E’ già stata pubblicato da qualche giorno il bando di gara relativo al futuro servizio bike sharing di Palermo. Come già preannunciato qualche mese fa, si tratta dell’avvio di un nuovo servizio in cui in cui vedremo installati vari cicloposteggi sia all’interno della Ztl, sia nelle aree periferiche della città (con particolare riguardo alle zone balneari di Mondello e Sferracavallo), e dove sarà possibile per gli abbonati prenotare e usufruire del servizio lasciando comodamente la bicicletta negli appositi posteggi.
Qui di seguito un modello di pensilina fotovoltaica:
Ecco i numeri complessivi del servizio:
Realizzazione di n. 37 stazioni di bike sharing, realizzazione di n.8 pensiline fotovoltaiche, fornitura complessiva di n.420 biciclette (di cui 20 elettriche), smart card e la relativa piattaforma web per gli utenti.
Il servizio si andrà ad integrare anche con l’ampliamento del carsharing tutt’ora in corso, e grazie alla quale arriveranno 56 nuove auto e van a metano (si aggiungono alle 43 vetture già in dotazione al servizio) 24 citycar elettriche a ricarica veloce e 8 stazioni di ricarica.
Ottima iniziativa. Il problema di fondo, tuttavia, è la non copertura di piste ciclabili per la città. Quindi ben vengano queste iniziative, ma mi sembrano inutili se prima non si risolve il problema che sta alla base della fruizione di una bicicletta.
Inoltre non è escluso che qualche mente brillante possa “prendere in concessione” interamente i pannelli fotovoltaici.
Scusate, bello e tutto quello che volete. Ma nella realtà palermitana così com’è, che senso ha? Sarà una super spesa, molto meglio incentivare e creare infarstrutture per l’utilizzo delle bici private. E, dopo quella lucida analisi, di qualche post fà sul fallimmento del bike sharing in varie città, le prospettive non lasciano ben sperare.
Avete un link al bando? Sul sito del comune non sono riuscito a trovarlo.
@panico, dove sarebbe questa “lucida” analisi? Direi più che altro un articolo totalmente di parte che ha lo stesso valore del’opinione di chiunque di noi, ossia scientificamente nessuno. Al tipo semplicemente il bike sharing non è piaciuto.
Bike sharing e bici private sono due cose diverse che quasi non si sovrappongono, per cui incentivare l’uno non equivale a incentivare o scoraggiare l’altro. I target d’utilizzo sono generalmente diversi.
L’idea è buona ma prima di spendere tanti soldi per il fotovoltaico non sarebbe meglio montare rastrelliere e parcheggi coperti (magari videosorvegliati) per le biciclette dei cittadini come in tutte le altre città del mondo?
A Londra le piste ciclabili sono capillari e sono state ricavate lungo le principali strade e non:
http://www.google.it/maps/@51.4725927,-0.2007755,3a,75y,264.44h,61.23t/data=!3m4!1e1!3m2!1s9jrGCEVh2TXqFhVkmT6gZA!2e0!6m1!1e1
dunque realizzandole, laddove necessario, anche più strette della norma e delimitandole con semplice segnaletica orizzontale.
Ovviamente nelle strade principali non è consentito il parcheggio.
Secondo me basterebbe adottare un sistema analogo in tutte le strade principali di Palermo ad esempio in via Sciuti, Terrasanta, Leopardi etc..oltre che, ovviamente, in via Libertà. Questo, peraltro, contribuirebbe ad eliminare il problema della doppia fila….
Io sono d’accordissimo con il bike sharing, ma qualcuno mi dovrebbe spiegare dove queste bici andrebbero usate.
In città non c’è ombra di piste ciclabili, così come non ci sono nemmeno piani per crearle.
Spero che nessuno venga a dire che le piste ciclabili ci sono, perché il termine corretto per quelle è patetico tentativo di realizzarne qualcuna. Colorare il marciapiede differentemente e basta, senza apposite delimitazioni ulteriori, con macchine posteggiate li sopra e pali pubblicitari e per illuminazione proprio nel mezzo è come se non ci fossero.
Non posso che sperare in un successo del servizio che porti in futuro a realizzarle.
@Crazygabry89
il problema c’è ma è relativo
io cammino in bicicletta da 9 anni. In qualche maniera avrò pure fatto. Quindi definire inutile il bike sharing mi pare quantomeno esagerato.
Ben venga, i ciclisti sono in forte aumento in anni di crisi, molti apprezzeranno.
Finalmente! Aspetto questo servizio da non so quanto tempo. Visto che non ci sono parcheggi o luoghi sorvegliati per bici il rischio che vengano rubate è molto alto (e non solo a Palermo, ma in tutto il mondo!). La ratio del bike sharing sta proprio nel far subire il rischio non al cittadino ma all’ente o istituzione dell’eventuale furto. Io sono abbonato da una vita all’AMAT e, vista la mancanza di gestione e organizzazione ragionevole degli orari e dei tragitti, il bike sharing potrebbe essere un buon modo per integrare il servizio: dove il servizio autobus è più carente interviene il bike sharing. Prendi l’autobus in via Libertà per arrivare in centro, ma per arrivare in via Libertà un altro autobus impiega una vita? Prendi una bici pubblica e usufruisci del servizio di bike sharing. Certo, qui interviene un buon piano di integrazione del servizio. Speriamo bene…
Oggi dei turisti mi chiedevano dove poter affittare delle bici.
[…] Il nuovo #bikesharing di #Palermo http://t.co/XrqkBm99lP […]
[…] grande novità sarà costituita dall’avvio del bike sharing, con 420 bici di cui 20 a pedalata assistita. Anche in questo caso, la terza flotta nazionale. […]