Il consiglio comunale ha approvato la variante che rende possibile la copertura di piazza Carmine al mercato storico di Ballarò.
Il provvedimento si inserisce nella pianificazione degli interventi previsti dal PO FESR.
Già la Regione aveva fatto proprio il progetto elaborato dal Comune in collaborazione con il Comitato SOS Ballarò e che prevede nel complesso, oltre la copertura dell’area del mercato, la realizzazione di 20 alloggi di edilizia popolare tramite la riqualificazione di edilizia esistente.
L’operazione destinata alla riqualificazione di Ballarò e dell’Albergheria sarà effettuata con un contributo a fondo perduto pari al 100% delle spese di investimento ammissibili.
In particolare, verranno realizzati cinque alloggi in via Chiappara al Carmine e la realizzazione di una struttura coperta che richiami l’ex Capannone liberty disegnato dal famoso architetto Basile che era presente su piazza del Carmine fino agli anni 70 del secolo scorso che era adibito ad antico mercato del pesce del Mercato di Ballarò, saranno invece 15 gli alloggi che si realizzeranno tra il vicolo Placido Viola e il vicolo Quartararo.
La Circoscrizione, che con il Consiglio e la Presidenza già nella precedente consiliatura era stata parte attiva nell’elaborazione del progetto, proseguirà ora il percorso partecipato con i cittadini del quartiere e i commercianti: “già lunedì pomeriggio – informa il Presidente Massimo Castiglia – il Consiglio di circoscrizione terrà una seduta pubblica a piazza Carmine, cui parteciperà il Vice Sindaco, Fabio Giambrone, per dare seguito a questo importante voto di Sala delle Lapidi e proseguire un importante percorso condiviso”.
“Questo passaggio – ha detto Ottavio Zacco, Presidente della VI Commissione Consiliare – permetterà di riqualificare una vasta area del quartiere a costo zero per i palermitani, grazie ad un lavoro svolto in sinergia fra istituzioni e comitati di commercianti e residenti. Adesso l’auspicio è che si possa arrivare rapidamente, con lo stesso spirito di collaborazione che ha visto il Consiglio lavorare al Regolamento dei Mercati generali, all’approvazione del Regolamento sui Mercati Storici”.
Per gli Assessori Piampiano e Catania, “quello approvato oggi non è un mero atto urbanistico, ma uno straordinario strumento di rilancio del quartiere, del quale i piccoli commercianti sono anima e storia, così come la piazza del Carmine rappresenta un luogo simbolicamente importante che unisce cultura, storia ed economia della città”.
Nei prossimi giorni riporteremo qualche dettagli aggiuntivo su questo progetto.
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Un’altra buona notizia,un altro tassello nella rinascita di Palermo,ma mi permetto di osservare che la vecchia copertura era stata progettata da un signore con un nome molto pesante:Ernesto Basile .Di architetti come lui ne nascono veramente pochi,ma per non fare imbarazzanti confronti è necessario almeno che il progetto sia fatto da un architetto che coniughi estetica con funzionalità e che diventi anche un richiamo per i turisti, magari mettendo anche i bagni chimici ed evitando di far passare motorette a velocità sostenuta secondo l’usanza diffusa dei panormosauri.
Oramai i mercati storici di Palermo sono rimasti due (Ballarò e Capo) perchè la Vucciria non va più considerato un mercato ma un luogo di aggregazione turistica quindi bisogna investire molto su tutti e due per farli diventare un punto di forza e non un punto di debolezza della città di Palermo. L’unico problema che intravedo, già del resto evidenziato in alcuni articoli, è che bisognerà interrompere temporaneamente l’attività dei commercianti che credo non siano persone che hanno la possibilità di rinunciare a lavorare anche per pochi giorni.Forse bisognerebbe prevedere un rimborso anche minimo per la mancata attività svolta e procedere il più rapidamente allo sviluppo dei lavori evitando di affidare l’incarico a società a noi funestamente note.
Mi piace molto il recupero della memoria di Palermo capitale del Liberty come ai tempi dei Florio! Come sottolinea Normanno, Basile non è un nome da poco: magari al copertura potrebbe proprio riprodurre quella originaria nelle forme… e sì, si potrebbe pensare a un’indennità per le attività che probabilmente subiranno disagi generati dai lavori
….condivido… bisogna conciliare Estetica e Funzionalità… e per questo motivo, per evitare la ruggine, consiglierei qualche metallo che non la produce e che non abbia bisogno di molta manutenzione… meglio prevenire che curare, il ferro, per certe cose, mi sembra superato…. l’idea dei bagni, purchè Belli, mi piace….
P.S. A mio avviso non necessariamente il disegno deve essere identico all’originale… ma siccome per Palermo vorrei sempre il Meglio, spero che sia Meglio dell’originale… pensato da un architetto in gamba… o da un Artista con la A maiuscola… non necessariamente famoso, ma necessariamente Bravo…
P.S.2 ….sarebbe Bello se Palermo diventasse Capitale del Liberty, ma non a parole, nei fatti… e per fare questo bisogna iniziare a restaurare il Teatro Politeama, che è combinato Male…… e sarebbe bene ricostruire qualcuna di quelle ville Liberty che furono demolite… almeno le più rappresentative… magari ricostruirle anche in luoghi diversi dalle location originali…. un giorno Notre Dame ha preso fuoco e lo stesso pomeriggio il Sindaco di Parigi già parlava di ricostruirla… da noi hanno demolito diverse Ville Lyberty da più di 50 anni e non c’è stato un solo sindaco di Palermo capace di ricostruirne mezza… ancora purtroppo non siamo pronti per essere capitale del Liberty…. speriamo che i tempi possano cambiare… speriamo che il prossimo sindaco di Palermo sia Francese… e se è parigino di certo ci farà pure la Metropolitana automatica… 🙂
Che fine ha fatto il progetto MERCATI GENERALI “promesso” da Orlando?
ma perché la vecchia copertura fu smontata? e quale sarà il vantaggio di quest nuova?
anch’io son curioso di vedere come verrà.
si parlava di ghisa e ferro battuto. l’importante è garantire i incentivare la prosecuzione delle attività. come detto nei commenti precedenti, la vucciria non esiste più, e converrebbe interrogarsi sui motivi di questa clamorosa scomparsa per evitare che colpisca anche gli altri mercati.
Una goccia nell’oceano.
Chi pensa di rivedere la bella copertura in ferro battuto ,stile liberty, progettata dal grande architetto Basile, temo che rimarrà molto deluso.
Infatti ,da quanto descritto da “ Rosalio” del 3/05/2019 “La copertura più grande sarà realizzata con vele in pvc su una struttura in ferro e legno al centro della piazza del Carmine, le coperture piccole con teloni in materiale metallico a capriate reticolari. Ci saranno 30 box per la vendita di carne, pesce”
I disegni che accompagnano l’articolo non sono particolarmente belle. Infatti tali box sembrano delle gabbie per polli
La meravigliosa stagione del liberty palermitano di inizio secolo purtroppo si è conclusa da tempo,ma resta la speranza di non vedere obbrobri estetici sparsi qua e là per la città.Inoltre bisognerebbe anche stabilire già da adesso di chi è la competenza per pulire la struttura e per manutenzionarla e tenerla sullo stesso livello del giorno dell’inaugurazione.Vado sempre alle inaugurazioni non per vedere la giocosa e paffutella faccia del sindaco Orlando, ma perchè so che già una settimana dopo quello che c’è decadrà come la radioattività, ma con tempi decisamente inferiori. Spero che il nostro eterno sindaco convochi una riunione il giorno prima dell’inaugurazione con il seguente ordine del giorno: 1) Chi pulisce la struttura sporca e impregnata di odori di pesce, verdure e quant’altro? 2) Quando le vele ( a proposito bella l’idea in una città di mare sopra il pescivendolo che testimonia costantemente la sua presenza con abbanniate ripetute e ritmiche ) si staccheranno o si rovineranno, chi penserà a sostituirle e in che tempi e con quale budget? 3) Varie ed eventuali.
Sindaco Orlando mi rivolgo a Lei che presenzia anche alle inaugurazioni delle lampadine nelle edicole votive,promuova questa riunione e quello che è successo con la vecchia copertura del grande architetto Basile si spera non succederà più.
quindi trenta posti liberi.
ci andranno quelli oggi sparsi in piazza carmine? il mercato all’aperto è un tratto distintivo di ballarò. sporcizia a parte, piazza carmine è un’espressione di spontaneità che potrebbe essere cancellata dalla nuova stuttura. quanti rivenditori ci sono sulla piazza? sicuramente meno di trenta. a chi andranno i restanti posti vendita? sarebbe bello se la struttura riuscisse ad aumentare l’offerta commerciale del mercato, anziché soltanto regolamentarla.
e che le restanti vie mantengano l’aspetto che hanno sempre avuto, con le tende e i banconi.
IL “NUOVO” MERCATO COPERTO DI BALLARO’ E’ ABBANDONATO AL DEGRADO PER COLPA DI UN……AVVERBIO
Tra i tanti responsabili dell’ immobilismo politico e amministrativo a Palermo ci sono pure gli ….avverbi.
Per la grammatica gli avverbi sono “la parte invariabile del discorso che si giustappone ai verbi per determinarne l’azione nello spazio, nel tempo o nelle modalità”
Già da questa definizione si intuisce la “ pericolosità” degli avverbi perché possono influenzare “l’azione nello spazio, nel tempo o nelle modalità dei verbi.
Ecco perché sono particolarmente amati dai burocrati e dagli “amministratori” immobilisti.
Volete un esempio?
A Palermo il progetto del nuovo mercato coperto di piazza del Carmine, a Ballarò, è bloccato da mesi per colpa di un……. avverbio; ovvero la parola «prioritariamente» inserita nel vecchio regolamento.
Facciamo un pò di storia.
Era il lontano dicembre 2022 , quando in una determina dirigenziale del Comune viene pubblicato il bando per l’assegnazione dei 41 stand del mercato che faceva seguito al regolamento approvato da Sala delle Lapidi nel 2021.
Tutto bene ?
Purtroppo no!!!
Pochi giorni dopo l’avviso pubblico viene bloccato dagli assessori Forzinetti e Rosi Pennino che chiedevano “approfondimenti”.
Da raffinati cultori della grammatica italiana si erano accorti che la parola «prioritariamente» inserita nel vecchio regolamento avrebbe rischiato , in caso di ricorso, di bloccare tutto.
Il motivo?
Con questa stesura del provvedimento sarebbero stati avvantaggiati alcuni commercianti, già presenti a Ballarò, a scapito di altri. Dunque, si sarebbe leso il principio di libera concorrenza.
Ma niente paura,
Gli assessori assicurarono che il bando sarebbe stato sarà ripubblicato”.
Basta ripubblicare il bando senza l’ avverbio “prioritariamente».
Facile.
Purtroppo no.
Passano i mesi e del nuovo bando nessuna traccia e nel frattempo la struttura, in parte già pronta, viene lasciata nel degrado assoluto.
Finalmente , dopo 10 mesi, gli uffici comunali dell’Area dello Sviluppo economico hanno presentato la proposta di delibera con le modifiche al regolamento approvato nel 2021 dal Consiglio comunale della precedente amministrazione. Le novità? Si chiede di cancellare tre commi e un articolo, ma sostanzialmente,, viene cassata soltanto un avverbio …“prioritariamente. “
Come sostiene la consigliera comunale Giulia Argiroffi : «Da dieci mesi siamo fermi, con un cantiere abbandonato e assediato da drogati e malaffare. Tutto ciò per la parola “prioritariamente”.
Perché non è stata ripresentata subito la nuova proposta corretta?
MISTERO!!!!
Secondo il consigliere comunale ,Ugo Forello, : “C’èra probabilmente una parte dei vecchi commercianti di Ballarò che probabilmente non voleva o non poteva mettersi in regola. E il tempo perso ha fatto loro comodo”.
@belfagor, c’è da aggiungere che questo mercato non rispecchia in niente il disegno dell’architetto lorenzo lecardane vincitore di un premio a seul.
ecco qui il disegno di lecardane.
https://www.palermotoday.it/foto/cronaca/dietro-le-quinte-del-nuovo-mercato-coperto-a-ballaro/#1-convegno-selinunte.html
ancora una volta, tradita un’idea molto raffinata di integrazione architettonica e funzionale del mercato.
@ Punteruolorosso
Ammetto che non ho visitato il nuovo mercato coperto di Ballarò ma temo che chi pensa di rivedere la bella copertura in ferro battuto, stile liberty, progettata dal grande architetto Basile, rimarrà molto deluso.
Quando fu presentato il nuovo progetto qualcuno scrisse che :
“La copertura più grande sarà realizzata con vele in pvc su una struttura in ferro e legno al centro della piazza del Carmine, le coperture piccole con teloni in materiale metallico a capriate reticolari. Ci saranno 30 box per la vendita di carne, pesce
I disegni non sono particolarmente belli. Infatti tali box sembrano delle gabbie per polli”
Ma anche se la vecchia amministrazione ha stravolto l’ opera del Basile ciò non giustifica i 10 mesi di ritardi.
Hanno ragione le forze dell’ opposizione quando scrivono “L’ assessore aveva dichiarato “Abbiamo trovato una situazione amministrativa-regolamentare confusa”. Infatti, era così complessa che è….. bastata la soppressione della parola “prioritario” per risolvere tutto . E’ inaccettabile e non dignitoso quanto è avvenuto; è un delitto sociale ed economico che si siano persi oltre 10 mesi per non fare nulla e per presentare una “nuova” proposta di regolamento al Consiglio comunale identica a quella già approvata con deliberazione C.C. n.351 del 29.10.21.”
Appena verrà tolta l’ immondizia e liberato il nuovo mercato dai tanti “ospiti” abusivi forse l’opera ci stupirà per la sua bellezza, ma non sono molto ottimista.
Purtroppo i nostri “amministratori”, vecchi e nuovi, o sono “ nemici della bellezza” o sono….. incapaci.
@belfagor, la copertura del basile, per quanto bella, non si può fare. fu smantellata perché il tetto di ferro si surriscaldava e cuoceva le mercanzie, da cui l’dea del pvc per quest’altra copertura, che da disegno doveva essere colorata e richiamare i tendaggi del mercato, e invece è color panna, ciò che la fa assomigliare a una tensostruttura aeroportuale. il capannone accanto, più piccolo, realizzato dallo iacp con una copertura in plexiglas di vari colori e non ancora assegnato, ha una sua dignità.
la storia delle coperture dei mercati è costellata di fallimenti, e forse questo è stoltanto l’ultimo della serie. non mi sorprenderebbe se si decidesse di smontare tutto. se c’era un elemento di interesse nel disegno del dottor lecardane, stava proprio in quel colore che incredibilmente si è scelto di accantonare in fase di realizzazione.
se anche questo capannone dovesse fallire, si potrebbe fare una cosa un po’ più piccola e colorata, magari prendendo esempio dal capannone dello iacp distante pochi metri.