A causa dei lavori per la realizzazione del collettore fognario per il disinquinamento della fascia costiera si è autorizzata la ditta Sikelia a chiudere una porzione di Via Ponte Di Mare e interrompere quindi il doppio senso di circolazione.
La chiusura del tratto di Messina Marine tra Via Adorno e Via Cappello impedisce alle auto che hanno intenzione di dirigersi verso la Cala di proseguire Via Mare costringendole verso viale dei Picciotti e Via Bennici.
Ne consegue che a causa dei semafori tranviari posti a Piazza Ponte Ammiraglio si formano lunghe file di auto in attesa di superare il tratto incriminato.
Giustamente il tram deve passare in assoluta sicurezza, ma i semafori mal programmati permettono il passaggio di poche auto alla volta, mantenendo invece per maggiore tempo il verde per chi da Corso dei Mille deve andare in direzione Stazione Centrale.
In alcune fasce orarie una pattuglia della pulizia municipale spegne il semaforo e regola manualmente il traffico, ma è la soluzione adatta?
Vi alleghiamo una mappa per chiarire la situazione attuale:
I lavori purtroppo vanno fatti, ma essendo a conoscenza con largo anticipo dei vari disagi che essi provocano sulla circolazione stradale ci chiediamo come mai ogni qual volta si creino file di auto ed ingorghi, quando basterebbe una chiara pianificazione, partendo da una campagna informativa, giungendo ad una riprogrammazione dei cicli semaforici oppure la presenza costante di una pattuglia della PM.
di
E voi che alternative avete adottato per by-passare il problema?
Riassumendo. I problemi sono diversi:
– Assenza di informazione e di programmazione.
– Latitanza della Polizia Municipale e dell’assessore all’ (im)mobilita.
-Indisciplina degli automobilisti , soprattutto dei conducenti dei TIR.
-Semafori tranviari di Corso dei Mille totalmente sfasati .
-Viabilità della zona deficitaria
Occorrerebbe informare e programmare tali lavori, soprattutto quando sono interessate zone nevralgiche della città. Invece tali lavori si sono fatti mentre anche Corso dei Mille, tra via Amedeo D’Aosta e Via Cirrincione, è interessata da lavori che hanno ridotto , da mesi, la carreggiata.
Inoltre occorrerebbe dispiegare stabilmente alcune pattuglie di Polizia Municipale, soprattutto per indirizzare gli automobilisti e punire gli indisciplinati.
Regolare i semafori tranviari, che ormai stanno diventando un grave problema alla viabilità e alla sicurezza.
Completamento dello Svincolo di Brancaccio
Come si può capire sono cose che questa amministrazione non è in grado o non vuole fare.
Perciò , purtroppo,l’unico consiglio che voglio dare e di evitate Via Messina Marine e Via Ponte di Mare.
Noto una differenza enorme tra gli approci ai cantieri, tra la Sis (lavori tram) , e le altre aziende che prendo in carico appalti di grandi dimensioni.
Ora quello che non riesco a capire, erano troppo avanti quelli della Sis (con le dovute lacune), o sono completamente impreparate le altre imprese, e non rispettano le regole contrattuali?
Oltre la totale mancanza di informazione e di comunicazione ai cittadini, non resta che sopportare i disagi e sperare che i lavori si concludano rapidamente poiché non ci sono alternative e soluzioni. il mio parere è che bisognerebbe costruire un nuovo ponte come quello di corso dei mille in Via Messina marine ormai insufficiente per il volume di traffico e ultimare il famoso svincolo di Brancaccio .
Qui la ditta non c’entra nulla, il ponte andava chiuso e stop.
Ho osservato con attenzione l’ingorgo in corso dei Mille e non è colpa di nessuno. I semafori funzionano perfettamente. Il problema ben più semplice è che una mole enorme di auto e camion si sta riversando su Corso dei Mille.
Consiglio, staccatevi dall’auto. C’è un parcheggio comodissimo a Forum, tram e via in centro in piena serenità e comodità.
PONTE DI MARE : UN PONTE SFORTUNATO , ABBANDONATO AL SUO DESTINO
Palermo ha avuto sempre un rapporto conflittuale con il Fiume Oreto.
Fino al 1586 solo due ponti attraversavano tale fiume, il vecchio ponte di Corleone e il Ponte dell’Ammiraglio ( di costruzione Normanna).
Nel 1586 fu finalmente costruito un terzo ponte, il Ponte di Mare, ma non fu costruito bene tanto che nel 1717 un carro, nel transitarvi sopra , provocò gravi danni alla struttura.
Il Senato cittadino fu costretto ad intervenire per consolidare l’opera.
Il ponte fu riaperto l’anno successivo, ma, forse a causa della fretta, tali opere di “consolidamento” furono fatte, anche in questo caso, in modo approssimativo.
Infatti nel 1772, il fiume Oreto, durante una improvvisa piena, lo demolì completamente.
Si vede che tale ponte era proprio……. sfortunato.
Questa volta il senato cittadino se la prese comoda, infatti la ricostruzione del nuovo ponte iniziò dopo ben 5 anni e precisamente nell’ aprile 1777 . Nell’ occasione vennero progettati 3 archi e fondazioni più solide.
L’opera fu completata nel gennaio 1778 in coincidenza dell’apertura al pubblico di Villa Giulia.
Con la realizzazione di tale nuovo ponte fu possibile l’apertura della strada litoranea per Messina e per Agrigento e Catania.
Per ricordare tale evento fu innalzata nel 1783 un obelisco, ancora esistente nella Piazza di Sant’Erasmo .
Anche grazie a tale ponte la zona cominciò a svilupparsi sia sotto l’aspetto economico che turistico .
Purtroppo con la fine della seconda guerra mondiale la zona cominciò a declinare e a degradare.
Ma torniamo al nostro ponte: come abbiamo visto il ponte ristrutturato nel 1778 resistette fino al 1975 quando, a causa dei danni subiti per le alluvioni successive, fu ampliato e consolidato con una struttura in cemento armato.
Il ponte è diventato fondamentale perché unisce il Foro italico con Via Messina Marine e permette l’attraversamento della foce dell’Oreto.
Purtroppo dal 1975 il ponte è privo di manutenzione ed è “parzialmente sicuro”.
Sulla struttura, si attendono interventi di manutenzione già dal 2004.
In quell’ anno un tecnico incaricato dal Comune relazionò sullo stato del ponte: “La struttura ha risposto alle sollecitazioni statiche e dinamiche dimostrando di…. non essere adeguata alle normative di sicurezza vigenti.”
Furono previsti alcuni interventi che però non sono stati fatti.
Come ha dichiarato la consigliera comunale Giulia Argiroffi :“Il tecnico aveva individuato degli interventi da fare. Nello specifico, ha chiesto centine metalliche a supporto degli archi, mai installate. Bisognava smontare la soletta in calcestruzzo armato, che doveva essere eliminata e sostituita con un materiale più leggero. Era stato chiesto di mettere dei tiranti metallici trasversali e longitudinali e dei rinforzi in calcestruzzo sui piedi della struttura, per contrastare gli effetti della salsedine. Si vede che i conci di chiave e alle reni sono fortemente erosi. Sono quelli più sollecitati”.
In attesa di tali lavori, mai fatti, si chiese di chiudere il transito ai mezzi pesanti superiori ai 35 tonnellate.
Cosa che fu accolta dall’Amministrazione comunale di allora che fece un ordinanza ma tutto si limitò a tale ordinanza la quale è….. ancora vigente ma le limitazioni non sono mai state rispettate.
In altre parole , le varie “amministrazioni” comunali che si sono succedute in questi 18 anni sanno che il ponte è “parzialmente sicuro” e che non dovrebbe essere attraversato da mezzi pesanti superiori ai 35 tonnellate ma….
COMPLIMENTI !!!!!.
P.S. A Palermo quattro dei cinque ponti che attraversano il fiume Oreto e che uniscono la città hanno bisogno di manutenzione urgente , in alcuni casi addirittura dagli anni 90 .
Ma le varie “amministrazioni” comunali aspettano……
E pure nel 1717 la colpa fu attribuita a Orlando e Catania, per la loro idea comunista di favorire il traffico di carretti a discapito delle carrozze. 🙂
Meno male che c’è @peppe2994 che centra la soluzione “Consiglio, staccatevi dall’auto. C’è un parcheggio comodissimo a Forum, tram e via in centro in piena serenità e comodità.”
Il fiume Oreto è un ostacolo naturale inevitabile (a meno che qualche genio dell’urbanistica non abbia la pensata di sotterrarlo…), nè è pensabile riempirlo di ponti ogni cento metri (non è il Tevere!).
Bisogna limitare il traffico a quello essenziale e, si spera, costruire il ponte di Bonagia per alleggerire la distanza tra Corleone e Oreto. Altro non si può fare.
Riguardo lo stato dei ponti, è un altro discorso che non c’entra niente: il ponte non è stato chiuso per problemi (non che non ne abbia, ma costruire un nuovo ponte aumenta solo il traffico e non risolve il problema).
Sulla comunicazione, ancora oggi non vedo alert nè sul sito del Comune nè in quello dei vigili…niente di nuovo sotto il sole!
Sui mezzi, è di qualche giorno fa la lamentela dei pendolari sui treni di collegamento e nessuno ha pensato di intensificare (e veicolare l’informazione) la frequenza dei tram.
@Orazio non ti ci mettere anche tu a parlare del passato: ora tutti si scateneranno contro di te con le solite supercazzole!!! Il suggerimento di peppe è l’unico sensato, ed è tale perchè il tram esiste.
Morale della favola, lasciamo i ponti senza manutenzione e vietiamo la costruzione di nuovi perchè …..aumenterebbe il traffico..
Se poi crollano, pazienza, tanto la magistratura, come nel caso del viadotto Scorciavacche, alla fine dirà che è stato……..il Fato.
E se muore qualcuno, con l’ aria che tira ( vedi sentenza sui morti del terremoto in Abruzzo ) i familiari delle vittime dovranno pure pagare i danni.
Alla fine , ma perché la gente deve per forza uscire, perché non sta a casa e si goda il reddito di cittadinanza.
Se poi qualcuno sta male e deve andare in ospedale, ci rinunci ( i tempi di attesa sono biblici) oppure può andare al pronto soccorso in monopattino o in …..…tram .
Il “benaltrismo” mi mancava!
La domanda era “E voi che alternative avete adottato per by-passare il problema?” e lo stato dei ponti, che è problematico, è un altro discorso che non c’entra niente.
Vogliamo costruire un ponte a due corsie a Ponte di Mare? Certo, che comincia da una sponda e finisce nell’altra, perchè spazi non ce ne sono! Così diventa preferenziale rispetto ad altri varchi e con l’incolonnamento le file inizieranno a Villabate.
Ne vogliamo costruire altri? Si, tra i vicoli della Guadagna o in via San Raffaele.
L’unico sensato sarebbe tra Viale dei Picciotti e via Archirafi.
Oggi, se qualcuno sta male se ne sta in auto o in ambulanza nella fila, perchè c’è chi deve andare a lavorare al porto per poi lasciare l’automobile ferma tutto il giorno in via Crispi.
Il traffico privato nelle città va ridotto all’essenziale! Non esistono altre soluzioni.
Che bella codesta via Ponte di Mare…inchia pare maitturana pare?
IL FIUME ORETO NON PUO’ ESSERE ATTRAVERSATO NEMMENO A PIEDI
Riassumiamo : il fiume Oreto è attraversato da 4 ponti e …..mezzo( cioè il “ponte provvisorio” della Guadagna.)
Di questi sono uno è possibile attraversarlo a piedi , tutti gli altri…..no.
Vorrei ricordare che sul ponte Corleone e il ponte Oreto ancora è in vigore un ordinanza del Comune che VIETA l’ attraversamento …… dei marciapiedi .
Infatti nell’ ordinanza n°1448 del 16/12/2021 . è prevista la chiusura dei due marciapiedi “sino a che non vengono ripristinate a perfetta regola d’arte le barriere di protezione”, cioè il ponte non si può ….attraversare a piedi.
Il “ponte provvisorio” della Guadagna può essere attraversato dai pedoni, a loro rischio e pericolo, come anche il ponte di mare.
L’ ex assessore all’ immobilità , dichiarò ““ Il problema è che una alternativa non c’è ed è difficile da trovare anche per i prossimi giorni ( anni). Per uscire da Palermo bisogna attraversare un fiume, non possiamo farci niente……..( sob!!!!!).”.
Un anno fa, ex on. Pino Apprendi, figura storica e autorevole della sinistra della città, , tra l’altro ex vigile del fuoco., lanciò una provocazione :
“Vista la situazione del ponte di Corleone con il blocco del traffico, e del ponte di via Oreto sarebbe opportuno che la Protezione Civile rendesse pubblico il piano di evacuazione, se dovesse servire”.
Purtroppo tale piano di evacuazione sembra non esista, anche perchè sarebbe difficile trovare strade alternative.
Escludendo le strade provinciali, ormai trasformate in trazzere , una delle poche vie di fuga sarebbe la Fondovalle per Sciacca, una via di fuga con molti problemi, considerato che è una strada a scorrimento veloce gestita dall’ANAS, che alla Sicilia non ha mai dedicato grandi attenzioni.
C’è via Messina Marina ma è un budello di strada piena di caos e di criticità.
Via Crispi è parzialmente transitabile
Della Palermo Agrigento, nemmeno a parlarne.
Ci sarebbe la circonvallazione ma c’è il …ponte di Corleone
Altre via di fuga?
Ci sarebbe la via Leonardo da Vinci, e corso dei Mille dove il Tram ha però notevolmente ristretto le carreggiate .
E allora?
In parole povere oggi a Palermo, in caso di evacuazione, buona parte della popolazione sarebbe intrappolata……come i topi..
E’ inutile girarci attorno: un eventuale terremoto, scatenerebbe il caos che, forse, provocherebbe più danni del terremoto.
In questa condizione leggere che non bisogna costruire nuovi ponti perché …… aumenterebbero il traffico ( sob!!!!) è quanto meno surreale.
E tocco palle… comunque esilarante la ricostruzione del tram che impedisce l’evacuazione della città. 🙂
io ci rinuncio… 🙁
Solo per far notare il livello del “caciarismo” 🙂
Se c’è un terremoto si deve “Non usare l’automobile per non intralciare i soccorsi;” https://protezionecivile.comune.palermo.it/protezione-civile-cosa-fare-per.php?id=2&sel=1&ai=2
Anzi, menomale che ci sono le sedi del tram che “dovrebbero essere libere”…a meno che tutti i belfagoriani non si infiano pure in queste!!! 🙂
Ah, ma è il sito di Palermo, magari è qualche supercazzola dalla precedente amministrazione…guarda un pò che c’è scritto in quello di Milano
https://www.cittametropolitana.mi.it/protezione_civile/terremoto.html
PONTE DI MARE : MARCIAPIEDE TROPPO STRETTO, SI RISCHIA IL MORTO
I consiglio della II Circoscrizione ha votato , all’ umanità , una mozione per chiedere al Comune la realizzazione di una passerella pedonale sul ponte di mare.
Tale ponte , che attraversa il fiume Oreto e unisce via Messina marine con il Foro Italico, è altamente trafficato.
Però è un vecchio ponte pieno di criticità con un guard rail , lato monte, che dovrebbe essere urgentemente sostituito per motivi di sicurezza. Inoltre il marciapiede è quasi inesistente e tra l’altro la vegetazione ( anomala? ) rende il passaggio dei pedoni ( tra cui molti turisti del vicino Hotel San Paolo) poco agevole.
In parole povere è un ponte “ sconsigliato” ai pedoni , ai podisti e ai ….deboli di cuore.
In tale ponte sfrecciano tir, bus, auto e ….monopattini, a tutta velocità, che mettono a rischio la vita degli “incoscienti” pedoni che l’ attraversano.
Durante un video, visibile su Palermo Today, la presidentessa della “Pro loco Romagnolo” ha rischiato di essere “arrotata” da un panormosauro in motociclo ( a quanto questa razza di “animali” preferiscono ora le due ruote per i loro spostamenti).
Questo è un vecchio problema che è stato ereditato dalla nuova giunta comunale.
Speriamo che i nuovi amministratori siano più sensibili e non si comportino come i vecchi che , a chi chiedeva di intervenire, facevano…..orecchie da marcante.
Non ho dubbi sul fatto che interverranno immediatamente… 😉
https://www.palermotoday.it/cronaca/sit-in-lega-sicurezza-ponte-oreto-video.html
Vicchio:
vedere il super trombato Igor e le sue seguaci con la museruola leghista strombazzare a favore di telecamera strumentalizzando questo e quello, però sempre con un pensiero a Orlando, riesce ad addrizzarmi la giornata più del solito pistolotto di 200 righe del fantasma del museo, immancabilmente dedicato al buon Leoluca.
Igor… Igor… come ti è finita… il palermitano ha tanti difetti però per certe cose è impagabile.
Siete mitici… 🙂
È pure vero che guardare o leggere arraggiati ed arraggiate comunisti che ancora non hanno capito che le elezioni son finite non è bella cosa..
Io per primo punterò il dito contro lagalla, ma fra 9 anni e 7 mesi..
La par condicio deve essere rispettata
E poi mi permetto di citare un vecchio proverbio..
U immurutu ‘menza a via, u so immu un su talia!
Nessuno è arraggiato e nessuno è comunista. 🙂
E quanto al proverbio “unni amu a ghiri iennu cu sti peri chini i caddi?”
@orazio, paragone,
vi ho già prenotato una visita privata presso il callista e l’ortopedico.