LA CIRCONVALLAZIONE DI PALERMO : STORIA DI UNA STRADA PROGETTATA MALE
Viale Regione siciliana, meglio nota come la “ Circonvallazione” è una strada progettata male e costruita peggio.
Fu progettata negli anni 50 come tangenziale esterna della città : sulla carta doveva bypassare velocemente il centro abitato ,da est ad ovest, così come avviene in tante altre città .
In seguito all’incontrollata fase di espansione edilizia degli anni ‘60, la città cominciò ad espandersi verso le montagne e la “ circonvallazione”venne inglobata dal tessuto cittadino, diventando di fatto una trafficatissima strada urbana, che divide in due Palermo.
Perciò venne meno il motivo principale della sua realizzazione.
La “circonvallazione”, si è trasformata progressivamente in una infrastruttura di connessione tra vari quartieri, assumendo nuovi significati urbani e divenendo asse di attraversamento cittadino.
Negli anni 60 l’allora giunta comunale cercò di risolvere tale problema con la creazione di una seconda arteria sopraelevata che raddoppiasse quella precedente.
I primi lavori per tale opera cominciarono alla fine degli anni ‘80 con la costruzione di alcuni passaggi sopraelevati e con la base dei pilastri per l’arteria vera e propria. I lavori purtroppo non furono mai portati avanti a causa delle resistenze di alcune forze politiche e l’allora giunta comunale rinunciò a tale progetto .
Di tale progetto sono ancora presenti i pilastri al centro dell’arteria
Però già alla fine anni ‘70 la “ circonvallazione “ aveva cominciato a cambiare pelle aumentando le corsie e le carreggiate : alla fine divenne una sorta di tangenziale cittadina, con spartitraffico, due corsie per senso di marcia e corsie d’emergenza.
Lateralmente vennero create ulteriori carreggiate ben separate dalle corsie centrali.
All’inizio degli anni ‘90 la “ circonvallazione”, divenuta ormai una strada urbana,era disseminata di semafori ed incroci a raso.
Furono creati così i sottopassaggi pedonali e stradali.
Tale scelta doveva compensare la rinuncia alla sopraelevata invece è stata la causa di tutti i problemi .
Infatti ha trasformato la “ circonvallazione “ , ogni volta che piove , in un lago asfaltato.
Secondo il geologo Giovanni Bufalo :
“Quei sottopassi stradali sono in una posizione infelice perchè viale Regione Siciliana è tagliata in modo perpendicolare alle linee di scorrimento dell’acqua che scende dai monte verso valle Perciò le acque dei monti , percorrendo viale Michelangelo e via Leonardo Da Vinci, non trovando una via d’uscita. Viale Regione diventa così un lago dove viene raccolta tutta l’acqua. Senza il sottopasso questa andrebbe naturalmente verso il mare”.
Ma tale disastro si poteva evitare?
Secondo il geologo tale disastro idrogeologico, forse, si sarebbe potuto evitare con una serie di interventi ordinari (ma anche straordinari):
“E’ vero, il minimo che dovrebbe fare il Comune è prendersi carico della manutenzione dei tombini, da cui l’acqua dovrebbe defluire e non impantanarsi. Ma non sono certo se da solo basterebbe . Ci sarebbero da fare degli interventi a monte, come l’ampliamento del canale Boccadifalco o di Passo di Rigano. Le strade di Palermo non hanno la portata per supportare l’acqua che scende dalle montagne. Ecco perché finisce come nelle esondazioni dei fiumi”.
Riassumendo : al di là dell’evento eccezionale, ci sono responsabilità politiche.
Prima di tutto , aver rinunciato alla sopraelevata e puntato sui sottopassi, scelta tra l’altro parzialmente realizzata ( ricordiamo il sottopasso di via Perpignano )
Poi il mancato ampliamento del canale Boccadifalco o di Passo di Rigano o la non realizzazione dei collettori fognari
Infine la mancata manutenzione dei tombini e delle caditorie e forse il fatto che i motori di sollevamento dell’acqua nei sottopassi di viale Regione siciliana non funzionavano.
P.S. Forse è colpa del destino “cinico e baro” ma anche gli uomini non scherzano
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Viale Regione Siciliana: una delle autostrade urbane d’Europa più lunghe, più trafficate e, con le sue 4 carreggiate e 12 corsie, una delle più ampie. Un’autostrada urbana che
dovrebbe avere decine e decine di sottopassaggi pedonali per permettere ai cittadini di camminare da est ad ovest e rimanere vivi; e invece i sottopassaggi esistenti non solo si
possono contare sulle dita di una mano ma sono stati stupidamente realizzati con gli ingressi/uscite da sparticarreggiata a sparticarreggiata.
Nelle città guidate da persone dotate di senso comune, competenza ed intelligenza, i sottopassaggi vengono invece costruiti con gli ingressi/uscite da isolato ad isolato.
Un’autostrada urbana i cui i numerosi ingressi/uscite dovrebbero avere un nome proprio ed un cartello indicativo per informare gli automobilisti.
E invece quello che si vede è il risultato delle storiche ed innate cecità, incompetenza, superficialità, disinteresse e braccino corto del Comune di Palermo.
Sommessamente aggiungo che davanti agli isolati, in circonvallazione come in quasi tutta Palermo, ci sono marciapiedi larghi un metro, un metro e mezzo… altro che realizzare i sottopassi, a Palermo per 20 anni non si è proprio realizzato nemmeno il minimo di quanto normalmente da realizzarsi. Solo case.
peccato per la sopraelevata, che col senno di poi avrebbe funzionato, risolvendo il problema degli incroci. ormai però si deve andare avanti sui sottopassaggi, o magari sull’interramento di ampi tratti (da einstein a calatafimi) e sul tunnel con il porto.
le complanari potrebbero ospitare linee tram da einstein a basile.
gli attraversamenti, una volta fatto il tunnel, non sarebbero un problema.
La soprelevata che passa a livello del terzo o quarto piano… beh…. sinceramente mi parrebbe scempio su scempio.
Fantascientifico per i bassi ed elementari standard urbanistici di Palermo ma in realtà un sottopassaggio pedonale e ciclabile assai normale…
https://www.youtube.com/watch?v=AxMqTBHsQSQ
Esemplare; però forse è proprio la grande affluenza e l’illuminazione che fa di quei sottopassaggi dei percorsi sicuri, nonchè la zona dove sono stati fatti. L’esperienza dei sottopassaggi della circonvallazione trasformati in “corridoi del buco” ci brucia ancora, è questa la verità!
Irexia, può darsi invece che i sottopassaggi della circonvallazione non sono stati trasformati in “corridoi del buco” ma sono stati costruiti in modo tale che lo diventassero? Avendo scelto di costruire gli ingressi e le uscite da sparticarreggiata a sparticarreggiata, invece che da isolato ad isolato, (sfido a trovare un’altra grande città tanto cretina quanto Palermo) si è sin dall’inizio creato una serie di luoghi isolati dal viavai urbano.
Che ci vuoi fare Irexia! fin quando Palermo sarà guidata da persone la cui forza mentale è pari a quella di un elastico avvizzito…
…e poco importa se una volta sono di destra, e al prossimo giro di sinistra, o di centro, o verdi, o neri o rossi, o rosa; a vedere i risultati a me sembrano tutti un gran carrozzone di imperdonabili idioti…
…e aggiungo, intendi dire, Irexia, che non ci sia una “grande affluenza di pedoni e ciclisti” fra i quartieri ad est ed ad ovest di Viale Regione Siciliana come quella di questo sottopassaggio ad Amsterdam? Stai scherzando vero?
Come dici tu non è stato proprio un colpo di genio progettuale quello di pensare i passaggi solo per attraveersare le corsie centrali, sono d’accordo che chi amministra, ma anche e soprattutto chi dirige gli uffici tecnici non sia mai andato oltreTermini imerese, per dire una località vicino Palermo e senza offendere quella citata, ma solo per dire che chi occupa i posti decisionali a livello politico come tecnico mi sa che ha un’esperienza del mondo pari a zero e che non ha mai visto come l’umanità, afflitta dagli stessi problemi ad ogni latitudine e longitudine ha elaborato tante soluzioni alcune delle quali possono applicarsi anche da noi senza bisogno di inventarsi chissà cosa…
Quanto al tuo secondo intervento circa il numero di utenti, sì hai colto il mio dubbio circa la differenza di numero di pedoni e ciclisti rispetto Amsterdam: credo purtroppo che chi attraversi da parte a parte la circonvallazione lo faccia di più con l’automobile. Il mio non è un giudizio definitivo, non a caso ho usato il “forse” esprimendo quindi un dubbio: sarei ben più felice se nella nostra città ci si potesse muovere con più facilità a piedi + mezzi pubblici o con le biciclette
La circonvallazione, come tutte le circonvallazioni delle città che si sono espanse, è diventata una strada urbana, a Palermo come altrove.
Ma solo qui ancora c’è qualcuno che la desidera nella duplice funzione di strada urbana e autostrada di attraversamento a 15 metri da terra.
La si trasformi del tutto in strada urbana ricucendo le due parti di Palermo oggi fratturate mediante rilevanti interramenti e conseguenziali opere idrauliche a monte mentre, quanto all’attraversamento, la si alleggerisca pensando ad una tangenziale vera, difficile ma non impossibile da realizzare e mantenere.
Poi ciò che è irrimediabilmente brutto, tale resterà.
o la sopraelevata sarebbe brutta. non sono tanto d’accordo con nuove tangenziali, la circonvallazione si potrebbe tutta interrare o trincerare e avresti risolto il problema. in superficie ci fai linee tram, piste ciclabili e ponti. facendo invece una nuova tangenziale, questa qui verrebbe lasciata per com’è, una strada brutta e pericolosa
Sono assolutamente d’accordo, si interri la circonvallazione (lo spazio sovrastante l’attuale manto stradale lo si usi per ricucire i due lembi della città) e non si pensi a cementificare ulteriormente con un’altra strada a scorrimento veloce a monte
Le sopraelevate sono inguardabili. La soluzione dei sottopassi è nettamente migliore. Il discorso allagamenti non sussiste, perché basta un adeguato impianto di sollevamento e delle vasche di laminazione. Niente di complesso o particolarmente costoso. Da notare come in altre zone della città dov’è stato realizzato l’impianto fognario ad ogni diluvio non si accumula neanche una goccia d’acqua, come ad esempio per tutte le opere del passante, dotato dove serve degli impianti ad hoc, sia nelle gallerie ferroviarie che per quanto riguarda le opere stradali come nella rotonda Norman Zarcone.
E’ di oggi la notizia che la Giunta comunale chiederà i finanziamenti statali (che sono disponibili) per la fattibilità del tunnel di attraversamento Brancaccio/bretella autostradale per TP. Invece di farla a monte, sarebbe come una tangenziale sotterranea lato mare o meglio una autostrada urbana sotterranea. Il risultato sarebbe quello di liberare la circonvallazione dal traffico di attraversamento della città.