Bike sharing Palermo, a che punto siamo?

Spread the love

Bike sharing Palermo: a che punto siamo? Quante saranno le postazioni  e le biciclette complessivamente? In quali zone? Ne avevamo discusso  nei mesi scorsi, e oggi ne riparliamo in maniera approfondita attraverso un comunicato della TMR, che si è aggiudicata l’appalto per il bike sharing.

bike-share-660

 

La TMR s.r.l., con sede a S.Agata Militello in provincia di Messina, ha ricevuto in data 25 febbraio 2015 l’affidamento dei lavori di realizzazione del bike sharing a Palermo, secondo regolare bando di gara, mediante procedura aperta, per un importo complessivo di euro 1.407.725,28 +IVA. L’amministratore Tindaro Terranova, insieme al suo staff tecnico coordinato dall’ing. Antonino Fiumefreddo, ha  partecipato già a diversi incontri presso gli uffici dell’Amat, per stabilire, in via preliminare, le linee tecniche ed operative da seguire nelle varie fasi di realizzazione del progetto. La Tmr ha poi effettuato i primi sopralluoghi e predisposto, in accordo con l’Ing. Caminiti (dirigente Amat) e il rup Ing. Marchese, le attività propedeutiche all’acquisizione dei regolari permessi e delle autorizzazioni utili all’avvio dei lavori.

Le postazioni installate saranno 37 con una dotazione di circa 420 biciclette (di cui 20 a pedalata assistita) distribuite tra il centro e la parte ovest della città. Le zone principalmente servite saranno quelle di via Libertà, viale Strasburgo, Il centro storico, la cittadella universitaria di viale delle Scienze  e le borgate marinare di Mondello e Sferracavallo.

Le stazioni verranno video sorvegliate e le biciclette dotate di dispositivo gps per facilitarne la localizzazione. L’azienda siciliana possiede comprovata esperienza nell’ambito del bike sharing, vantando la realizzazione del servizio già in altri comuni. Il grado di innovazione e sviluppo raggiunto nel corso degli anni ha consentito alla TMR di posizionarsi tra i maggiori produttori italiani di bike sharing. Il sistema progettato si adatta alle piccole e grandi realtà territoriali, contando su strutture solide e garantendo la corretta funzionalità delle bici (tradizionali o a pedalata assistita).

 

“Diffondere le nuove forme di mobilità sostenibile rappresenta per noi, oltre che uno dei core business, una missione etica e culturale. Siamo entusiasti di poter contribuire concretamente alla realizzazione di un progetto così ambizioso, in una città aperta come Palermo che recentemente ha molto investito sul piano dei trasporti pubblici a basso impatto ambientale ”.

La TMR, inoltre, è impegnata da anni nello sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e nel settore dell’efficienza energetica. Nelle prossime settimane verrà lanciato sul mercato Enaudit, nuovissimo dispositivo di monitoraggio energetico, interamente progettato dall’azienda. Tutti i nostri progetti sono elaborati secondo strategie di sostegno all’ambiente, atte a favorire l’utilizzo delle fonti rinnovabili e il risparmio delle risorse energetiche, secondo quanto disposto dalle normative vigenti in materia. 

Post correlati

12 Thoughts to “Bike sharing Palermo, a che punto siamo?”

  1. krazykikko

    io penso che appena le metterete se le fotteranno tutte perchè in questo periodo rubano le bici in maniera pazzesca

  2. Fabio Nicolosi

    Sono dotate di Gps e le stazioni sono dotate di camere per la sorveglianza.
    Potrebbero anche rubarle, ma sarebbe semplicissimo riconoscerle, quindi preferiranno lasciarle stare dove sono

  3. selladelmondo

    Troveranno in un attimo un sistema per fottersele e distruggere anche questo ennesimo tentativo di sviluppo, ma non voglio fare il piagnone, anzi, sono felice e ottimista, aspetto con fiducia. Piuttosto, sperando di non risultare petulante, mi permetto di fare un piccolo appunto sul testo riguardo a quella che mi pare essere un’imprecisione geografica: Mondello e Sferracavallo ricadono nella parte nord della città, la parte ovest è per intenderci quella di Borgo Nuovo.

  4. peppe2994

    Tutto molto bello, nella speranza che funzioni tutto e non le rubino.

  5. gcr000

    Così, giusto per cominciare a farsi un’idea, queste sono le tariffe del bike sharing in un paese in provincia di messina. Ovviamente il servizio è realizzato dalla stessa azienda (TMR) che opererà a palermo.

    http://www.ecobici.info/home/tariffe/

  6. thesearcher

    Bè almeno qualcosa si muove. Se la TRM ha comprovata esperienza nel settore e il suo sistema di monitoraggio, videosorveglianza, ecc ha funzionato in altri comuni, penso possa funzionare anche a Palermo.
    L’unico dubbio è che l’inciviltà regna sovrana e mi preoccupano anche atti di vandalismo generico tra i quali graffiti, tentato furto, danneggiamento e furti della bici a chi l’ha affittata regolarmente…rintracciarla è facile ma se la trovano già tutta distrutta che succede? Denuncia solamente? Qui delle denuncie se ne fanno la collezione. Per certa gente la denuncia è un fregio…

  7. Normanno

    A me piacerebbe molto utilizzare il servizio a due elementari condizioni
    vista la latitudine a cui ci troviamo :1) Non essere travolti da suv o motori vari 2) Non essere inseguito da uno o più cani randagi lungo il percorso.Sono un cittadino di troppe pretese?

  8. selladelmondo

    Io ho usato la bici ininterrottamente per un anno nei miei spostamenti e non mi ha mai inseguito nessun cane o altra creatura famelica divoratrice di ciclisti – e abito in periferia – né ho mai corso seri pericoli di investimento né di suv né di transatlantici, anzi, al contrario, ho riscontrato infinite volte che i più indisciplinati sono proprio i tanto moralizzanti ciclisti. Il segreto della sicurezza sulle due ruote sta nella avere “gambe” e nel tenere gli occhi aperti.

  9. Normanno

    Evidentemente o sono sfortunato o non viviamo nella stessa città,Anche questa mattina incontrati due cani randagi alla cala nelle vicinanze pista ciclabile.Ripeto sono sfortunato io.Quando sei in bicicletta non è il massimo essere inseguiti da loro

  10. Enrico57

    Comunque, visto che qui non ci sono grandi strutture da realizzare, speriamo che la cosa vada in porto in tempi ragionevoli.

  11. peppemav

    spero facciano una postazione in zona policlinico, per gli studenti sarebbe una manna, dato che in quella zona è quasi impossibile lasciare una bici privata senza che venga rubata.

  12. antimonios92

    Al Policlinico rubano te altro che bici.

Lascia un commento