I trasporti a Palermo secondo “Google”

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Ogni anno il colosso Google raccoglie quantità enormi di dati in base alle nostre ricerche sul web, ai nostri smartphone e ai nostri comportamenti. Oltre a restituirci pubblicità “a tema”, il motore di ricerca ci offre una serie di statistiche, anche sul settore dei trasporti.

Nel caso specifico, in questa pagina sono raccolti i dati aggregati sulla città di Palermo e riferiti all’anno 2022.

Come vengono determinate queste stime?

La metodologia di calcolo si basa sull’aggregazione e la modellazione della distanza totale percorsa per tutti i viaggi effettuati, tipi di veicoli e consumo medio di carburante per ogni modalità. Le stime utilizzano dati aggregati sulla posizione da Cronologia delle posizioni di Google e altre fonti.

Foto di Repubblica Palermo

I dati sui trasporti a Palermo nel 2022, in breve

Di seguito vi proponiamo una sintesi di ciò che Google ha rilevato nell’anno solare in questione:

  1. Viaggi Effettuati: Nell’anno 2022, sono stati registrati circa 514 milioni di viaggi all’interno dei confini della città di Palermo.
  2. Emissioni di CO2: Le emissioni totali di anidride carbonica equivalenti (tCO2e) nel settore dei trasporti per l’anno 2022 sono state di 451.000 tonnellate. Questo rappresenta un aumento del 13% rispetto all’anno precedente (2021), dove le emissioni erano di 400.000 tonnellate.
  3. Trend delle Emissioni Annuale: Analizzando i dati dal 2018 al 2022, si nota una variazione significativa nelle emissioni annuali. Nel 2020, c’è stata una riduzione del 37% rispetto al 2019, probabilmente a causa delle restrizioni di viaggio legate alla pandemia. Tuttavia, nel 2021, c’è stato un aumento del 49% rispetto al 2020, seguito da un ulteriore aumento del 13% nel 2022.
  4. Distribuzione delle Emissioni: Le emissioni sono suddivise in tre categorie: 25% per i viaggi in entrata, 25% per i viaggi in uscita e 50% per i viaggi all’interno dei confini della città.
  5. Distanza Percorsa e Modalità di Trasporto: La distanza totale percorsa dai veicoli a Palermo nel 2022 è stata di circa 3,13 miliardi di chilometri. La modalità di trasporto più utilizzata è stata l’automobile, con il 73,32% del totale combinato dei chilometri percorsi, seguita da traghetto (10,19%), motocicletta (7,11%), a piedi (4,07%), ferrovia (2,79%), in bicicletta (1,87%) e autobus (0,64%).
Grafico sulla ripartizione degli spostamenti in base al mezzo di trasporto utilizzato

“Automobili dipendenti” o poche alternative?

Cosa emerge leggendo queste statistiche? Abbiamo elencato alcune riflessioni a riguardo, utili ad estendere i ragionamenti e le conclusioni ad ognuno di voi:

  1. Preferenza per l’Automobile: Con il 73,32% della distanza totale percorsa in automobile, è evidente una forte dipendenza dai veicoli privati. Questo potrebbe indicare una preferenza per la comodità e l’indipendenza offerta dall’auto personale, o potrebbe riflettere una mancanza di alternative di trasporto pubblico efficaci.
  2. Impatto Ambientale Elevato: L’alto utilizzo dell’automobile contribuisce significativamente alle emissioni di CO2. Il fatto che le emissioni siano aumentate nel 2022 rispetto all’anno precedente suggerisce che c’è ancora molto lavoro da fare per promuovere mezzi di trasporto più sostenibili.
  3. Variazioni nelle Emissioni a seguito della Pandemia: La riduzione delle emissioni nel 2020 è stata sicuramente influenzata dalle restrizioni di viaggio dovute alla pandemia di COVID-19. Questo dimostra che cambiamenti significativi nel comportamento di viaggio possono avere un impatto notevole sulle emissioni.
  4. Uso limitato di Mezzi di Trasporto Alternativi: La bassa percentuale di utilizzo di biciclette (1,87%) e autobus (0,64%) suggerisce che questi mezzi di trasporto potrebbero essere sotto-utilizzati o che potrebbero esserci barriere all’uso, come la mancanza di infrastrutture sicure per le biciclette o un servizio di autobus insufficiente.
  5. Opportunità per la Mobilità Sostenibile: C’è spazio per migliorare la mobilità sostenibile a Palermo. Incentivare l’uso di trasporti pubblici, biciclette e veicoli elettrici potrebbe aiutare a ridurre le emissioni e migliorare la qualità dell’aria. In tal senso ben vengano progetti di mobilità di massa efficaci e sostenibili.
  6. La metà delle emissioni è causata da spostamenti interni ai confini della città: ciò significa che per distanze relativamente più brevi o maggiormente abbordabili, si fa ancora ricorso a mezzi a combustione. Questo può voler dire una scarsa alternativa di opzioni più sostenibili? Scarsa propensione a rinunciare al mezzo privato? Un’alta percentuale di mezzi altamente inquinanti e quindi un parco auto/moto per larghi tratti obsoleto?
  7. Cambiamenti Necessari per ridurre le emissioni: per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, potrebbe essere necessario un cambiamento nei comportamenti di mobilità dei palermitani, supportato da politiche pubbliche che garantiscano e promuovano mezzi di trasporto più ecologici e efficienti.

Se a questo scenario aggiungiamo politiche autolesioniste sui trasporti, come il recente rincaro dei biglietti di Trenitalia per le tratte metropolitane, e la poca affidabilità del mezzo pubblico su gomma, in che modo si può confidare in un‘inversione di tendenza?

Quali altre analisi ne deduci da questi dati? Scrivili nei commenti qui sotto o nella nostra pagina Facebook.

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9 Thoughts to “I trasporti a Palermo secondo “Google””

  1. Massimiliano

    Circa il 50% dei viaggi sono dovuti ai pendolari. Mi sembra un numero molto alto. Non so come si confronta con altre città in Italia. Io introdurrei ticket a chi fa pendolarismo su base regolare.

  2. Giovanni Boscaino

    Con Giusto Catania abbiamo perso una grande occasione… Se si voleva davvero indurre i cittadini a lasciare l’auto in favore di mezzi alternativi, si doveva fare l’esatto opposto di quello che ha fatto l’inGiusto assessore.
    La prima cosa da fare era conquistare la fiducia dei residenti nei confronti dei mezzi pubblici: questi dovevano essere affidabili, puntuali e sicuri. Quindi lotta alle doppie file, al parcheggio selvaggio, rispetto delle corsie preferenziali, e più controllori. Poi si può pensare a una linea del tram, in quelle strade larghe e soprattutto in quelle zone dove non c’è una linea del bus che funziona (quindi no tassativo al tram che si sovrappone, o sostituisce, la linea del 101 e del 102 che invece sono forse le uniche che funzionano in città). Una volta che il palermitano sa che non deve aspettare 45 minuti per vedere comparire un autobus, allora si può pensare a creare parcheggi in zone strategiche della città per far lasciare l’auto a chi vuole entrare e, soprattutto, vicino a quelle zone che dopo sarebbero dovute diventare aree pedonali. Segue quindi la definizione di aree pedonali (realmente pedonali: solo pedoni e al più corsie per le bici) e poi le Zone a Traffico Limitato. Il palermitano non avrebbe avuto più alcuna scusa nel lasciare l’auto e usare i mezi pubblici: funzionano e sanno che funzionano (anche di notte!).
    Invece, il Genio Catania ha predisposto un piano che fa l’esatto contrario, pensando che il palermitano avrebbe lasciato l’auto perché impossibile (o costoso) guidare a Palermo. Quindi ha fatto prima le aree pedonali, poi la ZTL, quindi i tram. Di parcheggi e puntualità e affidabilità dei bus ancora non se ne parla. Ma io, automibilista palermitano oggi, perché non dovrei usare l’auto dato che non ho alternative affidabili?
    Tutto questo ha un male originale irrisolvibile: la totale assenza di controllo della città. Polizia e vigili urbani non intervengono, non fanno alcuno sforzo per cercare di ridurre l’anarchia dei palermitani al volante. Non si vedono volanti, soprattutto la sera, e quelle che ci sono sono incuranti di tutte le infarzioni a cui passano accanto. Qualcuno ha mai visto un’auto della polozia municipale fermarsi per multare un’auto in doppia fila, o ferma nella corsia preferenziale, o un motorino in contro senso ecc.? Io mai.

  3. InGiustoCatania

    Ah, quanto mi mancavano le accuse a Catania. L’assessore che deve conquistarsi la fiducia rendendo puntuali gli autobus non si capisce come, visto che stanno per strada insieme alle macchine che ne allungano i tempi di percorrenza. Il tram che si deve fare dove non c’è il bus, anziché dirottare i bus verso quei quartieri che saranno scoperti dal tram (come previsto). Vabbè dai, abbiamo capito 🤗

  4. BELFAGOR

    Ma tale statistica è affidabile?
    Per esempio ,secondo Google , “La modalità di trasporto più utilizzata (dai palermitani) è stata l’automobile, con il 73,32% del totale combinato dei chilometri percorsi, seguita dal…… traghetto (10,19%) ( sob!!!), motocicletta (7,11%), a piedi (4,07%), ferrovia (2,79%), in bicicletta (1,87%) e autobus (0,64%)..
    Quale traghetto?????
    Non si parla di tram ma di autobus utilizzati da solo lo 0,64 % dei palermitani( un pò pochini) inferiore anche a chi usa la bici ( 1,64).

  5. magick

    @Belfagor
    Google considera i viaggi in entrata e in uscita oltre a quelli nei confini, il traghetto si riferisce ai viaggi in entrata e in uscita, ifatti se clicchi su Modifica i valori nella sezione Nei confini il traghetto non c’è.
    Su tram e autobus credo che il primo abbia dati talmente bassi da non essere mostrato.

  6. vicchio65

    Il servizio Google non ha questa finalità di rilevazione; è solo un “esperimento di aggregazione” di dati, come la prima versione di Maps (che oggi comunque è una delle più affidabili su traffico e itinerari).
    Più affidabili sono i dati che trovate qui https://italy.cleancitiescampaign.org/palermo/
    dove si può anche notare il “percorso” avviato da Palermo negli ultimi anni, indipendentemente dalle valutazioni politiche (ovviamente vanno sterilizzati i periodi covid).

  7. Metropolitano

    le ZTL e gli autovelox servono solo ai politici per far cassa e contro i cittadini per togliergli la mobilita’ con questi trucchetti piscologici distopici di voler mettere un limite a 30 km/h; poi non mi stupisco se la figura social “fleximan” va in azione con la sua mola a disco a Bologna come pure a Palermo (meno probabile viste le lacune da parte della stessa amministrazione nel gestire gli autovelox). Ma non lo fanno per la nostra sicurezza, ragioniamo: lasciano ponti e tunnel pericolanti a rischio di crollo e danni rispettivamente + fossi e buche nelle strade e autostrade, e poi dicono di volerci “proteggere” con gli autovelox con limiti che fanno ridere perfino i ciclisti. Ormai e’ tutto chiaro.

  8. vicchio65

    Sul frequentemente (e spesso inopportunamente) richiamato “diritto alla mobilità”
    https://rivistagiuridica.aci.it/documento/il-diritto-alla-mobilita-e-la-tutela-dellambiente.html

  9. Metropolitano

    https://imgbox.com/4Vnza1MS
    L’obiettivo non era quello dei limiti di velocita’.
    Era solo al fine di toglierci o limitarci la mobilita’.

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