Perchè questa totale indifferenza?

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Sono sempre più sconcertato.

Palazzo Giallongo di Fiumetorto in piazza San Nicolò all’Albergheria è (o meglio era) un bell’esempio del Settecento palermitano. Anzi, nonostante non sia probabilmente da annoverare tra i principali palazzi cittadini, è da considerare in ogni caso un “unicum”, visto l’originale e inusuale utilizzo di elementi più tipici della villa del XVIII secolo che del palazzo di città. Esso infatti presenta un solo piano, non due con mezzalini e piano cadetto tipici del palazzo urbano. Inusuale anche la scelta cromatica. Il tutto è coronato da un grande fastigio.

Edificato su un caseggiato del ‘500, la direzione dei lavori venne affidata a Francesco Sanfilippo, a cui venne affiancato per volere del barone Bernardo Giallongo, il grande architetto Giovanni delFrago (a cui si devono realizzazioni importanti in ambito cittadino, come palazzo Filangeri di Cutò in via Maqueda o palazzo Guggino Bordonaro ai Quattro Canti). A lui probabilmente si deve il delicato disegno della facciata, su cui sopravvivono ancora resti di decori rococò. La data “1771” presente sul portone evidentemente fa riferimento alla data di conclusione dei lavori di riconfigurazione e ristrutturazione. Il barone, dopo tanti sforzi, per un dissesto finanziario non potrà abitarlo che per pochi anni.


Una dimora importante quindi. E allora perchè versa in questo stato pietoso di degrado? i primi crolli risalgono al 2002 (per non dire nulla dei ripetuti e costanti furti che hanno letteralmente “spolpato” il palazzo). L’anno successivo il sindaco aveva annunciato l’inizio dei restauri, ma a causa di ripetuti crolli questi vennero subito interrotti e oggi il tutto è bloccato nelle more della burocrazia. Purtroppo negli ultimi anni, a causa delle forti piogge sono crollati tutti i solai oltre a diverse strutture e in atto il palazzo è a cielo aperto. Di notevole rimane solo la facciata principale. Ma nemmeno questa si salverà se si continua su questa linea. L’anno scorso è stato tutto recintato con un muretto per garantire un minimo di incolumità pubblica, da allora più nulla, anzi la volontà di non fare nulla. L’unico motivo per cui il palazzo è di recente tornato agli onori della cronaca è per il furto, da parte di due disperati, delle ringhiere artistiche dei balconi del piano nobile.

Visto che la situazione non si riesce a sbloccare, io lancio un appello affinchè si possa salvare almeno la facciata tardo-barocca mettendola seduta stante in sicurezza.

Per decenni la facciata del distrutto Conservatorio della SS. Annunziata in piazza Casa Professa è stata sostenuta, sino ai recenti restauri, da tralicci metallici, che hanno egregiamente portato a termine il loro lavoro. Spero che chi di dovere non lasci cadere le mie parole nel vuoto e si riesca a salvare quest’angolo, che è uno dei pochi brani dell’Albergheria ad essere sopravvissuto agli sventramenti effettuati tra Otto e

Novecento e che quindi merita una particolare attenzione. Non riesco a rassegnarmi all’idea che crolli del tutto…

“non è arte”…

Per essere ancora più preciso inserisco questa foto che mostra i tralicci metallici che hanno permesso alla facciata dell’ex Conservatorio della SS. Annunziata di rimanere in piedi per decenni e quindi arrivare ai restauri.

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2 Thoughts to “Perchè questa totale indifferenza?”

  1. Luca

    Che scempio.
    Caro Maqveda, da noi qualunque centesimo arriva, qualunque sia la sua vera assegnazione, va a finire in qualche societa’ di consulenza legata a qualche ente o in qualcuno dei 100000 e piu’ stipendi che la Nostra mitica regione paga!
    Altro Che restauri, metropolitane, agricultura o turismo…
    Prima magnamo tutti, poi, poi… magnamo ancora

  2. gkm

    ah, se i monumenti potessero votare…
    la tristezza assale anche me quando passo a villa napoli, per esempio, e tante altre piccole meraviglie

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