Aeroporto Palermo | Ryanair incrementa le destinazioni

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Ryanair ha annunciato oggi l’operativo più grande di sempre da Palermo, con un ulteriore aeromobile basato ($100 milioni in più di investimento) e 39 rotte tra cui 4 nuove verso eccitanti destinazioni come Baden-Baden, Barcellona, Edimburgo e Genova.

I cinque aerei di Ryanair basati a Palermo rappresentano un investimento di oltre 500 milioni di dollari, che andrà a supportare più di 150 posti di lavoro altamente retribuiti nel settore dell’aviazione e più di 3.300 posti di lavoro indiretti a Palermo.

L’operativo di Ryanair per l’estate 2022 su Palermo offrirà:

  • 5 aerei basati
  • 500 milioni di dollari di investimenti sull’aeroporto di Palermo
  • 39 rotte totali incluse 4 nuove destinazioni come Baden-Baden, Barcellona, Edimburgo e Genova
  • Più di 530 voli a settimana
  • Oltre 3.300 posti di lavoro totali

Ryanair opererà più di 530 voli settimanali per l’estate 2022 (+38% rispetto alla S19 pre-pandemia) per dare ai propri clienti a Palermo un’abbondanza di scelta verso le principali destinazioni europee come Parigi, Roma e Madrid oppure verso mete di vacanza come Barcellona, Berlino o Pisa, dando inoltre al turismo incoming una spinta necessaria dopo due estati perse.

I clienti di Palermo possono pianificare una fuga alle tariffe più basse da soli 21,99 € a tratta fino a ottobre 2022, disponibili solo sul sito Ryanair.com.

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27 Thoughts to “Aeroporto Palermo | Ryanair incrementa le destinazioni”

  1. BELFAGOR

    ECCO COME SI FAVORISCE IL TURISMO IN SICILIA
    Un centinaio di turisti tedeschi sono atterrati intorno all’1.30 di venerdì 24 giugno – con un ritardo di oltre un’ora e mezza – all’ aeroporto di Palermo.
    Tutto potevano immaginarsi, questi turisti, ma non certo che, in una città europea, sarebbero rimasti bloccati in un aeroporto , in piena notte e senza nessuna assistenza, perché non esiste alcun mezzo di trasporto per raggiungere la città.
    Non un autobus (l’ultima corsa è all’una), non un treno (l’ultimo è a mezzanotte e 25) e neppure un taxi. Non una persona a cui chiedere un’informazione, nonostante molti dei passeggeri non parlassero l’italiano, non un distributore di bevande, nulla di nulla.
    Pensare che lo scalo aereo della capitale dell’Isola sia collegato con la città solo fino all’una di notte è davvero vergognoso.
    Peggio del terzo mondo.
    Per un palermitano è umiliante vedere questa città e questo aeroporto essere ridotta in questa maniera, per colpa delle “visioni” di qualche “amministratore” cittadino o di un presidente di Regione che preferisce potenziare l’ aeroporto di Catania .
    Anche una ragazza rumena commentava “Io vengo da un Paese molto più povero dell’Italia, la Romania, ma lì i servizi essenziali sono garantiti” e aggiungere: “Ho girato l’Europa e una cosa simile non mi è mai capitata”
    Come scrive giustamente la giornalista Sandra Figliolo :
    “Abbandonare così delle persone che ci stanno di fatto portando ricchezza è un atto volgare e intollerabile, indegno di un’isola che è stata la culla della civiltà europea. Vanno bene le emozioni forti, ma questa è un’offesa bella e buona ai turisti. A una certa ora tutti possono andare a dormire, ma lo Stato no: i treni non possono sparire perché scatta l’ora X e chi si è visto si è visto. Devono aspettare l’ultimo passeggero dell’ultimo aereo che arriva dall’ultimo dei Paesi del globo. Devono, non possono. Esattamente come accade altrove.”
    Ma a Palermo lo Stato, il Comune, la Regione non ci sono, forse , come Cristo, si sono fermati a Eboli.
    Altro che “isola in un mare di luce”: la notte al aeroporto “ Falcone e Borsellino” è buio pesto.

  2. Resiliente

    @Belfagor

    Vicende come queste non meritano di essere commentate.
    Il presidente della Regione dia un segno pagando le spese di alloggio per tutta la permanenza dei turisti tedeschi sull’Isola. Poi si indaghi per capire se e come i differenti attori di questo avvenimento interagiscono e comunicano tra di loro.
    Il caposcalo non ha detto al capotreno che non ha avvisato il capo taxi che non ha comunicato al capo autobus che un aereo carico di persone sarebbe atterrato di li a poco.

  3. PIETRO

    Siete sempre al varco pronti a lamentarvi DIO MIO che odio che mi fate. Ho viaggiato in lungo e largo in italia e ho visto realtà nettamente peggiori di Palermo ma voi non sapete far altro che LAMENTARVI.
    Palermo offre un treno ogni mezz’ora dalle 5 alle 24 che ti porta in stazione centrale in 49 minuti
    Ci sono pullman ogni ora, taxi sharing tutto il giorno. Questi fanno un ora di ritardo e oggi su quella testata ridicola di Palermo today è uscita sta buffonata d’articolo. La stessa testata che si lamenta quando i treni sono vuoti (freccia bianca) e che grida allo SPRECO. Se ci fossero treni fino alle 3 di notte vi indignereste perché viaggiano vuoti e senza un motivo valido visto che l’ultimo aereo atterra a mezzanotte… SIETE RIDICOLI… qui l’unica che ha sbagliato è la compagnia aerea che visto il ritardo doveva proteggere i viaggiatori, ma voi sapete solo criticare tutto ciò che abbiamo anche laddove funziona… Siete la rovina….

  4. BELFAGOR

    CHI NON VOTA HA SEMPRE TORTO?
    Nelle ultime elezioni amministrative a Palermo ha votato il 40% degli aventi diritto al voto.
    Certamente tale dato preoccupante è la dimostrazione di un grave scollamento tra gli elettori e la sua classe politica.
    Nel passato molti elettori hanno voluto dimostrare il loro scontento votando per movimenti o partiti “alternativi” ma tale scelta si è rivelata peggiore del male.
    Non è vero che la “democrazia diretta” dell’ “uno vale uno” è la soluzione del problema.
    I “ politici professionisti” non possono essere sostituiti dal “primo che passa”.
    Si rischia di sostituire la vecchia classe politica con gente che crede che la terra e piatta o che il “covid è un invenzione dei poteri forti”
    E vero che i palermitani eccellono nell’ arte della lamentela ma poi, al momento del voto , continua a scegliere i vecchi “marpioni”.
    E i risultati sono sotto gli occhi, e il naso, di tutti.
    Da più di trent’ anni la città è mal amministrata : in questi anni si sono succedute amministrazioni , di diverso colore, una peggiore dell’ altra.
    La città, con i suoi cronici disservizi e la sua pessima qualità della vita (certificata dalle statistiche nazionali e internazionali ) , in questi anni è andata sempre peggio eppure…..
    Eppure quando c’è la possibilità reale di cambiare il palermitano continua a votare i soliti personaggi o non si presenta al voto : si rifiuta di votare, di scegliere chi debba rappresentarlo e a chi affidare il potere di amministrare la città.
    C’ è gente che rimpiange i vecchi “amministratori” inetti e altri che invece sostengono che ai tempi di Lima e di Ciancimino le cose …… andavano meglio.
    In una città piena di precari dove “ chi dà il pane merita il voto” ha sempre espresso personaggi più preoccupati di consolidare i proprio potere .
    Sarebbe facile dire che chi non vota ha torto ma….
    Per chi avrebbero dovuto votare i palermitani che volevano rompere con il passato e cambiare la città ?
    Per il vecchio ex assessore orlandiano sponsorizzato dal divisivo assessore all’ immobilità o per il giovane ex pupillo di Orlando , nelle precedenti elezioni candidato del centro dx ?
    E chi ha considerato questa scelta “ una minestra riscaldata” in salsa orlandiana si è trovato di fronte a un’altra alternativa : o votare il rassicurante ex rettore , il più “democristiano” tra i candidati anche se appoggiato da un pessimo centro dx o ….andare a mare.
    P.S. Eppure una valida alternativa c’ era , il presidente dell’ Autorità portuale, Pasqualino Monti , ma forse i partiti di dx e sx non volevano cambiare.
    “Bisogna cambiare tutto affinché nulla cambi”

  5. Resiliente

    @ Pietro

    Assolutamente vero che la responsabilità maggiore ricade sulla compagnia aerea che ha fatto ritardo (ovviamente per motivi non imputabili alla sua volontà). Ma tralasciando il fatto che, come sanno tutti quelli che viaggiano in lungo e in largo non in business class, una compagnia low cost tende a minimizzare l’assistenza a terra dopo il volo, quando questa poi interviene per supportare i passeggeri che ha comunque portato a destinazione (lo fa perché è obbligata dalle convenzioni e dalle leggi europee che regolano il traffico aereo, non certo per empatia verso il passeggero) si limita ad un risarcimento pecuniario, solo se il ritardo è superiore alle tre ore e ai soli passeggeri che ne faranno richiesta. Va da se che il problema di non sapere come lasciare l’aeroporto resta uguale. E’ vero anche che a Punta Raisi i passeggeri potranno restare all’interno della struttura aeroportuale anche tutta la notte al riparo dalla calura estiva e dal freddo invernale (salvo controsoffitti che crollano al primo alito di vento) mentre in altri piccoli centri italiani gli aeroporti la notte vengono chiusi e chi s’è visto s’è visto. A, me per esempio, è successo a Pisa, città notoriamente organizzata all’accoglienza di turisti e studenti provenienti (con le low cost) da ogni angolo del globo. Anche lì, nessun mezzo ad attendere l’aereo in ritardo. Al tempo, correva l’anno 2017, si gridò allo scandalo e cadde qualche testa. Un’altra volta ad Inverness, il cui aeroporto è poco più di un hangar, fu predisposto un autobus straordinario che attese l’atterraggio del volo in ritardo. Detesto praticare i soliti confronti fra Palermo e questa o quell’altra città più o meno civilizzata, più o meno organizzata, più o meno europea, ma credo che la questione si racchiuda in una diversa sensibilità nei confronti non tanto del disagio cagionato e nemmeno dell’immagine che una città votata (anche) al turismo dovrebbe evitare di riflettere. Piuttosto, quello che manca è il senso del dovere. E l’attaccamento al proprio lavoro inteso come ingranaggio di un sistema che senza non funzionerebbe bene. La consapevolezza che ognuno di noi, facendo bene il proprio lavoro (e niente di più) contribuirà alla buona reputazione di una città che una volta tanto sarà stata efficiente.

    P.S: Disgraziato quel Paese dove il diritto di opinione viene ridicolizzato… La censura sarebbe eticamente più onesta!

  6. Resiliente

    @ Belfagor

    Pasqualino Monti ha più volte dichiarato di essere solo interessato a fare il suo lavoro e di non essere sensibile alle lusinghe della politica.
    Ma concordo con lei nel ritenerlo persona valida e capace.

  7. Peppe G.

    Credo che l’analisi del problema debba essere più profonda rispetto a quanto scritto finora dettato soptatutto dalla rabbia per quanto accaduto.

    Dal sito di Trenitalia si legge che l’ultimo treno da PuntaRaisi a Palermo è programmato alle ore 00:25, metre il sito della Prestia e Comandè comunica che l’ultimo pullman è alle ore 23:30. Del servizio taxi non ho informazuioni ma credo che l’ultima corsa possa essere alla stessa ora dell’ultima corsa effettuata da Trenitalia.

    L’articolo parla di un volo atterrato alle ore 01:30.

    Mi chiedo e vi chiedo, come sarebbe stato opportuno risolvere questo problema?
    Non credo sia un fatto semplice chiedere a Trenitalia oppure alla Prestia&Comandè una corsa posticipata una-tantum all’occorenza di un evento come quello del 24 giugno, non credo sia neanche percorribile la strada di avere prenotato un servizio Treno/Bus per tutto un anno in attesa che possa presentarsi l’evento,forse si poteva chiedere al servizio taxi ma dimentichiamo che i lavoratori hanno diritto a delle tutele legate ad orari e riposi, inoltre chi pagherebbe questi costi? La Gesap? La Regione Siciliana? i Comuni di Cinisi e Palermo?

    Credo che Pietro con la sua affermazione “qui l’unica che ha sbagliato è la compagnia aerea che visto il ritardo doveva proteggere i viaggiatori” abbia centrato il punto.

  8. punteruolorosso

    @pietro, un treno ogni mezz’ora è veramente poco. ce ne vorrebbe uno ogni 10 minuti. spesso mi è capitato di dover prendere il taxi o il prestia. il treno non è competitivo. lo sarebbe se aumentasse la freuenza, anche perché ci sono fermate urbane che necessitano di essere collegate fra loro, non solo all’aeroporto. 1,2 miliardi per raddoppiare, ma la freuenza è da binario unico. manca tutto. navette, marciapiedi, posteggi (tommaso natale è chiuso da anni per la burocrazia…), illuminazione. le stazioni sono brutte e anonime. propongo di cambiare nome alla lolli. nonc’entra niente con la vecchia stazione, e non può fregiarsi del suo nome. la vecchia stazione rimane a marcire. poteva diventare una delle stazioni più prestigiose di tutto il passante, ma invece no. il solettone? si lascia com’è, a nessuno interessa, neanche come pista ciclabile.
    non sto esagerando.

  9. BELFAGOR

    @RESILIENTE
    Hai perfettamente ragione.
    In questa città se qualcuno mette in evidenza qualche problema o critica qualche società partecipata dal Comune , viene…..ridicolarizzato.
    La vicenda dei turisti tedeschi è niente rispetto alla critica alla GESAP da parte del sindacato CISL.
    La CISL ha chiesto che : «Su Gesap, gestore dell’aeroporto Falcone Borsellino, occorre una governance che sappia cogliere tutte le potenzialità di sviluppo del secondo scalo siciliano per volumi di traffico ancora ampiamente inespresse, coniugando l’aumento del traffico passeggeri con lo sviluppo di asset e segmenti ancora non valorizzati quali ad esempio il trasporto delle merci, realizzando in situ hangar e depositi per il cargo”
    A questa critica ha risposto piccato l’ amministratore delegato della GESAP
    «Le dichiarazioni su Gesap da parte del segretario generale della Fit Cisl Sicilia appaiono provocatorie e disarticolate dalla realtà…….l’aeroporto di Palermo non solo è tra i migliori in Italia per performance di crescita del traffico passeggeri e voli, ma è pure tra i pochissimi scali aerei europei ad aver superato il livello di traffico del periodo pre-Covid. ………Inoltre, il segretario della Cisl appare distratto, perché dovrebbe sapere che il progetto per la realizzazione del cargo building, così come è stato annunciato da tempo, è stato già appaltato e vedrà la luce a fine anno.”

    P.S L’ aeroporto Falcone Borsellino sarà uno dei migliori in Italia e in Europa per performance di crescita del traffico passeggeri però è anche un aeroporto dove dei passeggeri che arrivano in ritardo , dopo la mezzanotte, non ricevono nessuna assistenza.
    Chiedere che il servizio rimanga attivo fino all’ arrivo dell’ ultimo passeggero, organizzando anche dei collegamenti speciali con la città ( a pagamento) è chiedere troppo ?

  10. Peppe G.

    @punteruolorosso, credo che il tuo commento out of topic. Il problema non è il PFP (i suoi problemi sono ben noti e di battuti più volte) il problema è capire come risolvere o prevenire gli eventi come quelli del 24 giugno, anche se si aumentasse la frequenza delle corse il problema post 00:25 esisterebbe sempre.

    Ripeto non è semplice garantire una copertura trasporti per un ritardo dopo la mezzanotte, non basta sollevare la cornetta del telefono e chiamare RFI oppure Prestia&Comandè oppure una qualsiasi ditta di trasporto privato, chi pagherebbe questo servizio aggiuntivo? Qui chi ha sbagliato è la compagnia low-coast.

  11. Resiliente

    @ Peppe G.

    La responsabilità della compagnia è fuori dubbio. La soluzione di un imprevisto di questo tipo, permettimi di insistere, resta nelle strutture di terra. Quando si acquista un biglietto aereo, si paga una certa percentuale anche agli aeroporti, i cosiddetti diritti aeroportuali, che non possono essere solo l’acquisto del diritto di passaggio (un po’ come facevo io da ragazzo che per fare il bagno a Capo Gallo pagavo il pizzo a quel signore che altrimenti non mi faceva passare). Atterrando in un aeroporto che sa del mio arrivo (e che mi ha fatto preventivamente pagare), voglio trovare le facilities e i servizi minimi che mi consentiranno di proseguire al meglio il mio viaggio. Nessuno arriva a Punta Raisi per visitare Punta Raisi. Un aeroporto deve essere interconnesso con il territorio che serve, sempre e comunque. Gli imprevisti succedono. Ci si attrezzi per affrontarli nel modo migliore o si smetta di vendere alle compagnie low cost gate ridicoli per i quali poi non si è in grado di garantire il servizio aeroportuale stesso. Se non siamo in grado, apriamo le piste ai voli programmati solo la mattina e dedichiamo il pomeriggio ad affrontare eventuali emergenze (cioè i comuni ritardi). Alle 20.00 tutti a casa per il necessario riposo.

  12. Pietro

    @punteruolorosso – Un treno ogni 10 minuti al momento è irrealizzabile… non c’è nemmeno a Roma un collegamento ogni 10 minuti. Ricordiamoci che ancora la linea presenta 2 strozzature, una verrà tolta tra qualche settimana (s.Lorenzo – notarbartolo) per l’altra( notarbartolo – palazzo reale) bisogna aspettare il 2024. A quel punto si potrà cominciare a parlare di aumento di frequenza. Sempre a patto che la regione ridiscuta i termini del contratto di servizio che valgono 10 anni e ci metta la pecunia per pagare i treni a Trenitalia. Ad ogni modo la cosa che più mi infastidisce è il palermitano che più che proporre soluzioni critica, critica, critica senza sapere NIENTE. Si riempie la bocca e si ostina a dire che siamo il terzo mondo ma non ha mai tirato il naso fuori dalla Sicilia. Palermo today anziché far uscire articoli disfattisti che fanno male alla nostra città ogni santa volta perché non si propone di tirare fuori qualche soluzione. Sono assolutamente d’accordo con @resiliente, nella nostra natura non c’è la cultura del lavoro, dell’affezionarci al posto in cui viviamo, al lavoro che facciamo, viviamo nel disfattismo più generale e ci lamentiamo sempre senza mai rimboccarci le maniche. Diamo sempre la colpa al politico di turno semplicemente perché è più comodo dare la colpa agli altri. se solo iniziassimo a ragionare in maniera differente, se facessimo vedere il bello, quello che funziona (non lo facciamo mai) forse il nostro modo di ragionare cambierebbe

  13. Peppe G.

    @Resiliente,
    non so se le facilities e i servizi minimi erano garantiti, ma ti chiedo oltre a dare un minimo di conforto e ospitalità ai passeggeri in arrivo cosa altro potevano fare?
    L’aeroporto è interconnesso con il territorio che serve, dalle ore 04:00 fino alle ore 00:25 dopo di che vi è uno stop come in qualunque aeroporto d’Europa.

    Il mio lavoro mi ha portato a lavorare per 16 mesi presso gli aeroporti di Orly e Charles de Gaulle a Parigi, e posso tranquillamente affermare che dopo un certo orario non ci sono più corse disponibili,
    OrlyBus (ultima corsa alle 23:30), che la RER B (ultimo treno alle 23:56) o il RoissyBus (ultima corsa alle 23:00) e quando finivo di lavorare oltre questi oriari avevo le seguenti alternative: Uber, oppure macchina in affitto.

    Scrivi inoltre “Gli imprevisti succedono. Ci si attrezzi per affrontarli nel modo migliore”, potresti spiegarmi dettagliatamente quali sarebbero le modalità per affrontare gli imprevisti?

  14. vicchio65

    Gli aeroporti hanno un documento detto Regolamento di Scalo che regola tutti gli aspetti connessi alla gestione dei rapporti con i vettori. E’ prevista la gestione dei ritardi (ma oltre il ritardo dell’aereo in questione, par. 7.7) e la gestione delle “emergenze”.
    Essendo ovvio che l’aeroporto era stato informato (e vorrei vedè!), probabilmente quello che è mancato (e che purtroppo manca sempre) è lo stupido di turno che dice “ma quando questi arrivano, che fanno?”.
    Non è certo compito del vettore portarli a casa, non è certo compito della Gesap garantire il trasporto (anche perché, per dove?!?), ma forse se lo stupido di turno fosse stato ascoltato magari la Gesap avrebbe organizzato un service desk apposito.
    Certo, la Figliuolo ci avrà ricamato sopra (è una giornalista, ci sta) perché non posso pensare che l’aeroporto resta aperto senza nessun addetto dentro (almeno la Polizia è sempre presente), e le macchinette per i generi di conforto ci sono, ma una gestione più “organizzata” sarebbe stata auspicabile.
    Sono quelle situazioni che danno il senso della “politica verso il cliente”, non si tratta di responsabilità ma semplicemente di buon senso.

    Poi c’è sempre il gallo di turno che starnazza: Scoma si sente ancora in campagna elettorale…che per caso si sta discutendo di nomine alle partecipate? 🙂

  15. Orazio

    Beh… ho girato centinaia di aeroporti e quando sono arrivato dopo mezzanotte quasi sempre ho dovuto far ricorso ai taxi. E nessuno mi ha mai ospitato a spese della collettività. Né lo avrei minimamente preteso.

    Si parte da un fatto pressochè normale, si monta uno scandalo sulla base dei “palermitanici” complessi di inferiorità (siamo brutti, siamo scarsi etc etc etc), motivato però o dal “malu chiffari” del “giornalista” o più probabilmente dal fatto di dover colpire qualcuno (qui immagino le nomine CDA in quota Comune di Palermo, insomma, ci colpa Orlando 🙂 ) et voilà… pure le cose che funzionano (l’aeroporto di Palermo) diventano ricettacolo di mali. Il tutto, ovviamente, ribattuto dai nerd h24 alla tastiera. Un circolo vizioso di schiffarati e precari, insomma.

    Un paio fate ridere i seccati e piangere i contenti. 🙂

    P.S.: che Ryanair abbia un livello medio di servizi ben sotto la soglia di decenza credo sia giù stato abbondantemente detto da qualche parte in giro per il mondo.

  16. Peppe G.

    @Orazio concordo.
    La Figliuolo ha marciato alla grande sull’argomento.
    Ho letto meglio i due articoli su Palermotaday riesce a mischiare capre e cavoli con estrema semplicità.
    Ancora più ridicoli i commenti di alcuni politici come il consigliere Zacco che dichiara “Vicenda imbarazzante, subito un vertice con le Ferrovie….. Non è tollerabile che il maggiore scalo aereo dell’Isola sia collegato con la città soltanto fino ad un certo orario”, dimenticando che i contratti di servizio con Trenitalia per il collegamento Palermo Aeroporto di Punta Raisi sono gestiti dalla sua stessa coalizione (cdx) a livello regionale.

  17. Resiliente

    @ Peppe G.

    Resta un problema di approccio psicologico o, se vuoi, di sensibilità. Quando si parla di servizi al cittadino (indigeno o straniero) il fatalismo non può bastare a giustificare un così pessimo risultato. Nello specifico parliamo di un volo che ha ritardato. Non credo che si siano accorti del ritardo solo quando l’aereo non è apparso all’orizzonte all’orario previsto. Abbiamo colto “al volo” l’ennesima occasione di fare sfoggio delle nostre peculiarità organizzative. Prima raccontavo della mia pessima esperienza di Pisa e della migliore esperienza di Inverness. Nella remota Scozia del nord pagano un autista di pullman per dormire in aeroporto. Lo svegliano all’occorrenza, ma poi ti fanno pagare comunque la corsa. Fantascienza.
    Invece dove vivo e lavoro attualmente, che non è certo né primo né secondo mondo, l’aeroporto dista dal centro città una trentina di Km percorribili in 40 min traffico permettendo. Più o meno come Palermo. La notte non ci sono voli, ma i collegamenti sono comunque assicurati (ahimè) dall’iniziativa privata. E’ pur sempre un servizio.

    @ Orazio

    Sottolineo che, come tu stesso riporti, in altri aeroporti dopo una certa ora hai comunque usufruito dei taxi.
    Ho appreso di questo fatto dal post di @ Belfagor, non sapevo quale testata ci stesse dietro né quali interessi possano esserci nel dare e nell’esacerbare la notizia. Non so, né mi interessa, chi sia la giornalista né come vota. Lungi da me dal gridare allo scandalo… A Palermo gli scandali sono ben altri… In generale non mi piace commentare fatti che hanno attinenza con interessi di partito o convenienze di bandiera.
    Sul complesso di inferiorità del palermitano, sono in linea generale d’accordo (lamentarsi è quasi un alibi), ma è anche vero che a Palermo c’è una tale concentrazione di avvenimenti che altrove sarebbero ritenuti normali (e prevedibili) nella loro eccezionalità ma che in questa città trovano sempre le condizioni ideali per divenire addirittura “giustificabili”. O a Palermo abbiamo la nuvoletta di Fantozzi oppure c’è qualcosa che non va.
    Vi assicuro che visti dall’esterno, purtroppo, non siamo ancora un modello di efficienza da imitare (ecco, ciò che ho appena detto a Palermo è considerata una ovvietà non meritevole di ulteriore analisi critiche. Un po’ più ad occidente, ma anche un po’ più ad oriente, sarebbe lo spunto per un serio dibattimento civico). Ci siamo (forse) scrollati di dosso lo stereotipo del popolo mafioso, ma quello di popolo inefficiente persiste!
    Sugli schiffarati non mi pronuncio. Essendo in vacanza nella mia città, sono tra questi.

  18. Peppe G.

    @Resiliente
    Premessa: è indubbio che le strade che portano al migliorarsi sono infinite e bisogna percorrerle fin quando si può.

    Vorrei però analizzare i due problemi emersi in separata sede:

    Gestione accoglienza passeggeri all’arrivo a PuntaRaisi, sono stati applicati i punti descritti par. 7.7 del regolamento dello scalo? Si/No? In caso negativo è stata intrapresa un azione contro la Gesap? Aver lasciato lo scalo aperto è già una gran cosa rispetto quanto ti è accaduto a Pisa.

    Gestione trasporto:
    Ti chiedo di ragionare su un punto, è possibile che i mancati servizi dei trasporti dopo una certa ora riscontrati a Pisa a Palermo oppure come successo a me a Parigi siano un comportamento normale a livello di trasporto da e verso l’aeroporto in quasi tutti gli aeroporti Europa mentre la fantastica assistenza che tu hai avuto a Inverness sia l’eccezione che conferma la regola? Si è vero è fantastico avere un autista di pullman pagato per dormire in aeroporto e attivarsi all’alloccorenza è una favola moderna, ma ti porto a ragionare su un passaggio che tu stesso hai scritto, l’aeroporto di Inverness è grande quanto un hangar, ti chiedo mediamente quante persone atterrano in un volo? A Palermo sono atterrati 200 turisti questo significa che ci vogliono quattro autisti che dormono su quattro pullman e se gli aerei in ritardo sono due quanti autisti dormienti ci vogliono?

    Non dimentichiamo che il servizio pubblico come il privato ha un costo complessivo alto, quanti eventi si manifestano in un anno? siamo sicuri che sia la strada giusta?

    Non sarebbe opportuno applicare sanzioni vere alle compagnie low-cost che vogliono effettuare i servizi di trasporto con una piccolissima flotta a disposizione?

  19. Orazio

    Sul punto faccio alcune considerazioni:

    1 – riguardo al problema del collegamento notturno tra aeroporto e città credo che un buco di 4 ore sia tutto sommato e in astratto non solo accettabile ma pure bel sopra la media mondiale. L’ultimo autobus parte all’1,00, il primo alle 5,00. E parliamo di un aeroporto inutilmente realizzato assai lontano dalla città per cui è impensabile che venga servito da una linea notturna di autobus urbani (a Palermo esistono e servirebbero facilmente un aeroporto collocato in prossimità all’area urbana). Si è fatto un aeroporto in un luogo assurdo, con tutte le conseguenze, tra cui quella legata alla sua marginalità geografica.

    2 – ogni miglioramento è ben accetto ma credo che dipenda dalla convenienza o meno per la ditta di autobus, essendo impensabile che la GESAP sia tenuta ad accollarsi gli oneri aggiuntivi. Una volta si usava ritardare la partenza dell’ultima corsa, ad esempio.

    3 – esistono i taxi, non credo che scompaiano senza attendere l’ultima corsa.

    Ed infine, Resiliente, non mi riferivo ovviamente a te quando citavo gli “schiffarati”. 🙂 Hai un nick perfettamente adatto per la realtà palermitana.

    Come vedi abbiamo fatto più giornalismo noi che la giornalista e il velinista.

  20. Resiliente

    @Peppe G.

    @Orazio

    Solo poche precisazioni:

    Mi sono documentato solo a posteriori (mea culpa) sull’origine della news. Avevo ingenuamente ritenuto che quanto riportato su questo blog fosse stato previamente appurato.

    Mi sono sempre limitato a criticare la mancanza di un qualchessia servizio di trasporto in quel gap temporale notturno. Mai ho ritenuto che dovesse essere gratuito. Credo che gli stessi turisti ritardatari sarebbero stati ben felici di pagare un taxi o un pullman che li portasse a destinazione.

    E’ vero che soluzioni come quelle adottate ad Inverness non potrebbero trovare applicazione in un aeroporto con traffici più intensi come Palermo, ma resto convinto che alcuni servizi pubblici (nel senso di pubblica fruizione, non di pubblica gestione) non possono e non devono essere organizzati solo in ragione della mera convenienza economica (diretta ed immediata). In altre parole, credo che non ci si possa limitare a considerare “la convenienza” in termini di ritorno economico di un servizio che si mette a disposizione del pubblico senza considerare il ritorno in termini di vivibilità (e, perché no, anche economici sui tempi lunghi). Un aeroporto deve essere un sistema integrato. Ho paura che invece diventi (e di fatto lo è diventato) un agglomerato di aziende che fanno cose diverse ognuna delle quali pensa al proprio business e non dialoga con le altre. Gli arabi, per esempio, hanno applicato questo concetto “comunista” in chiave capitalista (questo esula dal nostro dibattito, ma mi piace raccontarlo). Nell’opulento Qatar è stato realizzato un aeroporto, a Doha, che è costato diverse centinaia di milioni di dollari e che è dotato anche delle più superflue comodità ed amenità che rendono comunque il passaggio in quel aeroporto una esperienza. E’ stato calcolato che mai e poi mai l’aeroporto in se avrebbe generato introiti tali da giustificare l’investimento. Cioè resta un aeroporto “volutamente in perdita”. Va detto comunque che il Qatar assomiglia poco ad un paese e molto di più al grande giardino privato dell’emiro. Da noi è tutt’altra storia.
    Più in generale ritengo che forse, più che guardare a questa o quell’altra realtà, dovremmo concentrarci sulle nostre peculiarità sfruttando al meglio le risorse (umane) per soddisfare le necessità. Bisognerebbe basare ogni scelta di intervento sul buon senso cercando di contestualizzarla e farla aderire al territorio. Qualche giorno fa punteruolorosso, che parlava in questo topic dello scarso servizio del passante ferroviario, è stato redarguito perché off topic. Secondo me, invece il discorso era più che pertinente poiché considerava il passante ferroviario parte integrante del sistema aeroporto.
    Sulle sanzioni alle low cost (ma anche alle high cost) sono d’accordo. Resterebbe comunque opportuno modulare arrivi e partenze (e qui entra in gioco un ulteriore attore: ENAV) anche in considerazione delle reali capacità ricettive ed organizzative di ciascun aeroporto, anche in ragione di eventuali imprevisti.

    Avevo dato per scontato di non essere stato incluso nella categoria degli schiffarati.
    Proprio per questo ho voluto rivendicarne l’appartenenza! Mi ci è voluto un anno di lavoro per potermi iscrivere al club! 🙂
    Il mio nick, lo ammetto, è un bluff. Non sono stato per niente resiliente avendo lasciato, mio malgrado e con non pochi rimpianti, questa città più di venti anni fa. Ma, che volete… il lavoro… l’amore…

  21. Peppe G.

    @Resilente
    Ho definito io off-topic l’argomento di punteruolorosso non perchè di poca importanza (non immagini quanto mi stia a cuore il PFP quanti sacrifici ho fatto per quattro anni insieme a migliaia di passeggeri durante i periodi di chiusura per la realizzazione dell’infrastruttura e quante battaglie si fanno ancora oggi per renderlo più comodo per la cittadinanza e non solamente per i turisti) avere più corse durante la singola ora è vitale per chi non vuol usare il mezzo privato per spostarsi (considera che io lavorando fuori Palermo le corse si riducono ad una l’ora), come lo è avere il biglietto integrato (è pura pazzia far pagare il doppio biglietto Amat Trenitalia) ma l’aumento di corsa nell’arco di un ora non risolve il problema legato al periodo di riposo tecnico che va dalle 00:25 alle 04:00. della mattina.
    P.S.
    Causa Covid mi trovo anch’io ad essere schiffarato, normalmente non scrivo mai tanto, ho il tempo giusto per leggere i messaggi sul PFP durante il rientro a casa.

  22. BELFAGOR

    AEROPORTO DI PALERMO : L’ ENAC BACCHETTA LA GESAP ?
    Nonostante le parole rassicuranti dell’ amministratore delegata della GESAP , forse, all’ aeroporto di Palermo, non tutto va bene.
    Recentemente il presidente dell’ ENAC ha visitato la struttura.
    Non sappiamo che cosa abbia detto all’ amministratore della GESAP ma sembra che non tutto è filato liscio .
    Sarà un caso ma , dopo la visita, la GESAP ha prontamente minacciato di rescindere il contratto con la ditta appaltatrice dei lavori al terminal partenze :
    «Fra pandemia, aumento dei costi, ritardi delle materie prime e una serie di intoppi sulle tempistiche di consegna dei lavori è stato accumulato circa un anno di ritardo sul tabellino di marcia. Gesap ha già diffidato la ditta appaltatrice a recuperare il tempo perso. Qualora non dovessero pervenire risposte, Gesap potrebbe attivare le procedure per la rescissione del contratto».
    Come scrive il GDS :
    “L ’aeroporto internazionale di Palermo non appare in grado, al momento, di gestire i flussi turistici, a partire da situazioni molto semplici, come la scarsa aria condizionata nelle sale d’attesa. Tra le azioni per risolvere alcune prescrizioni segnalate da Enac, e dovute ai ritardi accumulati dalla ditta appaltatrice dei lavori al Terminal passeggeri, c’è l’ottimizzazione dell’area passeggeri del terzo livello; l’implementazione (già in fase di attuazione) dei monitor al servizio dei passeggeri; il completamento dei servizi igienici nelle aree pre-imbarco dei gates 5, 6, 7, 8 e l’aggiornamento della segnaletica, maggiore assistenza ai passeggeri con punti info desk in ogni piano e personale dedicato in area air side in corrispondenza degli scivoli di arrivo per gestire eventuali accodamenti”

  23. Orazio

    Vicchio, e siamo due ad averci azzeccato. Sono una bellissima “cumacca” fin troppo prevedibile nella loro bassezza. 🙂

  24. Orazio

    Comunque, Vicchio, pare che LAGALLA® abbia imposto un passo indietro, se ne parlerà a luglio, quando il CDA scadrà. La faida dietro di lui impazza e le schegge delle esplosioni servono a condizionarlo. Quei posti di sottogoverno, nella loro mentalità spettano ai trombati, magari vedremo qualche aspirante consigliere non eletto ad occupare quelle poltrone che dovrebbero andare invece a gente competente.

  25. Paragone

    Cosa si intende con il termine faida?

    Nelle consuetudini dei popoli barbari, stato di ostilità tra la parentela di chi aveva subito un’offesa e quella di chi ne era ritenuto responsabile. La f. era deliberata dal gruppo familiare e ognuno dei parenti era tenuto a parteciparvi fino a che il torto non fosse stato pienamente vendicato.

  26. R

    Per estensione: Guerra interna (per l’appunto)

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