Da un recente articolo del quotidiano Repubblica-Palermo, abbiamo appreso di un decreto regionale che stabilisce nuovi aumenti per le tariffe delle autolinee extraurbane e suburbane, e il costo minimo di un biglietto di corsa semplice per le linee di servizio urbano (le aziende di trasporto municipali). Ma la sorpresa non finisce qui: gli aumenti interesseranno anche tutti i collegamenti pullman da/per gli aeroporti in Sicilia per le seguenti tratte:
1 – Milazzo – porto – A/18 – A/20 – Catania aeroporto;
2 – Taormina – A/18 – Catania – Catania aeroporto;
3 – Trapani – aeroporto Vincenzo Florio di Trapani;
4 – Trapani – aeroporto Falcone e Borsellino di Punta Raisi (Palermo);
5 – Porto Empedocle – Agrigento – aeroporto Falcone e Borsellino (Palermo);
6 – Palermo-aeroporto Falcone e Borsellino di Punta Raisi (Palermo).
Qui le nuove tariffe che verranno applicate per i collegamenti verso gli aeroporti:
1- Milazzo – porto – A/18 – A/20 – aeroporto Fontanarossa di Catania € 13,10;
2. Taormina – A/18 -Catania – Catania aeroporto – € 8,20;
3. Trapani – aeroporto Vincenzo Florio di Trapani – € 4,90;
4. Trapani – aeroporto Falcone e Borsellino di Punta Raisi (Palermo) – € 10,00 (attuale costo € 9,60)
5. Porto Empedocle – Agrigento – aeroporto Falcone e Borsellino di Punta Raisi – € 12,60. (attuale costo € 12,10)
6. Palermo – aeroporto Falcone e Borsellino di Punta Raisi – € 6,30. (attuale costo € 6,10)
Qui invece le nuove tabelle tariffarie per i percorsi extraurbani ed extraurbani autostradali.
Escludendo il Comune di Palermo che attraverso un comunicato stampa ha escluso un aumento del biglietto bus Amat, tutto il resto rimane di un’assoluta indecenza. Si colpisce il trasporto pubblico: urbano, extraurbano e tutte le navette da/per gli aeroporti in Sicilia, incentivando sempre più l’utilizzo del mezzo privato.
Ci domandiamo: ma sarebbe questa la famosa rivoluzione che veniva sventolata in campagna elettorale dal governatore Crocetta?
Caro Presidente Crocetta caro Assessore Bartolotta, rivoluzionare il trasporto pubblico in Sicilia significa incentivarne l’uso, realizzare nuove infrastrutture, aprire nuovi cantieri, rinnovare il parco mezzi con nuovi a basso impatto ambientale.
Utilizzare tecnologie smart che possano dare agli utenti certezze sui tempi di attesa alle fermate, o di acquistare i titoli di viaggio attraverso il proprio smartphone (abbattendo i costi per la stampa dei biglietti). Rivoluzionare i trasporti in Sicilia significa anche migliorare i collegamenti con gli aeroporti, perché un terminal aeroportuale funziona solo se ben raggiungibile.
Aumentare le tariffe sopra elencate, non è rivoluzione ma solo fare cassa a spese di tanti pendolari e utenti.
Eppure fino a qualche mese fa si è tanto parlato di alta velocità in Sicilia; oggi invece l’ennesima beffa.
Un’ultima domanda: ma avete davvero una visione sul trasporto in Sicilia?
Il Decreto è del 7 Ottobre 2013, già pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana (25/10/2013).
E’ vero anche che questi aumenti sono minimi, però veramente non si capisce la motivazione!
Servissero a migliorare realmente il servizio ben venga, ma probabilmente serviranno a pagare tutti i soldi che giornalmente si mangiano
qui a milano stazione centrale bergamo orio al serio aeroporto 5€
Non è una cosa così grave comunque.
Speriamo almeno che si arrivi a qualche cambiamento.
Certo che abbiamo una visione del trasporto in Sicilia, semplice è solo privato, di pubblico non c’è più niente ma intanto paghiamo le tasse anche per questo andando ad alimentare ciò che non è di pubblica utilità. Un esempio lo abbiamo con il nostro trasporto urbano che considero privato/pubblico e che non vuole rinnovarsi.
La motivazione a me sembra chiara. La Regione non ha una lira in cassa. E l’unico modo che una dirigenza incapace ha per trovarli è quello di aumentare le tasse (o i biglietti, che poi è la stessa cosa).
Crocetta non ha mai avuto alcuna visione o progetto riguardo il trasporto pubblico siciliano. La questione del contratto di servizio con TI la dice lunga.
L’unico progetto messo in campo è riuscire a galleggiare e tirare a campare il più a lungo possibile.
Rivoluzione? Rivoluzione de che? Nel modo di prendere per in giro i siciliani forse. Anzi, certamente.
Hanno dichiarato guerra ai poveri e che guerra sarà..
Il servizio che l’ amat offre agli utenti non vale neanche l’ euro a corsa, figuriamoci con l’ aumento.
Continuerò come sempre a prendere il bus senza biglietto.
Sinceramente non posso permettermi di spendere 2,80 di biglietti al giorno e se mi multano me ne frego, non pago.
Ormai questa è diventata una lotta alla sopravvivenza e questi non hanno capito che ne abbiamo le palle piene.
Non ci sono risorse per tenere il prezzo dei biglietti basso. Motivo per cui l’unica soluzione per continuare a garantire le attuali corse è aumentare il prezzo dei biglietti.
In tutte le città e in tutte le regioni d’Italia si stanno aumentando i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti. A Novara città dove vivo fino a poco più di un anno fa il biglietto costava 1 euro, oggi costa 1,30 euro. A Milano a Gennaio con ogni probabilità passerà da 1,50 a 1,70 euro. Il mio abbonamento del treno in due anni è passato da circa 61 euro a 84,50 euro.
Se calano i finanziamenti pubblici ai trasporti, aumentano i prezzi. Inoltre le aziende di trasporto pubblico devono anche adeguarsi all’inflazione dei costi. Mica sono delle onlus.
Penso comunque che non basta il prezzo dei biglietti per finanziare il trasporto, l’incidenza è minima e non si risolve così il debito accumulato.
Si è vero, ma infatti ancora oggi il 60 – 70% dei costi delle aziende di trasporto lo pagano comuni, regioni, province e stato. Se però diminuiscono le risorse da parte di questi enti, non ci sono altre soluzioni da aumentare il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti.
La cosa davvero assurda è che non ci sta nessun grande progetto per migliorare il servizio, ma si pensa solo ad aumentare il biglietto senza di contro offrire una reale alternativa alla mobilità urbana. Credo che se Amat invece di aumentare il singolo biglietto proponesse degli abbonamenti mensili e annuali a prezzi vantaggiosi, il pubblico si avvicinerebbe di più al mezzo pubblico, si deve certo pensare almeno di dotare ogni linea di una corsa ogni 15 minuti, per garantire l’arco di tutta la giornata e facilitare la scelta all’utenza.
Quando si aumento il numero alla base, si possono ottenere grandi numeri, che devono poi essere seguiti ad una corretta gestione, tagliare i rami morti, officina compresa, visto che non sembra funzionare e soprattutto rimettere per strada gli autisti…
Per fare quello che dici te servono più risorse.
Non ai può aumentare il biglietto e gli abonamenti di molto, anziché un introito maggiore si avrebbe una diminuzione, in quanto non ci sarebbe competitività con il mezzo privato, e si favorirebbero pure gli abusivi.
scusate mi è rimasta una b nella tastiera 🙂
Con la benzina che due anni a questa parte continua ad aumentare? Ne dubito fortemente. Il mezzo pubblico in Italia costa mediamente molto poco, c’è piuttosto un problema di efficienza e di integrazione tra le varie forme di trasporto pubblico, dovuta all’incapacità dei nostri amministratori locali.
Se aumentano le tariffe l’unica alternativa è il treno.