Dopo Capitale Europea della Cultura 2019 e Capitale dello Sport, la città di Palermo ci riprova con un’altra candidatura.
Di cosa parliamo? Della Capitale Nazionale dei Giovani 2017
Il 6 Luglio scadrà il termine per trasmettere le candidature e Leoluca Orlando ha già annunciato la partecipazione del capoluogo siciliano. L’obiettivo della candidatura, come si legge nel sito del Comune di Palermo, è finalizzato a valorizzare i giovani e combattere il fenomeno della fuga dei cervelli.
Rafforzare la rete di servizi è fondamentale per dare coraggio e voce ai giovani, spesso costretti a percorsi individuali e di solitudine che rendono difficile, se non impossibile, una partecipazione attiva al cambiamento e l’inserimento nel mondo del lavoro
Politiche di coesione e di inclusione della cittadinanza: sono questi i punti saldi su cui l’amministrazione vuole puntare tutto aderendo al Piano degli Obiettivi Strategici del Comune per il 2016-2017″. Tanti piani, di cui spesso non ne percepiamo la tangibilità.
Sono stati i cittadini a chiedere questa candidatura, così come viene precisato nel documento progettuale:
Dalla rete partecipativa PA_WORKING, le numerose associazioni aderenti hanno proposto alla Amministrazione Comunale di poter concorrere al Bando per Capitale italiana dei giovani 2017, offrendo la loro diretta progettualità e collaborazione fattiva per la definizione delle linee guida che l’Amministrazione ha deciso di sostenere. Infatti, PA_WORKING, come soggetto ispiratore e attuatore, delinea una pratica partecipativa che premia il protagonismo della società civile giovanile palermitana.
Dunque un programma di eventi e iniziative, che in caso di vittoria insisteranno su queste tematiche:
- MULTICULTURALITA’,DIRITTI DELLA PERSONA E PARTECIPAZIONE
- RISORSE TERRITORIALI, IMPRENDITORIALITA’ GIOVANILE E INSERIMENTO LAVORATIVO
- INNOVAZIONE TECNOLOGICA E VIVIBILITA’
- VOLONTARIATO, EDUCAZIONE E NETWORK EUROPEO
Al momento possiamo riassumere quanto sopra scritto, pur non conoscendo quali siano i criteri di selezione che potrebbero invalidare tanti buoni propositi e progetti.
Per chi volesse approfondire la documentazione, vi invitiamo a leggere
Ma per un solo anno.. potremmo cedere la candidatura di “Capitale della munnizza” a qualche altra città.
Ci candidiamo sempre per 1000 cose.. “scandidiamoci” per una.
Siamo anche capitale delle cibaglie vendute per strada in spregio a tutte le norme, in primis quelle relative all’igiene ed alla sicurezza alimentare.
Pochi giorni fa sii è candidata anche come Capitale Italiana della Cultura 2018.
renard, i presupposti ci sono tutti. Non è un caso che Palermo si sia candidata a Capitale Italiana della Cultura 2018. Nel 2018 infatti Palermo ospiterà “Manifesta”, che è la più importante e prestigiosa biennale europea di arte contemporanea. Si caratterizza per essere itinerante: vene organizzata ogni due anni in una città diversa e ha una durata di diversi mesi. Palermo è stata designata per l’edizione del 2018, vincendo la candidatura di Praga e di un circuito di città svedesi.
Dopo San Pietroburgo nel 2014, Manifesta 2016 sta per aver luogo a Zurigo; poi sarà il turno di Palermo nel 2018 che lascerà il testimone a Marsiglia nel 2020.
E chi ha detto il contrario? Ho solo segnalato la cosa dato che non era riportata nell’articolo.
Non ti ero venuto contro 🙂 Mi sono solo allacciato all’informazione che avevi dato per aggiungerne un’altra.
Fa molto bene l’amministrazione comunale a partecipare a tutte queste selezioni sperando che qualche volta vada bene per due semplici ragioni :1) Migliorare l’immagine di Palermo che oltre Casteldaccia è vista ingiustamente come capitale della mafia e del peggio possa esistere nella vita e sappiamo benissimo che non è cosi (magari qualche maglietta in meno per i turisti con l’immagine del padrino sarebbe gradita alla maggioranza dei palermitani)
2) aumentare il flusso dei turisti o comunque di chi si reca a palermo per qualsiasi motivo, per incrementare i flussi all’aeroporto,alle principali attrattive cittadine (massimo,cappella palatina), ai vari hotel e strutture alberghiere palermitane evitando olimpiadi o manifestazioni che indebitano enormemente il comune (Roma ,Torino docet) e che arricchiscono sempre i soliti noti palazzinari e mafiosi.Questa è la strada giusta, va percorsa con impegno magari sfruttando di più l’area fiera del mediterraneo rimasta quasi del tutto inoccupata.
Normanno, sono pienamente d’accordo con te.
Tempo addietro in molti hanno criticato sia la candidatura di Palermo a Capitale europea dello sport che quella a Capitale europea della Cultura 2019. Tra le due, solo nel primo caso le obiezioni potevano anche essere giustificate. Nel secondo caso invece è quasi impossibile comprendere le ragioni di chi si mostrava critico. Palermo aveva tutto il diritto e tutti i presupposti per tentare la candidatura a Capitale europea della Cultura 2019. D’altra parte, accanto a Palermo, altre 20 città italiane ci avevano provato (Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia , Siena, Aosta, Bergamo, Mantova, L’Aquila, Pisa, Urbino, Venezia etc…etc…). Alla fine è stata designata Matera. D’altra parte tra le tante candidate, solo una sarebbe stata scelta. Palermo ci ha semplicemente provato, come altre città italiane. Tuttora alcuni parlano di quella candidatura con sarcasmo o, nella migliore delle ipotesi, con un senso di cocente sconfitta. Perchè?! Non credo che nelle altre 20 città italiane che si erano ugualmente messe in gioco, come Palermo, il fatto di non essere state designate venga vissuto con lo stesso sentimento negativo.
Il fatto che adesso si candidi a Capitale Nazionale dei Giovani 2017 è più che positivo. Speriamo bene. Vedremo.
Assolutamente positivo. Il nome della Città di Palermo finalmente comincia ad apparire nelle varie istituzioni europee. Ed era l’ora. Vincere sarebbe bello, ma far capire a chi ci guarda, che qui le cose si muovono è una cosa assolutamente positiva.