Una nuova area “verde” a Mondello

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Da qualche giorno è stato completato un intervento da parte di Gitto Garden.

L’azienda ha preso in carico un’area a Mondello e ne curerà il “verde”

Espressa grande felicità sui social:

Siamo felici di annunciare un altro progetto concluso con successo!

Il nostro team di esperti, con la loro competenza ed esperienza, ha completato con successo la trasformazione di un’isola del traffico in un’oasi verde completamente sostenibile!

L’installazione di un prato sintetico al 100% riciclato e ignifugo, che non necessita di frequenti irrigazioni, riflette il nostro impegno per una gestione responsabile delle risorse idriche.

Grazie all’abilità del nostro team, ora è possibile ammirare un’isola del traffico bella, ben curata e, soprattutto, ecologicamente sostenibile!

Non tutti però hanno apprezzato l’intervento.

In tanti hanno criticato l’utilizzo di erba sintetica e la presenza di sole due Yucca e quattro oleandri.

E voi cosa pensate? Vi piace il risultato?

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24 Thoughts to “Una nuova area “verde” a Mondello”

  1. punteruolorosso

    la yucca ha il tronco a zampa di elefante, quindi meglio non metterla in competizione con altre piante. messa in piena terra fa la sua figura, ma ultimamente in città se ne fa un certo abuso. gli oleandri sono belli, ma hanno un che di autostradale. ci avrei piantato (siamo ancora in tempo) un paio di pomelie. quelle del giardino di piazza fonderia sono diventate enormi, tutte fiorite sono una bellezza.
    quanto al prato, ha bisogno di cura e di molta acqua, annullando il vantaggio di averci piantato la yucca, che al contrario può resistere alla siccità.
    a palermo ci sono un sacco di aiuole spartitraffico formate da soli cordoli o da aiuole incolte, si pianti qualcosa anche lì. i melograni non hanno bisogno di nessuna cura, basterebbe metterci quelli. ci sono poi enormi spianate di asfalto in cui ci sarebbe spazio per giardini da affidare, per esempio, ai residenti dello zen, di borgo nuovo ecc., visto che il comune è incapace.
    che fine ha fatto il giardino della piazza dello zen? si fa?

  2. punteruolorosso

    ah, ok, il prato è sintetico.

  3. calvacla

    nel 2023 ancora dobbiamo assistere all’uso del prato sintetico? Non sanno che viviamo in città ad elevata impermeabilità dei suoli, a maggior ragione a Mondello con tutti gli allagamenti?

  4. FF

    @punteruolorosso, dice la consigliera Di Gangi che quel giardino si farà. Mi vergogno per il Comune e per la Regione che avevano dichiarato che si sarebbe fatto improrogabilmente entro pochi mesi, dopo l’approvazione del progetto esecutivo avvenuta nel mese di Aprile 2023. Non so se abbiano già pubblicato bando di gara e affidato il lavori ma non mi sorprenderebbe il totale disinteresse verso lo ZEN, considerato il pochissimo interesse che hanno verso il centro storico in balia di grascia, tasci, calesse. furti e ghiacciolari presso piazza Piazza Villena.

  5. Anonimo

    Ancora materiale sintetico? Cosa non è chiaro ancora del bisogno di abbattere drasticamente la produzione proprio di materiali plastici e derivati? Altro che scelte ecosostenibili, questa è sciatteria modernista a danno dell’ambiente.

  6. Fabrizio

    un vivaio che con orgoglio usa erba sintetica… ok….

  7. Anonimo

    Ma appunto! Da un vivaio mi aspetto una bella stesa di erba, anche gramignone, ma erba vera!!!

  8. Giovanni

    Altro esempio di totale assenza di competenza e di un progetto vero per la città.
    In un comune ad elevato inquinamento si devono costruire zone verdi che consentano la produzione di ossigeno e di frescura (pare che a Palermo ci sia caldo di tanto in tanto).
    La trasformazione della città in una Disneyland per turisti è evidente. Oltre a milioni di pub e ristoranti, di discoteche a cielo aperto, fra poco avremo pure le facciate dei palazzi di cartone.
    Abbiamo pure i fuochi d’artificio a chiusura del parco…

  9. Francesco

    Sicuramente in questa città mancano le aree verdi per il resto, siamo un gioiello di monnezza, di strade e marciapiedi dissestati, e di verdi erbacce in ogni angolo. Ora ovviamente noi cittadini nn siamo un modello, ma l’ ambiente, se pur sbagliato stimola. Voglio pensare che se le autorità cittadine ci presentassero un ambiente pulito e ordinato forse lo stimolo ti verrebbe meno. Fermo restando il controllo e la vigilanza ambientale con sanzioni adeguate.

  10. Francesco

    Se e’ il verde il problema nn sussiste, in ogni angolo di strada di marciapiedi e villette già esistenti ne trovi quanto ne vuoi contornato di monnezza a go, go.

  11. punteruolorosso

    l’erba sintetica risolve il problema del diserbo, meno lavoro per gli scioperati addetti comunali. un prato vero avrebbe causato un eccesso di irrigazione per la yucca e l’oleandro, che come si sa hanno bisogno di zero acqua (solo pioggia). quindi meglio il prato sintetico che una superficie idrovora come il prato vero. l’acqua va preservata, i prati lasciamoli a chi non soffre di lunghi periodi di siccità.
    il problema è semmai la povertà e banalità delle essenze scelte. si potrebbero integrare con gelsomini, pomelie, plumbago, lantane, melograni, aranci amari, ulivi, mandorli ecc.
    il mandorlo cresce su terreni poveri e siccitosi, ha bisogno di acqua solo all’avvio, poi va da solo. è un simbolo della sicilia spesso trascurato dalle nostre parti, andrebbe riscoperto come pianta da città, contenuta e dalle radici poco invadenti.

  12. Anonimo

    Erba sintetica e 4 alberi….che squallore

  13. Roberto rotolo

    Assolutamente da condividere un intervento che comunque ha eliminato il senso di abbandono dell’area. Meglio quanto realizzato piuttosto che sterpagli e sporcizia. A chi sa solo criticare suggerisco di riunirsi e provvedere personalmente a bonificare le aree abbandonate e curarne poi la manutenzione.

  14. Irexia

    Condivido l’elenco di piante autoctone fatto da punteruolorosso, adattissime! Io ho un debole per le lantane, con i fiori rossi e gialli, poi, come i colori del Comune e della Regione, sarebbero perfette ovunque!
    Quanto al discorso prato finto, fa il paio con quello steso a piazza Sturzo: vomitevole. E sì, come ha scritto già qualcuno prima, sa proprio di parco giochi, siamo al Truman show.
    Immaginare per forza un’aiuola con l’erba, è frutto di una colonizzazione mentale che ci deriva da paesi posti ben più a settentrione, ma per nulla obbligatorio, quindi semplicemente si sarebbe potuto non fare.

    @ Roberto rotolo quindi l’alternativa è sterpaglie e canne (le cui “uova” si trovano generalmente nella terra di riporto) oppure la finzione da centro commerciale? Se leggi bene gli interventi precedenti, ci sono elenchi di altre specie arboree che avrebbero fatto ben migliore figura. Quanto all’invito sprezzante ad altri cittadini a pulire le aiuole e prendersene cura, esiste già il movimento dei guerrilla gardening che fa esattamente questo

  15. mario

    abituati c’ieranu….

  16. Salvatore

    Sintetica o meno non è questo il problema, ma il vero problema sarà che il verde verrà riempito dalla cacca dei cani, grazie ai tanti padroni “educati” che ci sono in giro

  17. Irexia

    No, Salvatore, a pensare così si giustifica l’indolenza della pubblica amministrazione, il non fare nulla o, come in questo caso, fare maluccio, perché ci sono i trogloditi in città che rendono vano l’impegno!
    E invece no, dobbiamo pretendere ciò che ci spetta: una città vivibile, in cui gli interventi sono (e di proposito uso l’indicativo e non il congiuntivo!) studiati nel momento della loro creazione come in quello del mantenimento, in cui la qualità della vita è superiore a quella che abbiamo adesso. Capisco lo sconforto che ci prende (sì, capita anche a me ogni tanto), ma non possiamo farci sopraffare da ciò, dobbiamo alzare la voce, lamentarci quando le cose vanno male e gioire quando invece otteniamo il giusto e, infine, ricordarci di tutto il bene e il male, quando andiamo a votare

  18. Giovanni

    Intanto grazie per l iniziativa della ditta Gitto,aggiungo …..meglio il verde che le sterpaglie e la munnezza.

  19. vicchio65

    Premesso che a caval donato non si guarda in bocca…un tempo l’intervento delle ditte era per “l’installazione e la manutenzione” delle aiuole, e non erano ditte che si occupavano di arredo verde…
    Non l’ho visto di presenza, ma il risultato è, al solito, stile palazzo d’orleans.
    Poi possiamo discutere su meglio questo che niente…. meglio via Amari con quattro vasi e piantine che niente, meglio piazza Sturzo verde che niente….
    Facciamo la scommessa che presto, MOLTO presto, il vento si porterà via il telo, le erbacce cresceranno sotto le pietre ornamentali e le piante seccheranno?

    Scusate: ma l’assessore Carta c’è ancora ?!?!?!

  20. pls

    Dovrei dire meglio di niente e grazie al privato che, mi sembra, da il suo contributo e cura.
    Mi accodo a coloro che pensano ad un intervento con specie arboree locali a limitata manutenzione. Di certo non è più il tempo dei Ficus macrophila, e degli inutili pini e degl eucalipti.

  21. Tore

    Quello non è un prato, è una pavimentazione verde…. Perché non farlo in mattoni?

  22. Irexia

    Se oggi gli spazi verdi, le aiuole, si creano stendendo un tappetino verde (come fossero campi di calcetto) negli anni del boom edilizio in ogni aiuola sono stati piantati i ficus microcarpa, piante di origine tropicale, da foresta, che crescono velocemente; tale caratteristica era funzionale a certa politica per mettere a tacere le voci che gridavano alla cementificazione opponendo le fronde sempreverdi di questa specie arborea. Ma la caratteristica per cui è stata scelta ne fa una pianta inadatta alla destinazione da verde cittadino, in quanto tanto rapidamente crescono le fronde, altrettanto fanno le radici che sollevano e rompono i marciapiedi e arrivano anche ad infilitrarsi nelle tubature idriche.
    Utilizzare un’unica specie poi, come quando si pratica la coltivazione intensiva, presenta il difetto per cui, in occasione di un attacco di una malattia, un fungo, un insetto, con le piante così vicine le une alle altre e così presenti su un vasto territorio come quello palermitano, si consente al “male” di espandersi con velocità e senza incontrare nemici naturali od ostacoli fisici, come sta avvenendo adesso con la mosca bianca:
    https://palermo.repubblica.it/cronaca/2023/11/01/news/punteruolo_rosso_mosca_bianca_aggredisce_ficus_allarme_alberi_palermo-419353349/

    Spero ovviamente che l’insetto venga battuto sul campo, ma mi auguro che questa esperienza insegni molte cose sulla gestione della flora cittadina, come curare la varietà: in questo sito abbiamo più volte dato molte idee e come dice Carmen Consoli “la diversità è ricchezza”. Avere diverse specie arboree consentirebbe di interrompere la catena dei contagi e ci consegnerebbe una città più bella

  23. punteruolorosso

    @irexia, anni addietro l’assessore raimondo aveva parlato di un graduale abbattimento dei microcarpa.
    ricordo le proteste quando furono tolti quelli del politeama. andrebbero sostituiti con specie meno ciclopiche. alberelli come l’ibiscus syriacus o gli agrumi. la jacaranda è un bell’albero ad alto fusto che non fa troppi danni. anche la melia è ad alto fusto. entrambi glia alberi perdono le foglie, ciò che consente, in inverno, di evitare il buio. i microcarpa vengono spesso capitozzati, una pratica che li indebolisce.

  24. Irexia

    @punteruolorosso ero sicurissima che avrei letto un tuo intervento, perché proprio tu sei uno di quelli che, come me, propone la varietà, spesso autoctona, dimostrando competenza in argomento. Sulle capitozzature scrissi pure un articolo qua, è una pratica barbara esercitata da questo Comune con personale inadeguato e non formato.
    Hai fatto bene a citare il professore Raimondo, quanto ho scritto riporta proprio quello che disse durante un incontro al parco Uditore (se ricordo bene organizzato proprio da Mobilitapalermo 😃)

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