E’ stata presentata ieri alla GAM il piano per le aree pedonali nel mandamento Tribunali. Si tratta infatti dell’attuazione di quanto prevede il nuovo Piano Generale del Traffico Urbano, approvato lo scorso Novembre dal Consiglio Comunale. Presenti alcuni tecnici dell’Ufficio Traffico, l’Assessore allla Mobilità, rappresentanti della I Circoscrizione, residenti, commercianti ed alcune associazioni del Centro Storico.
Essendo il Centro Storico pieno di problematiche e disagi, si è lasciato ampio spazio ai presenti per esporre le proprie idee, perplessità, proposte. Ne è scaturito un dibattito, che rispecchia semplicemente le tante generazioni che vivono in zona.
Molti intanto chiedono maggiore pulizia e una presenza costante delle forze dell’ordine nel territorio. Qualche commerciante rifiuta categoricamente le pedonalizzazioni in quanto i propri clienti non avrebbero più posto dove lasciare la propria auto; altri invece vedono i provvedimenti come il futuro fallimento della propria attività commerciale. Fra i residenti pareri discordanti. Anche qui qualcuno punta il dito contro i tavolini nelle piazza storiche (piuttosto che le auto), e al fracasso.
Criticabile il commento del direttore dell’Hotel di piazza Borsa, che secondo il proprio parere il problema non sono le auto ma gli schiamazzi, l’assenza di servizi e i molti ubriachi. Nell’intervento successivo però, un residente si lamentava proprio delle auto che molto spesso occupano selvaggiamente il proprio passo carrabile regolarmente pagato.
Ma non mancano nemmeno i commercianti favorevoli ai provvedimenti e che vedono nelle pedonalizzazioni come una possibilità di rilancio del Centro Storico, di sviluppo per le proprie attività commerciali e di un ritorno di potenziali investitori grazie ad una migliore organizzazione degli spazi.
Secondo l’Associazione Alab, l’apertura di 14 nuovi laboratori artigiani in due Mandamenti, è un segno della voglia di ritornare ad alzare le saracinesche.
Generazioni diverse a confronto quindi, una contrapposizione fra chi da decenni mantiene una propria attività commerciale e chi invece, seppur avendo investito da poco, ha una visione futuristica per gli spazi pubblici. Una lotta fra attività diurne e serali. Niente di più sbagliato ed egoista.
Ed è proprio questo scontro che viene accentuato coi successivi interventi. Ad esempio viene rifiutata la pedonalizzazione di piazza S.Anna in quanto un noto grossista ha i propri fornitori che portano la merce in diversi orari della giornata, ergo bisogna adeguarsi alle sue esigenze. O chi ancora si lamenta per trasporto merci: anche se venissero create zone appositamente adibite per lo scarico merci, come farebbe a portarle nel proprio negozio?
Ecco, questi sostanzialmente sono i problemi che ancora nel 2014 ci si pone.
A questo link la mappa ad alta risoluzione: 1 mandamento tribunali.
Seguiranno ulteriori dettagli sulle nuove aree parcheggio a lisca di pesce e i nuovi sensi unici delle strade.
Bisognerebbe partire del presupposto che il centro storico, in quanto tale, non si presta alla presenza delle auto. Se non altro per ragioni storiche.
Detto cio’, e’ ovvio che il centro storico debba essere pure accessibile, e i commercianti siano in grado quantomeno di ricevere le proprie merci.
A riguardo basta guardare cosa viene fatto altrove da decenni. Altrove il centro storico, in quanto tale, e’ nel 99.9% dei casi chiuso alle auto o fortemente limitato alle auto.
Accesso solo ai fornitori in determinate fascie orarie (si adeguino loro, non la citta’ e i cittadini).
Creazioni di aree di parcheggio, sotterranee o multipiano nel perimetro esterno.
Regole per la movida, ossia tavolini fuori ma fino ad un certo orario. Poi dopo le undici o dopo la mezzanotte a seconda delle zone non puoi sederti fuori. Qui a Monaco funziona cosi’, e funziona divinamente.
Difficile da pianificare?
Questa è la finta democrazia di chi vuole ragionare con gli stolti. Ci sono opinioni che vanno tenute in considerazione e opinioni che vanno semplicemente ignorate. Non tutti meritano lo stesso livello di attenzione. D’altra parte, è la radice della politica: fare delle scelte assumendosi delle responsabilità, sempre in considerazione del raggiungimento del benessere pubblico al livello più alto.
Nel caso specifico il livello più alto del benessere pubblico è la totale fruibilità del centro storico, che può essere ottenuta senza le auto.
Poi ci vuole la leale collaborazione della Municipale (eterna questione).
Dove ci sono le ordinanze comunali in merito ad orari e modalità di svolgimento dell’attività “dehors”, le cose funzionano in maniera molto semplice: se violi l’ordinanza paghi una multa, se dai in escandescenze per il verbale vieni arrestato. Punto.
In più, in molte città, anche italiane, l’ordine pubblico nelle zone di movida viene assicurato con il deterrente del pattugliamento a piedi di squadre di vigili urbani e polizia.
Se poi a Palermo hanno paura a farsi vedere in giro (perchè è questo il vero motivo per cui non si vedono), cambiassero lavoro. Su questo punto non ci sono margini di trattativa. Rischiano la vita, dicono loro? Hanno una pistola e un manganello dico io: li usassero per quello che servono (poi però mi prendo del cowboy quando dico queste cose…).
Ma comincio a pensare che a Palermo quelle dotazioni di servizio servano a compensare altre mancanze. Come quelle di chi vuole l’auto grossa…
E’ stato spiegato se le pedonalizzazioni si faranno solo con un semplice segnale di “area pedonale” o se invece hanno in programma l’installazione di dissuasori che impediranno fisicamente l’ingresso?
Perché nel primo caso avremo le pedonalizzazioni alla via Bottai, mentre nel secondo caso avremo ciò che in molti sperano, una vera area pedonale dove potersi godere la città.
[…] già preannunciato qualche settimana fa, da oggi comincia l’attuazione delle nuove aree pedonali nel Centro […]