Ponteggi in allestimento anche per palazzo Achates tra le vie Ruggero Mastrangelo e via Giovanni da Procida nel mandamento della Kalsa. Un altro tassello che si aggiungerà ai restauri già effettuati nelle due strade, come il restaurato palazzo del conte di Sant’Adriano (poi Bellaroto) ad angolo con la via Discesa dei Giudici. Il prospetto su via Ruggero Mastrangelo:
il dirimpettaio palazzo del conte di Sant’Adriano:
la “stecca” di edifici contigua palazzo Sant’Adriano:
resti trecenteschi sulle facciate di palazzo Sant’Adriano:
Il prospetto su via Giovanni da Procida (in primo piano la chiesa di Santa Maria degli Agonizzanti ancora in attesa di restauro):
molto bello…
spero che queste case vengano poi in effetti abitate tutto l’anno, e non tenute chiuse dalle immobiliari per fare piazza pulita di concorrenti e alzare i prezzi degli affitti in tutto il centro storico. un cartello odioso che fa emigrare molta gente nell’hinterland, dove gli affitti costano meno.
ogni casa deve avere un proprietario in carne ed ossa, non una multinazionale, un proprietario che si prenda cura della casa e abbia interesse ad abitarla o al limite affittarla. il centro storico non rinascerà mai e resterà un deserto desolato se nessuno vorrà o potrà mai abitarci.
piuttosto sono favorevole al recupero dei catoi in chiave di edilizia popolare. se si fosse adottato questo metodo a suo tempo, oggi non avremmo lo ZEN2 e altre città satellite, dove i residenti del centro storico sono stati deportati, lasciandosi dietro lo squallore dei quartieri di sabbia: kalsa, vucciria, albergheria ecc.
questi quartieri, oggi in fase di lento recupero, devono tornare a vivere, essere il vero cuore pulsante della città, non l’officina del nuovo sacco di palermo.
in sintesi: recupero edizio sì, ma con un occhio ben aperto su ogni abuso e usurpazione della nostra città.