La crisi economica del Paese e il continuo rialzo dei prezzi dei carburanti, cominciano a incidere sulle modalità di spostamento quotidiano da parte di studenti e lavoratori. Non è un mistero se nel 2011 le vendite delle biciclette hanno superato le immatricolazioni auto. Le due ruote quindi conquistano sempre più il cuore della gente che riscopre il piacere, ma soprattutto la comodità della pedalata. Pratico, economico, versatile ma soprattutto ecologico, è un mezzo unico nel suo genere.
Ma cosa fanno le grandi aziende per “adattarsi” a questi cambiamenti?
Pensiamo subito a rastrelliere o apposite colonnine dove accogliere le biciclette dei propri dipendenti. Rendere pertanto obbligatorio per le aziende la creazione di questi spazi attorno le aree aziendali, e cominciare a creare “informazione” sul futuro bike-sharing in città. Non solo aziende ma anche istituti scolastici.
La foto è un semplice esempio e ritrae delle biciclette (probabili dipendenti BdS) ancorate sotto i portici di via Mariano Stabile.
Le vostre aziende si stanno muovendo in tal senso?
Io me la porto dentro la stanza d’ufficio in un angolo che non disturba nessuno… fuori non sarebbe possibile….
Leggete e riflettete su quanto siamo indietro:
http://www.cyclescheme.co.uk/
e ogni tanto sento addirittura parlare ancora qualcuno di incentivi per l’acquisto di nuove automobili. Allucinante!
Che il cambiamento c’è è innegabile. Per fortuna!
bisognerebbe cavalcare l’onda di questa tendenza però!!!!
Ieri in televisione un professore diceva: “negli anni sessanta un paese era evoluto quando anche i poveri possedevano un auto. Oggi un paese è evoluto quando anche i ricchi prendono i mezzi pubblici” Da qui l’ovvia considerazione che noi non siamo un paese evoluto…
Il settore auto è quello che all’interno del sistema paese da più occupazione per questo si parla di incentici per l’acquisti di automobili. Niente automobili = molta più disoccupazione. Bisognerebbe riconvertire le stesse industrie per costruire auto elettriche o ad idrogeno, ma qui entrano in ballo gli interessi dei poteri forti, la depressione economica con conseguenti pochi soldi da investire, ecc… poi il palermitano posteggierebbe in terza fila anche l’auto a idrogeno… speriamo invece che venga introdotto e stimolato l’utilizzo del bike sharing presso tutte le fermate del passante ferroviario comprese quelle nuove, già per la nostra (misera) realtà sarebbe un grosso passo
Ieri in televisione un professore diceva: “negli anni sessanta un paese era evoluto quando anche i poveri possedevano un auto. Oggi un paese è evoluto quando anche i ricchi prendono i mezzi pubblici” Da qui l’ovvia considerazione che noi non siamo un paese evoluto…
Il settore auto è quello che all’interno del sistema paese da più occupazione per questo si parla di incentici per l’acquisti di automobili. Niente automobili = molta più disoccupazione. Bisognerebbe riconvertire le stesse industrie per costruire auto elettriche o ad idrogeno, ma qui entrano in ballo gli interessi dei poteri forti, la depressione economica con conseguenti pochi soldi da investire, ecc… poi il palermitano posteggierebbe in terza fila anche l’auto a idrogeno… speriamo invece che venga introdotto e stimolato l’utilizzo del bike sharing presso tutte le fermate del passante ferroviario comprese quelle nuove, già per la nostra (misera) realtà sarebbe un grosso passo avanti
Il video introduttivo dal sito di cui sopra:
http://www.cyclescheme.co.uk/help/introduction-video
Bob potrebbe essere benissimo un palermitano, i problemi ci sono in tante citta’ del mondo, sono le soluzioni che qui mancano del tutto!