Come “non” preservare il nostro patrimonio archeologico

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Per la rubrica “Diventa articolista per un giorno“:

Ciao ragazzi,voglio presentarvi un caso di cattiva preservazione del nostro patrimonio archeologico.

Ormai non mi scandalizzo più di niente, ma era da un pò che volevo andare a visitare questo posto che pochissime persone conoscono. Molti di voi conoscono le rovine di Solunto vicino Palermo, a Santa Flavia. Tralasciando il fatto che quest’estate le rovine sono rimaste chiuse per un incendio scoppiato a Luglio sulla montagna e che nessun turista ha potuto vedere quale posto stupendo sia perchè i custodi non avevano l’autorizzazione della sovraintendenza e quindi si limitavano a far visitare solo lo striminzito museo…

Molti di voi non sanno che a ridosso della ferrovia e della stazione di Santa Flavia e poco distante da li, esattamente in un punto che i locali chiamano ” u villaggio” ci sono altre preziosissime rovine “in rovina” che sono la Necropoli si Solunto. Sono venuto a conoscenza di questo posto tramite un amico che insisteva nel dirmi di andare a vedere questi posti e l’incuria nella quale si trovano.

Ed effettivamente all’inizio ho fatto fatica sia a trovare il posto sia a capire cosa dovevo guardare quando alla fine ho trovato un posto tutto recintato con un buco (formato persona) nella recinzione e sono riuscito ad entrare.

E ho trovato delle tombe bellissime, con tanto di “cripte” e scalini scavati nella roccia, l’una accanto all’altra, belle e affascinanti ma avvolte dai rovi e dai rifiuti, irriconoscibili. A prima vista sembrano dei buchi nella roccia, ma con un legno ho spostato le piante e ho potuto ammirarle per bene.

Antiche, affascinanti e pericolose, perchè alla mercè di tutti, non segnalate come zona archeologica e con le recinzioni rotte. Un posto che andrebbe valorizzato, fatto conoscere, ripulito e curato per come si deve. Magari come al Castello a mare del porto di Palermo, si possono trovare anche resti umani. Chi lo sa. Io non mi sono azzardato a scendere dentro queste piccole grotte.

Però ho fatto delle riflessioni…

Fino a un anno e mezzo fa li vicino c’era l’Hotel Zagarella che quest’anno aprirà dopo un lungo restauro e diventerà di proprietà della catena Domina Hotel. In tutti gli anni di vita dell’ex Zagarella, i turisti venivano portati con sfacchinate tremende da li a Taormina, ad Agrigento nella valle dei templi e quasi mai gli veniva proposto di visitare le rovine di Solunto, la necropoli e le cose li vicino. Solo chi si era precedentemente informato da se, andava a visitare le rovine . Ma mai a nessuno è venuto in mente di valorizzare una zona del genere?? Ci sono pochissime informazioni anche in rete su queste rovine. Il museo è poco conosciuto e pubblicizzato.

Io sinceramente non riesco a capire.

Sarei voluto rimanere li a pulire io stesso quelle tombe da rami secchi, rovi e immondizia. Non si possono abbandonare posti così.

Spero che Mobilita Palermo con la sua ormai grande visibilità possa fare qualcosa a riguardo.

Il comune di Palermo, i comuni limitrofi e la Regione devono capire che in Sicilia vanno valorizzate queste cose, va data massima importanza al turismo!! Se ci giochiamo pure questo abbiamo poche speranze.

Saluti a tutti e grazie.

RAOUL SAMPIERI (Bacillino80)

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5 Thoughts to “Come “non” preservare il nostro patrimonio archeologico”

  1. salcuf

    Vorrei aggiungere che davanti all’ingresso (mai aperto) alla necropoli è presente una discarica abusiva composta da carcasse di elettrodomestici, sfabbricidi, copertoni e pericolosissimo eternit.
    Ecco:

    http://maps.google.it/maps?f=q&source=s_q&hl=it&geocode=&q=santa+flavia&sll=41.442726,12.392578&sspn=17.406614,39.506836&ie=UTF8&hq=&hnear=Santa+Flavia+Palermo,+Sicilia&t=h&layer=c&cbll=38.080091,13.531845&panoid=Tm9RlrxvwprLqM1ZKggrUg&cbp=12,312.13,,0,21.01&ll=38.080173,13.531685&spn=0.001117,0.002411&z=19

  2. bacillino80

    l’ingresso mai aperto di cui parli tu è questo:
    http://maps.google.it/maps?f=q&source=s_q&hl=it&geocode=&q=santa+flavia&sll=41.442726,12.392578&sspn=17.406614,39.506836&ie=UTF8&hq=&hnear=Santa+Flavia+Palermo,+Sicilia&t=h&layer=c&cbll=38.080091,13.531845&panoid=Tm9RlrxvwprLqM1ZKggrUg&cbp=12,312.13,,0,21.01&ll=38.080173,13.531685&spn=0.001117,0.002411&z=19

    Comunque è una cosa poco accettabile. Se leggete la targa (ormai rovinata) appesa al muro sulla destra, si legge “Necropoli di Solunto”.
    Vergogna.

  3. giovanni1985

    ciao,
    anch’io per motivi di studio ho recentemente visitato il parco archeologico soluntino, od almeno questa era la mia intenzione. quella di cui si parla nel sito dovrebbe essere la necropoli della prima solunto, punica, area quindi di fondamentale importanza perchè testimonia un’antropizzazione del luogo molto precedente al IV aC (quando la città ippodamea sul monte Catalfano fu presumibilmente fondata, o meglio ri-fondata). Tengo a precisare che nella pannellistica presente sul sito si accenna all’esistenza della necropoli e la sua visita va concordata tramite appuntamento. data la situazione allucinante che costringe ad una vergognosa limitazione dell’esperienza di visita (ed ovviamente non si prevede quando la situazione sarà affrontata e superata) nemmeno ho chiesto di visitare la necropoli, noto con dispiacere che ho auto la giusta intuizione.
    faccio in ultimo notare che i (tanti) custodi del sito additano la soprintendenza di non elargire fondi bastevoli nemmeno a ristampare brochure informative (dal 1993 non ne stampano più!!!!), ma nulla sembra turbare in fondo la placidità dello status quo.
    solunto è l’ennesima dimostrazione della volontà politica e culturale di impedire deliberatamente che si attivino sinergie fra cultura, territorio, turismo che genererebbero quelle uniche esternalità positive sulle quali la Sicilia dovrebbe puntare.

  4. giovanni1985

    errata corrige: nel post vs nel sito

  5. sindacodisantaflavia

    Mi imbatto per caso a distanza di tempo in questa vostra giusta segnalazione di cattiva gestione del Patrimonio archeologico nostrano. Condivido pienamente le vs. perplessità circa l’abbandono del sito. Come Voi mi sono chiesto come mai si consentisse questo stato di cose senza intervenire. Pertanto, ho chiesto un incontro con l’attuale direttore del parco archeologico la D.ssa Fresina. Ebbene, sono emersi in tutta la loro crudezza i reali impedimenti da parte di chi deve gestire il sito. La direzione del parco non dispone di risorse neanche per la gestione ordinaria acquisto carta, materiali di consumo ecc.. Questa la situazione della gestione dei Beni Archeologici nella nostra terra! E ci chiediamo i nostri giovani perchè sono costretti ad andare via in cerca di lavoro. Abbiamo immense ricchezze e non sappiamo metterle a reddito.
    Per rimediare a questa situazione di abbandono mi sono offerto di dare una mano. Certamente il comune che amministro non naviga nell’oro. Alla stregua di tutti gli enti locali siamo costretti a far quadrare i conti con sempre meno risorse, a meno di non tassare i nostri cittadini (che già non ce la fanno più). Comunque, mi sono fatto promotore di un incontro con la direzione parco, la direzione di Domina, che in precedenza mi aveva mostrato disponibilità ad intervenire per la tutela e la valorizzazione del patrimonio locale. Tutti abbiamo convenuto sul fatto che bisognava intervenire prontamente per rendere fruibile il sito (Necropoli) mediante la diserbatura, bonifica dell’area di accesso da ingombranti, e successiva istallazione di una videocamera a protezione del, sito. Il comune si è occupato della bonifica e diserbatura (primi di agosto), mentre Domina ha assunto l’impegno di acquistare la telecamera, che grazie alla rete WiMax operante sul territorio flavese verrà installata e collegata con il server ubicato presso il comando vigili urbani. La direzione del parco ha assunto l’impegno di predisporre un percorso guidato di accesso al sito. Spero che prima possibile si possa accedere al sito e fruire della vista dello stesso supportati da una guida archeologica che ne spieghi la storia.

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