Pochi ci fanno ancora caso, ma appena dietro lo store di Feltrinelli in via Cavour esisteva un tempo una galleria commerciale, che nei fatti si è rivelata un fallimento.
Tra i tanti negozi che vi facevano parte nessun sopravvissuto, tranne forse un ristoratore all’ultimo livello dell’edificio. Dunque la soluzione di accostare un’area shopping a quella culturale della libreria non si è rivelata vincente.
Ma adesso che farne di questo spazio?
Di ritorno da un weekend a Bologna ho avuto modo di “ammirare” Sala Borsa, uno spazio pubblico al coperto, culturale e ricreativo nel bel mezzo di Piazza Maggiore.
Sebbene sia definita “biblioteca”, ritengo sia qualcosa di più. Intanto è davvero interessante leggere la sua storia, per capire la natura delle sue evoluzioni. Durante la mia visita, mentre scattavo questa foto sferica…
…. notavo la varietà di servizi che lo spazio offre: ambiente grande, caldo e accogliente, panchine e sedute sparse su tutti i livelli, wi-fi gratuito senza registrazione, servizio bar, un pianoforte condiviso che può essere suonato liberamente in determinati orari, molteplici tavoli studio con postazione per pc e lampada, divani da lettura, bacheca rivista e quotidiani liberamente consultabili, aree espositive e box conferenze che possono essere prenotate da chiunque. Il tutto all’interno di una struttura illuminata, con scale mobili, sorveglianza e tantissimi bolognesi. APERTA A TUTTI!
Durante la mia visita pensavo che a Palermo non esiste un posto così, dove poter liberamente accedere, leggere un giornale o studiare o leggere un libro in silenzio senza per forza chiedere “ospitalità” alle minuscole sale lettura di librerie come Mondadori o Feltrinelli.
Va da se (a detta di alcuni ragazzi con cui ho avuto modo di scambiare due chiacchiere) che luoghi così invogliano gli studenti a studiare, i lettori a leggere, la gente a socializzare in un ambiente sano e motivante.
Ecco dunque il riferimento a quei locali, oggi chiusi, del Super Cinema Store, che potrebbero tranquillamente calarsi in questa nuova veste culturale. Immediatamente limitrofi e direttamente collegati ad una grande libreria, in pieno centro, con un’attività ristorativa già avviata in loco, questi spazi devono essere assolutamente sfruttati e pensiamo che questa destinazione possa essere ideale.
Non sono ben note le proprietà e le gestioni attuali dell’edificio, che comunque dispone già di collegamenti automatizzati tra i vari livelli ed è stato ristrutturato da pochi anni.
Lanciamo questo assist al Comune di Palermo, che tra i tanti fondi comunitari che annualmente reperisce, potrebbe farsi promotore di un’iniziativa tale, altamente meritoria e estremamente utile all’intera collettività.
Più che altro, i negozi erano collocati male. Poca visibilità. Visitabilità addirittura scomoda.
Estremamente scomodo tutto quanto. Una riqualificazione sarebbe un’idea eccellente 🙂
più di dieci anni fa esisteva un posto esattamente uguale a quello descritto, comunale, e occupava le stanze a piano terra di Villa Trabia alle Terre Rosse: internet gratuito, videoteca, biblioteca, sala lettura con poltrone, sala per l’ascolto della musica e stanze per lo studio. Era un posto bellissimo ed erasfruttato tantissimo da studenti e non…peccato che oggi credo non rimanga più nulla o quasi.
L’idea di riprovarci èsenza dubbio bella, speriamo che “qualcuno” la recepisca e la porti avanti
l’idea è strepitosa quanto facile e logica…ecco perchè temo non verrà colta al volo dal comune ahhaah scherzi a parte si troverebbe tra l’altro in una zona davvero appetibile, accanto alla feltrinelli, non lontano da due importanti facoltà come giurisprudenza e scienze politiche (che tanto necessitano di aule dove studiare), anche vicino al porto, cosicchè i turisti possano venire a rilassarsi qui magari valutando gli acquisti appena fatti in zona 😉
ma l’edificio in questione non è privato ?
Villa trabia sarebbe ottima. Ma la cultura dei bolognesi di usare libri, CD, video, giornali, riviste, ecc, e poi rimettere tutto a posto, noi a Palermo non l’abbiamo.
@bevi38: Ma non mettiamo sempre le mani avanti, ogni giorno studenti di ogni facoltà consultano le varie biblioteche dell’università e da quello che mi risulta il servizio non solo funziona bene, ma le lamentele sono minime.
@michele79
la tua domanda muove da una tua consapevolezza?
Ne sai di più?
È certamente privato. I negozi lì presenti erano in affitto.
@Portacarbone
leggendo l’articolo ho avuto la sensazione che si suggerisse di trasformare l’area in una bibblioteca multimediale, siccome credevo fosse privata mi è venuto il dubbio ed ho semplicemente chiesto…
comuque edifici comunali da ricovertive a quello scopo ce ne sono centinaia …
Un post di un po’ di tempo fa ricordava che Villa Trabia avrebbe dovuto essere qualcosa di simile alla “Sala Borsa” di Bologna. Il problema principale per villa Trabia era quello degli orari di apertura. I dipendenti pubblici a Palermo lavorano fino alle 14. Non si riesce a farli lavorare di pomeriggio, se non pagando gli straordinari.
Un’idea senz’altro condivisibile.
Ma come farebbe il Comune a pagare il canone d’affitto dei locali, sicuramente di importo consistente?
Proprio ieri ho avuto modo di vedere Sala Borsa a Bologna ed ovviamente, per questioni di spazi non è paragonabile a quello che era Villa Trabia.
Io a Villa Trabia andavo a studiare quando frequentavo l’Università (stiamo parlando di 15 anni fa) e restava aperta ben oltre le 14; le sale lettura e le altre sale restavano aperte fino alle 18.00 (che poi erano gli orari di pertura della Villa) e i posti disponibili erano sempre tutti presi ed i libri, i CD, i DVD e le riviste le trovavi sempre ai loro posti quando non erano utilizzati da qualcuno.
Comunque, spazi comunali liberi per ripetere l’esperienza di Villa Trabia ce ne sono, credo 🙂
@lumilit
Se i locali sono privati, il Comune dovrebbe pagare un affitto destinando una voce del bilancio a questa soluzione.
Oppure potrebbe cercare sinergie con i privati e trovare accordi di vario tipo per abbattere la spesa e puntare dritto sullo scambio marketing, agevolazioni etc.