IL PROGETTO DEL TRAM : NUOVE LINEE E VECCHIE CRITICITA’
Si ritorna a parlare di nuove linee di tram . E’ certamente una buona notizia anche se purtroppo ci rendiamo conto che anche questa volta si stanno commettendo gli stessi errori del passato.
La storia del tram a Palermo è lunga e travagliata e non particolarmente fortunata . Come riportato da un articolo pubblicato da “ Mobilita Palermo” dal titolo “ Il Tram a Palermo” di tram si comincia a parlare all’ inizia nella seconda metà dell’ottocento,ma solo il 16 aprile del 1888 venne autorizzato l’esercizio di tranvie a trazione elettrica a corrente continua.
La prima linea tranviaria elettrica collegava Piazza Bologni a Rocca di Monreale. Nel mese di settembre dello stesso anno vennero inaugurate altre due linee: la Romagnolo- Piazza Marina lunga 3 km e la Piazza Indipendenza- Porta Reale o Carolina ( non più esistente, che sorgeva in Via Lincon, di fronte l’Orto botanico) di 2,5 km.
Nel 1911 il comune di Palermo firmò una convenzione con la società belga Les Tramways de Palerme per costruire ed esercitare linee a trazione elettrica fino a Mondello: tali linee furono inaugurate nel 1912.
Come si vede già nei primi del secolo scorso Palermo aveva una discreta rete tranviaria, che arrivava anche a Mondello
Purtroppo il tram( anche allora) aveva un costo di gestione elevato e così lentamente venne sostituito dagli autobus ( 1930) .
Nel 1939 la dirigenza dell’ allora Società Tranvie di Palermo (STP) decise di iniziare a trasformare la rete tranviaria in filoviaria.
I motivi della scelta del Filobus furono più d’uno . Il regime vedeva nel filobus il trasporto pubblico fascista per eccellenza , mentre il tram veniva visto come un mezzo di trasporto superato e costoso. I veri motivi di tale scelta erano chiaramente l’economicità di esercizio , il ridotto inquinamento ma soprattutto il fatto che la rete tranviaria era ormai obsoleta e bisognava rinnovarla completamente.
Come si vede questo vizio di “ideologizzare” le scelte del trasporto pubblico è una storia antica. A secondo della situazione il Tram diventa una scelta obsoleta e dispendiosa o innovativa ed ecologica
Dopo la guerra, dovendo ricostruire l’intero servizio pubblico, distrutto dai bombardamenti alleati, si decise di sopprimere definitivamente la rete tranviaria e puntare sui filobus e sul trasporto gommato ( autobus), gestite rispettivamente dalla S.A.S.T. e dalla S.A.I.A.( società a capitale privato).
Sembrava la fine dei tram a Palermo ma nel 2000 la Banca europea degli investimenti, concesse 88milioni di euro per un progetto, presentato dal Comune ( giunta Orlando), che prevedeva la costruzione di tre linee tranviarie: una sull’asse via Leonardo da Vinci, una sull’asse corso Calatafimi e una sull’asse corso dei Mille.
Ma tale progetto originario, fatto frettolosamente e privo di un analisi costi- benefici , presentava diverse criticità, tanto che Il 13 agosto del 2001 venne rivisto e parzialmente bloccato dall’ allora commissario straordinario del Comune di Palermo, Guglielmo Serio a causa di un’osservazione del GENIO CIVILE che prescriveva di individuare delle aree di sosta per le auto nelle prossimità della linea tranviaria.
In parole povere , tale progetto non prevedeva parcheggi.
Per l’asse di Via Leonardo da Vinci, non c’erano problemi, per quella di Corso dei Mille i problemi esistevano ma, con qualche “modifica”, si riuscì a superare ( si fa per dire) tale ostacolo “utilizzando” il parcheggio privato di un centro commerciale ( allora in fase di progettazione) .
Mentre per Corso Calatafimi, a causa delle ridotte dimensioni della carreggiata e la totale mancanza di parcheggi ,il progetto fu bocciato e sostituito con un altro ( fatto anche questo frettolosamente ).
Nel maggio del 2002 il Comune di Palermo ( giunta Cammarata) approvò definitivamente il progetto modificato, con nuove linee tranviarie.
Per il completamento dei lavori vennero preventivati quarantaquattro mesi per la linea 1, quarantotto mesi per la linea 2 e cinquantadue mesi per la linea 3.
In altre parole, secondo il progetto il tram sarebbe stato realizzato entro il 2005 . Ma chiaramente tali previsioni furono ampiamente superate.
Infatti solo nel 2015, cioè con solo ….10 anni di ritardo, e con costi naturalmente superiori , saranno inaugurate le 3-4 linee tranviarie.
Come si vede il problema dei parcheggi e la lunghezza dei lavori furono una delle più grosse criticità delle prime linee tranviarie.
Ora , con il nuovo progetto di nuove linee tranviarie , si stanno commettendo gli stessi errori. Non vogliamo entrare nel merito di questo nuovo progetto ma appare evidente che esiste un problema : i parcheggi sono pochi e quelli previsti sembrano slegati dalla rete del Tram .
Si rischia cioè di ripetere gli errori del Parcheggio Basile e quello di Via Titina De Filippo . Inoltre il più grande di questi parcheggi previsti , quello del Foro Italico presenta molte criticità . per esempio il terreno dove dovrebbe essere costruito non è di proprietà del Comune ma dell’ AUTORITA’ PORTUALE.
Oltre il fatto che al Comune di Palermo il contenzioso, ancora non risolto, con i Proprietari di Forum sembra non sia servito a niente, ma da quello che ci risulta l’Autorità Portuale di Palermo avrebbe altri progetti per il Foro Italico.
Oltre il fatto che cementificare gran parte del Prato del Foro Italico , per fare un parcheggio, non ci sembra……. una bella cosa.
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quali sono i progetti dell’autorità portuale per il foro italico?
Caro Punteruolorosso , cercherò di risponderti
La storia del prato del Foro Italico è riassunta in un articolo del 26/06/2016 dal titolo “ FORO ITALICO : Miseria e Nobiltà”
Da questo articolo ho stralciato alcune parti significative:
“In occasione della conferenza ONU sulla “lotta alla criminalità organizzata” che si tenne a Palermo nel dicembre del 2000,l’amministrazione dall’ora ,guidata dal sindaco Leoluca Orlando ,ottenne la concessione dell’area dall’autorità portuale .
Vennero allontano le giostre e si avviarono i lavori di bonifica e riqualificazione. I lavori terminarono nel dicembre del 2000 con una grande manifestazione nel prato presente l’allora segretario generale delle nazioni unite Kofi Annaa. Purtroppo quel prato durò poco.
In un articolo pubblicato su Repubblica di Palermo il 6 settembre 2001 , Attilio Bolzoni scriveva che il famoso “prato” progettato in occasione di tali manifestazione dell’ ONU ,nonostante fosse costato una cifra folle, era ormai . “Arso, morto, bruciato dal sole e dalla salsedine”.
Nel 2005, su incarico del nuovo sindaco Cammarata, fu definita l’opera di risistemazione dell’intero spazio del Foro Italico e del suo arredo urbano su progetto dell’architetto Italo Rota Il progetto fu premiato nel 2006 con la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana per gli spazi pubblici.
Da allora purtroppo la situazione e lentamente degradata. Nel 2013 ( sindaco Orlando) un articolo impietoso del “Il Sole 24” metteva a confronto il prato del Foro Italico nel 2005 a quello del 2013 , …… c’era da vergognarsi. “
Questo è il passato, ora parliamo del presente e del futuro.
Nel mese di Luglio 2018 il nuovo presidente dell’Autorità portuale di Palermo, Dott. Pasqualino Monti, appena insediato rilasciò un intervista, dimostrando di avere le idee chiare e tanta volontà di fare.
“Abbiamo un progetto da 14 milioni per la riqualificazione dell’area del porto, passando per il Foro Italico e il Castello a Mare fino a Sant’Erasmo: Immaginiamo che dal molo Piave al Sammuzzo, fino a Sant’Erasmo, si possa creare una grande area dedicata ai crocieristi che poi, attraversata la strada, si ritroverebbero Palazzo Butera, riaperto dai Valsecchi, che diventa così la porta della città. Intanto siamo partiti da Sant’Erasmo, poi ci preoccuperemo del Foro Italico “
Che non si trattavano dei soliti “ annunci”, tanto cari ai nostri “ amministratori” comunali , lo dimostra il fatto che entro il prossimo mese di luglio sarà completato il recupero del Porticciolo di Sant’Erasmo.
Chiaramente si tratta del primo intervento di una più complessa opera di riqualificazione , non solo del Porticciolo di Sant’Erasmo . L’intervento, almeno per questo primo bando, si limita ad introdurre una nuova pavimentazione, a restaurare i tratti originari in basole, e la realizzazione di tre edifici con funzioni e dimensioni diversificate.
L’intervento si estenderà, in un secondo momento, anche alla porzione più orientale della passeggiata a mare del Foro Italico dove si prevede di sostituire la pavimentazione esistente con quella utilizzata nel resto dell’area d’intervento, ribassando la porzione più prossima al mare e restituendo alla fruizione dei cittadini questa zona, da anni abbandonata al degrado e all’incuria..
Come ha scritto Fabio Nicolosi su “ Mobilita Palermo “ il 29/04/2019 Questo progetto è solo un primo stralcio
“Il secondo stralcio riguarderà la riqualificazione del lungomare del foro Italico che non fu interessata dall’intervento di Italo Rota e si prevede un lavoro sulla sezione per consentire una lunga seduta che si affaccia al mare e nella parte verso Monte Pellegrino verrà messo un ombrarium che consentirà di stare all’ombra ad osservare il panorama e vi sarà anche un piccolo parco giochi per bambini e attrezzi da fitness a disposizione dell’utenza.”
Il progetto originario prevede ( o forse dovremmo dire, prevedeva) la demolizione del distributore di benzina di Sant’Erasmo , che consentirà di ridare continuità al marciapiedi lungo la strada. Su questo è previsto una pista ciclabile che unirà il Porticciolo con la Cala.
In parole povere l’Autorità portuale di Palermo ha in mente una specie di “ Rambla” che seguirà il lungomare da Sant’Erasmo alla Cala.
Purtroppo il distributore di benzina è ancora al suo posto ( credo che di questo si sarebbe dovuto occupare il Comune) e inoltre c’è pure questo progetto, sempre del Comune, del parcheggio.
Come si vede le resistenze sono ancora molte..
Siamo convinti che la cosa migliore da fare è richiedere al Comune di rinunciare alla concessione del Prato del Foro Italico .
L’Autorità Portuale ha i progetti, i soldi e soprattutto sa come spenderli.
Siamo convinti che saprà valorizzare questa area che può diventare un grande volano per il rilancio dell’economia palermitana.
Ma soprattutto eviteremo che qualcuno CEMENTIFICHI IL FORO ITALICO
grazie. secondo me questo parco a mare è totalmente inutile se si lascia la strada, pericolosa e brutta. una specie di circonvallazione del mare, con semafori lerci e poco rispettati.
spero che il comune lasci lavorare l’autorità portuale. il parcheggio del foro italico non piace neanche a me. il mare non si vede neanche dalla strada, figuriamoci se ci fanno un parcheggio.
Boh staremo a vedere … siamo a Palermo .. aspettiamo di vedere iniziati i lavori, poi ne riparleremo!
Il parcheggio previsto al Foro Italico è interrato, non a raso.
Secondo me ,FORSE, si arrivera’ a costruire la linea Stazione centrale – Stadio e il collegamento dal capolinea stazione Notarbartolo a via Liberta’ per allacciare cosi’ l’intera rete.
Me questa sola linea ,per vederla operativa chi sa quanti DECENNI devono passare,altro che inizio lavori forse l’anno prossimo e completamento entro 2 anni.
Si continuera’ con le polemiche inutili, coi discorsi persi, con la testa dei palermitani ottusi che vedono come unico mezzo di trasporto la macchina…e quindi chi sa se si arrivera’ a fare qualcosa.
Intanto ,alla faccia di chi non li voleva, i tram a Palermo sono tornati e sono una realta’.