose possono esistere solo da noi, peccato che poi arriveranno i soliti vandali a disintegrare tutto…
ottima iniziativa!! oltre ad abbellire la piazza potrebbe essere da stimolo affinchè i privati ristrutturino i vari edifici, che dalle immagini sembrano ridotti male. Secondo me il comune dovrebbe adottare proprio questa strategia nel recupero del centro storico cioè intraprendere delle opere di riqualificazione delle strade, delle piazze, dei marciapiedi, dell’illuminazione e dei giardini così da rendere più “appetibili” queste zone e quindi stimolare anche i privati a recuperare gli edifici storici (se non attirare vere e proprie società immobiliari interessate ad acquistare, ristrutturare e poi rivendere, come in parte succede già in alcune zone del centro).
scusa 4canti,
non sono d’accordo con le societa’ immobiliari, che monopolizzano il patrimonio, fanno cartello sugli affitti, e cacciano via i residenti, cioe’ la gente che ancora anima le vie dei mercati, destinati cosi’ a sparire. di questi residenti e di tanti senzacasa io farei gli assegnatari delle case restaurate. non seconde e terze case per facoltosi e immobiliaristi della palermo bene o del nord italia, ma prime case per la gente del posto, costretta oggi allo ZEN o alle baracche.
per il resto sono contento di questo giardino virtuale. spero che abbiano la stessa sensibilita’ usata a piazza fonderia.
continuo invece a piangere sulla pacchianata fatta alla zisa. uno spreco di marmi, cemento, e poco verde.
Restando sempre al Capo, uno dei miei sogni è veder valorizzata una grande piazza, oggi squallido parcheggio rialzato rispetto al piano sottostante in cui si sono sviluppati orribili batoi-magazzini, che offre una meravigliosa veduta sulla Cattedrale. La piazza in questione è “SANT’ANNA AL CAPO”.
@Athon, concordo perfettamente con te, guardare quella piazza fa piangere il cuore per come è ridotta e per le potenzialità paesaggistiche che racchiude. Purtroppo cinquant’anni di degrado non se ne vanno via facilmente, ma arriverà pure il suo turno. La immagino pavimentanta e pedonale, molte panchine e una bella balaustra artistica, magari moderna visto che non c’è traccia della precedente, e poi (per rimanere in tema) tante piantumazioni di agrumi. Riaguardo la Guilla, non vedo l’ora di vedere il risultato finale;-)
Che belloooooo!!! XD
A due passi dalla mia casetta in centro!
Invidia mia:p spero un domani di poter prendere casa nel centro storico, forse per allora la situazione degrado si sarà normalizzata (penso positivo).
@ tasman sea,
sono convinto che trasformare il centro in alloggi popolari rovinerebbe nuovamente il tanto che è stato fatto. In tutto il mondo chi abita in centro ha possibilità economiche superiori, così che i prospetti vengano rifatti spesso e i beni culturali vengano conservati e valorizzati. Se qualcuno di voi legge I Live Sicilia si renderà conto di come, con ingenti spese, alcuni appartamenti in edifici d’epoca siano trasformati in veri gioielli dell’architettura contemporanea. Inoltre abitare in centro, se vogliamo una pedonalizzazione TOTALE, imporrà particolari situazioni per i mezzi privati. Non potranno accedere all’interno del suo perimetro, i futuri abitanti del centro dovranno possedere garage e box privati all’esterno delle mura, come avviene per molti residenti di Manhattan.
ciao paco,
d’accordo sulla pedonalizzazione totale. l’obbiettivo e’ quello di ridare vita al centro storico, evitando che dietro una parvenza di rilancio si continui in realta’ a svuotare. il vero male del centro storico e’ lo spopolamento, che porta alla perdita dell’identita’ e al degrado sociale. se nelle intenzioni di queste immobiliari c’e’ solo di sfrattare i residenti e creare seconde e terze case destinate a rimanere sfitte, non ci sto.
@ tasman sea,
io immagino un futuro centro sotirco pieno di botteghe e localini particolari, pieno di studi di architettura e design, studi di avvocati e notai, sedi di rappresentanza di aziende private, alberghi, B&B, abitazioni di un certo livello, pedonalizzazioni totali. Da attraversare in bici o su mezzi pubblici ecologici, con gruppi di turisti ad ogni angolo. Un centro che torni ad essere cuore e motore economico della città, come è giusto che sia.
a proposito di verde, a verde terrasi sono cominciati i lavori per il nuovo roseto.
maggiori informazioni su
http://www.gds.it/gds/sezioni/cronache/dettaglio/articolo/gdsid/94629/
@paco
il centro storico sin da tempi antichissimi (vedi demolizioni, costruzione di via maqueda, di via roma) e’ stato oggetto di interventi massicci volti a cambiarne il volto per sempre, da popolare, a borghese. luce, igiene, strade larghe al posto dei vicoli, gente perbene al posto dei malandrini.
non ci sono riusciti.
per me va accettata la vocazione popolare e proletaria dei quattro mandamenti, non rimossa. abituata, forse, a convivere con un’altra vocazione, anch’essa legittima…il turismo. ben vengano notai, architetti, avvocati e attori famosi, ma dovranno saziarsi di pane e milza come tutti gli altri.
In passato il centro era entrambe le cose, palazzi nobiliari nelle strade principali e povertà nelle traverse. Considerato che la classe media adesso non è più quella di secoli fa non è necessario che coesistano povertà e ricchezza. Naturalmente pane con la milza non deve mancare :D, ma che sia fatta in locali caratteristici e ben curati. 😉