Dopo il comune di Palermo, anche il porto di Palermo prova ad approfittare dei bandi internazionali di progettazione.
L’area interessata dal concorso si estende per circa 140.000 mq dal molo Sammuzzo al varco Santa Lucia, comprendendo quelle aree che secondo le previsioni del nuovo P.R.P. saranno destinate ad ospitare il nuovo Terminal Ro-Ro (Sub-Area C1/Sotto-zona C1.1), l’area crociere con un nuovo terminal sulla banchina Sammuzzo (Sub-Area B4.1) e l’area di interfaccia città-porto su via F. Crispi (Sub-Area B2 e Sotto-Zona B2.1).
L’area oggetto del concorso lambisce gli spazi del Molo Trapezoidale che attualmente sono occupati da funzioni molto miste e in contrasto tra loro (magazzini generali, cantieristica minore, parco archeologico, depositi olii) e che potranno accogliere, invece, le aree per parcheggi bus, taxi e visitatori a supporto del nuovo terminal crociere.
Oggi questo tratto del porto è caratterizzato da una compresenza con conflittuale di usi molto diversi alla cui armonizzazione il progetto dovrà contribuire, concretizzando le previsioni del P.R.P..
Il comparto oggetto della proposta progettuale è stato diviso in due ambiti (Ambito 1 e Ambito 2) individuati dall’intreccio di considerazioni morfologiche, tematiche, attuative e con caratteristiche funzionali distinte ed entro i quali si trovano le aree di progetto.
AMBITO 1
L’ambito 1 comprende il Molo Vittorio Veneto in cui si trova la Stazione Marittima e la banchina Sammuzzo attualmente interessata da movimentazioni merci e usi misti. Il progetto del nuovo terminal crociere è previsto nell’area della attuale banchina Sammuzzo, ma per le funzioni previste intesserà profonde relazioni funzionali sia con la attuale Stazione Marittima sia con le aree del Molo Trapezoidale e della Cala.
LA STAZIONE MARITTIMA
Costruita nel 1950, la Stazione Marittima Passeggeri del porto di Palermo sarà a breve oggetto di una serie di interventi di modernizzazione, volti a migliorare il transito e l’ef cienza delle operazioni di imbarco e sbarco dei passeggeri, a potenziare le misure di sicurezza e controllo, e ad ottimizzare l’accoglienza; tutto ciò nell’obiettivo di elevarne la funzionalità ad un livello di standard contemporaneo, tramite una ridefinizione degli spazi e la riorganizzazione delle strutture e dei servizi di accettazione, attesa, controllo e tecnologia.
Particolare attenzione sarà dedicata al potenziamento delle misure previste dalla normativa internazionale in tema di I.S.P.S. Code e alla realizzazione di un’area shopping.
Le aree con strette relazioni funzionali e simboliche
LA CALA
Il progetto di riquali cazione della Cala, ultimato nel 2011, ha generato notevoli miglioramenti a favore della nautica da diporto determinando la creazione di una marina ricca di servizi e il consolidamento della storica banchina di Piedigrotta.
Alla base di questo imponente piano di investimento, l’esigenza di ridare una nuova centralità all’area così da riconsegnarla alla città.
I recenti interventi includono nuove infrastrutture e servizi al diporto assieme ad un totale restyling delle aree esistenti dislocate tra il molo e la strada, tra il molo e le mura del Castello a Mare.
IL MOLO TRAPEZOIDALE
Il Molo Trapezoidale oggi è un’area mista in cui coesistono spazi portuali per la cantieristica minore, magazzini ma anche l’area archeologica del Castello a Mare in corso di progressivo scavo e valorizzazione ed elemento quali catore del nuovo waterfront.
Ubicata al Molo Trapezoidale, la società Magazzini Generali gestisce le infrastrutture per lo stoccaggio delle merci n dal 1923.
Nata sulla scia di organizzazioni simili europee e poi sviluppatesi in Italia a partire dalla seconda metà del XIX secolo in prossimità di scali marittimi e ferroviari, la società ha per oggetto l’erogazione di servizi nalizzati alla movimentazione ed allo stoccaggio di merci solide e liquide nazionali, nazionalizzate ed estere.
Offre inoltre servizi di supporto allo sdoganamento, magazzino IVA e di custodia temporanea.
La struttura per la gestione delle merci allo stato nazionale copre un’area di 20.000 mq di cui 7.000 coperti e 13.000 di piazzali esterni utilizzati per la movimentazione di mezzi e containers. I piazzali esterni ospitano alcune cisterne per lo stoccaggio dei liquidi (sino a 10.000 tonnellate), direttamente collegate a mezzo di pipe-line alle bocche di immissione posizionate nella banchina Sammuzzo del porto di Palermo.
Nell’ambito delle aree dei Magazzini Generali è stato realizzato anche un “deposito franco” per le merci extra UE di circa 9000 mq.
Il P.R.P. prevede la razionalizzazione delle attuali aree in gestione alle attività portuali e una volta completato il trasferimento delle funzioni incompatibili, l’inserimento di nuove funzioni commerciali, di servizi ricettivi e per il tempo libero integrati con la residenza e con il parco Archeologico.
CONCEPT E PROGRAMMA FUNZIONALE AMBITO 1
L’area crocieristica e passeggeri si sviluppa dal Molo Vittorio Veneto sino a comprendere la banchina Sammuzzo su cui sorgerà il nuovo Terminal Crociere.
Il nuovo Terminal Crociere dovrà essere oggetto di un progetto architettonico e urbano unitario e di qualità che non solo garantisca la funzionalità dei servizi alla crocieristica ma che si con guri come un nuovo landmark urbano, luogo simbolo dell’apertura del porto alla città e della crescente importanza per l’economia e la qualità urbana.
La progettazione del nuovo Terminal dovrà tener conto dell’ipotesi di sistemazione delle aree del molo Trapezoidale, della configurazione del varco.
Il progetto dovrà garantire la piena funzionalità delle attività portuali e la loro integrazione in un organismo architettonico unitario con le funzioni turistiche, ricreative, ricettive e commerciali proprie delle moderne stazioni marittime.
Il Terminal va concepito come un elemento che generi un nuovo paesaggio urbano, sia artificiale che vegetale, e che possa fungere anche da spazio pubblico per una città che torna a guardare al mare.
Dovranno essere concepiti spazi aperti al mare e alla città, circondati da aree semi-esterne di interfaccia, dove gli spazi pubblici e privati si combinino in un nuovo rapporto osmotico.
Il tetto dell’edificio è destinato a strutture commerciali e ricreative anche per la città: ristoranti, bar, terrazze panoramiche, etc.
Il Terminal Crociere va concepito come uno spazio essibile e senza soluzione di continuità tra l’interno e l’esterno così da poter essere utilizzato come uno spazio pubblico coperto e per una varietà di scopi oltre a quelli connessi alla gestione del check-in e check-out dei crocieristi. In questo spazio multiuso, il sistema dei collegamenti è interconnesso e viene formato da percorsi che portano direttamente alle navi, altri che conducano al tetto o a una sala multifunzione, altri ancora alle sale doganali e di immigrazione e altri al parcheggio.
In esso le unità meccaniche e le unità di movimentazione dei bagagli saranno nascoste all’interno della struttura e del sistema di pavimentazione.
Il parcheggio, carico e scarico degli autobus è previsto nell’area adiacente all’edificio, alle spalle della banchina, così da liberare la strada e la quota della banchina e la strada di accesso al terminal dalle operazioni di carico e scarico dei passeggeri.
DIMENSIONAMENTO E BISOGNI DA SODDISFARE
Il dimensionamento delle funzioni dovrà tener conto dei ussi di imbarco e sbarco alla luce del potenziamento delle capacità di grandi navi da crociere (Super Cruise: da 3.000 a 5.000 passeggeri). La superficie del Terminal in ogni caso dovrà prevedere no a 8.000 mq di aree coperte per lo sbarco passeggeri, i controlli, l’accatastamento ed il ritiro dei bagagli, circa 1.500 mq di servizi turistici e commerciali (bar, ristoranti, shopping, altro), nonché 300 mq di uffici per la Sanità Marittima e 1000 mq di magazzini. In ogni caso la cubatura massima realizzabile è di 40.000 mc in coerenza con quanto previsto dal P.R.P. in corso di approvazione.
Il programma funzionale di massima prevede:
1. Funzioni portuali: Security; Bagagli; Dogana; Check- in; Attesa-Lounge; Uffici (uffici per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e della Polizia, di Frontiera per le attività di controllo ed istituzionali); pronto soccorso.
2. Funzioni miste: bar-ristoranti-self service, banca- posta, area shopping, punti informazioni, servizi tecnici, terrazze panoramiche, tempo libero.
Il Terminal sarà collegato con il nuovo accesso pedonale all’area portuale localizzato alle spalle del Terminal e dotato di un varco per le attività di presidio e di controllo da parte delle autorità competenti (Guardia di Finanza) e del personale addetto alla sicurezza, impiegato per effettuare la necessaria attività di controllo dei titoli di accesso e destinazione per i pedoni che accedono all’area portuale. Le aree di parcheggio saranno dedicate sia alla sosta dei bus turistici, ai taxi, ai parcheggi visitatori (e aree kiss and ride) che ai parcheggi per gli addetti.
REQUISITI TECNICI
Il Terminal deve disporre da uno a due ponti di imbarco ( finger) capaci di garantire lo sbarco e l’imbarco dei passeggeri in sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti, anche in materia di disabilità. Le terrazze e i collegamenti in quota dovranno essere immaginati tenendo conto delle restrizioni previste dalla normativa in materia di security.
AMBITO 2
L’Ambito 2 comprende il sistema di edifici sparsi presenti nell’area immediatamente a ridosso di via F. Crispi tra i varchi Sammuzzo, Amari e Santa Lucia e si estende sul Molo Piave, oggi occupato dalla Silos Granari della Sicilia Srl.
L’AREA TRA I VARCHI SAMMUZZO- AMARI E S. LUCIA
Nell’ area portuale compresa tra i varchi E. Amari e S. Lucia è sito un Terminal intermodale di circa 10.400 mq. rilasciato in concessione dall’Autorità di Sistema alla Soc. GESP Srl.
Il Terminal, disciplinato con apposito regolamento di gestione, è adibito a deposito, custodia e parcheggio di autovetture, autoarticolati, contenitori carrellati, provenienti da o destinati al traf co marittimo, nonché dei mezzi rimossi dalle aree in sosta vietata in porto.
IL MOLO PIAVE
L’area del Molo Piave è occupata dai Silos Granari della Sicilia Srl.
La società Silos Granari della Sicilia Srl, Italcementi Group, gestisce nel porto di Palermo uno stabilimento tecnicamente attrezzato per lo sbarco, l’imbarco, l’introduzione a mezzo camion, la conservazione e la riconsegna di granaglie.
Il deposito, situato presso il molo Piave su una super cie di 6.400 mq., è costituito da n. 22 celle con capacità di stoccaggio no a 27.000 tonn.
Secondo le previoni del P.R.P. saranno demoliti gran parte degli edifici compresi tra i varchi Sammuzzo e S. Lucia, così come, proprio per far posto al nuovo edi cio del terminal Ro-Ro, verrà demolita anche la struttura dei sili.
CONCEPT E PROGRAMMA FUNZIONALE,
Il nuovo Terminal Ro-Ro dovrà rapportarsi, da un lato alle nuove esigenze funzionali, infrastrutturali e rappresentative di un moderno porto in crescita in termini di ussi e di dotazioni e, al contempo, costituisce l’opportunità di colmare il gap funzionale e simbolico che ha determinato la netta separazione e assenza di relazioni tra funzioni portuali e urbane. Il Terminal Ro-Ro sorgerà a cavallo tra due tipologie portuali differenti.
L’area ad ovest costituita dal “porto rigido” e l’area ad est comprendente una parte del porto che è stata de nita “porto spugnoso”.
Il progetto dovrà modulare spazi organizzati funzionalmente sulla base della diversa domanda che queste aree portuali pongono: maggiore isolamento del “porto rigido”, con spazi dedicati e delimitati, e funzioni che consentono interazioni più aperte con i valori urbani e un maggiore livello di integrazione funzionale per il “porto spugnoso”, specialmente nell’edi cio prospiciente su via Crispi e nell’area de nita “interfaccia porto-città”. L’obiettivo principale del nuovo edi cio è quello di fungere da ltro tra funzioni prettamente portuali e funzioni miste.
Il concorso di idee per il nuovo Terminal Ro-Ro propone alcuni importanti temi di progetto che scandiscono il programma funzionale:
- La macchina funzionale
Gli spazi funzionali esclusivamente portuali dovranno misurarsi con le funzioni e procedure di imbarco, sbarco dei passeggeri, con la movimentazione merci e con la funzione di deposito.
Il Terminal dovrà accogliere i servizi tipici portuali, gli uffici amministrativi dell’Autorità di Sistema e delle Forze dell’Ordine e della Dogana: uffici Vigili urbani/Polizia, uffici Guardia di Finanza, uffici Dogana, uffici Guardia Costiera, uffici Capitaneria di Porto, uffici Autoritàdi Sistema, uffici VV. FF., uffici veri che tosanitarie, Stazione Meteo, Guardia Medica, Veterinario). - La porta, l’affaccio e lo spazio pubblico
Sia l’edificio che costituirà il fronte con la città lungo via Crispi che l’ultimo livello dell’edificio lungo il Molo Piave, nonché la copertura stessa, dovranno accogliere funzioni miste, alcune delle quali aperte ed accoglienti rispetto a possibili fruitori urbani.
Il piano terra dell’edificio lungo il Molo Piave dovrà avere alcuni spazi aperti per consentire le manovre di mezzi (bus e articolati) nonché aree destinate a magazzini funzionali alla funzione Ro-Ro.
L’edificio su via Crispi accoglierà gli uffici delle compagnie di navigazione, delle agenzie di viaggio e delle biglietterie.
Gli altri edifici alla quota superiore alle banchine potranno integrare le funzioni più prettamente portuali con funzioni aperte alla città, turistiche o ricreative.
La soluzione progettuale, a partire dall’assetto spaziale e funzionale della nuova area di interfaccia, dovrà comprendere una nuova e più congrua configurazione delle recinzioni portuali senza mutarne la posizione attuale.
La proposta dovrà altresì comprendere la differenziazione dei percorsi, intercettare e razionalizzare con diverse modalità flussi pedonali e accessi carrabili, traffici portuali e urbani considerando anche la presenza della futura stazione della metropolitana.
Le aree destinate a parcheggio, sia per gli addetti che per i visitatori saranno accolte nel parcheggio sotterraneo previsto dal P.R.P. nell’area di interfaccia. Pur non essendo tale parcheggio oggetto del presente Concorso, le soluzioni proposte dovranno riguardare la posizione delle uscite per armonizzare la differenziazione di flussi e percorsi.
Le esigenze esposte richiedono che il progetto lavori sulla differenziazione delle funzioni alle diverse quote, assicurando su via Crispi alla quota strada il raccordo con le funzioni e gli spazi pubblici dell’area di interfaccia (tenedo conto anche dell’accesso a parcheggi sotterranei e al collegamento con la futura linea della metropolitana in prossimità del varco Santa Lucia), alla quota delle banchine, invece, dovrà essere garantita la piena funzionalità delle attività portuali di imbarco e sbarco, alle quote superiori potranno essere collocate funzioni miste urbane e portuali (uffici, etc.) e terrazze panoramiche e affacci. Per la sua posizione l’edificio del terminal Ro-Ro assume un alto valore simbolico e in quanto tale assumerà una forte riconoscibilità e visibilità che dovranno essere armonizzate con il paesaggio urbano e con gli assi prospettici della città che inquadrano le relazioni mare-monti.
In particolare, nella parte terminale del Molo Piave l’edificio si dovrà sollevare in altezza (non oltre l’altezza massima di 20 m) o dovrà assicurare la sua visibilità, sia per le navi in entrata, sia diventando lo sfondo di alcuni scorci urbani negli assi del tessuto urbano di immediata relazione (tra via E. Amari e via Cavour). L’edificio è anche occasione per ripensare il rapporto visuale con il waterfront portuale assicurando, attraverso una articolata conformazione del suolo, una ricchezza di prospettive visuali, una promenade panoramica e delle aree belvedere dalle quali osservare (senza intralciare) le attività portuali. Il progetto ambisce, dunque, a generare nuovi spazi pubblici urbani in stretta relazione con il porto, aree pedonali, giardini da connettere con il fronte urbano, nuove piazze e aree commerciali generando una interfaccia in grado di assicurare l’innesto e l’ammorsamento tra funzionie spazi urbani e portuali.
DIMENSIONAMENTO E BISOGNI DA SODDISFARE
Il dimensionamento di massima delle funzioni è il risultato della ricollocazione opportunamente incremntata per rispondere alle esigenze di trasformazione di edifici (e relative funzioni) attualmente presenti nell’area oggetto della trasfomazione e che, per effetto delle previsioni del P.R.P. (in corso di approvazione), saranno demoliti. Le funzioni già presenti nell’area e coerenti con le attività Ro-Ro e di interfaccia sono ricollocate nel nuovo Terminal e ulteriormente potenziate.
Il programma funzionale prevede, inoltre, l’integrazione delle funzioni già presenti con nuove funzioni miste Porto-Città.
Il programma funzionale di massima sintetizza tali valutazioni e prevede le seguenti voci articolate per edifici:
Edificio “Biglietterie e Servizi” su Via Crispi: Uffici e biglietterie (Biglietterie; Uf ci delle compagnie di navigazione; Servizi e locali tecnici).
Edificio molo Piave “Terminal Ro-Ro”: Uffici (Uffici società servizi portuali; Uffici FF. OO.; Altri uffici Autorità di Sistema; Genio Civile; etc.); Servizi passeggeri (Sanità Marittima; Veterinario e veri che tosanitarie; Officina riparazioni; Magazzini; Deposito bagagli; Sale d’attesa; Servizi e locali tecnici); Servizi turistici e commerciali (Mensa, bar e ristoranti; Noleggio auto, moto, etc.; Altre att. commerciali e turistiche); Servizi aggiuntivi (Banca, posta; Parrocchia; Sala Conferenze); Terrazze panoramiche. Depositi e spazi tecnici (Officina riparazioni; Magazzini; altro).
Area d’interfaccia: Spazi pubblici a verde; Ingresso Metro; Ingressi parcheggi sotterranei; Servizi turistici informativi.
La superficie coperta minima richiesta è di circa 28.775 mq.
La cubatura massima è di 84.000 mc per l ‘edificio molo Piave “Terminal Ro-Ro” e di 16.600 mc per l’edificio “Biglietterie e Servizi”.
L’altezza massima è di 20 m per l ‘edificio Molo Piave “Terminal Ro-Ro” e di 12 m per l’edificio “Biglietterie e Servizi”.
REQUISITI TECNICI
L’elemento di connessione tra l’edificio “Biglietterie e servizi” su via Crispi e l’edificio lungo il Molo Piave dovrà tenere conto di particolari esigenze funzionali del porto (transito gru e mezzi speciali) prevedendo quindi una soluzione architettonica mobile del collegamento.
L’articolazione funzionale dell’area di interfaccia, il posizionamento delle barriere dell’area portuale e il sistema di terrazze e camminamenti pedonali dovrà tenere in considerazione le restrizioni previste dalla normativa in materia di security.
Ma perché la necessità di un bando?
Il Porto di Palermo è una realtà dinamica e in continuo divenire così come testimoniato dai dati statistici elaborati dalla stessa Autorità di Sistema Portuale, nonché da soggetti indipendenti.
Nel dettaglio, il traffico passeggeri è in aumento e registra nel 2016 ben 1.911.973 passeggeri.
Anche il traffico crocieristico è in crescita, per gran parte dell’anno e soprattutto il traffico rerlativo ai passeggeri in transito.
Il traffico crocieristico passa nel decennio da 320.632 (2006) a 510.078 passeggeri (2016) totali (imbarchi-sbarchi e transito), con un picco storico nel 2008 con 567.049 passeggeri totali e 250 navi annue.
In particolare, si segnala che il 2016 è stato l’anno con il picco storico relativo al numero di passeggeri imbarcati che sono stati 36.607.
Infine, i traffici ci Ro-Ro sono in crescita nel decennio e passano da 4.915.689 tonn. nel 2006 a 5.750.574 tonn. nel 2016.
Dati e numeri che abbiamo avuto modo di leggere durante questa intervista che ci ha rilasciato qualche mese fa, il nuovo presidente Monti
L’importo presunto delle opere da progettare è di 70.300.000,00 Euro, compresi oneri di sicurezza.
Il montepremi complessivo è di 98000,00 Euro, di cui:
1° premio di 77000,00 Euro
2° premio di 21000,00 Euro.
Il termine ultimo per partecipare al bando è il 20/04/2018 alle ore 12 fra circa 80 giorni.
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Finalmente qualcosa si muove in questa città. Ora spero che al più presto l’ Autorità Portuale si occupi del recupero del Porticciolo di Sant’Erasmo.
Credo che,a memoria d’uomo, questo sia il primo progetto con una visione strategica per la città che sia stato presentato a Palermo ,non a caso non da un politico ma da un tecnico capace come il dottor Pasqualino Monti.
Speriamo che la (mala)politica lo lasci lavorare tranquillo e molto a lungo e che si presenti soltanto per la inaugurazione delle opere !
Di certo e’ strategico etc, ma non e’ di certo il primo per Palermo, i piani per la mobilita’ di massa su ferro e le pedonalizzazioni con ZTL sono altrettanto strategici se non di piu’ . Inutile avere la memoria corta e lo sguardo breve. Possono piacere o no, ma sono strategici.
un bel piano. certo, l’area del castello a mare sembra recuperata solo a metà. non ho capito se nel molo trapezoidale ci sono ancora resti non accessibili. farei entrare l’acqua nei canali interrati del castello o mare. renderei questi ultimi navigabili.
come avvicinare il mare alla città? un problema è il traffico pesante.
dal piano non risulta che si voglia spostare le merci su termini imerese. il ro-ro è al servizio delle merci.
abbatterei la recinzione. metterei tutto il lungomare in un tunnel, pedonalizzando gli spazi in superficie e magari arretrando il fronte delle banchine, lontanissime dalla città.
Va bene tutto pero vorei ricordare ai signori dell’ente porto che uscendo dal porto non ce’ una strada che porti alla cironvallazione quindi alle auostrade penso a tutti i TIR che escono dal porto.
Anche questo rispetta il nostro essere palermitani case belle e pulite ma fuori non ci appartiene…
appunto, non è affrontato il problema del collegamento con la circonvallazione. i camion continueranno dunque a inquinare l’aria di via messina marine, sampolo, imperatore federico ecc.
La possibile soluzione potrebbe essere data dalla costruzione di un viadotto che dal porto piazza giachery va al di sopra dell’ anello ferroviario e passando al di sotto della via imperatore federico procede in sotterranea , fino all’innesto con il viale francia
No, dai, viadotto sul waterfront, no! Sono d’accordo invece, per l’idea di un tunnel che colleghi l’infrastruttura portuale direttamente a quella autostradale e che sia di utilizzo non esclusivo dei mezzi pesanti ma anche dei turisti che vanno/vengono al/dal porto per il resto della Sicilia!
ci sarebbero degli investitori turchi. speriamo non li facciano scappare.
Si, quelli che gestiscono a Catania, meglio perderli che trovarli…