LE IDEE NON SI CENSURANO.
La brutta vicenda della sospensione per 15 giorni, con stipendio dimezzato,della Professoressa Rosa Maria Dell’Aria , docente di italiano all’Istituto tecnico Vittorio Emanuele III , ” colpevole” di “non aver vigilato sul lavoro di alcuni suoi studenti( che in un video hanno accostato le leggi razziali al decreto Sicurezza di Salvini)” ci pone molti interrogativi.
Interrogativi che la risposta del Provveditore agli studi di Palermo “Ho agito secondo giustizia e secondo coscienza, conosco a menadito le carte e ho svolto il mio lavoro con serietà” purtroppo non chiariscono.
Il Provveditore dovrebbe spiegarci come mai è prontamente intervenuto dopo la “sollecitazione” della sottosegretaria alla “ cultura e al turismo” Lucia Bergonzoni ( famosa perché ai microfoni della trasmissione di Radio 1 “Un giorno da pecora” ha ammesso di non leggere un libro da più di tre anni).
Forse ci sbagliamo ma non ci risulta che la sottosegretaria alla “ cultura e al turismo” sia un diretto superiore del Provveditore agli studi.
Come mai il Ministro dell’istruzione che “ancora non si è fatto un idea sulla vicenda” non ha inviato un ispezione al Provveditorato di Palermo ?
Intanto il caso è approdato in Parlamento. Alcuni parlamentari hanno presentato un interrogazione al ministro “Vogliamo sapere quali iniziative urgenti il ministro dell’Istruzione intenda intraprendere affinché il Miur e gli uffici scolastici territoriali rivedano ed annullino immediatamente il provvedimento disciplinare assunto nei confronti della docente dell’istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III di Palermo, risarcendola del danno economico e di immagine subito”
E mentre la docente non può insegnare per 15 giorni, a Palermo su invito dalle senatrici a vita, Liliana Segre ed Elena Cattaneo la professoressa Dell’Aria e suoi alunni, sono stati invitati a tenere un dibattito al Senato per riflettere sul valore della memoria.
P.S. Consiglieremo il Ministro dell’istruzione, il provveditore agli studi e la sottosegretaria alla ” cultura” ha partecipare. Forse impareranno che le idee non si censurano.
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Inopportuno e senza alcun senso storico il collegamento legge razziali -legge sicurezza,ridicola l’associazione delle immagini Mussolini- Salvini,censurabile il mancano controllo del docente sulla classe che, anche se fosse stata una esponente di rilevo di un partito e avesse precise idee politiche, in veste di docente non doveva consentire una presa di posizione cosi chiara a danni di una persona e di un partito, ma stare sempre al di sopra delle parti come lo devono essere i giudici quando strutturano una sentenza, stupido e controproducente il provvedimento preso a carico della docente (bastava una semplice riservata scritta di censura in cui si contestava quanto sopra scritto ) che ha arrecato un danno in fondo limitato alla destinataria ed un enorme danno di immagine a Salvini che è quello che ha pagato di più, a sua insaputa, da tutta questa vicenda.Se il responsabile dell’ufficio scolastico voleva farsi bello con un emergente politico come Salvini ha sbagliato decisamente mossa;fossi nel ministro io lo spedirei per punizione all’ufficio scolastico di Nuoro visto il danno che ha arrecato e gli direi la prossima volta cerca di accendere il cervello prima di fare qualche cosa.
Le idee non si censurano a meno che, aggiungo io ed a parere mio, non siano criminali.
A proposito dell’idea di certo sommariamente esposta dagli studenti io cerco e trovo una logica.
Non c’è provvedimento salviniano e governativo che non miri a tener viva le paure del corpo sociale, alimentando la paura verso l’immigrato. Da qui derivano le norme sulla giustizia sommaria fai da te (per sparare agli stranieri, zingari per la precisione, che entrano nelle case), quelle contenute nel decreto sicurezza contro i “non italiani” e i comportamenti tenuti in materia di gestione dei flussi migratori.
Non sono leggi razziali ma sono leggi alimentate e giustificate con l’odio per stranieri, marginali e devianti. Sono leggi razziste.
Le idee non si censurano questo è vero,ma io sommessamente ricordo a tutti che evocare il periodo fascista in italia fortunatamente è ancora reato visto che le nostre radici sono la lotta per la liberazione partigiana, anche salutare romanamente è teoricamente un reato anche se recentemente tutto sta passando in cavalleria,quindi non si sta accostando persone e fatti e normali ma al contrario persone e fatti a fonti di reato,quindi io sono convinto che accostare qualcuno a Mussolini si configuri come una calunnia perchè se saluto romanamente o se un docente esalta il periodo fascista a lezione commette un reato.Quindi ribadisco non andava sospesa la docente ma non si spacci la calunnia per libertà di idee.Ovviamente paragonare salvini a renzi in negativo,come ha fatto di recente di maio quello si che è una libera opinione e si può sempre fare anche in classe se proprio è necessario.
La legge n. 645/1952 sanziona chiunque promuova od organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche.
Chi esegue il “saluto fascista” deve essere condannato. Il gesto, infatti, è riconducibile ad una “manifestazione esteriore tipica di un’organizzazione politica perseguente finalità vietate” dalla legge Reale-Mancino, alla quale non può essere applicata la “non punibilità per particolare tenuità del fatto”.
È quanto ha stabilito dalla Cassazione che ha confermato la condanna di un avvocato che nel 2013, durante una seduta pubblica della Commissione congiunta del Consiglio comunale di Milano su sicurezza e coesione sociale dedicata al dibattito sul “Piano Rom”, aveva salutato romanamente.
L’imputato era stato l’organizzatore di una protesta in piazza San Babila contro le modalità di attuazione del “Piano Rom”. Per impedire la manifestazione e cercare di placare gli animi, il presidente della Commissione sicurezza del Consiglio comunale aveva invitato l’avvocato a partecipare alla seduta consiliare. Al momento della conta in aula, l’imputato “a voce alta”aveva risposto “presenti e ne siamo fieri” effettuando il “saluto fascista” . Il gesto era stato ripreso con un cellulare da una cronista presente in aula.
L’uomo era stato allontanato dall’aula consiliare ma i suoi guai era appena iniziati. Nei processi di merito che sono seguiti, i giudici milanesi lo avevano condannato a scontare un mese e 10 giorni di reclusione e al pagamento di una multa di 100 euro.
L’imputato, però, si era sempre difeso adducendo che si era “limitato solo ad alzare la mano” per “segnalare la sua presenza” e nulla più. Nel ricorso presentato in Cassazione, l’uomo aveva ribadito che si “imponeva alla luce delle circostanze di tempo e di luogo” la concessione dell’esimente della tenuità del fatto.
I giudici del “Palazzaccio” hanno, però, respinto il ricorso, condannando l’imputato anche a pagare le spese processuali. I magistrati, infatti, hanno condiviso le motivazioni della Corte d’appello di Milano che legavano l’azione compiuta dall’imputato “a una precisa volontà, tesa a rivendicare orgogliosamente il suo credo fascista”.
Il “saluto romano”, si legge nella sentenza depositata oggi dalla prima sezione penale, “costituisce una manifestazione gestuale che rimanda all’ideologia fascista e ai valori politici di discriminazione razziale e di intolleranza”. Il reato “non richiede che le manifestazioni siano caratterizzate da elementi di violenza”.
La Cassazione sottolinea che, già in passato, ha dichiarato infondata la questione di costituzionalità della legge Reale-Mancino nel punto in cui vieta la libertà di manifestazione di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale per contrasto con l’articolo 21 della Costituzione.
L’ imbarazzante e imbarazzata risposta del Ministro Bussetti dimostra la sua inadeguatezza al suo importante ruolo. Non credo che un ministro non ha la possibilità di intervenire su una decisione cosi grave che coinvolge una docente che ha sempre svolto con dignità il suo compito( Se ha “sbagliato” poteva ricevere un semplice richiamo)
Per esempio il ministro avrebbe dovuto richiedere le “carte” e inviare un ispezione.
C’è il sospetto che il provveditore di Palermo ha commesso un “abuso di potere”, tra l’altro su pressione indebita di un sottosegretario alla “cultura e turismo” cioè di una persona che non è il diretto superiore del provveditore.
Mentre mi sembra giusto che Salvini chieda di confrontarsi democraticamente con la professoressa e i suoi alunni ( sperando che non si limiti a un monologo elettorale) la stessa proposta del ministro Bussetti mi sembra una sciocchezza. Di che dovrebbe discutere il ministro.?
Inoltre credo che invece più delicata sia la situazione del provveditore di Palermo e del sottosegretario Bergonzoni .
Non vorrei sbagliarmi ma mi sembra che forse i loro comportamenti possono interessare la Magistratura .
Il ministro Bussetti ha dichiarato in una intervista al giornalista Gramellini : “Penso che Salvini abbia dimostrato ancora una volta grande attenzione e grande sensibilità e spero di essere con lui quando incontrerà la docente. Voglio incontrarla anch’io”. Francamente sono parole che si commentano da sole.
Mi chiedo se il Ministro dell’istruzione sia Bussetti o Salvini.
Il ministro che dichiara che non può ( e non vuole) intervenire perché ” non conosce le carte” di che cosa dovrebbe discutere?
La ” perla” è però quando alla domanda :
“Ma cosa dovrebbe fare un professore in questi casi?,
Il Ministro risponde “Generalizzare è difficile . Qui c’entra la libertà di insegnamento prevista dalla Costituzione, e i nostri ragazzi ragionano, non si fanno condizionare”.
Ma che cosa ha voluto dire il ministro ?.
Francamente mi sembra che il ministro ha le idee un pò confuse . Caro ministro se c’è libertà di insegnamento, come previsto dalla Costituzione, e i ragazzi ragionano e non si fanno condizionare, allora perchè il Provveditore di Palermo ha punito una docente con 15 giorni di sospensione?
Forse il suo Provveditore non conosce la Costituzione ?.
P.S. Un problema inquietante è che stranamente nessuno abbia parlato di chi ha fatto pervenire la notizia all’esterno scuola. Chi è stato il “DELATORE”?
Forse proprio in questo c’è una similitudine tra il periodo fascista e i nostri giorni.
Una cosa è certa che in questa faccenda “si è voluto colpire uno per educarne cento” e che da questo momento nessun docente si sentirà più libero nella libertà di insegnamento .
COMPLIMENTI!!!!!
Adesso tutti a dare addosso al provveditore, pure quelli a cui lo stesso credeva di fare un favore. Quanta ipocrisia! Credevano di fare un favore al governo ed hanno messo a segno il più clamoroso degli autogol.
Comunque secondo Repubblica la notizia era stata rilanciata sui social ad opera di un noto (a loro non a me) diffusore di notizie false, uno di area fascista. Tanti servi sciocchi per un clamoroso autogol.
solidarietà all’insegnante e ai ragazzi. ho visto il video, non mi è sembrato offensivo.
Il ministro della Pubblica Istruzione Marco Bussetti parlando alla trasmissione di Radio 1 ‘Un giorno da pecora’, relativamente al caso della professoressa Rosa Maria Dell’Aria ha dichiarato :.”Ho letto le carte ( finalmente). La sospensione è stata una decisione di un ufficio preposto, ma io mi sarei comportato diversamente, avrei adottato un altro provvedimento, decisamente più lieve”.
Ci fa piacere che il ministro Bussetti ha letto le “carte” e , al posto del provveditore, si sarebbe comportato diversamente Però , nonostante ciò, non ha sospeso il provvedimento , nonostante , lo informiamo, abbia questo potere. Purtroppo quando persone inadeguate al loro ruolo istituzionale decidono provvedimenti , senza conoscere le leggi, fanno solo guai. In un paese serio , queste persone sarebbero o a casa o a ….Nuoro.