Servirebbero arbusti dalle radici corte e che non crescano tanto in altezza, poichè su montepellegrino lo strato di terra e davvero esiguo. Molti degli alberi che si trovano su montepellegrino hanno le radici profonde, ma essedoci la roccia dopo questo strato esiguo di terra accade che le radici piuttosto che crescere in verticale si espandono in orizzontale.
Sul rimboschimento ci sono sempre migliaia di pareri discordanti tra ambientalisti, botanici ecc. inerenti le tipologie di arbusti che vanno a intaccare gli equilibri floristici locali.
Comunque riaprire il dibattito sul Monte che fino a qualche anno fa ha visto franare parte delle sue rocce sarebbe indispensabile.
A proposito di rimboschimento, ho sentito dire che gli zingari del campo nomadio di viale del fante stanno disboscando abusivamente un’area della Favorita adiacente al campo per farne legna da ardere. Sapreste confermarlo?
Inoltre, e questa è una certezza, bruciano ogni sera spazzatura provocando una nube tossica e maleodorante che appesta l’aria nel raggio di almeno 1 km.
In definitiva, prima del rimboschimento occorrerebbe una bonifica dell’area da questi inquilini.
la mente corre alla frana di belmonte chiavelli, e a quelle molto più gravi del messinese.
questo monte pellegrino è il vero simbolo della città. non si può permettere che avvengano altre frane.
gli zingari che siedono al comune, alla regione e al governo dovrebbero essere bonificati al più presto. il loro fetore arriva fino alla cima del monte.
per monte pellegrino penserei a specie autoctone. eccone alcune:
leccio, carrubo, olivo, palma nana, mirto, lentisco, ginestra, melograno. un po’ di colore con il mandorlo, che a primavera ci regalerebbe chiazze di rosa e di bianco sul profilo del gigante, il pesco (stessa storia), l’eritrina (quella del foro italico). personalmente poi chiuderei al traffico la montagna, consentendo l’accesso solo ai bus, con buona pace della BP e dei distruttori del pianeta. non sarei contrario a una funivia.
Probabilmente la procedura sarà quella consolidata da decenni: prima si procederà alla piantumazione del cosiddetto bosco preparatorio (in genere si utilizzano gli eucalipti che sono a rapida crescita, consolidano il terreno e, una volta tagliati, il loro legno è utilizzabile dalle cartiere). Poi – dopo una decina d’anni di solito – si procederà, gradualmente, alla piantumazione di specie autoctone (o, meglio, così si dovrebbe procedere in quanto, il più delle volte, vengono posti a dimora pini d’Aleppo la cui crescita è più rapida di quella di querce, lecci, carrubi, roverelle…).
Il promontorio più bello del mondo? ROVINATO!!!!!!!!!
Ma immagginate come potrebbe essere bellissimo rivalutare Monte Pellegrino con alberghi e ristoranti, aree attrezzate per le famiglie etc.etc, e magari con una funivia (anche ad Erice la si è realizzata) che parta dal versante di Mondello o lato Fiera? Sarebbe spettacolare. Utopia!
Ma è possibile che in questa città non si costruisca mai niente, dovunque è terra bruciata, e che non basta una vita intera vissuta perchè si possa vedere portata a termine anche l’opera più piccola e banale?
We use cookies on our website to give you the most relevant experience by remembering your preferences and repeat visits. By clicking “Accept All”, you consent to the use of ALL the cookies. However, you may visit "Cookie Settings" to provide a controlled consent.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
Servirebbero arbusti dalle radici corte e che non crescano tanto in altezza, poichè su montepellegrino lo strato di terra e davvero esiguo. Molti degli alberi che si trovano su montepellegrino hanno le radici profonde, ma essedoci la roccia dopo questo strato esiguo di terra accade che le radici piuttosto che crescere in verticale si espandono in orizzontale.
Sul rimboschimento ci sono sempre migliaia di pareri discordanti tra ambientalisti, botanici ecc. inerenti le tipologie di arbusti che vanno a intaccare gli equilibri floristici locali.
Comunque riaprire il dibattito sul Monte che fino a qualche anno fa ha visto franare parte delle sue rocce sarebbe indispensabile.
A proposito di rimboschimento, ho sentito dire che gli zingari del campo nomadio di viale del fante stanno disboscando abusivamente un’area della Favorita adiacente al campo per farne legna da ardere. Sapreste confermarlo?
Inoltre, e questa è una certezza, bruciano ogni sera spazzatura provocando una nube tossica e maleodorante che appesta l’aria nel raggio di almeno 1 km.
In definitiva, prima del rimboschimento occorrerebbe una bonifica dell’area da questi inquilini.
la mente corre alla frana di belmonte chiavelli, e a quelle molto più gravi del messinese.
questo monte pellegrino è il vero simbolo della città. non si può permettere che avvengano altre frane.
gli zingari che siedono al comune, alla regione e al governo dovrebbero essere bonificati al più presto. il loro fetore arriva fino alla cima del monte.
per monte pellegrino penserei a specie autoctone. eccone alcune:
leccio, carrubo, olivo, palma nana, mirto, lentisco, ginestra, melograno. un po’ di colore con il mandorlo, che a primavera ci regalerebbe chiazze di rosa e di bianco sul profilo del gigante, il pesco (stessa storia), l’eritrina (quella del foro italico). personalmente poi chiuderei al traffico la montagna, consentendo l’accesso solo ai bus, con buona pace della BP e dei distruttori del pianeta. non sarei contrario a una funivia.
Probabilmente la procedura sarà quella consolidata da decenni: prima si procederà alla piantumazione del cosiddetto bosco preparatorio (in genere si utilizzano gli eucalipti che sono a rapida crescita, consolidano il terreno e, una volta tagliati, il loro legno è utilizzabile dalle cartiere). Poi – dopo una decina d’anni di solito – si procederà, gradualmente, alla piantumazione di specie autoctone (o, meglio, così si dovrebbe procedere in quanto, il più delle volte, vengono posti a dimora pini d’Aleppo la cui crescita è più rapida di quella di querce, lecci, carrubi, roverelle…).
ma perché non si spicciano?
sicuramente mancano i soldi…
ma i soldi ci sono per le emergenze e per il dopo-scempio, vero signor bertolaso?
Il promontorio più bello del mondo? ROVINATO!!!!!!!!!
Ma immagginate come potrebbe essere bellissimo rivalutare Monte Pellegrino con alberghi e ristoranti, aree attrezzate per le famiglie etc.etc, e magari con una funivia (anche ad Erice la si è realizzata) che parta dal versante di Mondello o lato Fiera? Sarebbe spettacolare. Utopia!
Ma è possibile che in questa città non si costruisca mai niente, dovunque è terra bruciata, e che non basta una vita intera vissuta perchè si possa vedere portata a termine anche l’opera più piccola e banale?