Il 25 novembre è stato inaugurato il nuovissimo impianto di fornitura di carburante Jet A-1 della società Nautilus Aviation S.p.A. all’interno dell’aeroporto Falcone-Borsellino a Palermo.
L’area dove è nato il deposito si trova a breve distanza dal piazzale di sosta degli aeromobili ed accoglie quattro serbatoi di carburante: due da 300mila litri ciascuno per il Jet A-1, uno da 20mila litri per l’Av-Gas e uno contenente 5mila litri di gasolio.
Com’è nata l’idea di aprire un deposito e un impianto di fornitura di carburante nell’aeroporto di Palermo dove la concorrenza con le compagnie petrolifere è molto forte?
“La Nautilus è già presente in Italia con depositi di carburante negli aeroporti di Cagliari, Comiso, Lampedusa e Pantelleria. Nonostante la compagnia abbia un settore molto sviluppato di trading, ovvero del commercio indiretto di combustibile negli aeroporti tramite contratti di cooperazione con compagnie petrolifere, è sempre stato un nostro primario desiderio quello di regionalizzare la presenza dell’azienda sul territorio con l’apertura di impianti a marchio Nautilus per la fornitura di cherosene negli aeroporti principali e strategici di Sardegna e Sicilia, ed è un obiettivo che stiamo perseguendo a ritmi sostenibili, con dedicato impegno e volontà di successo. Inoltre, nell’aeroporto di Palermo persiste un monopolio del servizio di messa a bordo del carburante che influisce in modo consistente sui costi pagati dalle compagnie aeree per l’acquisto del carburante dalle diverse aziende petrolifere presenti. Con l’apertura del nostro deposito la compagnia aerea potrà invece avvalersi sia di prezzi del Jet A-1 più vantaggiosi, sia di un costo del servizio into-plane, ad opera della stessa Nautilus, concorrenziale rispetto a quello degli altri operatori. Abbiamo intenzione di partecipare a tutte le gare delle compagnie aeree, italiane ed estere, puntando sulla qualità dei servizi e sulla concorrenzialità dei prezzi”.
E’ stata recuperata una struttura preesistente o i depositi sono stati costruiti da cima a fondo?
“Il nuovo impianto è stato interamente costruito ex novo in un’aerea non edificata dell’Aeroporto Falcone e Borsellino e garantirà, a pieno regime, sei nuovi posti di lavoro. Si tratta di strutture altamente tecnologiche e avveniristiche, progettate, edificate e attrezzate totalmente dalla stessa società Nautilus Aviation S.p.A., utilizzando le competenze e le metodologie più innovative e all’avanguardia nel settore, in conformità con le direttive IATA. Un’altra delle capacità dell’azienda è infatti la progettazione e costruzione di depositi carburanti avio, marina e stradali, certificati e omologati, e della realizzazione in pochi giorni di depositi carburanti avio provvisori, a norma ICAO, su containers da 15.000 litri, in tutta Italia (per Protezione Civile, eventi speciali, ecc…)”.
Che capienza hanno i serbatoi?
“I serbatoi sono due con capienza di 300 mila litri ciascuno. A questi si aggiungono i quattro camion aviorifornitori omologati e certificati secondo le norme applicabili”.
In quest’impresa la Nautilus si è cimentata da sola o si è avvalsa della collaborazione, soprattutto finanziaria, di altri enti o società?
“L’iniziativa è stata interamente a carico della Nautilus eccetto un parziale accesso al credito bancario che ci ha consentito di completare il finanziamento dell’operazione. Ma non bisogna trascurare il contributo fondamentale di tutti gli addetti ai lavori e dei collaboratori che in questi mesi si sono dedicati senza sosta alla realizzazione della struttura nel pieno rispetto di tutti i parametri e dei termini di presentazione. Il nostro desiderio, grazie all’impegno di tutti, è finalmente diventato realtà”.
Plaudo alla notizia, anche se credo che la forza e la crescita di uno scalo sia dovuta essenzialmente all’offerta, maggiore offerta maggiori passeggere più ricavi.
Su questo ci si dovrebbe concentrare e fare davvero di Punta Raisi un hub magari per le low cost togliendo fette di mercato ad altre destinazioni, nazionali ed internazionali ed aprendosi a mercati in ampia evoluzione, come ad esempio quello cinese… I cinesi sono turisti che portano tantissimo denaro, alla ricerca di offerte per i brands internazionali del lusso, lo dimostra il collegamento che hanno fatto a Liegi… Noi in più avremmo da proporre dei tour turistici che in Vallonia non hanno modo di offrire…
Per fare questo occorre dare anche magari servizi, uno di questi potrebbe essere quello dei parcheggi, ci sono i presupposti per poter fare molto di più e magari facendo crescere l’ offerta a questa seguiranno tariffe più interessanti.
Credo, ad esempio, che se si voglia davvero essere competitivi sotto questo punto di vista, non si dovrebbero superare i 35€ a settimana, come dimostrano le tariffe dei maggiori aeroporti internazionali, se so che posso arrivare in aeroporto e lasciare la mia auto a soli 5€ al giorno, non mi creo nessun problema muovermi in questo senso e sapere che basta posteggiare la mia auto ed entrare nell’aerostazione per imbarcarmi.
Se poi riusciremo un giorno pure a realizzare parte dei grandi progetti previsti dal Master Plan dell’aeroporto, allora si che Punta Raisi diverrà davvero appetibile per le compagnie aeree. mi riferisco ai collegamenti marittimi per le migliori destinazioni turistiche San Vito Lo Capo in primis, diverrebbe davvero un qualcosa di unico… Con un buon catamarano veloce si potrebbe raggiungere in pochi minuti visto le poche miglia nautiche da percorrere, oltre a Palermo logicamente ed Ustica che potrebbe averne un grande ritorno.