PARCO TURRISI : LA FINE DI UN SOGNO
Il Parco Turrisi è un grande “polmone verde” di 25 ettari compreso fra le vie Leonardo da Vinci , De Grossis, Di Blasi,e Politi
Da oltre un decennio diverse associazioni si battono affinché diventi un giardino pubblico.
Ma nonostante le “promesse” tutto è rimasto fermo.
In una città come Palermo dove la creazione e la salvaguardia del verde pubblico non è “ una priorità” gli ostacoli burocratici e i nemici sono tanti.
Nel 2018 la chiesa Evangelica “ Parola delle Grazie” ,proprietari di parte dei terreni, aveva fatto segare degli alberi e sdradicato degli arbusti, ma la polizia municipale blocco i lavori perché sull’area c’ era un vincolo della sovrintendenza
I proprietari si giustificarono sostenendo che :
“I lavori in corso di esecuzione sono dei lavori di decespugliamento e rivitalizzazione di un’area da decenni abbandonata e vandalizzata e ciò per poterla rendere fruibile senza fini speculativi o di deturpamento”
Se era questo l’intento dei proprietari “evangelici” il ricorso al TAR era doveroso.
Dopo due anni è arrivata la sentenza che ha dato ragione ai proprietari e…. ha tolto il vincolo su una delle poche aree verdi di Palermo sopravvissute al sacco di Palermo,
Quest’area era sotto vincolo della sovrintendenza in quanto attraversato dal canale di Passo di Rigano.
Ora, siccome il canale è stato interrato, secondo il Tribunale Amministrativo di Palermo …..non c’è più niente da tutelare.
Il canale Passo di Rigano, interrato sin dagli anni ’60, “non può essere considerato un corso d’acqua” e di conseguenza le aree che ricadono entro i 150 metri dal suo tracciato non possono essere sottoposte a vincolo dalla Sovrintendenza dei beni culturali e ambientali.
In parole povere : siccome ormai il canale di Passo di Rigano è stato interrato ed è diventato un canale di scarico della fogna, si può trasformare in “fogna” anche le sponde.
Roberto Alajmo aveva descritto questo modo di operare definendolo “adeguamento al peggio”
La cosa grave è che il TAR ha sancito che questo “adeguamento al peggio” è ….. legale .
Il Tar, con la sentenza numero 2742 del 2020, ha accolto il ricorso dell’Aere (Associazione evangelica per i rapporti esterni).
Ma stranamente, dopo tale sentenza i lavori di “decespugliamento e rivitalizzazione di un’area da decenni abbandonata e vandalizzata e ciò per poterla rendere fruibile senza fini speculativi o di deturpamento” si sono trasformati
L’avvocato che rappresenta l’ente religioso infatti ha infatti dichiarato :
“ Questa decisione dei giudici amministrativi….accelera l’iter per la concessione dei permessi edilizi per interventi non di mera manutenzione su terreni e immobili vicino ai canali tombati e apre le porte “ai nuovi incentivi con il superbonus del 110%, perché i proprietari di edifici nelle vicinanze dei canali interrati non avranno più l’aggravio tecnico-amministrativo di dover sottoporre al parere della Sovrintendenza tutti gli interventi sugli esterni: dalle verande ai pannelli solari, passando per il cosiddetto cappotto termico”.
Come fatto notare da qualcuno, non avendo una specifica preparazione giuridica non mi permetto di interpretare tale sentenza e le dichiarazioni dell’avvocato.
Ma , da ignorante, ho la vaga sensazione che tale sentenza apre le porte a una bella speculazione edilizia.
P.S. Quando i progetti non vengono realizzati e si trascinano colpevolmente per decenni si permette alla speculazione di intervenire.
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è vero, qui la colpa è del comune che è riuscito a perdere i fondi per la greenway. il tar dimostra molta insensibilità. le leggi ci sono, ma vanno interpretate, soprattutto nel rispetto delle associazioni che in questi anni hanno dato tanto. la giustizia ha tutelato l’interesse privato contro quello della collettività.
del resto, il comune non ha mosso un passo. anche senza la greenway, il parco si poteva aprire affidandolo alle associazioni come fatto con l’uditore.
speriamo che questa vergogna svegli un po’ le coscienze, e faccia riprendere l’iter per il parco. non sembra che al momento ci siano altri interessi edilizi che quelli di riqualificazione energetica degli edifici.
nel frattempo, altre associazioni sono riuscite a fare aprire villa tasca, un vero paradiso a due passi dallo svincolo calatafimi. ci si può arrivare anche in tram.
a palermo c’è un patrimonio di verde immenso, basterebbe affidarlo alle associazionie farlo rinascere.
Nella primavera inoltrata del 2017 , poche settimane prima delle elezioni amministrative,dopo un lungo “travaglio” il sindaco uscente Orlando rese noto, ultimo dei candidati, il suo programma elettorale con cui si ripresentava per la 6° volta agli elettori palermitani
Tale programma era intitolato “Dove eravamo? Dove vogliamo andare”.
Tale programma si poteva riassumere in quattro punti: Il mare e la costa, le periferie, le pedonalizzazioni e la legalità e la città vivibile e sostenibile
Nel 2012 il programma fu caratterizzato dal famoso slogan “ Trasformerò la Costa Sud in una nuova Mondello”, questa volta la principale attenzione era rivolta al verde e al Parco della Favorita: Infatti il suo nuovo slogan era “la Favorita non è solo un’area verde”:
“Nel 2012, il Parco era abbandonato e le sue strutture sportive anche sequestrate. Oggi è un luogo di festa, sport e socialità per tutti e di tutti.
La rinascita della Favorita è il punto di arrivo di un percorso avviato nel 2012, partendo da una situazione di incuria totale, e sviluppato con un’azione complessiva di manutenzione e valorizzazione che ha coinvolto associazioni, privati ed istituzioni.
Un percorso certamente non ancora concluso soprattutto perché dobbiamo garantire che al più presto riapra il Parco Cassarà e sia aperto un nuovo Parco a Villa Turrisi.”
A 17 mesi dalla conclusione del suo mandato di tale programma poco o nulla è stato realizzato .
Il verde , come precedentemente la costa sud, è stato il grande fallimento di questa “amministrazione”.
Nel frattempo abbiamo perso i finanziamenti del “ Patto per Palermo” e i problemi si sono accentuati e aggravati ( rifiuti, manutenzione delle strade, cimiteri, viabilità, trasporti, illuminazione , servizio idrico ecc.ecc. “).
Certo c’è la pandemia ma i problemi erano presenti anche prima.
Potrà questa “amministrazione” recuperare in 17 mesi l’immobilismo e i ritardi di 8 anni ?