L’ambizioso progetto di riqualificazione dell’interfaccia tra il porto e la città sta progredendo costantemente, segnando piccoli ma significativi passi verso la sua realizzazione.
Inizialmente delineato come un sistema di spazi pubblici articolati su diverse quote, il progetto mira a superare il confine tra il porto e la città, permettendo alle funzioni urbane di riconnettersi con l’affaccio al mare.
L’obiettivo principale di questo progetto è aumentare l’interazione e la permeabilità tra la città e il porto, abbattendo le barriere visive e fisiche che separano questi due contesti.
L’intervento si estende lungo una porzione strategica del porto, compresa tra il varco Santa Lucia e il varco Vittorio Veneto, tenendo conto delle proiezioni di sviluppo e integrando le infrastrutture esistenti, come la stazione dell’anello ferroviario e il parcheggio interrato.
L’attuale fase dei lavori ha visto alcuni progressi chiave, con la demolizione di piccoli muretti e di alcune strutture preesistenti.
L’obiettivo è aprire gradualmente l’area al pubblico, permettendo una transizione fluida tra le funzioni portuali e urbane.
Tuttavia, i progressi sono accompagnati da sfide complesse legate alla cantierizzazione.
Poiché l’area è un nodo vitale per la viabilità marittima, è necessario che le attività quotidiane del porto continuino senza intoppi durante i lavori di riqualificazione.
Questo richiede un piano meticoloso per indirizzare il flusso di crocieristi e veicoli Ro-Ro attraverso nuovi varchi, mantenendo al contempo la sicurezza e la funzionalità portuale.
In conclusione, la riqualificazione dell’interfaccia tra il porto e la città sta compiendo passi significativi verso la sua realizzazione.
Nonostante le sfide legate alla continuità delle attività portuali, i progressi fatti fino ad ora sono tangibili, con la creazione di spazi pubblici accessibili e una maggiore integrazione tra il porto e la vita urbana.
Un ottimo lavoro l’ area portuale sta venendo veramente bella. Un punto da migliorare sono quelle brutte cancellate che delimitano l’ area degli imbarchi e mobilità mezzi, stonano sul contesto meglio trovare soluzioni architettoniche meno invasive. Che lascino quanto meno la vista sul mare.
Una città più di merda così non l ho mai vista abbandonata a se stessa inciviltà degrado sporco ovunque ma neanche in Africa sono così
Ip urrà per il sindaco e i palermitani
Turisti che fanno foto dei palermitani che stanno in spiaggia piena di spazzatura che schifo…orrore puro
Quanta acredine nel tuo commento
Io mi chiedo con quale coraggio si usino le realtà africane quale termine di paragone – sempre in negativo, ovviamente – con la nostra città. Ne avete mai vista una? Siete davvero sicuri che in un tutto un continente non ci siano realtà decisamente migliori della nostra che è in un lento e continuo decadimento culturale? Basta guardare gli atteggiamenti di certi palermitani doc, tutti santuzza e tifo, che professano amore per Palermo. Privi del minimo livello di decenza, alla guida come nella vita.
Non capisco cosa vuol dire interazione e permeabilità tra città e porto. Il porto è un luogo dove transitano camion, ralle, semirimorchi, auto, moto, ci sono cavi ormeggio in tensione. In più ci sono controlli di security. Insomma se l’obiettivo è quello di ritornare al porto per farsi la passeggiata lo si fa col rischio di essere asfaltati.
Allora per lo stesso principio perché non si aumenta l’interazione e la permeabilità consentendo di farsi un giro in bici sulla pista atterraggio dell’aeroporto..?
I siciliani devono imparare ad avere cura della propria terra a renderla migliore
spero non si faccia come da rendering, perché è orribile. sembra un aeroporto o un grande centro commerciale di dubbia qualità estetica, con edifici in serie tutti uguali e tettoie squadrate di metallo che non hanno nulla a che fare con la nostra città, ma che saranno la prima e l’ultima cosa che vedranno i crocieristi. hanno deciso che la nostra cittàsarà solo per i turisti, con buona pace dei palermitani.
la permeabilità fra la città e il porto va a farsi benedire, si crea l’ennesima bruttura spacciata per biglietto da visita.
la mia idea resta quella di una piattforma liscia, priva di edifici tranne quello della stazione marittima e forse un secondo. una piattaforma in continuità con le strade che scendono dal centro della città. non si dovrebbe attraversare una strada trafficata, tutto verrebbe pedonalizzato dal politeama o dal borgo vecchio fino al contatto con l’acqua. borgo vecchio, che prima dava sul mare, è oggi è soffocato dai camion e murato dalla palazzata di via crispi.
il traffico pesante e non andrebbe sottoterra, collegato con la circonvallazione. per la sosta, parcheggi sotterranei distribuiti nei punti significativi del lungomare. romagnolo, sant’erasmo, cala, porto, mercato ortofrutticolo e via dicendo.
m questa era solo la mia idea quello che si farà renderà più brutto il lungomare, nel senso che lo renderà volgare, provinciale e turistico. il traffico delle macchine e dei camon resterà. la bolgia resterà.
Aggiungo ai commenti di sopra… “ma ha anche dei difetti”
Ma fatemi il piacere
C e solo da vergognarsi a Palermo e basta il problema e “culturale’ e intellettivo
Caro Redred, dai tuoi messaggi è chiaro che anche il tuo livello “culturale e intellettivo” sia parecchio basso.
Nuovo intervento dell’Assessore Carta sul futuro del mare
https://www.blogsicilia.it/palermo/porto-waterfront-variante-urbanistica-annuncio-carta-video/977385/
Sarò limitato…ma non è che ci ho capito molto…sarà perchè sono un pò grezzo, ma per “grande variante urbanistica costiera” cosa intende esattamente?!?
Vabbè, almeno si è capito che sul famoso dry port (“quasi pronto”, dichiarazione di Carta a novembre 2022) ci stiamo lavorando…intanto, dall’altra parte di via Crispi si lavora veramente!
@vicchio65, parla anche di merci e di camion. da dove devono passare? dal foro italico, da via crispi, da via imperatore federico? possibile che si voglia insistere nel non volere il tunnel porto-autostrade?
Genova si dota del tunnel porto-autostrade. A Palermo solo chiacchiere e distintivo pedemontano
https://www.corriere.it/cronache/24_marzo_04/genova-via-lavori-primo-tunnel-sottomarino-italiano-sara-piu-grande-europa-04f74f62-da46-11ee-a3ce-72bc18d0f34d.shtml
Proprio stamattina riportavo la notizia su altro topic
https://palermo.mobilita.org/segnalazioni/il-mega-tunnel-sotto-palermo-il-grande-sogno/
Ritengo ci sia una chiara e ferma volontà di fare davvero le strutture solo dove è “necessario”, dal punto di vista della classe dirigente che essenzialmente lavora per se stessa.
Alle nostre latitudini, invece, è più utile mantenere inalterato il perpetuo stato di carenza infrastrutturale.
Ma davvero non si riesce a fare un minimo di pianificazione? Davvero si discute ancora su cosa è davvero utile e su cos’altro “potrebbe” essere utile?
Davvero non si capisce che il tunnel risolverebbe in un colpo solo l’attuale congestionamento delle due uniche arterie di attraversamento della città (Regione Siciliana e Crispi/Messina Marine)?
Davvero non si capisce che la pedemontana è l’escamotage perfetto per la cementificazione di tutto ciò che ne rimarrebbe a valle? (dopo il sacco di Palermo, ecco a voi il sacco della Conca d’Oro!).
Ma perché i buoni amministratori, sensibili alle potenzialità di questa terra, li dobbiamo importare da Ischia, mentre io nostri restano ottusamente incapaci anche solo di comprenderne le reali necessità.
bravo audace
tunnel di genova:
https://www.siciliainprogress.com/tunnel-subportuale-di-genova-dove-le-opere-si-fanno-anziche-discuterle/
Voglio aggiungere una considerazione:
Fatti due conti, a Genova costerà più di 294 milioni di euro per ogni kilometro.
Il nostro, a Palermo, coserebbe “solo” 100 milioni a kilometro.
Non mi si dica che si è dato priorità ad un’opera più “fattibile”.
Non mi si racconti nemmeno che Genova deve essere risarcita per la tragedia del ponte Morandi. Quel ponte (un viadotto, in realtà) è stato ricostruito in tempi record e la relativa emergenza viaria è rientrata.
Piuttosto si dica, più onestamente, che Genova ha bisogno di affrancarsi da quella mostruosità che è oggi la congestionata sopraelevata, che è una bruttura esagerata e che costituisce una barriera architettonica, oltreché una ferita aperta e sanguinante, tra la città e il suo mare.
Esattamente come la via Crispi di Palermo.
E s’affumò il dry port!
Dal “praticamente pronto” (https://www.palermotoday.it/cronaca/porto-traffico-tir-termini-imerese-progetti-riqualificazione.html) al “bisognerà aspettare” (https://www.blogsicilia.it/palermo/via-crispi-traffico-camion-porto-lagalla-serve-dry-port/1024592/) 🙂 🙂
Ed oltretutto, per far che? Un dry port in zona Sampolo, come pare oggi si stia pensando, è un parcheggio, non un dry port!??! E comunque, siamo a felicissima sera… 😉
Tutto questo nella giornata in cui il “Lagalla furioso” (è un titolo di Blog Sicilia, che richiama precedenti appellativi 😉 ) difende a spada tratta il suo Lancillotto Carta, che ad oggi se ha fatto qualcosa ce lo dicesse…perchè sinceramente non ce ne siamo accorti… 🙁
Magari in una delle sue belle passeggiate poteva andare a Brancaccio, a vedere se realmente la zona era “quasi pronta” (ma quale poi? non si è mai sbilanciato).
O potrebbe passare per i portici di piazzale Ungheria, o per via Crispi, o a Mondello, o in qualunque posto per il quale ha dichiarato che c’è un lavoro “quasi pronto”!!!!
Ah, sulla situazione dall’altra parte di via Crispi non si trova una dichiarazione manco a pagarla…ma si continua a lavorare 😉