Buttiamo l’occhio un pò più in là e “ammiriamo” cosa viene fatto nel resto del mondo, giusto per non perdere il contatto con le realtà più avanzate in tema di mobilità e sostenibilità.
Il titolo dice tutto sul livello di progresso civico raggiunto da paesi come la Germania che si appresta a progettare la prima autostrada per biciclette.
Non è il caso di fare paragoni assolutamente sproporzionati con le “nostre realtà”, ma è utile comprendere come stia evolvendo il mondo in temi di trasporti: il caos delle aree metropolitane si sta combattendo sempre più con una riconversione del mezzo privato, dall’automobile alle biciclette e ai trasporti pubblici di massa. Molti cittadini europei pressano le amministrazioni affinchè questa nuova cultura si imponga e sia avallata da infrastrutture adatte.
(tratto da tuttogreen.it) Sembra un progetto futuristico, invece, nella progressista Germania sta per attuarsi la prima autostrada per biciclette del mondo! Probabilmente si chiamerà Radler B-1 e correrà parallela all’autostrada del Nord Reno Westphalia, il tratto stradale tra i più trafficati della Germania, che collega Dortmund a Duisburg, i due centri industriali più importanti e popolati della federazione.
La prima bici-strada rivoluzionerà il piano dei trasporti tedesco, secondo le stime del Ministro socialdemocratico Harry Voigtsberger. Infatti, molti pendolari hanno già deciso di rinunciare alle automobili, per evitare le lunghe e noiosissime code sulla A40, ribattezzata, per l’appunto, l’Autobahn delle lumache.
Spesso i lavoratori tedeschi preferiscono utilizzare le biciclette. Per questo, l’azienda dei trasporti urbani della Ruhr sta studiando i costi e la progettazione di questa bici-strada, che dovrà essere asfaltata, scorrere in piano, libera da incroci e ben illuminata. Lunga 60 km, larga ben 5 m, l’autostrada per biciclette, oltre a risolvere l’emergenza del traffico, assicurerà una minore emissione di sostanze inquinanti nell’aria, favorendo, allo stesso tempo, la viabilità e l’ambiente.
Speriamo che questo modello di pista ciclabile interurbana possa essere presto realizzato ed esportato in tutta Europa!
Il solo stress che si accumula nel traffico giustificherebbe un’opera del genere. Per non parlare dell’aumento dei costi della benzina, delle assicurazioni, del traffico veicolare sempre più caotico.
La Sicilia, rispetto alla Germania, sarebbe climaticamente molto più indicata. Ma qui la gente non ha maturato questa “cultura” e soprattutto, qui in Sicilia, ci mancano ancora quelle infrastrutture di base che il resto dell’Europa possiede da decenni.
Nell’attesa (speriamo motivata) di quest’ultime, potremmo cominciare tutti ad utilizzare la bicicletta magari per andare a prendere il pane, senza accavallare le auto sino al centro della strada. Per noi le autostrade per biciclette sarebbero, al momento, uno spreco.
ottima idea, va nella direzione giusta. l’ecologia e la sostenibilità sono le sfide del futuro.
considerate che il nordreno westfalia, regione in cui vivo, è la più industrializzata della germania e d’europa. negli anni il bacino carbonifero della ruhr è stato rinaturalizzato, e accanto alle acciaierie oggi sorgono parchi e foreste fra le più significative della germania. quando dico acciaieria, ovviamente, mi riferisco a impianti con standard ed emissioni che in italia (vedi taranto o gela, priolo) nemmeno ci sogniamo. lì le regole vengono rispettate. ovviamente sempre meglio vivere in una città priva di grosse industrie, e palermo lo è. in compenso, palermo è devastata dagli scarichi di automobile, che nelle città tedesche mancano, complice la mobilità locale, con città molto più piccole di palermo servite da diverse linee di U-Bahn e Strassenbahn, e centri storici sempre chiusi al traffico. voi direte: ma i centri storici della germania sono molto più piccoli…
embè?
Sul ciclo dei rifiuti, i tedeschi sono ovviamente molto più avanti, ma con un neo: la scelta, decenni fa, di optare per i termovalorizzatori sta creando non pochi problemi alla salute. in questi inceneritori (gli stessi che vorrebbero fare qua) va spesso a finire la spazzatura indifferenziata, ovvero differenziata dal cittadino e rimescolata dall’azienda rifiuti. e tutto ciò perché questi mostri, per funzionare, hanno bisogno di enormi quantità di spazzatura. un controsenso ambientale, se ci pensate. per palermo bisognerebbe pensare a qualcos’altro, come la strategia “rifiuti zero” della california, e ridurre i rifiuti alla fonte, cioè impedire alle industrie di lucrare sugli imballaggi. sono preoccupato dal proliferare dei cc, che da un lato strozzano il piccolo commerciante, dall’altro fagocitano energia e producono rifiuti, specialmente quegli imballaggi che andrebbero aboliti come si sta tentando di fare coi sacchetti di plastica (abusi e truffe permettendo)
Commentando l’articolo sul bike sharing qualche giorno fa scrivevo:
“Io sono ciclista, e spesso vado a lavoro in bici. L’iniziativa di per sé è lodevole, ma Palermo è veramente una città difficile. Sé leggete l’articolo di repubblica http://www.repubblica.it/motori/attualita/2011/12/29/news/inghilterra_strage_di_ciclisti_e_l_effetto_della_crisi-27314877/ e lo trasferite a Palermo, mi vengono i brividi.”
In Germania sono davvero avanti! Da noi, visto il clima che ci ritroviamo, sarebbe una botta di salute e di risparmio economico per tanta gente.
Il problema è che non si rispettano neanche quelle poche, chiamiamole “piste ciclabili” che abbiamo (es. in mezzo ci sono edicole, pali, ecc..) figuriamoci se una idea del genere è pensata dai nostri amministratori pubblici..
Sarebbe bello avere le ciclo-autostrade parallele alle nostre in entrata da bagheria e da capaci a palermo..(o anche piu’ estese)….
Speriamo nel futuro.
!!! a me quasi mi hanno “preso a parole” perche vi ho parlato di bici in città…