Zisa, da “La Splendida” a “Ngrasciata”

Spread the love

La Zisa, dal termine arabo al-Azīz, che significa “caro” o “splendida”, fu un tempo residenza estiva dei reali normanni. Eretta nel XII sec, è descritta come fastosi padiglioni, fontane e vasche d’acqua circondate da palme.

Oggi a seguito della segnalazione di alcuni residenti, ci siamo recati in visita all’interno dell’area e documentarne lo stato dei luoghi.

Le immagini che vi proponiamo sono forti che ne mortificano i luoghi. Uno sfregio alla storia e a questo bene tutelato dall’Unesco, uno schiaffo ai fruitori che lentamente lentamente rischiano di abituarsi al degrado.

E qui vi lasciamo immaginare il cattivo odore…

La bicicletta non è certamente parcheggiata e rappresenta un rifiuto….nessuno si accorge di ciò?

E non va tanto bene nell’area antistante l’ingresso principale

Le immagini sono state scattate lo scorso 3 agosto. E non si dica che dipende dall’attuale emergenza rifiuti perché chi ha il compito di fare l’ordinaria manutenzione, evidentemente è impegnato a fare ben altro. I vialetti con erba alta e le barriere divelte attorno il vecchio rudere è lassismo assoluto.

L’auspicio è che gli Enti, Regione e Comune, possano smuoversi e restituire dignità e decoro.

Post correlati

17 Thoughts to “Zisa, da “La Splendida” a “Ngrasciata””

  1. BELFAGOR

    LA TRISTE STORIA DELLA “RINASCITA” DEL GIARDINO DELLA ZISA
    Il 23 settembre 2011 fu pubblicata la seguente notizia “Ultimati i lavori di manutenzione Zisa : torna a risplendere, dopo decenni ( secoli) d’ abbandono, il Giardino della Zisa. Obiettivo dei vandali fino a poco tempo fa, uno dei luoghi più famosi e rappresentativi del panorama monumentale della città, godeva di una salute pessima…… “
    L’inaugurazione del Giardino si svolse alla presenza del Sindaco Diego Cammarata:
    “I cittadini devono essere i custodi di questo parco a cui io stesso sono particolarmente legato. In un tempo breve si e’ provveduto a riparare i molti danni che i vandali avevano procurato a questo bellissimo giardino, al quale sono particolarmente affezionato perche’ poco distante dalla casa in cui sono nato ed ho trascorso la mia giovinezza”.
    Mi ricordo che qualche giorno la sua riapertura andai a visitare la Zisa e il suo giardino. Effettivamente era stato fatto un buon lavoro anche se il giardino era spoglio. Erano stati piantati alcuni alberelli, che se fossero cresciuti, avrebbero reso tale giardino uno dei luoghi più belli di Palermo.
    Purtroppo tale giardino, a causa dell’assenza di custodi, della scarsa o nessuna manutenzione, dei vandali nostrani e d’ importazione, ma soprattutto dell’ inettitudine dei nostri “amministratori”, dopo poco tempo cominciò ad essere abbandonato al suo destino, nonostante era stato inserito nel famoso “ percorso arabo normanno”.
    Dopo 13 anni siamo tornati al punto di prima.
    COMPLIMENTI!!!!!

  2. Fresh

    Ma si, infatti. Nelle foto non si vedono i teppistelli in ciclomotore elettrico che scorrazzano all’interno del loro giardino privato. Facciamo così, evitiamo brutte figure, facciamogli un parcheggio.

  3. punteruolorosso

    ci sono due emergenze in corso: la siccità e la discarica di bellolampo. le due crisi si intrecciano, perché il caldo ha favorito l’ennesimo incendio della discarica. quello che si vede alla zisa è il risultato di queste due crisi, a cui si aggiunge quella del personale.
    poi ci sono il vandalismo e i furti. e infine c’è un altro problema. il giardino è nato vecchio, su un disegno di molti anni prima. subito si sono evidenziate le sbavature, gli svarioni, gli errori. la fontana che non funzionava, le frane di detriti nei vialetti in pendenza, le brutte soluzioni nel passaggio da un livello all’altro (collinette irregolari coltivate a prato ed erbacce, tubi a vista nelle vasche). a soffrire di più sono le piante, innaffiate poco in questi giorni di razionamenti, e la fontana, che per gli stessi motivi non può essere riempita. mi viene da pensare che quella del molo trapezoidale possa fare la stessa fine. finora ha retto, ma col tempo potrebbe diventare molto costosa da mantenere. l’acqua si ricicla, ma poi va cambiata. anche alla zisa è voluto esagerare, fare le cose in grande senza saper fare neanche quelle piccole, e lo spazio risulta più cementificato di un giardino condominiale.

  4. Vito

    Niente di nuovo sotto i ponti purtroppo. Si cercano e trovano fondi (spesso anche europei) per creare delle opere che, a prescindere dal valore dei progetti e dalle loro oggettive lacune, avranno bisogno di una ordinaria e costante manutenzione, ivi compresa la sorveglianza attiva, ma per queste ‘ultime non si prevedono né fondi annui, né aumenti di personale nelle maestranze comunali e questi sono i risultati. Meglio sarebbe non fare le opere se poi non abbiamo i soldi per gestirle perché i risultati sono avvilenti e per altro richiedono altre spese straordinarie che ricominceranno il circolo vizioso. Ricordo che quando Monti inaugurò il molo trapezoidale dichiarò che: 1) avrebbe dovuto fruttare economicamente per essere sostenibile 2) è stato previsto un fondo annuo per la sua ordinaria manutenzione, pulizia e sorveglianza (e dopo i primi mesi questo fondo è stato aumentato!). Vorrei che qualche giornalista, ad ogni inaugurazione o presentazione di progetti del comune chiedesse con forza quanti soldi ci saranno OGNI ANNO per manutenzione e sorveglianza e con quale personale andranno fatte. E poi segniamoci le risposte…

  5. A51t0

    Non mi sento di giudicare la professionalità dei custodi. Non so quali siano esattamente le loro mansioni, e sicuramente per quanto faccia schifo il giardino, quello che c’è appena fuori è mille volte meglio. Sicuramente sono molto solerti nel cacciare il pubblico all’orario di chiusura, spesso in generoso anticipo.

    Bisognerebbe segnalare in massa la situazione all’Unesco. Forse solo la paura di vedere perdere questo riconoscimento (come successo a Liverpool) farebbe svegliare Comune e Regione, perché sicuramente le opinioni di noi residenti non sono molto importanti.

  6. JohnnyPa

    Se i cittadini fossero più civili e il comune meno menefreghista avremmo la città più bella del mondo ma purtroppo il disamore che regna sovrano inspiegabilmente è un cancro all’ultimo stadio….metterei in elenco anche il parco Cassará….indignato nel vedere tt i luoghi pubblici e monumenti (peraltro patrimonio dell’ UNESCO) in totale abbandono a che scopo? Non si vergognano?

  7. Antoni

    Strano che sesto articolo non sia stato pubblicato 2, 3, 4, 5, 6, 7…. anni fa. Lo stato è questo da molti anni. Non vi interessava prima?

  8. @Antoni basta digitare la parola “degrado” o “monnezza” nella casella ricerca e vedrai che ti spunteranno di 2-3-4-5-6-7 articoli, anche di 10 anni fa. E non solo su questo luogo

  9. Claudio

    https://turismo.comune.palermo.it/palermo-welcome-luogo-dettaglio.php?tp=68&det=23&id=150

    In teoria se un turista cerca info sul sito del turismo comune di palermo, viene pubblicizzata come ora NON E’!!

  10. Irexia

    @ Claudio incredibile, avevo dimenticato come fu!

    @ punteruolorosso esatto, anche nelle immagini del sito del turismo del Comune, anzi sopratutto in quelle immagini, dove è forte il contrasto tra le aiuole verdi e i camminamenti beige, si vede quanto larghi siano i percorsi pedonali e quanto circoscritti gli spazi dedicati alle specie arboree, alla faccia della definizione di “giardino”! Esattamente come il roseto di viale Campania…
    A Milano il rapporto cemento/terra è esattamente il contrario.

    @ Vito se i giornalisti facessero il cane da guardia della democrazia, responsabilizzerebbero i politici e noi non dimenticheremo facilmente le loro malefatte!

  11. Roberto

    Palermo è una città che si limita a trascinarsi di giornata in giornata. La sua forma è quella della maggior parte dei suoi abitanti, che si limitano semplicemente ad esistere seguendo i loro desideri piú immediati e banali.

  12. omega

    sì, come scrivera un famoso illuminista, soltanto tubi digerenti attraverso cui transita del cibo…

  13. miguel R Cortina

    Quienes siendo extranjeros amamos Palermo no podemos explicarnos lo que pasa con esta ciudad. No podemos creer que los palermitanos sean mucho peores que los españoles. Vi la inauguración de los jardines de La Zisa en 2011. No particularmente hermosos, pero pensé que con tiempo y cuidados podrían parecerse en algo a los de el Alcázar de Córdoba o el Generalife de Granada, cuidadisimos y vigiladisimos desde hace un siglo. Busquenlos en Google y vean de que hablo. La Zisa hoy un seco estercolero y una verguenza

    https://cultura.cordoba.es/equipamientos/alcazar-de-los-reyes-cristianos

  14. punteruolorosso

    @miguel, lo dici tu stesso. non erano particolarmente belli neanche all’inaugurazione. come invecchia un giardino di cemento? quando si fa qualcosa, bisogna chiedersi che ne sarà dopo 20, 30, 40 anni…
    adesso si può solo rimediare mettendo una pezza qua e una là, ma il disegno era già brutto in principio. troppo cemento, troppo marmo, poca semplicità, e la semplicità è quella che resiste meglio al tempo, venendone a volte perfino abbellita. un esempio, i nuovi lavori della terrazza a mare del foro italico. linee semplici, niente luci led soto agli scalini o rivestimenti in marmo soggetti a distacco.

  15. Irexia

    Esatto punteruolorosso, troppo cemento e troppo marmo. Miguel mi ha sbloccato un ricordo: la visita al Alhambra. Quando passeggiavo per i giardini è gli edifici antichi di stile arabo pensavo che la nostra Zisa sarebbe dovuta essere così: un edificio immerso in un giardino, in un genoardo, in un luogo di delizie e di ristoro, fresco, con la musica celestiale come sottofondo dello scorrere dell’acqua e dei richiami degli uccelli che naturalmente là si ritroverebbero.
    Per la popolazione che vive in una città rumorosa, polverosa, calda e sudaticcia, cafona e con alta densità abitativa come Palermo, sarebbe un luogo di decompressione mentale che mitigherebbe non solo il caldo e i rumori, ma anche l’aggressività

  16. vendicatore dei torti subiti dall'UNESCO

    Questa è la PEC per le segnalazioni alla commissione italiana UNESCO
    https://www.unesco.it/it/contatti/

Lascia un commento