La Disfida dei Dehors in via Maqueda

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Palermo – Pedane si…pedane no, ma quale visione per via Maqueda?

Sta suscitando non poche polemiche la recente installazione dei nuovi dehors su via Maqueda, nel tratto fra i Quattro Canti e via Celso. Un’iniziativa scaturita a seguito dell’apporovazione del progetto integrato per nuovi dehors su via Maqueda, presentato da alcuni commercianti di questo tratto di strada e che ha trovato il benestare dalla Soprintendenza e successivamente dal Comune di Palermo.

Cosa prevede l’Accordo tra il Comune di Palermo e la Soprintendenza ai bb.cc.aa.?

L’accordo prevede, tra via del Celso e i Quattro Canti, la collocazione di pedane a partire dal limite dei prospetti, dell’altezza utile a coprire i marciapiedi, fino al limite della fascia libera per la circolazione pedonale. Le pedane saranno delimitate da pannelli verticali trasparenti di 1 metro di altezza.

Tutte le aree limitrofe alle attività commerciali, alimentari e non, ad esclusione delle aree di pertinenza di chiese, ingressi condominiali o locali chiusi, saranno munite di pedane, pannelli e fioriere di uguale tipologia, colore e materiale, in maniera da rendere un piano unico, uniforme e continuo nelle due fasce di occupazione di suolo pubblico.

L’accesso ai dehors sarà garantito con l‘abbattimento delle barriere architettoniche. Infine, viene consentita la collocazione di vasi ornamentali sulle aree libere, a cura e spese dei commercianti.

Proprio questo “presunto obbligo” per le attività non alimentari sta creando non pochi malumori fra vari esercenti che si ritrovano il rischio di impegnare una notevole spesa. Si parla di cifre che oscillano fra 10 e 20 mila euro per l’installazione di un dehor completo.

Le nuove installazioni sembrano gradevoli, ma ci si pone un interrogativo più che legittimo: a chi competerà la pulizia delle caditoie lungo la strada? E che fine ha fatto il progetto di pavimentazione dell’intero asse viario?

Nel frattempo quella che doveva essere l’Ordinanza che avrebbe dovuto delimitare gli spazi dedicati alle attività commerciali, si è rivelata un fiasco che dato che a qualunque ora della giornata è possibile constatare l’esatto contrario. Ma anche tutt’ora, con alcuni dehors già installati, si possono notare cartelli/espositori/sedie ben oltre la linea di delimitazione.

Sembra che tutti i nodi vengono al pettine e la vicenda avrà certamente dei risvolti. Insomma, i problemi di questa strada non erano certamente i velocipedi, con un’intera categoria discriminata.

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