Durante la visita tecnica organizzata dal Cifi in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo abbiamo avuto modo di ammirare da vicino questo enorme puzzle che sta, giorno dopo giorno, prendendo forma
L’enorme macchinario, composto da varie parti, sarà pronto per la fine dell’estate e proprio nel mese di settembre verrà iniziato lo scavo che permetterà di sbucare dopo 1,8km (circa) nella zona di Via Belgio.
La TBM sarà manovrata all’interno di una vera e propria cabina di comando gestita da un unico operatore che avrà il compito di rispettare quello che è la precisione e l’allineamento della macchina con il tracciato topografico previsto.
La cabina di controllo è composta da un consolle dove sono presenti quattro schermi che visivamente illustrano all’operatore le varie parti della macchina tramite telecamere e da una serie di schermate che visualizzano i “parametri vitali” del mezzo.
L’operatore può quindi, azionando i vari controlli, regolare lo spostamento laterale e verticale per permettere uno scavo quanto più preciso possibile
L’avanzamento dello scavo prevede un avanzamento di 1,5 metri al giorno. La talpa contemporaneamente scaverà al fronte e piazzerà i conci che rivestono la galleria
Il tutto avverrà ad una profondità notevole. La macchina infatti sarà in azione sotto falda, ad una pressione notevole. Pressione che permette però di evitare i cedimenti attorno allo scavo.
Tra gli accorgimenti che sono stati introdotti vi sono la possibilità tramite alcuni fori nello scudo di poter effettuare dei carotaggi per sondare il terreno all’interno del quale la macchina sta operando e dei piccoli dispositivi che permettono alla macchina degli ulteriori spostamenti così da evitare di agire troppo sulle pressioni circostanti.
Tutto ciò è stato fatto perché si procederà alla scavo al di sotto di una galleria con il traffico attivo e ciò ha fatto incrementare le misure di sicurezza in quanto anche il minimo spostamento potrebbe costringere l’interruzione del traffico ferroviario.
La macchina sarà alimentata elettricamente tramite un grosso cavo di alta tensione che porterà la corrente in cantiere e verrà successivamente trasformata tramite quattro trasformatori così da poter essere sfruttata per permettere il funzionamento della stessa
Un’azienda esterna alla Sis produrrà i conci, anzi sta già producendo i conci, che verranno inviati al cantiere Notarbartolo e che verranno stipati nei pressi della discenderia di Via Cimarosa.
La testa fresante con i colori verdi e blu in rappresentanza delle due aziende, Sis e Herrenknecht, può essere utilizzata sia per lo scavo di calcareniti sia per lo scavo di terreni meno solidi più sabbiosi senza la necessità di dover cambiare utensili di scavo. Utensili che possono essere sostituiti anche durante lo scavo grazie allo possibilità di accedere dalla macchina stessa.
Le targhe per motivi di privacy vanno offuscate…Good Job…
Sta storia della privacy ormai è una barzelletta. Chi se ne frega.
Fabio. Ottimo reportage. Dove verranno prodotti i conci?
Riguardo l’inizio dello scavo. La data che circolava prima era fine luglio, inizio agosto. Adesso si parla di settembre… 🙁 In ogni caso dovrebbero finire a inizio primavera 2017. Tra fine febbraio e inizio aprile, a secondo del ritmo effettivo finale.
Non ci hanno comunicato il nome della ditta, ma è una ditta con cui la Sis già collaborano.
Lo scavo potrebbe iniziare anche ad agosto ma essendo una macchina che lavora no-stop preferiscono iniziare dopo le ferie d’agosto
Ottimo articolo.
Una sola e semplice domanda :
A fine scavo la TBM verrà smontata e potrà essere riutilizzata ????
Certamente, una galleria di 1,8 Km non è altro che un esercizio di riscaldamento per la macchina.
Verrà smontata e spedita al prossimo cantiere.
Peppe, non credo sia come dici. La TBM è stata acquistata, mica noleggiata, e quasi certamente lo scudo, ossia tutta la parte frontale, non verrà più utilizzato.
Il macchinario era già stato utilizzato ed è stato smontato e ri-adattato a questa commessa, lo stesso avverrà non appena finirà a Palermo
Eh già. Direi pure che per soli 1,8 km l’utilizzo di una TBM è proprio uno spreco di tempo e denaro. Forse l’unica sbavatura della SiS è stata questa: non vollero usare la TBM per la tratta A, dove invece il suo utilizzo sarebbe stata la soluzione migliore data la densità della zona, e contemporaneamente proponevano una variante della tratta B per “accontentare” i residenti di Viale delle Alpi, dove lo scavo in trincea sarebbe stata la soluzione più logica, veloce ed economica (ma avrebbe turbato la “libertà” di parcheggio).
Aggiungo: data la densità della zona e nonostate le perplessità avanzate da alcuni illustri geologi sul rischio idrogeologico dovuto allo scavo tradizionale in quelle zone.
Ma la stessa fresa sarebbe utilizzabile per il progetto della Mal?