Ed ecco i locali della ex Libreria Dante in via Maqueda ai Quattro Canti, al piano terra di Palazzo Rudinì, che crisi e mutati tempi hanno portato purtroppo alla chiusura, e che oggi ospitano il nuovo bistrot “Bisso”.
Per un pezzetto di Palermo che se ne va, ne viene comunque ritrovato un altro, quindi piangiamo con un occhio solo.
E in questo caso si tratta della decorazione liberty (o credo più precisamente pre-liberty) di uno dei tantissimi cafè che punteggiavano Palermo a cavallo tra i due secoli, e che son spariti tutti, tranne quelli interni ai due teatri. Un ritorno al passato quindi.
Smontando le scaffalature in legno sono infatti venuti alla luce gli originali decori parietali ottocenteschi, identici a quelli del limitrofo negozio “Pustorino” (i due ambienti erano infatti un unico locale). Sino alla fine dell’Ottocento (e forse anche i primi del ‘900) questi locali ospitavano il “Cafè Umberto”. Trattasi forse a sua volta di un cafè precedente e di incerta collocazione chiamato col rivoluzionario nome di “Cafè Italia” poi cambiato nel savoiardo “Cafè Restaurant Umberto” ai civici 192.-194. Le decorazioni, caratterizzate da festoni floreali e figure femminili sono opera di Luigi di Giovanni, che partecipò tra le varie cose, alla decorazione degli interni del Teatro Massimo, insieme ad altri noti artisti palermitani, come Rocco Lentini ed Ettore De Maria Bergler.
L’umidità proveniente dalla retrostante fontana di uno dei Cantoni e il passaggio di alcuni fili hanno danneggiato in parte i decori che sono stati reintegrati secondo le indicazioni della Soprintendenza, optanto per un leggero sotto tono nelle parti reintegrate (i visi delle figure femminili purtroppo sono falsi), e avvalendosi probabilmente del modello dei decori identici nei locali di Pustorino con cui la libreria ai tempi costituiva unico ambiente.
Nei locali retrostanti, dietro le librerie sono venute fuori le mattonelle originali delle cucine. L’arredo è delizioso nella sua semplicità. Sui soffitti che non possono essere toccati, sempre secondo le indicazioni della Soprintendenza verranno applicati dei teli.
La storica insegna della libreria è stata saggiamente mantenuta.
Molto bello questo recupero!!!
Le vetrine mi ricordano altri due negozi “Mercurio & C.” e Blocco31 che si trovano in Corso Vittorio Emanuele in prossimità dell’ incrocio con la Via Roma…
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Un appunto!!! Guardando bene le foto sedie, tavoli e pavimento sono in contrasto con l’ ambiente!!! Vedrei bene sedie e tavolini in ferro (rigorosamente tondi – non tavoloni e sedie in paglia) e pavimento in ceramica ispirata alla delicatezza dell’ arte decorativa liberty!!!
Comunque va bene cosi’ – si tratta sempre di un recupero!!!
Una critica indirizzata alle basi socioeconomiche della società mondiale attuale e non a questo bel Bistrot Bisso: un’opportunità in meno per alimentare le nostre menti con libri e un’opportunità in più per allargare i nostri girovita. Per me una vellutata di quarume ed una torta salata con frittola, grazie!
un lietissimo evento!!! Sapete se ve ne saranno altre in via Maqueda?
deve essere bellissimo e molto suggestivo fare colazione tra le pareti scrostate dalla muffa e i tavoli raccattati dalle discariche
@ Mr.Head vorrei ricordare anche la gioielleria Sutera di via Paternostro
Eccezionale!!!!
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