Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un post, criticando la scelta, da parte di un concittadino, di pagare un parcheggiatore abusivo e di essersene fatto vanto, in quanto gesto di “compassione”. Ne è seguito un acceso dibattito sulla nostra pagina facebook, durante il quale siamo stati tacciati di “integralismo”. Mi viene spontaneo a questo punto aggiungere qualche considerazione.
Già diverso tempo fa misi in guardia dai pericoli di una certa mentalità errata del palermitano (e italiano in generale), parlandone in questo articolo. Molti gesti apparentemente in buona fede, possono risultare deleteri se considerati in un quadro più ampio.
Il proposito giusto di voler aiutare una persona in apparente difficoltà, oltre che denotare miopia ed estrema superficialità, dimostra una compassione “artificiale” e alquanto irresponsabile. Ci si lascia trasportare dalla pena, senza pensare che in un quadro più ampio si sta danneggiando la vita di molte più persone, andando ad alimentare il principale cancro di questa terra: la mafia.
Ritengo che la faccenda sia abbastanza delicata, se consideriamo che di mafia c’è gente che è morta ammazzata. La mafia è anzitutto la negazione dei più elementari diritti civili, il trionfo dell’oppressione nei confronti dei più deboli. La si chiama “compassione” senza riflettere sul fatto che oggi un posteggiatore abusivo arriva a guadagnare anche più di 1500 euro al mese, senza pagare un euro di tasse. Un laureato con 110 e lode a Palermo, è fortunato se va a prendere 350 euro al mese sfruttato come un cane in un call center.
L’ultimo posteggiatore abusivo che hanno arrestato nel centro storico, guadagnava più di 3000 euro al mese, di cui probabilmente più della metà finiva dritta nelle casse della mafia.
Il pagamento del posteggiatore da parte del nostro concittadino ha contribuito a danneggiare questa città, finanziando direttamente la criminalità organizzata, danneggiando le vite di tutta la povera gente onesta che è costretta a vivere in questo maledetto paese.
Siamo malati di una malattia grave: il buonismo. Il buonismo non è necessariamente correlato ad uno stato d’animo compassionevole, ma è un sentimento artificiale manovrato da una sotto-cultura distorta che ci trasmette un’emozione guidata e ci fa rispondere con empatia a stimoli errati.
Spesso non capiamo quanto il pensiero possa essere pesante, quanto dietro un ragionamento possa nascondersi il male di un’intera società, se ampiamente condiviso e lasciato attecchire. E’ grazie a questo che molti di noi non si rendono conto che dietro azioni istintive e apparentemente innocue, possiamo danneggiare la vita dei nostri stessi figli. La cosa è ancora più grave se, non solo non ce ne rendiamo conto, ma ce ne vantiamo pure.
“Ah vabbè, ma quello era un caso singolare. Era un ragazzo venuto dal nord che qui tirava a campare”.
Invito chiunque a provare a fare il posteggiatore improvvisato domattina: vedrete come dopo 5 minuti verrà qualcuno a minacciarvi fisicamente e farvi sloggiare con le buone o con le cattive…forse allora si peccherà meno di ingenuità e si capirà che OGNI ZONA è assegnata. NESSUNO può fare il parcheggiatore improvvisato. Per questo un gesto apparentemente innocuo può comportare conseguenze più gravi di quanto non si immagini.
Se prima di pagare, si riflettesse anche solo un momento al fatto che i soldi che si danno non sono destinati ad una buona causa, ma che andranno a finanziare i traffici di armi e droga, la prosituzione, il racket, le estorsioni, gli omicidi e quant’altro, allora forse si vedrebbero le cose sotto una luce diversa. LA LEGALITA’ E’ IL TERRENO FERTILE per una società civile, non la compassione di facciata.
Non c’è l’abitudine alla legalità, quindi la si mette da parte a propria discrezione ogni qual volta si pensa di essere più furbi e superiori alla legge. La legge però non ammette ignoranza, e se esiste, è per garantire il BENE di tutti…non è lì per soprammobile.
Non mi stupiscono pertanto certi ragionamenti. Non mi stupiscono perché le nuove generazioni sono vittime della mentalità delle vecchie. Questo paese gerontocratico ha lasciato ai giovani italiani una società allo sbando, che ancora oggi continua a non porsi minimamente il problema della responsabilità. Tra i giovani di oggi è possibile trovare maggiore sensibilità verso temi quali legalità, senso civico, rispetto del territorio e dell’istituzione: sono pochi e rari casi, ma almeno qualcosa comincia a muoversi.
C’è una nuova generazione che pian piano sta prendendo atto degli errori della precedente, e che prova a costruirsi un futuro cercando di invertire la tendenza che ha regalato a questo paese il primato di corruzione e invivibilità.
Ci perdonerete dunque per “l’integralismo”, ma non credo che si possa contrattare su temi così seri e importanti. Chi non ha la capacità di guardare i problemi nel suo complesso, non dovrebbe pronunciarsi con una certa superficialità.
Chi non capisce che la mafia è fatta da tanti piccoli gesti, non dovrebbe giudicare chi invece coglie l’importanza di certi valori e non transige atteggiamenti simili, fosse anche il “banale” pagamento del posteggiatore abusivo o del venditore ambulante.
La cultura mafiosa si muove su due fronti: quello criminale, e quello dell’indifferenza e della complicità silenziosa, che dopo tutto “accetta” le regole non scritte. Per sostenere la mafia non c’è bisogno di imbracciare la lupara, basta scendere a compromessi nella vita quotidiana, mettere da parte il valore della legalità e accettare il sistema per quello che è.
Io non pago, punto. Non pagherò MAI…e non perché mi manchi la compassione. La compassione la mostro pure io, quando sono cosciente di non andare a favorire certi fenomeni. Le piccole lavate di coscienza non servono a nulla. La legalità si pratica ogni giorno, con costanza, coerenza e dedizione. Questo è il miglior modo per commemorare chi di mafia c’è morto, ed il miglior modo per cominciare a cambiare veramente questa terra. Non sarà la corona di fiori una volta l’anno depositata da qualche alta carica dello Stato a salvarci tutti.
un articolo fantastico di cui condivido ogni minima espressione. si è sintetizzata alla perfezione in poche righe cosa vuol dire il fenomeno del parcheggiatore abusivo. grazie mille ai ragazzi di mobilita palermo che ancora una volta dimostrano di essere cittadini di serie A in una città di serie C.
se vediamo così tanti nordafricani, è perchè penso che la mafia sfutta proprio la tenerezza che ‘sti ragazzi suscitano, cosa che apre ancora di più il portafogli delle persone. gli autoctoni sono sgarbati, e questo non fa bene agli affari. è un problema che ha poche soluzioni: le persone pagano perchè hanno paura di danni alla macchina, o perchè gli fanno pena. la polizia fa poco perchè essendo nullatenenti non si fanno un’ora di galera e non pagano un euro di multa. io non pago, intendiamoci.
L’altra sera una ragazza che conosco non ha pagato un parcheggiatore autoctono zona via maqueda e al ritorno ha trovato un chiodo conficcato nella ruota.Conseguenza:ruota bucata e perdita di tempo per cambiarla.
Ora,essendo che posteggiatori ne vedo sempre di più e quindi il fenomeno non sembra stia scemando,cosa dovrà fare questa ragazza la prossima volta?
@Eco_84 essere orgogliosa di se stessa
@Blackmorpheus
Questo ovviamente ma il mio intervento era per sottolineare che,”noi” cittadini onesti,non essendo tutelati siamo completamente in balia di queste logiche mafiose pertanto,sfortunatamente, penso che la prossima volta questa ragazza fra avere la ruota bucata o peggio e allungare un euro al posteggiatore penso proprio che sceglierà la seconda opzione.
guarda alla fine sta ad ognuno decidere come comportarsi. La paura o il disagio sono comprensibili. Tra l’altro non ci diciamo nulla di nuovo…questa terra subisce la mafia da più di 100 anni, e lo Stato è sempre assente. A questo punto l’unica cosa da fare è opporsi tramite la cultura della legalità…certo, se paghi stai tranquillo, ma non cambierà mai nulla. Quando paghi perdi la tua stessa dignità. A questo punto sta al singolo decidere se avere paura e lasciarsi prendere la propria dignità, o decidere di opporsi a tutto questo. Se tutti NON PAGASSIMO, la questione sarebbe già risolta da tempo
e in ogni caso non per forza bisogna litigare con questi infami. io solitamente gli dico che glieli do al ritorno, bel consapevole che al ritorno loro non ci sono. non li ho fatti arrabbiare al punto da danneggiare l’auto e non ho pagato. gli ho anzi promesso di darglieli, così facendo sono loro che rinunciano ai soldi. fate così, un bel sorriso e una bella promessa di darglieli dopo, non vi faranno nulla e non pagherete niente.
Ragazzi i modi per non pagare il posteggiatore abusivo ci sono, basta usare l’autobus, il treno, la bicicletta, il motorino, i piedi… oppure posteggiare là dove non c’è posteggiatore, a costo magari di fare qualche metro in più a piedi. Poi, se per forza vogliamo posteggiare davanti il teatro/cinema/negozio ecc. il discorso è diverso. In questa città bisogna sapersi adattare. Fermo restando che il problema esiste, ma, è questo ciò che voglio sottolineare, se tutti avessimo un po’ di spririto di adattamento, i posteggiatori, la mafia, quello che volete, incasserebbero molto meno denaro, e quindi si ritroverebbero a gestire un business molto meno redditizio.
#selladelmondo
A me anni fa il posteggiatore ha chiesto i soldi mentre legavo la bici di fronte la Feltrinelli in via cavour…
Ma avete letto cosa ho scritto tra le brevi segnalazioni ieri?? Su Rai uno hanno fatto uno speciale sulla crisi a Palermo ed alla domanda del giornalista rivolta ad un tizio su che lavoro facesse questo ha risposto (testuale) “Il parcheggiatore. Abusivo”.
Capito ragazzi?? Il parcheggiatore (abusivo pure) è un lavoro, i cretini siamo noi che non lo capiamo…
Sta terra non ha futuro… dovrebbe essere presa, rovesciata così da far cadere chi la abita nel mediterraneo, riposata sul mare e popolata da una mandria di tedeschi, questa è la verità…
Perché se questa terra fosse abitata e, soprattutto, amministrata da gente competente, con senso civico e nel rispetto della legalità, allora sarebbe uno dei posti migliori in cui vivere e Palermo e Catania diventerebbero mete ambite in Europa ed in Italia.
Invece facciamo fuggire sia la gente onesta che la abita, sia i turisti che vengono ad ammirare i cumuli di immondizia e il resto dello schifo di questa città, che se curata avrebbe poche “rivali” in Italia…
Scusate lo sfogo e il doppio post…
Ps: personalmente preferisco farmi quattro passi in più a piedi, piuttosto che pagare il pizzo al posteggiatore abusivo, tranne casi rari (tipo la tonnara Florio, dove se ci vuoi andare non hai come non pagare) per i quali preferisco evitare minacce e danni alla macchina…
Bellissimo questo post!Spesso mi ritrovo a parlarne di questo fenomeno con amici o parenti che tendono a sottovalutare e sminuire le mie parole come se tutto questo lo vedessi solo io perchè sono esagerato.La cosa che rimane grave in questa terra è proprio questa che si tende a “isolare” chi vuole mettere in luce dei problemi, alla fine ti arrendi in questo isolamento o fuggi via da qui perchè la massa ci esclude!Così questa terra non cresce e chi ha buoni propositi li porta altrove!La brava gente c’è ma dobbiamo essere uniti!
un consiglio: smettete di frequentare quei locali che hanno taglieggiatori alle proprie dipendenze, si sopravvive lo stesso.
E poi camminate a piedi o con i mezzi pubblici, non finanziate le mafie (quella vera e propria, ma anche quella dei petrolieri, dei produttori di macchine)