Prosegue a Palermo l’attività di messa in regola dall’infrazione sul fronte fognario e depurativo.
Il 23 febbraio è stata pubblicata da Invitalia, centrale di committenza del Commissario Unico per la Depurazione Maurizio Giugni. l’aggiudicazione della procedura di gara da 6,3 milioni di euro per affidare i lavori di eliminazione degli scarichi fognari nel canale Boccadifalco mediante il loro convogliamento nella rete di valle.
La gara è stata aggiudicata all’operatore economico RT Costituendo P.A.T.O. S.r.l. (Mandataria) – ALAK SRL (mandante).
Con un ribasso pari al 7,580 %, corrispondente ad un corrispettivo contrattuale pari ad € 5.925.707,33 di cui € 280.799,85 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso.
Assieme ad altre dodici opere nell’agglomerato di Palermo, l’intervento contribuirà al superamento della procedura d’infrazione 2004/2034 sul mancato trattamento delle acque reflue urbane comminata all’Italia e giunta fino allo stadio di condanna a sanzione pecuniaria (C-251/17).
Obiettivo dell’intervento è eliminare gli scarichi di acque nere provenienti da alcune zone della città di Palermo che sversano impropriamente nel canale Boccadifalco, permettendone l’intercettazione nella più vicina rete fognaria.
Da lì le acque vengono intercettate verso il collettore emissario sud-orientale e l’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari.
Altre due opere il cui adeguamento è in capo alla Struttura Commissariale.
Si prevede la realizzazione di circa tremila metri di condotta fognaria, di cui circa novecento in microtunnelling.
Con la realizzazione di sollevamenti, tratti di tubazione, scolmatori e altre opere che intercetteranno gli scarichi privati convogliandoli verso la rete esistente.
Il canale Boccadifalco è stato creato dopo l’alluvione di Palermo del 21 febbraio 1931. E’ un povero fiumiciattolo maltrattato, incanalato e disastrato, eppure ha dei tratti di grande interesse lungo via Chinnici e alle cascate nel parco dell’Oreto.
Sono certo che le cascate diventeranno un luogo di interesse quando, un domani si spera non lontano, nascerà il parco dell’Oreto.
Riguardo il tratto di via Chinnici, ricordo che a Cernobbio ho visto il recupero di un piccolo torrente cittadino, con la stessa storia, che è stato trasformato in un mini percorso naturale.
Sarebbe un’idea interessante, di bassissimo costo, da portare avanti.
Perdonate l’offtopic ma il pensiero è andato subito lì, qualcuno sarebbe così gentile da dirmi quale sia lo stato tra procedure d’infrazione e interventi (previsti e da attuare) nell’area di Viale dell’Olimpo e ferro di cavallo?