Palermo – Si, il titolo è una mera provocazione ma non ce ne vogliano coloro che da sempre rispettano diligentemente le regole.
Parliamo infatti della concessione extra del suolo pubblico, gratuita, per favorire il rilancio delle attività commerciali nel periodo post-pandemia. Un azione che ha favorito soprattutto le attività ristorative che hanno beneficiato di ulteriore spazio all’aperto.
Purtroppo però qui come in altri casi, c’è chi ha abusato di tale concessione riducendo gli spazi pedonali a veri e propri budelli a volte impraticabili. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti, in special modo in Centro Storico.
Concessione che però dovrebbe (?) cessare il 1 ottobre per vedere ripristinati e regolamentati gli spazi originari. Sarà così?
Nel frattempo segnaliamo la nuova task force del corpo dei Vigili Urbani, Delta-22, che si occupa di decoro, sicurezza, ingombranti, assistenza ai senza dimora. Riportiamo i numeri 0916733432 per le emergenze. 0916954111 per altri casi. La squadra opera prevalentemente in Centro Storico e nelle borgate marinare.
Speriamo che le regole vengano rispettate e dal 1 ottobre si torni alla normalità.
Purtroppo abbiamo molti dubbi.
I “ristoratori” sono una categoria molto potente e influente, ben rappresentati a livello politico.
Ricordiamo che ben 70% di loro , si dice, non paga da anni la TARI: la cosa fu denunciata nel 2018 dal vecchio assessore al bilancio, Antonino Gentile.
Non successa niente, anzi …..l’ assessore fu “dimissionato”.
https://www.blogsicilia.it/palermo/tari-evasione-record-a-palermo-il-37-dei-cittadini-ed-il-67-delle-imprese-non-pagano-foto/409129/
In realtà si faceva riferimento a cittadini ed imprese e poi, tra le imprese proprio i ristoratori ma non solo loro pagano in percentuale ancora minore.
Insomma non trovo producente incrociare i dati sull’evasione TARI con le concessioni di suolo pubblico ai ristoratori. Però il Comune potrebbe (dovrebbe) concedere il suolo pubblico solo previo accertamento della regolarità fiscale. Ci vuole un clic.
E resto sempre dell’idea che… meglio tavolini che auto e moto. D’accordo comunque con una decisa regolamentazione.
@orazio, l’attuale caos viene strumentalizzato da alcuni per chiedere di riaprire alle macchine. com’è noto, le macchine portano ordine e pulizia.anch’io spero in una regolamentazione, ma i grandi problemi di palermo non sono i tavolini, ma l’assenza di infrastrutture, di lavoro e di ospedali.
i tavolini in sé non mi danno tanto fastidio quanto me ne danno i negozietti di souvenir con la coppola e il padrino.
A mio parere, l’estensione delle concessioni dovrebbe rimanere per tre motivi:
– la pandemia, checché se ne dica, non è finita;
– i locali sono usciti dal dramma covid e sono entrati nel dramma bollette;
– i locali all’aperto sono belli ed in Sicilia godono della temperatura mite anche a Natale;
ovviamente se tutto si fa secondo le regole di convivenza e senza quelle orribili stufe energivore!
Ma via maqueda è ciclabile? Penso che un’arteria come quella per raggiunge la stazione centrale, dovrebbe essere ciclabile. Eventualmente ci sono delle alternative? Si era parlato di ciclabile di via Roma…
“i grandi problemi di palermo non sono i tavolini” appunto, Punteruolo… dopo il ciaffico la siccità e il vulcano (che a Palermo non c’è) l’ottimo Benigni avrebbe messo i tavolini. 🙂
Leggo dalla stampa locale che, ai sensi di un provvedimento del Comune, verranno prorogate fino al 30 aprile del 2023 le concessioni di suolo pubblico per attività di somministrazione, incluse quelle già scadute o in scadenza al 30 settembre 2022 a condizione che entro il prossimo 31 ottobre venga trasmessa al Servizio Concessioni suolo pubblico e pubblicità, per via telematica, la richiesta di autorizzazione. Non sarà necessaria la preventiva ordinanza da parte dell’Ufficio Traffico del Comune che potrà essere, invece, pubblicata successivamente.
Sono escluse però dall’estensione degli spazi le maggiorazioni del 50% delle superfici massime consentite dal Regolamento vigente, autorizzate in forza delle leggi eccezionali succedutesi nel periodo pandemico.
E con questo si dovrebbe ritornare ad una maggiore normalità e alla riduzione degli spazi destinati ai tavoli, ammesso che sia normale che prima si autorizzino i tavoli in mezzo alla strada e solo dopo si chieda all’ufficio traffico se va bene.
Poi resta il discorso del decoro.
GIUSTO CATANIA SI COMPLIMENTA CON LA NUOVA GIUNTA
L’ ex assessore all’ immobilità, Giusto Catania, ha rotto il silenzio è ha fatto una dichiarazione sconvolgente :“Dopo cento giorni dall’insediamento della giunta Lagalla non posso che fare un plauso pubblico al lavoro della nuova amministrazione”.
Comprendiamo la sorpresa e lo sgomento dei tanti palermitani che avevano indicato nel vecchio assessore uno dei maggiori responsabili del disastro amministrativo della città.
Ma ancor di più la sorpresa dei tanti orfani e vedove del vecchio sindaco che da oggi si ritroveranno ancora più soli nel loro dolore inconsolabile.
Ma c’è di peggio .
L’ ex assessore ha notato una “ continuità nelle idee” della nuova giunta, almeno per quel che riguarda il settore che ha guidato.
«Qualcuno si stupisce che io dica queste cose?
Non potrei dire altrimenti: il progetto del tram – spiega – è stato confermato per intero e l’imminente gara prevedrà le linee A, B e C; nessuna modifica è stata effettuata sulle aree pedonali, neanche a Mondello; l’impianto della Ztl (anche quella notturna) non è stato toccato.E’ stata riapprovata la stessa identica delibera sul piano di risanamento dell’Amat (sono cambiate solo le firme sulla delibera); si sta procedendo con la progettazione delle piste ciclabili, confermando l’affidamento allo studio Parcianello».
Poi “ dall’ alto” della sua esperienza ha voluta dare qualche suggerimento : «Ripristinate la possibilità che anche i pedoni possano attraversare via Maqueda e il Cassaro».
Anche Giusto Catania si è reso conto che le due aree pedonali sono diventate dei suq invivibili?
P.S. Come sono lontani i tempi in cui Giusto Catania minacciava “rivoluzioni e rivolte di popolo”.
Ora si complimenta con la nuova giunta e si autonomina “ispiratore e consigliere” della politica sulla mobilità sostenibile della nuova amministrazione.
Non sappiamo se si tratta di complimenti sinceri o di un ….”siluro” verso i nuovi amministratori.
Ma forse ha ragione chi sosteneva che “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi»
@belfagor,
le idee del dott.catania erano ottime, la trasposizione mediocre. a deludere sono state soprattutto le piste ciclabili della favorita (pericolosissima), di via dante (brutta e sporca) e del tratto villafranca-praga (buche e scaffe), e la mancata realizzazione della pista costiera.
speriamo che su tutte ueste piste si faccia ualcosa. eliminazione delle buche, tappetino rosso, cordoli esteticamente migliori (uelli di via dante e di viale de fante fanno schifo), manutenzione.
e poi si devono fare le altre piste. uelle di cammarata non le usa nessuno perché sono state fatte malissimo.
@belfagor concordo su tutto, sono contento che l’indirizzo sulla mobilità sostenibile sia rimasto pressoché immutato. La pista della Favorita allo stato attuale rimane, ahimè, inutilizzabile e non vedo l’ora di poter dirne di più sulla sua riqualificazione. Per quel che riguarda quelle cittadine, spero vivamente che in qualche modo si diano stangate a quei tochi che le utilizzano per bypassare il traffico rischiando l’incidente.
Vediamo cosa ne sarà, del centro. Da parecchio tempo è troppo caotico ma pur sempre meglio di una via pienamente carrabile. Mi auguro per una regolamentazione anche del tipo di attività e spero di non vedere più quelle porcate celebrative della mafiosità, visto che abbiamo anche altro da esportare rispetto a questa merda.
Lo vado dicendo da tempo che – se sono intelligenti – portano avanti tutte le cose fatte da quelli di prima, le inaugurano loro e tutti sono contenti, perchè il problema era Orlando, era Catania, ora però problemi non ne ha più nessuno.
Bene così. 🙂
Sulle piste ciclabili concordo – da utilizzatore – che sono problematiche ed aggiungo – da osservatore – che senza Orlando e Catania non ci sarebbero state neppure quelle. Nè ora (ovviamente) nè tra 10 anni.
D’accordissimo, @orazio. Investire in queste infrastrutture significa meno traffico, migliore qualità dell’aria e ha tante implicazioni sociali e lavorative, per le singole famiglie. Spero si potrà dire lo stesso della Palermo ovest, al momento ancora tagliata fuori da tram, piste e passante (a proposito, qualcuno dovrà occuparsi del parcheggio di scambio di Tommaso Natale).
VIA MAQUEDA: SI CAMBIA?
La notizia a prima vista sembra buona ma…..
“Sono scattati controlli a tappeto in via Maqueda a Palermo da parte della polizia municipale e dei tecnici comunali. Si è iniziato con una verifica delle licenze dei venditori ambulanti e adesso si sta passando alle autorizzazioni del suolo pubblico dei locali. L’intera operazione è stata decisa da parte degli assessori comunale Maurizio Carta e Giuliano Forzinetti per cercare di riportare la legalità in tratto della zona pedonale, quella che va dal teatro Massimo ai Quattro Canti.”
Finalmente !!!
Qualsiasi intervento per regolamentare il caos in via Maqueda, è ben accetto.
Però, nello stesso momento è arrivata un’altra notizia .
E’ entrata in vigore il nuovo regolamento varato per i dehors, varato dalla Regione .
In parole povere torna la possibilità per i ristoratori di collocare strutture precarie chiuse, anche nelle aree pedonali.
Cosa cambia ?
Tale modifiche non sono di poco conto .
In base al nuovo testo aumenta la superficie minima – da 12 a 18 metri quadri per ogni attività di ristoro all’aperto – mentre diminuisce quella massima, che non potrà superare il 50% del locale interno per un totale di 50 metri quadri (prima erano 100).
Nel dettaglio, il regolamento prevede che nelle strade di categoria E e F, ovvero le arterie di quartiere al di là del centro storico, si possano collocare sia dehors classici (tavoli, sedie, pedane in legno, ombrelloni ed elementi di delimitazioni costituite da fioriere) sia strutture precarie chiuse, con sostegni in metallo o pvc e pareti perimetrali in vetro o policarbonato, purché siano “completamente apribili, ad anta con apertura verso l’interno o scorrevoli”.
L’altezza esterna non può superare i 3 metri 50 dalla quota di calpestio esterna, mentre la pavimentazione deve sempre essere costituita da una pedana in legno.
Nel centro storico e nelle aree soggette a tutela storico-ambientale però le occupazioni del suolo pubblico dovranno essere sottoposte al parere della sovrintendenza dei Beni culturali “per garantire il decoro urbano e l’armonico inserimento urbano dei dehors”.
C’’ è il rischio che alla fine la situazione peggiori e che via Maqueda e le altre strade, non solo del centro storico, diventino una grande distesa di dehors chiusi , con pedane in legno e con pareti perimetrali in vetro o policarbonato ed con vari elementi di delimitazioni costituite non solo da fioriere.
Secondo me basterebbe una sola formula
Lo spazio occupabile può essere
Un quinto della spazio se la strada è molto larga
Un quarto se la strada è stretta
si potra discutere sulle misure ovviamente
L’esempio più fulgido è quello di via maqueda nei pressi dei quattro canti, in estate ho appurato che lo spazio non era più di quattri metri fra marciapiede e strada ed i primi tavolini,
mi pare ovvio che per svariati motivi non va bene, ne cito alcuni
sicurezza, covid, par condicio, rispetto delle leggi e del decoro ecc
Mi aspetto dai nuovi consiglieri migliorie
Oggi vorrei raccontarvi un’altra passeggiata.
Sono arrivato a piazza Politeama. All’incrocio ho guardato a destra, verso via Libertà, e dritto, in via Amari. Dispiacere nel vedere il primo tratto di via Libertà aperto al traffico…non mi attira; via Amari è chiusa, ma spenta…non ne vale la pena. Giro al solito per via Ruggero Settimo.
Tanta gente, negozi illuminati, è un piacere vederla così. Certo, non c’è dove sedersi un attimo, a meno che non ci si infili in via Belmonte o in via Magliocco (che da quando ha chiuso il bar è un po’ tristina…). Evito piazza Bagnasco perché sono un po’ vecchiotto per quel posto 😉.
Arrivo a piazza Massimo. Al solito mi fermo a vedere quello stupor-mundi che ci hanno lasciato, il teatro: non smetto mai di stupirmi alla sua vista! E pensare che quando ero piccolo era ridotto a niente più che un edificio…
Apprezzo che non ci sono le solite bancarelle a tempesta. Solo due artisti di strada, che potrebbero fare un po’ meno chiasso, ma vabbè, ai ragazzi piace.
A questo punto, però, mi devo fermare: VIA MAQUEDA E’ UN TAPPETO UMANO!!! Io non amo la confusione; ci rinuncio, sarà per un’altra volta. Magari da turista, mi sarebbe piaciuto buttarmi nella “caciara”.
E al solito, uso l’”occhio del turista”, faccio paragoni con quello che ho visto in Italia ed in Europa, ed immagino.
Via Libertà, sarebbe bello fosse definitivamente chiusa, un continuum con via Ruggero Settimo e con via Amari. Qui ci sarebbe lo spazio per creare qualcosa stile Rambla, il famoso Passio, cioè panchine, aiuole, banchetti con libri o prodotti tipici. Perché no, qualche piccolo anfiteatro per gli artisti di strada. Magari, lo spero sempre, si facesse anche via Roma con questo stile!
In via Ruggero Settimo non riesco ad immaginarmi arredo urbano, a parte qualche panchina. Me la vedo come una via Vittorio Emanuele di Milano, con tanto spazio e niente di ingombrante.
Via Maqueda è un’altra cosa. È stretta, lunga, dritta. Mi ricorda tanto le strade di Malta o Firenze. Non riesco ad immaginarmi un arredo urbano adeguato che non sia inutilmente invasivo. Solo le panchine (c’erano e ci dovrebbero essere ancora). In fondo, è un luogo “simile” ai nostri mercati storici, Capo e Ballarò (la Vucciria, purtroppo, è morta).
Forse, basterebbe poco per trasformarla. Sostituire l’asfalto, dare un po’ di ordine ai dehors, evitare la bancarella selvaggia.
RAFFICHE DI MULTE IN VIA MAQUEDA
Dal GDS del 14/11/22
“Sono 35 le multe comminate dalla polizia municipale di Palermo a commercianti nel corso dei controlli lungo l’asse pedonale in via Maqueda tra i locali e pub della movida.
Tra le violazioni contestate: occupazione e ampliamento del suolo pubblico concesso, presenza di totem pubblicitari senza avere pagato il tributo Tosap, installazione di tende abusive in violazione al regolamento Dehors.
Per sei locali è scattata la sospensione delle licenze per periodi compresi tra 15 e 30 giorni. Il provvedimento di chiusura lo predispone il Suap.
A una decina di venditori ambulanti che avevano posizionato le bancarelle in via Maqueda è stato disposto il divieto di sostare nell’area pedonale.”
E’ da qualche settimana che la Polizia Municipale effettua controlli in via Maqueda ma sembra una battaglia …persa..
La situazione è ormai, da tempo, fuori controllo: il lassismo e la tolleranza all’ illegalità di questi ultimi anni ha creato ….”un mostro”.
Come scrive l’ amico “Vecchio65”- VIA MAQUEDA E’ UN TAPPETO UMANO!!! –
Tali multe speriamo servano a rendere più vivibile tale strada, anche se temo ci vogliono altri e molto più drastici provvedimenti .
Accusare di lassismo chi ha realizzato la pedonalizzazione di via Maqueda produce effetti lassativi 😀
Prova a guardare oltre il dito.
Anche oltre i quattro canti, era questo il senso..😀
Ad oggi ci sono ristoratori che hanno occupato abusivamente tutta la zona calpestabile e ci sono venditori di prodotti nocivi pure alla salute, e tutto questo è successo col bene placido di chi per dieci anni doveva controllare ed ha invece chiuso tre occhi..
Ma se tutto questo vale per gli ex, vale a maggior ragione per chi adesso deve ripristinare la legalità, perché a parole siamo tutti bravi, hanno fatto e stanno facendo le promesse, ma noi palermitani vogliamo fatti, non parole!
Io sconti non ne ho fatti mai a nessuno e mai li farò, non me ne fotte niente a quale partito appartiene
Io non nego che pure a me qualche dubbio viene, il palasport, via maqueda, lo svincolo brancaccio.. tutto, si può sistemare tutto!!
Io prima lo vedo e poi ci credo
Bah. Non è la prima volta che si fanno “raid” del genere, se ne sono fatte tante anche durante la precedente amministrazione e magari con la contrarietà di alcune sedicenti “comitati” che oggi stanno dall’altra parte (non vi tedio con i link) ma magari il proverbio “scupa nova faci scrusciu” qui ci sta bene. Vedremo…, personalmente non posso che essere d’accordo con le iniziative di regolarizzazione.
E’ anche vero che ne parliamo perchè c’è, altrimenti parleremmo del ciaffico!
p.s: comunque la mia affermazione su via Maqueda era positiva 😉 E’ uno spettacolo vedere la strada così piena, sopratutto dopo questi anni tristi. E’ sicuramente un segnale di vitalità che l’amministrazione non può, non deve e, per fortuna, non pensa di modificare! Non ho mai visto, in nessuna città d’Europa, una zona pedonale così popolata! Se anche via Roma fosse pedonalizzata ci sarebbero maggiori spazi e maggiore alternativa.
La strada è segnata.
ECCO FINALMENTE IL REGOLAMENTO SUI DEHORS: MA NON BASTA
Finalmente il consiglio Comunale ha approvato all’unanimità il Regolamento dehors del Comune di Palermo.
Per il presidente della VI Commissione consiliare si tratta di “un atto atteso da anni che finalmente darà ordine sia dal punto di vista amministrativo che estetico alle strutture esterne degli esercizi commerciali che operano in Città”
Il sindaco Lagalla esprime “Grande soddisfazione per l’approvazione di oggi all’unanimità del Regolamento dehors in consiglio comunale. Il regolamento è frutto anche di un processo di condivisione con tutti i gruppi consiliari ( di dx e di sx) e ascolto delle associazioni di categoria. Con questo provvedimento veniamo incontro agli imprenditori con una maggiore chiarezza normativa e…. una semplificazione burocratica senza precedenti sul rinnovo delle concessioni e, in particolare, sulle nuove istanze, avendo la possibilità di iniziare a lavorare subito dopo aver presentato la richiesta di installazione di dehors.”
Ma il sindaco mette anche in evidenza la “grande attenzione” dell’amministrazione rivolta al rispetto delle esigenze dei residenti nelle aree della movida”.
Infatti con il nuovo regolamento si dà ordine sia dal punto di vista amministrativo che estetico alle strutture esterne degli esercizi commerciali che operano in Città è vengono inasprite le sanzioni in caso di recidiva di violazioni.
In particolare, è prevista la revoca del ….“titolo abilitativo all’esercizio di impresa” alla quarta violazione nell’arco di 24 mesi.
Teoricamente dovrebbe migliorare la situazione non solo in via Maqueda ,che da qualche anno, a causa degli scarsi controlli e dell’ anarchia amministrativa, è diventata un grande suk a cielo aperto.
Lo stesso assessore Carta ha recentemente, in una trasmissione televisiva, espresso la sua perplessità sull’ eccessivo numero di esercizi di ristorazioni , di bar e di street food che hanno ormai monopolizzato la zona.
Però se qualcuno queste licenze le ha concesse e se nessuno controlla il rispetto delle norme igieniche non ci possiamo poi lamentare del caos , dell’ anarchia e della sporcizia che regna nei luoghi della cosi detta….. “movida”.
Inoltre se le tante chiese, monumenti e palazzi storici rimangono chiusi o vandalizzati e i pochi negozi non alimentari vengono penalizzati e costretti a chiudere è naturale che tali zone vengano invase da un folla “spiritosa” di persone poco interessate a rispettare i luoghi ed ammirare i tanti monumenti .
Non basta regolamentare i dehors ma bisogna fare un severo piano commerciale e valorizzare i tanti monumenti artistici esistenti.
P.S. La “semplificazione burocratica senza precedenti sul rinnovo delle concessioni e, in particolare, sulle nuove istanze” potrebbe determinare un ulteriore aumento di tali esercizi , senza controlli , senza regole e ….senza controlli igienici.
L’ argomento è delicato e se non gestito con grande fermezza potrebbe peggiorare ancora di più la situazione.
DI BUONE INTENZIONI E’ LASTRICATO L’ INFERNO
I dati dell’Osservatorio sulla demografia d’impresa nelle città italiane e nei centri storici, diffusi ieri, hanno evidenziato una progressiva desertificazione commerciale del centro storico di Palermo .
Questi dati confermano quello che qualunque cittadino, non dotato di paraocchi, può costatare in alcune arterie cittadine .
Che non si tratta del solito “piagnisteo” di qualche categoria ( spesso particolarmente “attiva” nel lamentarsi) lo conferma l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana e al Centro storico, Maurizio Carta :
«Contro le chiusure dei negozi nel centro storico di Palermo è necessario fare sistema mettendo insieme commercianti, residenti e amministrazione comunale….. Per questo con il sindaco Roberto Lagalla abbiamo ritenuto prioritario procedere a un’azione sinergica con le associazioni di categoria e con gli stessi esercenti, non trascurando le nuove esigenze dei residenti. “
La prima azione è stata la delibera di giunta che avvia la variante urbanistica alle norme del piano regolatore commerciale.
«Lo strumento è stato corretto per rimuovere l’obsoleto limite dei 200 metri quadrati per le strutture di vendita – scrive Carta – agevolando la localizzazione, per esempio in via Roma, di nuove strutture commerciali anche legate ai grandi marchi. La variante è stata inviata alla Regione per l’istruttoria che consentirà di portarla presto in Consiglio comunale».
Cioè la variante è stata inviata alla….Regione( sob !!!!!)
Conoscendo la velocità dei burocrati regionali ……campa cavallo.
Sul problema della concentrazione di alcuni tipi di attività che causano il famigerato fenomeno del “tavolino selvaggio”, l’ assessore Carta ha annunciato che la giunta Lagalla ha intenzione di «rivedere la distribuzione delle licenze in modo che non vi sia un’eccessiva concentrazione e iperspecializzazione a danno della diversità commerciale “
Per l’ assessore Carta la desertificazione del tessuto produttivo si contrasta anche «riportando le regole che agevolano le imprese sane e allontanano tutte le forme di abusivismo, la cui tolleranza, invece, scaccia la vera imprenditoria».
P.S. L’ assessore Carta ci sembra una persona di buona volontà ma spesso …..di buone intenzioni è lastricato l’ inferno .
L’ assessore vorrebbe mettere ordine su questo settore ma….i “ristoratori” sono una categoria molto potente e influente, ben rappresentati a livello politico.
Ricordiamo che ben il 70% di loro , si dice, non paga da anni la TARI: la cosa fu denunciata nel 2018 dal vecchio assessore al bilancio, Antonino Gentile.
Non successa niente, anzi …..l’ assessore fu……. “dimissionato”.
AREE PEDONALI : FIRMATA L’ ORDINANZA ANTI AMBULANTI ma….
Il 3 agosto il sindaco Lagalla ha firmato un ordinanza che vieta le bancarelle di ambulanti nel centro di Palermo.
Il provvedimento, in particolare, vieta «di svolgere commercio su aree pubbliche, anche con mezzi mobili, sia alimentare che non alimentare, esercitato sia in forma itinerante che temporanea in occasione di fiere mercato, nonché quello esercitato dai produttori agricoli, nelle strade e piazze elencate nel testo dello stesso provvedimento».
Il divieto, che ricordiamo era già esistente ma mai applicato, è stato adesso esteso anche a una trentina di strade, per lo più nel centro storico. Ecco quali:
vie Mariano Stabile (tra le vie Meccio e Roma), Magliocco, Pignatelli Aragona (tra le via Ruggero Settimo e Vaglica), Spinuzza, Bara all’Olivella, Orologio, Giacalone, Scarlatti, cortile San Giuliano, Antonio Ugo Amico, Bari, discesa dei Giovenchi, Napoli, Venezia, dei Candelai (tra via Maqueda e discesa Candelai), del Celso (tra le via Maqueda e Ragusi), salita Castellana, corso Vittorio Emanuele, D’Alessi, dell’Università, Amodei, del Ponticello, vicolo Viola, del Giardinaccio, vicolo Sant’Orsola, del Bosco (tra via Maqueda e vicolo del Bosco), Divisi, piazza San Nicolò degli Scalzi, Case Nuove, Giosafat, Santa Rosalia, delle Pergole, vicolo Gaffi, Chiappara al Carmine (tra via Maqueda e vicolo delle Pergole), Torino, Trieste, Battisti (tra via Maqueda e vicolo delle Pergole).
In queste strade, dunque, non possono essere più montate bancarelle.
Un provvedimento questo, con cui l’amministrazione comunale vuole cercare di tutelare il decoro del centro storico, allontanando l’immagine del “suk”, negli ultimi anni molto contestata da residenti e commercianti.
P.S. Finalmente arriva questo provvedimento ma……sarà applicato?
Speriamo che non faccia la fine di quelli precedenti .
Chiaramente tale provvedimento non risolve il problema ; via Maqueda è diventato un suk non solo per colpa degli ambulanti.
La foto che accompagna l’ articolo è molto più significativa di tante parole.
Se la strada è piena di tavolini, disposti in maniera totalmente irrazionale, forse la responsabilità è anche di chi ha permesso tutto ciò.
I “ristoratori” sono una categoria molto potente e influente, ben rappresentati a livello politico.
E’ più facile colpire gli ambulanti che questi signori.
Solito muro vascio. Come se tolte le bancarelle queste aree pedonali fossero ineccepibili. L’assenza di spazi legata ai menù dei ristoratori e i continui stop per il rischio di essere investiti da ciclisti ma soprattutto motociclisti e auto, non sono un problema evidentemente.
Me la voglio vedere tutta come faranno un bando per aumentare l’organico della PM e contrastare questo scafazzo. E vorrei capire se e quando le aree pedonali verranno pavimentate e rese realmente tali, non con i vasetti di piante che tempo niente muoiono.
P.s. scusate l’offtopic ma Carta ha avuto l’ardire di spacciare tra i risultati di questo anno di amministrazione anche l’appalto dei parcheggi. Non era andato vuoto e più ripubblicato? Se mi sono perso qualcosa, per favore, correggetemi.
IL SUK DI VIA MAQUEDA : NULLA E’’ CAMBIATO
Ecco cosa scrive oggi “ REPUBBLICA”
“Due passi. Tanta è la distanza che separa i tavolini di due esercizi commerciali posti l’uno di fronte all’altro in via Maqueda, nel tratto tra l’incrocio con via Castellana e i Quattro Canti.
Centimetro in più centimetro in meno, non misura più di un metro e mezzo. Troppo poco per consentire a un eventuale mezzo di soccorso di percorrere la strada come di godere della passeggiata. Servirebbe, per il regolamento comunale, almeno il doppio dello spazio: per potere transitare, un’ambulanza o un mezzo dei vigili del fuoco ha bisogno di una larghezza minima di 3 metri. Inesistente. Ieri pomeriggio, a stento si riusciva a camminare. Per strada sedie e tavolini che invadono mezza carreggiata, ben oltre i marciapiedi. E poi totem pubblicitari, bancarelle di ambulanti, motorini, biciclette, monopattini e per fare qualche metro tocca fare lo slalom. Un passo avanti, due indietro perché c’è un motorino che ti viene addosso, tre passi a destra e due a sinistra per scansare i maxi menu che campeggiano sull’asfalto e alla fine si rimane bloccati nell’ingorgo di quello che, più che il salotto pedonale della città, assomiglia a un suk maghrebino…….. Eppure, a leggere l’ordinanza emessa dal sindaco Lagalla tre giorni fa, via Maqueda e le aree limitrofe dovrebbero essere libere da bancarelle, allestite in via temporanea o itineranti. Di ambulanti per strada, ieri alle 17.30, però se ne contavano 42 da piazza Verdi a piazza Pretoria, tutti intenti a contrattare pupazzi con denti aguzzi e custodie per telefonini. Per gli ambulanti sembra essere cambiato poco o niente e, in effetti, il divieto di bancarelle esiste già dall’era Orlando e dal 2015 a ora è mutato solo il raggio di applicazione del divieto, che da giovedì si estende alle vie circostanti. Basta fare un giro per capire che l’ordinanza è ancora pressoché lettera morta. ”
Come avevamo previsto , nonostante l’ ordinanza comunale , non è cambiato niente.
Ormai per i commercianti e per gli ambulanti l’ isola pedonale è …..”cosa loro”.
“Nelle prossime settimane, verrà segnalato con delle strisce per terra l’ingombro dei dehors – spiega l’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti — e faremo spostare i tavolini sul marciapiede, mantenendone solo una parte su una piccola porzione di strada: via Maqueda sarà come via Emerico Amari”.
Ci fa piacere che il Comune non si arrenda ma per far capire a questi signori che le regole si rispettano ci vuole ben altro che …. “disegnare quattro strisce a terra” .
Per una città che per decenni è vissuta nell’ illegalità e nella “tolleranza” sarà dura accettare le regole civili.