Da provocatore quale sono, non mi resta che esclamare “deo gratias!”. Non se ne poteva veramente più di questo insulto all’intelligenza. Il calcio unisce i popoli? Il calcio è l’oppio dei popoli! Tanto per riesumare un Marx in versione 2.0. La rete continuamente invasa da commenti insopportabili, notizie di tifosi che si mobilitano e protestano contro il presidente, pianti, lacrime amare, i giornalisti sportivi che invocano la fede calcistica manco stessero parlando di reliquie di santi. Finalmente questo patetico circo è finito. Del Palermo in serie B non me ne frega niente! Si può dire? Ooooh!
Per carità, ho apprezzato in passato anche io i risultati della squadra. Se non altro perché finalmente un po’ di immagine all’estero avrebbe potuto fare da vetrina anche per la città. “Magari con questa scusa potremmo rilanciarci e utilizzare un prestigioso profilo sportivo per portare qui nella nostra città eventi importanti che trascinerebbero con sé trasformazioni fisiche importanti”, mi dicevo. L’illusione è svanita qualche anno dopo, quando ho avuto modo di formarmi un’opinione dettagliata sul signor Zamparini.
Non che io sia nella posizione di giudicare quello che un imprenditore vuol fare con la sua squadra, ma posso giudicare il suo operato sulla base dei proclami e del voler fare leva sull’ingenuità dei cosiddetti “tifosi”. Gli stessi che ostentano l’orgoglio di essere palermitani solo dentro le curve, e che un’ora e mezza dopo vanno a sputare in faccia alla stessa città di cui fanno finta di essere innamorati. Quelli che valutano il rispetto da darti sulla base della coerenza della tua fede calcistica. Quelli che ti ringhiano addosso quando critichi la squadra o il Reverendissimo, e che ti accusano di essere un tifoso dell’ultima ora.
Sì, forse sarò un tifoso dell’ultima ora. Però io non ho mai gettato una carta per terra, non ho mai pagato un posteggiatore abusivo, non ho mai parcheggiato la macchina in tripla fila o sul marciapiede per andarmi a vedere la partita, non sono MAI andato a protestare per la gestione di una squadra di calcio. Io le proteste le faccio per ben altre cose, più serie sicuramente. Io protesto quando manca il lavoro. Io protesto quando mancano politiche per la mobilità. Io protesto quando la città muore sotto cumuli di immondizia. Io protesto quando brucia la discarica di Bellolampo, o quando il percolato avvelena l’acqua e le coltivazioni. Io protesto quando la gente vende il proprio voto per 50 euro o per un sacchetto della spesa. Io protesto quando ci si lamenta di tutto, ma poi si dà fiducia sempre agli stessi buffoni.
Il Palermo è in serie B? Forse non ci siamo accorti che la città è in serie Z da decenni. Non ho mai visto un palermitano organizzarsi in gruppi di protesta e andare a urlare contro il Comune o la Regione perché la città è nello stato pietoso in cui si trova. MAI. Tranne che non si tratti del proprio orticello. Non ho mai visto un palermitano interessarsi ai problemi di Palermo al punto tale da smuoversi il c**o dalla poltrona per dire BASTA! Lì vedo però passare ore sui siti di calcio, a dibattere sulle strategie d’attacco, sui moduli, sugli errori dell’allenatore, sugli errori di Zamparini, su quello coi piedi a banana, su quell’altro che è un venduto, bla bla bla.
Ma esiste un limite alla decenza? “Ma si parla solo di calcio!” diranno molti. Perfetto, mi starebbe bene se questo interesse si limitasse a concedere al calcio l’importanza circoscritta che merita. Ma quando il calcio diventa l’unica ragione per mobilitarsi, in una città esasperata e priva di qualsiasi prospettiva futura, allora il problema è ben più serio. Non ho mai nutrito stima per Zamparini, come dicevo. Non è mia intenzione analizzare le sue politiche di gestione, perché di quello ho smesso di interessarmi da tempo e dopo un po’ l’ho presa a ridere, perché ho capito che non c’era nulla di serio. Quello che mi fa letteralmente andare in bestia, è il classico atteggiamento del palermitano chino a 90 gradi, coi paraocchi e la totale incapacità di prendere atto dell’enorme beffa.
O meglio, non è che non lo capisce…non lo vuole ammettere per non sentirsi stupido, che è diverso. Si strizza l’occhio a chi ti vuole gabbare. Un po’ come quando fai finta di farti amico il posteggiatore perché non vuoi ammettere che gli stai dando il deretano, umiliandoti attraverso il pagamento del pizzo. Magari condisci il tutto con qualche “Te ccà, cucì!”. Se lo assecondi, non sembra estorsione, sembra una concessione da parte tua. Il tifoso si è reso autonomamente ostaggio di Zamparini. Si sviluppa la convinzione di dover dipendere da qualcuno, e quella convinzione ti porta a tenerti sempre buono quel qualcuno per paura di perdere qualcosa a cui tieni. Così, come si è assecondato vergognosamente Zamparini per anni di fila, sino a quando la frittata non è stata fatta…allo stesso modo si sono assecondati i politici da cui dipendevamo per i posti di lavoro, i funzionari del comune da cui dipendevamo per il disbrigo di una pratica, il professori universitari dai quali dipendevamo per passare quella maledetta materia, e così via.
Il sistema funziona così, e il palermitano ha la perfetta attitudine alla prostrazione quando è necessario, ed è ancora più bravo a nasconderla. Quante ne abbiamo dovuto sentire? Quante umiliazioni? Gli arabi, lo stadio, la squadra più forte del secolo, le mega presentazioni in pompa magna al teatro Politeama, i tea party, le comparsate con la gente dello Zen, e questo, quello. Non si è fatto nulla ovviamente. E i giornalisti sportivi: “ah si presidente?” – “vero, presidente?” – “e quando presidente?” – “speriamo che il progetto vada avanti, presidente”. Il tutto condito da affermazioni irrispettose nei confronti di quei pochi che provavano a lamentarsi per questo insulto all’intelligenza. Il palermitano gode nel farsi prendere in giro, c’è poco da fare. “Palermo non mi merita”, “Di quello che dicono i tifosi non me ne frega nulla”, questo diceva il presidente. E le pecore gli andavano appresso belando in coro “vergogna, non ve lo meritate Zamparini! Grazie sempre presidente!”. E mentre le pecore ringraziavano, il pastore – abile e furbo politico – dimenticava di ringraziare loro e la città intera, per avergli permesso di costruire una colata di cemento giallo canarino nel mezzo di un’area di verde storico, a due passi dalla meravigliosa Villa Raffo. Un’opera che a mio avviso ha deturpato e sfregiato ancora di più il bel volto della nostra Palermo, sottraendo quel poco che restava della Conca D’oro, e dalla quale il caro presidente ha tratto, e continuerà a trarre, enormi benefici sul piano degli affari personali.
Però da parte sua non ho mai sentito un grazie. Perché quando si ottiene un regalo così grande da parte nostra, il minimo che ci si possa aspettare è un grazie appunto. Quello che provo è rabbia, rabbia perché il vero orgoglio a Palermo non si mostra mai. Non si ha mai il coraggio di alzare la voce, di opporsi all’arroganza, niente. La voce si alza sempre contro i più deboli, e si abbassa sempre di fronte ai più forti. E quando nessuno si faceva domande sul perché la qualità del Palermo Calcio si fosse improvvisamente azzerata dopo la costruzione del centro commerciale, io mi chiedevo: ma perché continuate a pagare il biglietto? Ma non vi rendete conto?! C’ho messo un po’ di tempo a metabolizzare queste conclusioni, e ho capito che molti palermitani si approcciano al calcio allo stesso modo di come si approcciano a molti altri aspetti della vita: rassegnati, con le “corna calate”, tenendosi buono qualcuno fin quando può fare comodo, e delegandogli passivamente le gioie, i dolori, e tutto ciò che non hanno voglia di procurarsi da soli, lottando.
Dopotutto perché il calcio piace così tanto? Per la costruzione, la finzione che ruota attorno. Ti dà l’illusione di poter far parte di qualcosa di importante, senza realmente farne parte. “Vinciamo” – “Perdiamo” – “Quest’anno siamo forti”, si parla sempre usando la prima persona plurale. Loro sono 11 vincenti, pagati a palate. Io li vado solo a tifare, ma se uso il noi posso illudermi di farne parte. E sulla base di questa illusione, posso starmene comodamente seduto senza fare niente, ma riempiendomi il cuore di orgoglio. Magari trovo pure il tempo di dimenticare tutte le disgrazie che mi circondano, almeno per 90 minuti. Non ho bisogno di fare altro, mi basta stare seduto. Penso che se il palermitano dedicasse alla propria città un quarto del tempo e della passione che mette nel calcio, allora vivremmo già in Svizzera.
Poi, ad un certo punto, il sogno finisce. La squadra è in B, e improvvisamente ci si ricorda di non avere un lavoro, di vivere in un immondezzaio, di nostro figlio che tossisce perché respira veleni, delle strade allagate e piene di buche. Quelle cose restano sempre, ma finché c’è il calcio è facile non vederle. La distrazione di massa serve proprio a questo. Panem et circenses dicevano i romani. Sono contento che il Palermo vada in B, e non perché voglio gufare, ma perché voglio che questa città abbia una scossa, che perda pure l’ultima speranza, e che si lasci finalmente spazio a un po’ di sana rabbia. La stessa rabbia che dovrebbe far dire basta una volta per tutte, che dovrebbe spingere ad un impeto definitivo per cambiare una volta per tutte la direzione di questa nave che cola a picco. Non mi aspetto comprensione per la durezza di queste parole, ma vorrei che quanto meno un po’ di sano dubbio possa finalmente insinuarsi.
è quello che penso anch’io, bravo!
concordo in tutto!
quoto al 100%
Calarsi le braghe, subire, ridere, far finta di nulla, farsi umiliare e prendere per il culo è tipico del Siciliano, non solo del Palermitano.
Ricordo l’ex presidente mafioso, l’ultimo, non il penultimo, in un video su YouTube. Si parlava di case abusive e di presunte sanatorie a quegli obrobri. La gente lo osannava, lo salutava, lo fotografava, e molti chiedevano di far qualcosa per i loro diritti.
Giorgio Bocca:
«(…) paesaggi meravigliosi e questa gente orrenda (…). Insomma, contrasto incredibile fra alcune cose meravigliose e un’umanità spesso repellente». Una volta si sarebbe trovato in una viuzza vicino al palazzo di giustizia di Palermo: «C’era una puzza di marcio, con gente mostruosa che usciva dalle catapecchie».
Uno dei migliori articoli di sempre. Concordo al 100%, perfetta sintesi.
Concordo su tutto tranne che su quanto scritto da Luca S. dell’opinione dell’ex fascista nonchè firmatario del “manifesto della razza” Giorgio Bocca non può fregarmi meno. Uno cresciuto a grappini a colazione e che si esaltava ai racconti del nonno ufficiale nel meridione che gli spiegava come si usasse tagliare la testa ai “briganti” per esporla in pubblico. I problemi ci sono, il degrado è li e nessuno vuole nasconderlo. ma può essere letto con lo sguardo di Bocca o con quello di Matilde Serao ne “il ventre di napoli”. Scusate, ma io preferisco decisamente la seconda.
@augustedupin
quella di Bocca puo’ essere un’opinione dura da digerire, antipatica e odiosa. Ma indipendentemente da quello che era Bocca, e’ quello che ho pensato tante volte guardando e muovendomi nel degrado di Palermo. Fa male, molto male. Come tutte le verita’.
Bocca, Serrao, il problema sta proprio nella percezione che i siciliani hanno della loro terra e l’uso che ne fanno, da un lato dicono di amarla alla follia e non poterci vivere lontano, dall’altro la violentano quotidianamente…. e su questo penso non ci siamo dubbi
Per tornare all’argomento di oggi, penso che il Palermo in B sia la sola conseguenza della fallimentare gestione del campionato 2012/2013, eppure all’inizio , quando presentarono le nuove maglie, si disse che doveva essere un anno magico per il Palermo. Chissà se la Puma rescinderà il contratto. Credo di si, visti i risultati di immagine. ,
Credo che Palermo abbia bisogno di altro, e per sentirsi prima i della classe non basta una squadra di calcio credo che sia finita una favola e con Il Palermo in B, si dimenticherà presto questa parentesi decennale fatta di allori e e successi e si vedrà la cronaca sportiva della città annegare nell’oblio così come è successo con la pallavolo e il suo palasport.
ma nello stesso momento spero di sbagliarmi, spero che facciano il nuovo stadio, che arrivino gli arabi con i loro petrodollari e che si possa ricominciare dove deve lasciare Zamparini…. Hai fatto il suo tempo è giusto che tolga il disturbo. Il mio discorso non è da tifoso, non ho mai parteggiato per il Palermo calcio, ma solo per la mia città…
Concordo in pieno,complimenti per l’articolo rispecchia il quadro molto negativo della nostra disgraziata citta’.Io è da un pò che non mi interesso più niente di quello che succede in città,secondo me dopo tanti anni ho capito che contrastare con tutto questo marciume è con l’ignoranza della gente è veramente un utopia,l’unica cosa da fare per chi è giovane è quello di ANDARSENE,come dice il proverbio Palermitano “cu niesci arriniesci”.
Il calcio è un grande sport, annegato dal denaro e dagli interessi.
Gioire perché andiamo in serie B è un assurdo.
Ricordiamo che lo Stadio porta un bel po di lavoro in città.
Semmai dovremmo dire che il calcio per come è inteso in Italia è un oppio, questo si.
Che la città sia di serie Z non è colpa del calcio, ma dei politici.
Altrimenti detto vorrei che tutto a PAlermo fosse di serie A e che per fare ciò non dovessimo andarcene.
Moralix bisogna vivere la città interessandosi dei problemi e non nascondersi come le pecore…!!!!
Ps non sono un tifoso…
Tutto sommato mi trovo d’accordo su quanto detto nell’articolo. Il palermitano purtroppo ha una caratteristica particolare: si esalta o si deprime da un giorno all’altro, non ha un equilibrio personale. E questo non solo nello sport, ma in tutti i vari aspetti. E’ un fatalista per eccellenza, tutto accade per caso come se non avesse colpa di ciò che fà. Purtroppo le tante dominazioni subite nei secoli stanno a dimostrare proprio questo. Ovviamente non solo i palermitani sono così, ma un pò tutti i siciliani hanno questo modo di vedere la realtà. Subire gli eventi, nella speranza che tutto cambi…
Vabbè Black, tu non sei tifoso. Non te ne frega niente del calcio.. E’ normalissimo pensarla così specialmente in questo caso..Infatti la penso come te 😉
Vedi c’è tanta gente che crede ancora che in Italia il calcio sia uno sport con regole.. In realtà il calcio è uno sport con regole “ad personam”, non c’è alcuna “giustizia sportiva”. Vince chi “paga” di più.
Zamparini è un colonizzatore.. Ha messo qui il suo grande centro Commerciale illudendo i cittadini di portare nuovi posti e di incrementare il commercio in città. Niente di più falso. Soliti negozi con marchi globalizzati che producono in taiwan e vendono in Italia..
Ha creato una squadra attirando attenzioni da tutte le parti promettendo serie A, champions league e (come non dimenticare) lo scudetto con Zenga.
Ora ,come ogni bravo colonizzatore, l’ha spolpata dall’interno lasciando l’esoscheletro rosa nero.
Chi ci guadagnava con il Palermo? gli addetti al servizio d’ordine pagati 20 euro per mezza giornata di lavoro? Quali aziende locali ci guadagnano con questi centri commerciali? Nemmeno la logistica di produrre a Km zero: faccio l’esempio dei nostri agrumi che reputo migliori delle arance spagnole.. Il mercato è folle e questo imprenditore è uno dei suoi tanti volti..
COMPLIMENTI HAI CENTRATO NEL SEGNO. GIUSTISSIMO QUELLO CHE HAI DETTO FACENDO L’ ESEMPIO DEL POSTEGGIATORE E DELLA NOSTRA AUTOCONVINZIONE. CHE DIRE CHE FORSE PER ARRIVARE ALLA RIVOLUZIONE CHE ANCH’ IO AUSPICO, DOVREMMO RIMANERE SENZA LA COSIDDETTA PIGNATA
Di questo post non condivido quasi nulla, solito post autolesionista ormai pieno…io di zamparini me ne strafotto ma sono tifosissimo della mia squadra e amo tantissimo la mia città. Nessuno a Palermo ha organizzato manifestazioni “rilevanti” per la squadra di calcio, non si possono scrivere certe cose, caso mai scrivete esempi pratici accaduti e devono essere rilevanti….
E kiessenefrega !
Basta con il calcio finalmnente ! Ora si pensi alla città che non è certo da serie A nè B e nè C.
Ieri quando ho letto un articolo sulla vicenda mi sono messo a ridere (pensando con assoluta strafottenza) e mi sono detto che invece di pensare ala squadra ci si deve preoccupare della vivibilità della città. La squadra non conta. Concordo in pieno con l’articolo di MobPA !!!!
Infatti, quando il Palermo era in serie C e solo pochi andavano allo stadio e si interessavano, la città era uno splendore!
Ma per favore, dare “colpa” al calcio perchè la città sta andando alla deriva e perchè i Palermitani tengono più al calcio che alla città è assurdo!
Se voi non siete tifosi e non vi piace il calcio non prendetevela con lo sport se la città è alla deriva!
State tranquilli che se anche il Palermo dovesse fallire, la città resterebbe sporca, degradata per com’è adesso.
Sì è vero, i tifosi del Palermo si sono fatti illudere dalle parole di Zamparini (che però qualche gioia ce l’ha data, portandoci soprattutto in Europa), ma voi cittadini di Palermo avete fatto anche peggio! Vi siete fatti illudere da un Cammarata cocainomane e da un Orlando buffone e cazzaro! Chi ha fatto peggio? La Palermo sportiva tanto insultata o la Palermo cittadina tanto ostile con lo sport?
Quindi caro @blackmorpheus (di cui ho tanta stima) pensa anche a cosa non hanno fatto loro (cittadini a cui non piace il calcio) in questi anni per Palermo. Tale era e tale è rimasta.
Non è il calcio l’oppio del palermitano, è la mentalità!
Quoto il senso dell’articolo in toto, bisogna svegliarsi e pensare alla città e non solo al calcio.
Non mi piace, di contro, la supponenza con cui si scrive che ci sia chissà quale battaglia dei Palermitani sul fronte calcistico… si parla al bar o in pausa caffè così come si parla di Grillo o del passante ferroviario, per quanto mi riguarda.
Poi certo, ci sono anche i Palermitani più “estremisti” che se ne fanno una malattia, ma per favore non siamo autoprevenuti dicendo che i Palermitani sono tutti così. Per piacere.
@Cesc hai travisato il senso del mio articolo. Io non sto dando la colpa al calcio come asserisci tu, ma proprio a quella mentalità alla quale ti riferisci. L’oggetto del mio attacco non è la passione per il calcio, è la creduloneria del palermitano medio e la sua ignavia totale. Il votarsi pienamente a una causa banale, e tralasciare invece le cose importanti di cui dovrebbe occuparsi. Senza contare la sua ostinazione nel fidarsi di persone che tradiscono continuamente la sua fiducia, per non avere l’intelligenza di saper guardare la realtà in faccia. Molti palermitani si credono furbi nella loro stupidità, è questa la cosa che fa più tristezza
Articolo pietoso e ridicolo. La città fa schifo e ce la prendiamo col calcio? Ma non vi sentite palesemente ridicoli? Chiunque tu sia che hai scritto l’articolo, e ognuno di quelli che hanno commentato con un parere positivo, ditemi.. Avete qualche passione? Fate qualcosa di diverso dal predicare “il bene per la città”, “il senso civico” e tutte ste cose? Ci vuole davvero coraggio a scrivere certe cose!
@black
Ti cito testualmente:
“L’oggetto del mio attacco non è la passione per il calcio, è la creduloneria del palermitano medio e la sua ignavia totale. Il votarsi pienamente a una causa banale, e tralasciare invece le cose importanti di cui dovrebbe occuparsi. Senza contare la sua ostinazione nel fidarsi di persone che tradiscono continuamente la sua fiducia, per non avere l’intelligenza di saper guardare la realtà in faccia. Molti palermitani si credono furbi nella loro stupidità, è questa la cosa che fa più tristezza”
Non ti sembra che le stesse identiche parole possano essere usate per chi vota tizio e caio nutrendo speranze che poi, appunto, vengono tradite?
Il calcio è solo uno sfogo per tutti, come andare in bicicletta, come fare qualsiasi attività motoria.
Il palermitano tu lo conosci bene, anche senza votarsi pienamente al calcio, se ne sbatterebbe della propria città. Purtroppo è inutile prendersela col calcio, è la mentalità del palermitano che non serve.
C’è chi come me o altri che nonostante sia amante del calcio e del Palermo si interessa alla città, vorrebbe che cambiasse, ma purtroppo non ci riesce. Il calcio è solo una componente della mentalità palermitana, è tutto il resto che a me fa paura. Fino ad oggi il Palermo dava soddisfazioni a gente che di gioie ne aveva poche nella sua umile vita, adesso, senza queste il palermitano dove andrà a sfogarsi?E’ chiaro, sulla città!
Io non ho travisato il senso del tuo intervento, so che non ti riferisci al calcio, ma alla mentalità del palermitano. Mentalità che però, non è cambiata a causa del calcio e non cambierà mai. Perchè il palermitano è strafottente già di suo, non è interessandosi al calcio che lui si dimentica della città, la città l’ha già dimenticata da un pezzo!
@Cesc infatti ho fatto un’analogia tra la mentalità con cui il palermitano si approccia al calcio, e quella con cui si approccia alla politica o altri aspetti della vita. La differenza è che è per il calcio il palermitano il culo se lo smuove, per tutte le cose che contano ovviamente…no. Non ho detto che questa mentalità è legata al calcio. L’articolo è una pura critica ai palermitani che si occupano di cazzate e piangono per delle cazzate, quando poi fanno la fame, sono senza lavoro e non riescono a campare i figli. E’ questa la cosa sconcertante. E lo testimonia il fatto che quando ho criticato loro questa eccessiva passione verso cose futili, a fronte di un menefreghismo dilagante verso questioni importanti, mi è stato risposto: tu c’hai ragione, però il calcio almeno ci fa distrarre e ci dà un motivo per essere orgogliosi. A conferma di quanto ho scritto nell’articolo.
Bravo Cesc. Quindi le persone che hanno la passione per l’automobilismo sono da criticare perchè hanno questa passione eccessiva per una cose futili e non importante. Le persone che hanno la passione per la cucina sono da criticare perchè hanno questa passione eccessiva per una cosa futili e non importante. Le persone appassionate di informatica sono da criticare perchè hanno questa passione eccessiva per una cosa futile e non per le cose importanti. Il tuo articolo può essere passabile se vuoi criticare il palermitano medio che se ne fotte, ma il paragone col calcio è del tutto fuori luogo. Questa gente se ne fotte della città, non perchè è troppo presa dal calcio, ma perchè è fatta così. PUNTO. Se il calcio non esistesse non cambierebbe NULLA. Anzi ti dico di più. Per fortuna che esistono le passione, anche esagerate, sono anche queste le cose belle della vita, qualunque esse siano. Una vita fatta solo per criticare è triste.
Io SONO un tifoso eppure io non ho mai gettato una carta per terra, non ho mai pagato un posteggiatore abusivo, non ho mai parcheggiato la macchina in tripla fila o sul marciapiede per andarmi a vedere la partita, non sono MAI andato a protestare per la gestione di una squadra di calcio….allora? io passo ore a vedere siti come mobilita pa o cercare notizie sul futuro di Palermo e la Sicilia…e mi incazzo del piano triennale per me sotto le aspettative.La Città è morta sia se il Palermo calcio sia in A in B o in C, non cambia nulla ma da fastidio vedere certa gente gode dei dispiaceri altrui…indica una certa invidia tipica del palermitano…HAI PERSO IL LAVORO BUONO SEMO CHI ASSAI…
Parliamo del CC, su questo la vediamo in modo simile, da tecnico molte cose non le ho capite, forse la sua realizzazione ha avuto un “aiuto”da parte della vecchia amministrazione ma mi chiedo perchè la magistratura non indaga? o anche i giudici sono sottomessi alla sudditanza da tifoso di Zamparini? Grasso è amico del Presidente ed era solito vederlo seduto allo stadio, domani siederà in parlamento, ma non penso che chiudeva un occhio, speriamo che ci sarà un PM non tifoso che senza paraocchi indaghi…per il resto finiamo con dignità
Cesc
i Palermitani (per fortuna alcuni) si sfogano così:
http://i49.tinypic.com/slmjrc.jpg
danno da 100 euro ad un ambulanza della Croce Rossa, che dovrebbero pagare di persona se nn fossero scappati come conigli…
per la cronaca l’ambulanza era uscita appena dopo la fine della partita per un altro insulso tifoso della curva nord che per sfogarsi aveva dato un calcio nella gradinata fratturandosi il piede, questa la chiami intelligenza! mah!
Ti scrivo le ultime righe e poi chiudiamo.
Il Palermitano per il calcio il culo se l’è smosso perchè molti di quelli che vanno allo stadio, lo fanno indirettamente per la propria città. Avere una squadra in serie A faceva comodo a molti e faceva comodo a Palermo che era messa in luce nel territorio nazionale e non veniva alla cronaca per i soliti discorsi di inciviltà, di mafia ecc..
Questo era l’orgoglio del palermitano calcistico.
Il palermitano cerca di difendere il Palermo calcio per onore della sua città, perchè in questi anni nulla in questa città ha dato cosi tante gioie ai cittadini.
Ti faccio un esempio stupido, io posso lasciare stare il calcio e mi metto ad operare per la pulizia della mia città, faccio tutto il possibile per essa, ma dopo mezza giornata tutto torna come prima, per questo il palermitano rinuncia a certe cose e torna a vedersi la partita.
Quando hai scritto l’articolo, è ovvio che chi ti ha dato ragione non è un appassionato di calcio, e che vede il calcio come uno sport vile e inutile.
Detto questo, la gente può piangere ed appassionarsi di tutto ciò che vuole, non c’è stupidità nelle emozioni! Non puoi giudicare il perchè la gente piange, qualcuno poi potrebbe giudicare le tue passioni e non credo che ti renda felice uno che le insulta!
l’oppio, comunque è anche vero il fatto che dia visibilità, ho conosciuto all’estero gente che conosceva palermo perchè l’ha vista in serie a, non scherzo. abbiamo avuto una grande squadra durante i primi anni della serie a, l’abbiamo svenduta oscenamente…mancano 10 partite, tra cui Milan, Juve, Inter, Fiorentina….possiamo fare 30 punti, per suturare la ferita
@Giovanni
Chiaramente io difendo il pensiero delle persone civili, non di quei 4 buffoni degli ultras.
@blackmorpheus
concordo e condivido in pieno… è cio’ che penso anche io!!
@Giovanni
Non è comunque il calcio che fa diventare le persone cosi, quelle persone che distruggono l’ambulanza sono proprio ignoranti e farebbero la stessa cosa in mezzo alla strada. Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio.
Anch’io sono perplesso, come Cesc. Non posso definirmi un vero e proprio tifoso, se non “dell’ultima ora”, per usare le stesse parole di blackmorpheus, ma non condivido per niente il tono di contrapposizione dell’articolo rispetto i tifosi del Palermo calcio. C’è gente che, a differenza di blackmorpheus e del sottoscritto, è appassionata di calcio e, a mio avviso, affermare che loro, diversamente da altri, coltivano interessi banali ed inutili solo perchè non condivisi, come sostiene blackmorpheus, è totalmente sbagliato perchè rivela una certa postura di unilateralità. Amare almeno uno degli aspetti della città, quello sportivo, è in sé qualcosa di positivo. Il resto sono altri discorsi.
Se, come tiene a precisare poi blackmorpheus, la critica verte più che altro sull’atteggiamento dei palermitani in generale, beh…credo che i palermitani tendano ad autocriticare i concittadini e la città anche fin troppo.
Inoltre a Palermo è piuttosto diffusa un’idea alquanto singolare: il degrado, la maleducazione, l’ambiguità dell’atteggiamento delle persone, l’inefficienza e i gravi problemi esistono solo a Palermo. Altrove va certemente meglio. Sbagliato alla grande!
Le questioni che riguardano Palermo si ritrovano, spesso anche in misura maggiore, in tutte le città d’Italia: il riscoprirsi uniti quando c’è di mezzo il calcio, i quartieri degradati, la corruzione politica, l’inefficienza dei servizi, la maleducazione di alcuni, la disoccupazione, il lasciarsi abbindolare da chi detiene il potere, la passitività…etc
Prendersela con chi a Palermo si dispiace che il Palermo calcio vada in serie B?!? Mah. Blackmorpheus, perdonami la schiettezza, se non ti piace il calcio e non ti interessa più di tanto (e su questo siamo in sintonia), è un conto, però farne la leva di una critica ai palermitani mi sembra assurdo.
Ps:
Rispondo anche alla discutibile e per nulla condivisibile citazione di Luca S con un’altra citazione: «A Palermo la rossa, a Palermo la bambina. Rossa, Palermo, come immaginiamo fosse Tiro o Sidone, fosse Cartagine, com’era porpora dei Fenici; di terra rossa e grassa, con polle d’acqua, da cui alto e snello, pieghevole ai venti, s’erge il palmeto fresco d’ombra, eco e nostalgia di oasi, verde: moschea, tappeto di ristoro e di preghiera, immagine dell’eterno giardino del Corano. Bambina perché dormiente e ferma, compiaciuta della sua bellezza, perché da sempre dominata da stranieri, e dominata soprattutto dalla madre, la fatale madre mediterranea che blocca i figli in un’eterna adolescenza. S’adagia, rigogliosa e molle, su una felice conca» (Da “La Sicilia passeggiata” di Vicenzo Consolo)
Se vuoi te ne riporto altre, molte altre, tutte di spirito diverso rispetto quello di Giorgio Bocca, e soprattutto di intellettuali ben più importanti, affidabili e meno ambigui.
Bravo Anthon. Finalmente un commento intelligente anche da un “non tifoso”
Blackmorpheus…ma poi ti dice che chi tifa il Palermo calcio e si dispiace amaramente del rischio di finire in serie B, come te non abbia mai buttato un cartaccia per terra o fatto cose sbagliate?!?
Ma veramente! Te la prendi con i “tifosi”, e pare che tu ne faccia un gruppo indistinto di incivili che pensano sempre e solo a cose che tu, invece civilissimo e con interessi seri, giudichi banali. No, non sono d’accordo, per niente. Il tono del mio commento non è di attacco a te, ci mancherebbe.
Tuttavia voglio chiudere con lo stesso auspicio conclusivo del tuo articolo: vorrei che un po’ di sano dubbio possa insinuarsi anche in te e in chi ha sottoscritto con pieno entusiasmo le tue parole.
@Athon ribadisco anche a te che il senso del mio articolo è palese. Io mio è un attacco a chi tifa il Palermo e spende la vita appresso a una squadra di calcio, arrivando al punto di organizzarsi in gruppi di protesta…e poi se ne sbatte della città, e riesce a convivere benissimo con lo schifo da cui siamo circondati. La mia è una critica a chi non fa nulla nella vita, e si lamenta di tutto…se poi però vedo la stessa gente si mobilita per una cosa banale come un pallone che rotola, permettimi ma lo trovo ridicolo e anche degradante. Nessuno dice che non si possono avere passioni. Se io ho la passione degli acquari, e vedo che il titolare del negozio di acquari mi prende continuamente per il culo, allora lo mando a quel paese e basta, non continuo certo a dargli soldi. Lo stesso vale per il calcio. Gente che si fa continuamente prendere in giro, che tira in ballo discorsi di credo e fede calcistica…roba da lattanti di due anni e mezzo. Gente che addirittura arriva a stare male per una squadra in serie B, e che invece ignora da anni le condizioni in cui versa la città. Tutto questo lo trovo ridicolo. Ad ogni cosa deve essere attribuito il giusto peso, e il fatto di dare più importanza a una squadra di calcio, che al futuro VERO di questa città (perché di tutto potete dirmi tranne che una squadra di calcio sia il futuro di questa città), è davvero sconcertante a mio avviso. Il calcio è uno sport. Punto. Fa piacere, fa rilassare, fa eccitare…ma dopodiché la vita continua, ed è quello che ci circonda ogni giorno ad avere reale importanza. Per non parlare di questo senso di sudditanza imbarazzante nei confronti dei soliti santoni. Il voler cercare sempre una figura paterna che si occupi di noi. Sinnacollando comunemente detto “u papà”, Zamparini comunemente detto “Zampa” o più rispettosamente “presidente”. Tutto ciò è sintomatico di una città che non ci sta con la testa, e che ha perso di vista il senso della realtà. Credo che questo sia espresso abbastanza bene nell’articolo
@Athon
bellissime parole. Non voglio difendere Bocca, ma lo citavo perche’ sono le stesse sensazioni che mi capita di provare. Io le condivido. Che poi ci siano ragioni storiche per cui siamo diventati come descrive blackmorpheus, e’ un altro discorso.
La bellissima Palermo di Consolo che tu citi (e come dici tu ci sarebbe tanto altro da citare, fino a Goethe e par suoi), adagiata su una felice Conca, a mio modesto parere, e’ stata sepolta dal cemento! Ma di che Palermo parliamo Athon? Dove e’ finita? Se ci fosse un briciolo di amore, la citta’ non sarebbe sommersa da tante brutture!
questo generalizzare…mah!
@paper8 Cerca di distinguere le persone deluse e stanche dalle pecore, io la città lo vissuta e la vivo sicuramente piu’ di te, l’esperienza mia dettata da anni di delusioni e problemi vari con la gente ignorante,buzzurra e malacarne mi portano a dire che questa città non cambiera ‘mai.
Blackmorpheus, ma perchè giudichi “banale” l’interesse calcistico di una città?! Non c’è nulla di strano. Anch’io come te non sono un vero e proprio tifoso ma francamente non ci vedo nulla di così assurdo in chi a Palermo si dispiace per il Palermo calcio, tanto da arrivare a dire “deo gratias!”.
Scusami ma il tuo atteggiamento, a mio avviso, è sbagliatissimo perchè mostri di non amare, o comunque di giudicare banali coloro che amano uno degli aspetti della tua città: lo sport, e dunque coltivano l’orgoglio calcistico palermitano. Ma che ben vengano i tifosi che a Palermo tifano il Palermo calcio! Ci mancherebbe.
Scrivi “roba da lattanti di due anni e mezzo”…soltanto perchè non rientra tra i tuoi interessi, che sono certamente migliori e di grado più elevato?!?
“Gente che addirittura arriva a stare male per una squadra in serie B”…e quindi?! Come se l’interesse calcistico per forza di cose ne escludesse altri.
“E che invece ignora da anni le condizioni in cui versa la città”…ma chi te l’ha detto? Chi ti dice che quelle stesse persone non abbiano a cuore anche altre cose?!?
Cercare i “soliti santoni”…”Tutto ciò è sintomatico di una città che non ci sta con la testa, e che ha perso di vista il senso della realtà”…come se Palermo fosse un caso particolare e negativo! In qualsiasi città d’Italia, d’Europa e del Mondo accadono le stesse identiche cose. Una figura carismatica, positiva o negativa, anche sul piano calcistico, tende a raccogliere consensi e in ciò non vedo affatto una criticabile singolarità di Palermo e dei palermitani. Quanti santoni anche altrove, in altre città, del passato o del presente?!?
@Luca S.
…Sì, parliamo della stessa città. Tu la vedi con i tuoi occhi e hai tutto il diritto di giudicarla e parlarne come vuoi; io però vedo una città d’arte ricchissima e meravigliosa, un vero e proprio Museo a cielo aperto del Mediterraneo, una città ancora superba nella sua bellezza, abitata da gente dal carattere aperto e solare, e certemente destinata a risolvere di volta in volta i suoi problemi. Poi ce ne saranno forse altri in futuro, ma anche quelli verrano piano piano risolti. Ne sono certo.
La Palermo di Consolo che tu vedi “sepolta dal cemento” ha vari problemi, non tanto diversi da quelli di altre città italiane, ma è ancora riconosciuta bellissima da chi arriva da fuori e visita la città. Giusto due giorni fa, amici miei di Perugia sono rimasti sbalorditi, e non esagero, dalla bellezza di Palermo e si sono innamorati della città. E potrei dirti anche di altri amici che, in passato, arrivando un po’ da tutta Italia, hanno avuto di Palermo la stessa impressione. Non credere che Roma, Bologna, Napoli, Genova, Milano, Parigi, Madrid, Barcellona etc…non abbiano il cemento, i quartieri con palazzoni, i graffiti, le brutture e la sporcizia per le strade.
Se uno dovesse giudicare solo dal numero degli interventi sull’argomento, si capisce bene comunque la sostanza delle cose, se i palermitani avessero lo stesso interesse per altri argomenti, le cose andrebbero diversamente, invece mi pare di vedere questo interesse e questa partecipazione solo in queste occasioni. Perché non ci sta tanta passione anche quando si parla di mobilità, di raccolta differenziata di traffico di pulizia delle strade ect etc… Black hai alzato un polverone, ed onestamente lo ritengo alquanto bizzarro, ma comunque speriamo in domani anche con il Palermo in B
@ moralix, mi spiace che tu abbia, se è vero, la sensazione di vivere in una città molto negativa, disgraziata e piena di marciume, disinteressandotene disilluso. Mamma mia!!! Meno male che non ho i tuoi occhi! 🙂 E’ una condizione parecchio triste. Io invece ti confesso che è da 30 anni che mi armo di macchina fotografica e faccio il turista nella bella ed assolata Palermo, non rinunciando mai a fermarmi un attimo per conoscere la gente, sbalordendomi nello scoprire casualmente storie di vita ed umanità interessantissime e meravigliose. Considerato il quadro estremamente negativo che tu invece hai della tua città e di chi ti vive attorno, forse il mio punto di vista ti sembrerà strano. Abbiamo soltanto una forma mentis differente.
Un’azienda (come una squadra di calcio in serie A) che fattura milioni e milioni di euro in città comunque è un plus per il tessuto economico locale.
Fermo restando che ognuno, della sue passioni, ne fa uso e abuso a propria discrezione senza sentirsi giudicati da chi non condivide quello sport o quella passione in particolare.
Mi sento solo di dire che mi piacerebbe che i palermitani possano riversare lo stesso amore per il Palermo calcio anche per la propria città e per le sue sorti non gettando cartacce per terra, rispettando gli altri per la strada e tante altre cose.
Ps. tanti europei hanno conosciuto Palermo città grazie al Palermo calcio. Giusto per non generalizzare sull’importanza dello sport in una città.
Al netto delle provocazioni, che considero salutari, dall’articolo emergono due ordini di considerazioni.
Il primo ordine riguarda il degrado di una città e dei suoi abitanti, un fenomeno tipico di altre realtà, ma mal comune NON è mezzo gaudio, né il palermitano può sentirsi giustificato dall’analogo degrado che si riscontra tutto attorno a lui per centinaia di km. Su questo sono d’accordo e sono d’accordo sul quadro inquietante di Zamparini e del suo rapporto con la città.
Usare il “noi” SOLO se il collante è una squadra di calcio è’ segno di degrado socio culturale. NOI uniti da colori sociali dovremmo prima essere NOI cittadini. Questo altrove lo capiscono, un fiorentino che dice “noi viola” non è certo un disadattato né un ignorante. E non solo lui. Credo sia evidente.
Il secondo ordine di considerazioni mostra disprezzo aprioristico per il calcio e per i suoi tifosi e questo non lo condivido. Infatti ci si può limitare “a concedere al calcio l’importanza circoscritta che merita” e contemporaneamente amare il gioco del calcio. Si può dire che è solo un gioco e viverlo come tale, godendone fino in fondo, amandolo anche, senza considerarlo però oppio per gente depressa.
Lo stesso, se ci pensiamo, vale per tutto ciò che è finzione – non solo il calcio lo è – dal cinema al teatro, alla tv, e per tutto ciò che è comunque svago (il ballo, la tavola etc). Ci si può divertire, ed anche tanto, senza essere dementi, no? In caso contrario, se tutto dovesse essere concreta realtà, si finirebbe per essere depressi, credo.
Insomma, che ti piaccia o no, esistono migliaia e migliaia di persone che hanno con il calcio un rapporto tanto radicato quanto comunque equilibrato. Mi sembrano squilibrati quelli che la domenica sono infastiditi dall’urlo dello stadio, più che altro mi sembrano depressi, sauri o non sauri che siano.
Ripeto per tutti, il mio articolo non vuole sminuire la passione per il calcio. E’ ovvio che ognuno segue le passioni che meglio crede. Il mio è un attacco a chi è disposto a sacrificarsi per questo sport, a discapito dell’interesse verso la propria città. Capisco che è difficile concentrare in un unico articolo tutte le precisazioni del caso, ma non mi risulta da nessuna parte che io abbia giudicato come sfigati quelli a cui piace il calcio. A me piace la musica, così come a qualcun altro può piacere il giardinaggio. Non è questo il punto. Ho già precisato questo in altri commenti. Così come quando definisco “banale” il calcio, lo faccio in relazione alle questioni importanti che ho citato nell’articolo. E quando li paragono al pari di poppanti, è perché non si può non evidenziare l’infantilismo nel farsi prendere così tanto per un pallone che rotola, e sbattersene di questioni importanti come i propri diritti e doveri di cittadino. E’ sintomatico di una mente immatura sotto ogni profilo: civico o mentale che sia. E’ una questione di priorità. Quello che trovo ridicolo è la gente che si va a strappare i capelli per una squadra in serie B, e non lo fa invece per tutti i disastri che affliggono Palermo. Questa è la cosa veramente grave. Poi nessuno dice che uno non possa lasciarsi prendere da qualcosa, compreso un pallone che rotola. Certo, io ritengo, come ho detto prima, che ad ogni cosa vada dato il giusto peso…ma è un mio punto di vista. Se però vedo raduni di tifosi sotto lo stadio a urlare come forsennati per una squadra di calcio, e poi vedo gli stessi passare tranquillamente in mezzo alla giungla quotidiana nella quale viviamo, magari contribuendo pure a peggiorarla…perdonate ma è veramente il colmo. Così come critico questa mobilitazione di massa per il Palermo, quando non ho mai visto qualcosa di simile per questioni ben più importanti. Nessuno sostiene che lo sport non abbia un valore, che non porti cose positive (lo sport vero, non quello drogato da giri d’affari di miliardi e miliardi, partite truccate, doping, etc). E’ tutto scritto chiaramente nell’articolo, quindi per favore non mettetemi in bocca parole che non ho pronunciato. E’ tutta una questione di priorità, nient’altro. E vedere che a Palermo si dà priorità a una squadra di calcio, e allo stesso modo si riesce a ignorare perfettamente lo stato di degrado in cui versa la città, senza neanche avvertire il desiderio di reclamare i propri diritti…la trovo personalmente una cosa aberrante. L’intento dell’articolo non è quello di denigrare il calcio, mi pare ovvio…a parte che il calcio italiano si denigra da sè attraverso le vicende che sentiamo ogni giorno dai telegiornali. L’obiettivo del mio articolo è denigrare la mentalità ridicola di una buona fetta di cittadinanza.
su molte cose concordo, ma condivido anche il malcontento dei tifosi del palermo.
se la città è alla z, ciò non deve significare che la squadra deve anchn essa alla z.
in quanto ai siciliani,mi chiedo spesso che c……o di razza bastarda siamo, specie il palermitano, non tiene a niente,menefreghista, dice di amare la città e poi non lo dimostra in nessuna occasione, viviamo nella quinta città italiana, e la facciamo trattare come l ultimo chiodo del carrozzone, siamo tutto fumo e niente arrosto,trattano la città a pesci in faccia , e non abbiamo nessun senso di gelosia, di attenzione, per la nostra città,insomma siamo peggio dei zulù…… almeno quelli sono considerati del terzo mondo,ma noi siamo solo dei quaquaraqua…………..
Purtroppo Palermo allo stato attuale non è degna di essere considerata una città europea,ma del nord africa…è questa la triste verità.
“Si strizza l’occhio a chi ti vuole gabbare. Un po’ come quando fai finta di farti amico il posteggiatore perché non vuoi ammettere che gli stai dando il deretano, umiliandoti attraverso il pagamento del pizzo. Magari condisci il tutto con qualche “Te ccà, cucì!”. Se lo assecondi, non sembra estorsione, sembra una concessione da parte tua.”
da applausi questa frase: grandissimo articolo, sono pienamente d’accordo, e non capisco come si faccia a travisare il senso dell’articolo!!
In questi termini siamo d’accordo in toto allora.
@traveller
eppure basterebbe viaggiare un po’ per vedere che siamo davvero ormai ben al di sotto della media del Nord Africa! Siamo un’isola infelice in tutto il Mediterraneo…
e con tutto l’affetto possibile… anche stavolta a scafazzasti…
@Athon
Le brutture esistono ovunque, e’ vero. Ma da noi credo si siano superati livelli accettabili. Anzi, il menefreghismo e l’inciviltà del Palermitano, anzi, dei Siciliani tutti, ha raggiunto limiti che non lasciano indifferente più nessuno.
Forse ti saranno sfuggiti i numerosi articoli di Stella e Rizzo, che sulla scia di Bocca denunciano le brutture di un territorio più devastato che altrove in Italia. Salta all’occhio vedere tanto degrado, tanta inciviltà. Ti costruiscono ville alla baia del corallo, dentro ile riserve naturali, a pizzo sella. Mai nessuno a dire abbattiamole. Le guardiamo lì, e ci giriamo. Clini ha recentemente detto a Bruxelles che Palermo e’ la Napoli di oggi per quanto riguarda i rifiuti. Io non ho mai visto nessuno protestare per la munnizza come per il Palermo calcio.
Esisteva un’enorme distesa verde vicino fondo Raffo. Per amore del Palermo e’ stata disintegrata dal centro conca d’oro, quasi a deridere col suo nome una terra martoriata dal cemento.
Credimi, le brutture di questa terra colpiscono ormai più delle bellezze. E noi ne siamo la prima causa, con un silenzio assordante di fronte a certi scempi,
Poi tu riesci a vedere il bello con la tua macchina fotografica.
Per il mio matrimonio sono venuti qui almeno una ventina di amici dall’estero. Metà hanno cambiato itinerario per saltare Palermo, metà vi è rimasta 1 giorno per fare un giro veloce. Oddio un commento positivo. Non solo la munnizza, ma la gente li ha sconvolti.
Due di loro sono venuti a trovarmi in estate, e li ho ospitati in una casa che purtroppo era avvolta dai cattivi odori provenienti da cassonetti stracolmi di schifo.
Dopo 5 giorni sono andati al comune di Carini, a chiedere spiegazioni, a lamentarsi, con il mio Supporto per la lingua. Che ci crediate o meno, hanno levato la munnizza. È si chiedevano, ma come cavolo fare a stare così senza dire una parola???
Concordo in pieno con l’articolo, con l’unica eccezione di usare sempre l’impersonale: “il Palermitano è così, è colà….” Sarebbe meglio dire “Noi Palermitani”, ma fino a quando non avremo il senso del bene comune, e il “mio” finisce davanti la porta di casa mia, non si potranno fare dei discorsi seri sul “Noi”. Cambiare mentalità? Forse quì sul sito si smuove qualcosa, ma se non c’è il passaggio ai fatti, c’è poco da discutere….le parole se ne andranno al vento!Come sempre!
@ Luca S.
Ritieni che, a differenza di altri posti, da noi si siano superati livelli accettabili. E’ solo perchè conosci bene il territorio e l’occhio è più attento e critico. Scrivi che Stella e Rizzo hanno denunciato “le brutture di un territorio più devastato che altrove in Italia”. Permettimi di non essere d’accordo con loro. Forse ai due giornalisti della “zona nord del Continente” sarà sfuggita Genova, città, quella sì, deturpata totalmente ed irrimediabilmente per sempre, o Milano, o l’intera Lombardia, o l’immensa e bruttissima periferia romana etc…
I problemi e le brutture esistono certamente anche in Sicilia, lo so anch’io. Tuttavia, mi spiace, non mi appartiene per nulla la tua visione così totalmente negativa. Sai cosa penso sia accaduto? Che al di là degli effettivi problemi dell’Isola, molti siciliani si siano lasciati convincere da una certa idea “folkloristica in negativo” su cui per decenni hanno insistito l’opinione pubblica e i mass media. Tali pressioni ed ingiustizie mass mediatiche hanno gravato in particolar modo sulla città più importante della Sicilia, Palermo. Infatti non è un caso che oggi i cittadini di Palermo abbiano un atteggiamento alquanto singolare in tutta la Sicilia: sono quelli più dilaniati dal rapporto amore/odio con la propria città, abituati in genere a parlarne sempre male, tanto che è opinione corrente. Tale strana postura mentale non si riscontra con la stessa esasperazione in altre città dell’Isola.
Scrivi “Ti costruiscono ville alla baia del corallo, dentro le riserve naturali, a pizzo sella”, “Mai nessuno a dire abbattiamole”. La maggior parte di questi casi risalgono a 30 anni fa. Su quello recente, cioè le ville alla Baia del Corallo, beh, a differenza di quanto sostieni, leggo che la denuncia è arrivata subito proprio da alcuni residenti di Sferracavallo e la Procura ha bloccato immediatamente i lavori. Non mi sembra si tratti di quel contesto di “silenzio assordante” di cui scrivi e a cui alcuni siciliani sono stati abituati a pensare, introiettando immagini di sé e della propria terra così estremamente negative. Dirai forse che si tratta di un caso, e invece non è così.
Scrivi che il laziale Corrado Clini “recentemente ha detto a Bruxelles che Palermo e’ la Napoli di oggi per quanto riguarda i rifiuti”. Oh mamma mia!! Che si voglia dare di Palermo la stessa immagine negativa a livello internazionale che purtroppo si è determinata per Napoli?!? In problema dei rifiuti esiste a Palermo ma quella di Clini mi sembra una palese esagerazione! A Napoli la questione è stata di gran lunga più grave. Un parallellismo non ha piena corrispondenza sul piano dell’evidenza concreta.
Scrivi “Credimi, le brutture di questa terra colpiscono ormai più delle bellezze. E noi ne siamo la prima causa”. Semplicemente non sono d’accordo.
Luca, prendo in considerazione ciò che scrivi e ci rifletto su. Ti invito però a valutare anche il mio punto di vista. Ciao
@Athon
sicuramente mi sara’ sfuggito qualcosa dei tuoi commenti, ma sinceramente ci ho pensato su al tuo punto di vista.
Qui nessuno vuole negare la bellezza di Palermo, della Sicilia e di tutte le sue ricchezze.
Il problema di fondo che si discute e’ il disinteresse e la noncuranza. Il fatto che ci siano state delle denuncie anche in passato, da parte di una piccola parte della cittadinanza legata ad associazioni ambientaliste non ha frenato affatto il fenomeno dell’abusivismo. Anzi, aumenta sempre piu’.
Io non ho mai visto una ruspa. E ti confesso che a parte i proclami, forse dovremmo cominciare a far seguire i fatti alle parole e alle denunce.
Circa il parlare male, e’ proprio il contrario per quanto mi riguarda.
Cerco sempre di difendere quel poco che resta di buono, ma ormai mi tocca allargare le braccia. Sai, io viaggio tantissimo. Ho “portato” amici americani, giapponesi, tedeschi, di tutto il mondo a Palermo, a visitare me e quindi la citta’. Devo dirti che nessuno, e ripeto nessuno, e’ stato colpito positivamente. Purtroppo al turista piace passeggiare, spesso girare conoscere capire, non solo entrare dentro le meraviglie archiettoniche che abbiamo. Quasi sempre e’ il contesto che ci colpisce. E il contesto da noi e’ drammatico.
Forse saro’ insistente, ma altrove non si edifica nei siti Unesco. Agrigento ha 600 case abusive dentro il perimetro vietatissimo della valle. Non credo che sia una cosa accettabile in un paese civile.
Accetto che tu non sia d’accordo. Io confermo il mio punto di vista. Il cambiamento parte da noi, AMANDO cio’ che ci circonda, rispettandolo e valorizzandolo. E ricordando sempre che non e’ solo un bene nostro, ma di tutta l’umanita’.
Luca S.
Evidentemente abbiamo esperienze diverse e punti di vista altrettanto distanti. Anch’io viaggio tantissimo: al momento tra i continenti mi mancano solo l’Antartide e l’Oceania, ma presto o tardi andrò anche lì. L’ultimo è stato, nell’ottobre scorso, un tour di un mese nel Giappone del sud. Anch’io ho portato a Palermo, e in Sicilia in generale, amici da ogni dove. Boh…sarà che li ho fatti girare per bene. Sta di fatto che i giudizi, ti assicuro, sono sempre stati molti positivi, e in particolare su Palermo il predicato nominale più ricorrente formulato da loro, indipendentemente l’uno dall’altro, con mia grande soddisfazione, è sempre stato: “E’ una Capitale”. Ti racconto in tutta sincerità la mia esperienza ma non ho motivi per dubitare della tua. Ciao 😉
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/03/13/news/la_citt_bella_e_abbandonata_dove_il_turista_si_sente_respinto-54441603/
ottimo articolo, condivido ogni singola parola. Se ti può essere d’aiuto qui a roma siamo messi allo stesso modo (ma alla ggente non interessa perchè riomma e lazzie stanno ancora in seria a)
http://www.fonte-laurentina.it