L’ALLUVIONE DEL 15 LUGLIO: FORSE NON SARANNO RIMBORSATI I DANNI
Il pomeriggio del 15 luglio, giorno del Festino di Santa Rosalia, a Palermo si abbatte un violento nubifragio, che mise in ginocchio la città : verso le 17, la città era oramai paralizzata e il traffico in tilt.
Dai sottopassaggi di viale Regione siciliana si assistono a scene apocalittiche.
Un vero disastro.
Si sparge la voce, falsa, che ci sono almeno due vittime e qualcuno pubblica il video di alcune bare, depositate al cimitero dei Rotoli ,che galleggiano sulle acque.
L’indignazione popolare è al massimo e decine di cittadini si recano al Comune.
Orlando è costretto a organizzare un ‘improvvisa conferenza stampa per calmare i contestatori :
“È stato un evento del tutto eccezionale“, comincia il sindaco Leoluca Orlando, mentre in piazza, alcune decine di cittadini brandiscono cartelloni neri a lutto e vogliono le sue dimissioni.
“La gente ha dovuto nuotare nel fango, Palermo affoga“, urlano i manifestanti.
Orlando, promette che chiederà al governo lo stato di calamità naturale:
“Mi sento responsabile per quello che è successo – dichiara – Ma proprio perché mi sento responsabile voglio che le vere responsabilità vengano fuori“.
Dopo la tragedia si cominciano a contare i danni che sono stati calcolati in decine di milione di euro circa.
Numerose le vetture rimaste bloccate nel fango o addirittura sommerse, dovranno essere rimborsate ma ci sono anche alcuni danni a negozi e attività private e si sono riscontrati, dopo l’alluvione,i in alcuni palazzi numerose crepe .
Purtroppo dopo le tante promesse, dopo più di 5 mesi, ancora non è stato fatto nulla e i rimborsi non sono ancora arrivati e forse non arriveranno .
Ci troviamo di fronte al consueto gioco dello “ scaricabarile”.
Ma cerchiamo di fare un po’ chiarezza.
Il 28 settembre il sindaco Leoluca Orlando invia una lettera alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Regione Siciliana, per capire a che punto fosse la convocazione dello stato d’emergenza.
La risposta arriva circa un mese dopo,
In una lettera a firma del premier Giuseppe Conte si dichiara che la procedura è ferma per….. mancanza di documentazione:
“Non essendo pervenuta, ad oggi, alcuna richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza da parte della suddetta Regione, il Dipartimento della Protezione civile non è in possesso degli elementi per la verifica sulla sussistenza, nella fattispecie in rassegna, dei presupposti per un intervento con mezzi e poteri straordinari ai sensi dell’art.24 comma 1 del d.lgs. 2 gennaio 2018 n.1″.
In virtù di questa risposta, il sindaco chiede al presidente Musumeci:
“Di accelerare i tempi di questa istruttoria, che ha evidenti ricadute su tempi e modalità di rimborso dei danni subiti dai cittadini. Queste procedure hanno normalmente tempi lunghi, ma almeno facciamole partire“.
Tutta colpa della Regione quindi?
Ma secondo il presidente della Protezione Civile Regionale, Salvo Cocina, la responsabilità non è della Regione ma del Comune
“Ad oggi (23 novembre) non risulta arrivata la documentazione necessaria dal Comune di Palermo per inoltrare la domanda. Della questione se ne dovrebbe occupare la Protezione Civile comunale o l’assessore Prestigiacomo”
Per il dott. Cocina,, senza la relazione necessaria dagli uffici del comune di Palermo, la Regione non può inviare la richiesta di rimborso.
E così la palla ritorna nelle mani del Comune e precisamente dell’assessore Prestigiacomo :
Contattata telefonicamente dai giornalisti , l’assessore comunale competente Maria Prestigiacomo su questo punto è apparsa decisa .
“Non è vero. Abbiamo fatto una lettera in cui esplicavamo lo Stato della situazione. Lo stato di calamità lo deve dichiarare il governo“.
Ma è stata inviata la documentazione alla Regione?
Sulla documentazione richiesta dalla Regione, la Prestigiacomo diventa molto’ vaga , infatti risponde:
“La stiamo producendo. Abbiamo mandato diverse cose alla Regione… adesso non mi ricordo sinceramente se la documentazione è già stata prodotta“.
Cioè l’assessore Prestigiacomo …non ricorda se la documentazione per richiedere lo stato di calamità e i rimborsi alla Regione è stata prodotta e inviata ….”abbiamo mandato tante cose alla Regione“
P.S. Non vogliamo commentare tale vicenda, ma appare evidente che qualcuno non ha fatto il proprio dovere.
E’ molto probabile che alla fine i cittadini che hanno subito un danno da date nubifragio, non saranno rimborsati.
COMPLIMENTI !!!!
Ed oltre al danno, poi arriva la beffa, perché le persone coinvolte otterranno comunque i risarcimenti per vie legali, con la differenza che in mancanza dello stato di calamità sarà il comune a dover uscire i soldi (che non sono pochi) di tasca propria, andando ad aumentare i debiti fuori bilancio, ormai sistematici ed in costante crescita, con la quale occorre puntualmente fare i conti.
L’assessore Maria Prestigiacomo ha finalmente annunciato di avere avviato l’iter amministrativo, con l’invio di parte della relativa documentazione alla Regione Siciliana:
“La relazione sull’evento meteo del 15 luglio è stata inviata oggi al Governo regionale. Si tratta di una prima relazione relativa alla descrizione degli eventi sotto il profilo meteo, quello idrogeologico e di Protezione civile. Ciò “anche alla luce e in raffronto con eventi di minore intensità, ma simile impatto avvenuti negli anni scorsi”.
“Si tratta della prima parte della relazione – ribadisce l’assessore -. Sarà seguita nei prossimi giorni da una seconda che conterrà la stima dei danni per le diverse tipologie (abitazioni, auto, esercizi commerciali, ecc).
A questa seconda parte si sta lavorando proprio in questi giorni anche ricontattando i cittadini che hanno già segnalato di aver subito danni. Contiamo di poter chiudere questo lavoro entro la fine dell’anno“.
P.S. Perciò non era vero che era stata mandata alla Regione ” tutta” la documentazione.
Dopo mesi solo ora il Comune ha inviato ……… una parte di tale documentazione.
COMPLIMENTI !!!