Oggi vi riportiamo un articolo di Michelangelo Pavia che ha postato sul suo blog una riflessione urbanistica circa piazza XIII Vittime
Quasi quotidianamente percorro il sottopasso di piazza XIII Vittime e tutti i giorni mi chiedo con perfetto accento palerminese: ma a cosa serve ‘sto sottopasso?
Sia chiaro, sono perfettamente consapevole che un incrocio a raso sarebbe stato peggio, ma da un’infrastruttura di questo tipo mi aspetterei uno smistamento di auto un po’ più massiccio, soprattutto data la sua posizione strategica rispetto ad una serie di punti nevralgici della città. Sappiamo tutti, grazie a Benigni, che il problema di Palermo è il traffico. Ovviamente chi ha avuto modo di guidare in questa città non ha certo bisogno di un film per capirlo.
Gli assi viari principali hanno delle caratteristiche ricorrenti: si interrompono nel nulla, passano da 3 a una corsia, hanno incroci a raso, attraversamenti pedonali, semafori, auto parcheggiate in seconda o terza corsia e quando sembra che tutto fili liscio un pedone si butta in mezzo alla strada dandoti le spalle…insomma ogni cosa che può essere annoverata come ostacolo è facilmente riscontrabile in una di queste vie.
Piazza XIII Vittime si trova appunto su uno di questi assi ad ostacoli ed è un caso abbastanza raro di sottopasso urbano, in questa città ne troviamo di simili solo in viale Regione Siciliana.
Oltre alle sue caratteristiche stradali la piazza, con il suo obelisco commemorativo, è posizionata in un crocevia molto interessante che unisce il nuovo al vecchio, la città e il mare.
Proprio la porta sul mare, e dunque il porto, è uno dei punti chiave di questo post.
L’ingresso al porto è oggi all’incrocio tra via Amari e via Crispi. Un incrocio a raso con semaforo che, spesso, genera molti problemi di viabilità. Durante le giornate normali i problemi sono dati dal gran numero di macchine che, venendo da sud, girano a sinistra per percorrere via Amari.
Durante la stagione estiva, e gli arrivi delle crocere, questo incrocio diventa impraticabile e spesso i vigili urbani sono costretti a modificarne la viabilità impedendo la svolta da sud a ovest.
Chiunque si sia imbarcato su una nave sa che i tempi di accesso e di uscita da un porto non sono veloci, e allora perché a Palermo dobbiamo avere un ingresso al porto su una via di scorrimento quando poco distante c’è un’infrastruttura che pare progettata apposta?
La proposta: se l’ingresso al porto si spostasse in via Filippo Patti?
- La rotonda di piazza XIII vittime sarebbe un logico smistamento dei flussi diretti al porto e provenienti da sud (foro Umberto I), nord (via Crispi) e ovest (via Cavour);
- via Filippo Patti potrebbe assolvere la funzione di corsia di ingresso al porto evitando il sovraccarico di via Crispi;
- via Crispi sarebbe liberata dal sovraccarico degli accessi al porto;
- I croceristi potrebbero avere un’uscita su una zona archeologica e a seguire lungo la Cala che li accompagnerebbe verso il centro storico con le sue meraviglie; insomma viva il turismo!
- Il mercato Ittico potrebbe essere riconvertito in un polo di accoglienza turistica.
Probabilmente non è così facile come sembra. L’ente porto avrà delle logiche per i flussi interni e/o ci sarà qualche problema di cui non sono al corrente e che ne impedisce la fattibilità.
Ciò nonostante mi piacerebbe che se ne discutesse perché a me pare evidente che le cose come sono non funzionano o almeno vorrei che qualcuno mi spiegasse con quale logica è stato costruito il sottopasso di piazza XIII Vittime.
A nostra volta vogliamo fare una riflessione e quindi proporvi una seconda alternativa:
E se venisse destinato il cancello di ingresso Molo Santa Lucia al solo ingresso di auto e mezzi, e invece il cancello su Via Amari solo per l’uscita di mezzi dal porto?
Probabilmente all’ente porto cambierebbe davvero poco in termini di viabilità interna, infatti capita spesso che il cancello di Via Amari venga lasciato chiuso in favore di quello poco più avanti e tutto ciò potrebbe anche ridurre il traffico che si crea proprio davanti l’ingresso/uscita del porto
favorevole alla prima soluzione.
L’ ideale sarebbe chiudere definitivamente l’ incrocio Amari e creare una rotatoria verso Piazza della Pace!!!
In effetti l’incrocio Amari non ha alcun senso di esistere: ci sono già la rotonda di piazza XIII vittime prima e la rotonda di piazza giachery subito dopo. Quell’incrocio crea solo un traffico abnorme.
Fuori Tema: in merito al raddoppio del tempo di attesa del semaforo di via Perpignano ho notato un lieve miglioramento rispetto a prima, ma comunque negli orari di punta la coda di macchine arriva lo stesso fino in via Pitrè come minimo. Secondo me se il tempo di attesa venisse spostato in avanti di altri 1-2 minuti potrebbe raggiungersi un ottimo compromesso tra i diritti dei pedoni di attraversare la strada e i diritti degli automobilisti di non impiegare 30 min per percorrere quel tratto di viale regione.
Il testo originale di Michelangelo Pavia sul suo blog dice “ma a che minchia serve sto sottopasso?”.
Dove è finita? Cosa se ne è fatta Mobilita Palermo di quella “minchia?”
Il motivo della Vostra scelta di censurare le sue parole?
Favorevolissimo all’ipotesi di Michelangelo. Anche esteticamente credo che sia più gradevole (parere personale) e centrale la via Cavour della via Amari. Si presenterebbe meglio la città agli occhi dei croceristi
Passeggiando in Via Cavour, una mia parente non Siciliana disse che aveva l’impressione di essere a Roma.
L’ampia ed alberata Via Cavour batte Via Emerico Amari 10 a 5.
@Benedetto Bruno, il togliere quella parola (non la cito perchè WordPress la considera come spam) non cambia affatto la proposta.
Ci soffermiamo alla forma più che alla sostanza?
Mi auguro di no
L’idea mi piace. In effetti sembrerebbe l’ideale.
Solo un appunto sul Mercato ittico:
Sono sempre stato favorevole al suo abbattimento. È una brutta struttura in un’area archeologica. Non solo impedisce la vista del Castello a Mare dalla Cala ma al suo interno nasconde pure la Cripta di Santa Maria di Piedigrotta, dove è ancora possibile leggere, su una delle pareti, l’immagine della Madonna della Pietà, nonché diversi frammenti architettonici che recano angioletti scolpiti e simboli mariani, a testimonianza dell’antica funzione del luogo e dell’appartenenza alla Confraternita dei Pescatori.
È un sito che arricchisce di valore la zona e che andrebbe reso fruibile, eliminado le strutture del Mercato ittico.
L’idea del polo di accoglienza turistica è ottima. È infatti perfettamente integrata con gli altri punti della proposta. Tuttavia credo che non si debba necessariamente riconvertire una struttura che, a mio avviso, andrebbe soltanto eliminata.
Potrebbe semmai creato ex novo, un po’ più piccolo, armonizzato col contesto e in un punto più opportuno, meno “invasivo”.
Purtoppo però, a quanto pare, il Comune non ha la minima intenzione di abbattere il Mercato ittico, andando nella direzione opposta rispetto gli annunci di qualche anno fa. Ha infatti in progetto un restyling che costerà ben 629 mila euro. http://palermo.gds.it/2015/01/14/palermo-via-al-restyling-del-mercato-ittico_296050/
L’ ipotesi di fare uscire i croceristi da Via Patti, a mio parere, si rivela poco comoda. Il percorso risulterebbe lungo e noioso rispetto al varco Amari!!!!
Comunque l’ obbiettivo è quello di ridurre le auto in circolazione e la congestione di Via Francesco Crispi , quindi l’ idea di dirottare l’ imbarco in Via Patti non è male!!!!!
Ps: sono sempre dell’ idea che comunque l’ incrocio Amari andrebbe chiuso!!!!
Mi fa piacere che la proposta sia apprezzata, spero che l’ente porto e l’amministrazione valutino queste possibilità.
Grazie a tutti per i commenti!
Anch’io ritengo che l’ ipotesi di fare uscire i croceristi da Via Patti, sarebbe scomoda per gli stessi croceristi. L’idea di far entrare i mezzi da via Patti, invece, è molto valida!
Si potrebbero separare i due flussi (pedoni/mezzi), consentendo l’attraversamento dell’incrocio Crispi-Amari ai soli pedoni tramite impianto semaforico a richiesta.
Non mi sembra una cattiva idea quella di via Filippo Patti 😉 anche se non conosco le dinamiche interne del Porto e la logistica delle sue aree, quindi teoricamente la proposta non fa una piega ma non so se questa soluzione sarebbe praticamente possibile.
Che fine ha fatto il restyling della Stazione Marittima di Palermo?
Intanto i crocieristi di passaggio si ritrovano questo:
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/10/30/foto/al_porto_la_stazione_marittima_dell_archistar_resta_un_cumulo_di_macerie-99319865/1/#1
L’ articolo è vecchio ma la situazione non è cambiata!!!!!
Curiosità: http://divisare.com/projects/10755-Massimiliano-Giudice-Palermo-Concorso-Di-Idee-Per-Il-Nuovo-Fronte-A-Mare
L’uscita pedonale da via Patti, non la trovo per niente una buona idea.
Anzi io utilizzerei quella uscita solo ed esclusivamente per i mezzi, pesanti e non.
Organizzerei le uscite del porto nella seguente maniera da Sud a Nord.
– Uscita via F. Patti: Automezzi ed Autocarri diretti zona Sud (Con ovviamente la possibità di uscita pedonale)
– Uscita via M. Stabile: Solo Pedonale (c’è anche un semaforo per l’attraversamento proprio a quell’altezza)
– Uscita via E. Amari: Solo Pedonale con la realizzaizone di un sovrapasso pedonale e sotto una realizzazione di una rotatoria abbellita.
– Uscita Molo S.Lucia : Automezzi ed Autocarri diretti in zona Nord (con possibilità di uscita pedonale), e chiusura del varco per l’inversione di marcia in via Crispi, proprio di fronte questa uscita.
Con questa soluzione secondo me si renderebbe molto più scorrevole l’asse mare, e si sliminerebbero i vari incroci Nord/Sud in quanto la selezione dei flussi di traffico avverrebbe all’interno del porto stesso.
Athon
a volte bisogna dover scegliere.
L’archeologia è relativa alla vita di generazioni ormai morte e in alcuni contesti come quello della visione di Michelangelo Pavia i loro manufatti sono irrilevanti. (No, io non sono politicamente corretto). Il mercato ittico è vita, lavoro ed alimentazione del popolo ora vivente, e questo ha la priorità fra i due. Inoltre solo dopo che saremo morti sapremo se esiste davvero una Madonna e degli Angeli che valgono la pena di venire iconizzati.
Al contrario di te io non proporrei di abbattere il Mercato Ittico a favore dell’archeologia, dell’arte antica e della religione. Come te penso che la struttura del Mercato Ittico un zi po taliari e che avrebbe bisogno di una totale ristrutturazione. Per un motivo pratico e funzionale i Mercati Ittici stanno vicino al mare. Va bene liberare l’area archeologica ma solo dopo aver trovato un nuovo luogo per un nuovo Mercato Ittico, ma dove? Acquasanta? Sant’Erasmo? Altrove?
@Fulippo1: con tutti questi ingressi e uscite la KSM si fa un sacco di soldini… 🙂
io interrerei tutto il lungomare, da via crispi a sant’erasmo, collegandolo con la circonvallazione via tunnel. allora si avrebbe un anello intorno alla città. in superficie: tram, piste ciclabili, e vista del mare restituita. in quel vecchio progetto di massimiliano giudice c’è la creazione di un canale nel foro italico, pensate che bellezza.
al momento il mare resta un tabù, perché foro italico, cala e via crispi sono trafficatissime.
Forse non è chiaro dall’articolo, ma secondo me i pedoni non percorrerebbero via Patti ma dovrebbero attraversare l’area archeologica e spuntare alla Cala.
@Kingdom: piazza Giachery non è una rotonda ma un incrocio assurdo in cui l’asse d v.Crispi è sfalsato rispetto a v.Montepellegrino e chi dalla v. dei Cantieri si immette sul piano dell’Ucciardone rischia d incocciarsi con chi proviene da v.Sampolo. E’molto pericoloso. Il tratto dove c sono le pompe d benzina, per intenderci dovrebbe essere a senso invertito per confluire sulla via dei Cantieri.
L’incrocio di v. Amari con Crispi deve diventare rotonda (vera) come già scrissi più di un anno fa qui.
L’accesso da via Patti sarebbe ottimo per il transito dei veicoli pesanti che sono quelli pù ingombranti e pericolosi (certe volte te li vedi come barriere attraversa la v.Crispi per entrare nel porto varco S.Lucia).
Il varco Amari chiude solo la sera mentre il varco S.Lucia resta sempre aperto per transito veicoli pesanti sulle navi a cui si aggiunge il varco Quattroventi per l’imbarco/sbarco su Snav.
Ad ogni modo i varchi sono presidiati ed hanno un costo. Aprire un altro varco sarebbe un costo in più per l’autorità portuale che però potrebbe fare una cosa utile: indicazioni per i passeggeri. Spesso vedi crocieristi vagare per il porto alla ricerca di un varco dal quale passare.
Benedetto Bruno, sono d’accordo con te sul fatto che il mercato ittico sia una realtà importante a cui non si può rinunciare. È fuor di dubbio.
È chiaro che ho accennato a Madonne e angioletti giusto per dare un’idea del valore storico e artistico della Cripta di Santa Maria di Piedigrotta, assurdamente inglobata all’interno dell’attuale mercato ittico. Il sentire religioso a cui fai riferimento è un surplus argomentativo che travalica le intenzioni del mio primo commento.
Non sono d’accordo sullo scarso valore, o comunque l’importanza secondaria, che sembra tu dia al patrimonio archeologico e in generale d’arte, rispetto altri aspetti più pragmatici e funzionali.
Penso che per il benessere di una città tutto sia importante. Alcune cose servono a nutrire il corpo, a tenere in piedi l’economia e a rendere più semplice il vivere pratico; altre invece sono irrinunciabili per tenere viva l’anima, la storia e l’identità di un popolo, nonché la sua attrattività nei confronti di altri. Minimizzi l’archeologia considerandola semplicemente “relativa alla vita di generazioni ormai morte”. Tieni però presente che a parecchie persone invece interessa, per cui il patrimonio archeologico ed artistico ha pure risvolti pragmatici: porta denaro. Pensa che nella piccola Aidone (En), da quando è stato valorizzato e promosso il sito archeologico di Morgantina, arrivano turisti da ogni dove.
Ad ogni modo, il punto focale resta che senza anima ed identità, un popolo (o una cittadinanza) non può che iniziare ad imbruttirsi e degenerare.
Palermo ha bisogno oggi, innanzitutto, di ritrovare se stessa, e questo non avverrà con nuovi ponti, gallerie, sottopassaggi, acquari e via dicendo. Per carità, sono ben lieto quando vengono fatti passi avanti anche in questo senso, però mi rammarico quando leggo, come mi è capitato più volte in questi ultimi mesi, che il nuovo ponte a Piazza Scaffa potrà essere un’attrazione turistica. Non credo proprio che qualche turista lo ammirerà più di tanto, per il semplice motivo che le uniche vere attrazioni turistiche che lì richiameranno sempre più visitatori sono due gioielli normanni che non hanno eguali: il Ponte Ammiraglio e la Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi.
Effettivamente il mio primo commento poteva risultare fraintendibile perchè mi sono limitato a scrivere che mi piacerebbe che abbattessero le strutture del mercato ittico, senza precisare che questo però significherebbe trovare un’altra locazione. Certamente!
Tempo fa il Comune aveva in progetto proprio questo: abbattere quello attualmente presente alla Cala e ricostruirlo altrove. In particolare si voleva creare un unico polo mercatale con i mercati ortofrutticolo, ittico e florovivaistico. Dove? Io non lo so. Tuttavia penso che l’idea non fosse malaccio. Temo che al momento sia stata abbandonata, e mi dispiace.
@Athon: il progetto e’ i Mercati Generali di Bonagia
http://www.comune.palermo.it/noticext.php?id=3709#.VRR39GguIwj
@Athon sono completamente d’accordo con te. L’abbattimento del mercato ittico è previsto all’interno del PPE del centro storico, e probabilmente i lavori di manutenzione si rendono necessari per continuare a farlo funzionare in attesa (quando?) della realizzazione dei citati mercati di Bonagia.
Il suo abbattimento si ritenne necessario proprio per liberare l’area, dalla pregiatissima rilevanza storica ed archeologica: ricordiamoci la vicinanza del Castello a Mare, recentemente rivalutato dei lavori del waterfront alla Cala. E rispetto al quale questo edificio sta come il cavolo a merenda.
Continuare a sostenere la presenza di certe strutture in pieno centro storico per motivi di occupazione e baggianate simili, sapendo, peraltro, che, come è ovvio, ne è prevista la dislocazione, significa non capire nulla di pianificazione urbanistica.
@ Mr Head
Probabilmente, ma se non si investe anche in questo genere di cose, e si pensa sempre al risparmio assoluto, quanto vale non discuterne proprio della questione e lasciare tutto per com’è.
@Michelangelo Pavia
Da qualsiasi parte escano i pedoni dal porto in direzione via Patti, dovrebbero compiere un bel giro attraversando tra l’altro un area adibita anche a manovra di mezzi pesanti presente proprio nei pressi di quella parte del porto.
Perchè dirottarli li quando hanno due uscite proprio davanti la stazione marittima?
@Fulippo1
Io immagino un crocierista che ha mezza giornata per vedere qualcosa della città. Uscendo come fa ora in via Amari a mio avviso si trova in un punto poco attrattivo rispetto al potenziale della città ed è comunque costretto a farsi un bel pezzo di strada prima di raggiungere un monumento qualsiasi. in particolare sono 650mt per raggiungere il Politeama e oltre 1km per raggiungere il teatro Massimo e poi da li entrare nel centro storico e tornare…
Poi è tutto soggettivo ma a me non sembra che via Crispi e via Amari siano un bel posto in cui accogliere i turisti.
Portando il crocierista alla Cala, oltre al valore aggiunto di sbucare in un posto meraviglioso qual’è il porto turistico, potrebbe scegliere diversi percorsi storici ricchissimi di monumenti e tradizione.
Immagina di poter affittare una bici alla cala e fare un bel giro in un centro storico (magari con percorsi realmente ciclopedonali)….forse sogno.
Dalla Cala si può salire da via Tavola Tonda verso San Domenico, si arriva facilmente alla Kalsa, si può andare alla Vucciria, al Foro Italico e alle Mura delle Cattive, si raggiungono i principali Musei e via dicendo… A seconda del turista ci sono diversi itinerari da immaginare.
Sul percorso interno al porto avrai anche ragione ma penso che si possano trovare parecchie soluzioni per ridurre questo aspetto negativo.
@Fulippo1: il discorso KSM non voleva essere una critica al tuo commento!!! Mi sembrava esagerato aprire anche il varco DOGANA data la vicinanza del varco AMARI!!!
@ Mr. Head ma figurati non lo pensavo neanche.
Un varco pedonale alla fine non penso sia cosi dispendioso da mantenere, tra l’altro è molto vicino alla zona di P.za XIII vittime
😉
Ciao Athon…. ho letto dei 629 mila euro destinati al “restyling” del mercato ittico e sono rimasto quasi senza parole… Come si può pensare di restaurare un Ecomostro?
Forse il comune vuole anche ristrutturare l’ecomostro di Sferracavallo o il palazzo Brancagel?
Qualche anno fa in questo sito venne presentato un progetto meraviglioso destinato a sostituire quell’orrendo mercato ittico… ecco cosa ci vorrebbe per quella zona… un meraviglioso e moderno mercato ittico… Mi auguro sinceramente che il futuro sindaco di Palermo rada al suolo quella schifezza immonda (mi riferisco al mercato ittico ovviamente) e possa sostituirlo con qualcosa di veramente bello… è assurdo spendere anche cinque euro per restaurare un cosa di quel tipo… uso il termine “cosa” perchè mi sembra il più adatto… non me la sento di usare il termine “monumento”…
Se Orlando spenderà 629 mila euro per restaurare quella schifezza, mi auguro che il futuro sindaco di Palermo possa essere molto più sveglio, molto più lungimirante… in sintesi molto diverso da Orlando!!! Con 629 mila euro si possono fare cose molto più utili…e mi viene in mente la Vucciria… il Capo… Borgo Vecchio…etc…etc….
Ciao friz, spero vivamente che le cose stiano come suppone Roberto Palermo, ovvero che i lavori di manutenzione del mercato ittico si rendano necessari per continuare a farlo funzionare in attesa però della realizzazione dei Mercati Generali di Bonagia.
Ad ogni modo, ammesso che le cose stiano davvero così, come te penso che spendere 629 mila euro per un obbrobio che prima o poi sarà abbattuto (almeno si spera!), sia uno spreco enorme, un autentico peccato capitale.
Ciao Athon…se veramente si voleva riqualificare la zona si potevano spendere parte di quei soldi per migliorare i muri del sottopassaggio vicino…che hanno l’intonaco che sta cadendo a pezzi… però quello almeno avrebbe avuto un senso perchè quel sottopassaggio non dovrà essere raso al suolo…
Forse la mia è solo una sensazione, ma ritengo che l’attuale sindaco ed i suoi assessori, se non faranno qualcosa di significativo prima della conclusione del loro mandato (e per significativo intendo trovare i soldi per finanziare la metro), la loro possibilità di essere rieletti sarà pari allo zero per cento!!!!
P.S. …e quando parlo dello zero per cento sto approssimando per eccesso…
P.S …infatti sia il tram che il passante ferroviario erano già stati precedentemente finanziati… ora speriamo che Orlando e company riusciranno a farsi finanziare la Metro… speriamo bene…