Durante il V Seminario internazionale sulla comunicazione”La Corsia Verde” Ambiente e Salute a sostegno del Trasporto Pubblico Locale, diversi sono stati gli interventi di rilievo. Particolarmente interessante il confronto con le realtà nazionali e internazionali del trasporto pubblico. Tra i numerosi interventi, è spiccato alla nostra attenzione quello del presidente Amat, l’avv. Mario Bellavista, con la sua proposta/provocazione che vorremmo dibattere insieme a voi. L’Amat ogni anno guadagna dai biglietti venduti circa 11 milioni di euro; di questi, la maggior parte viene impiegata in costi di gestione dei biglietti stessi (obliteratrici, verifiche, ecc…). Quindi, ipotizzando che di 11 milioni di euro, 6 vadano via per i costi di gestione, ne rimangono supergiù 5. Ora, se si trovasse il modo di recuperare questi 5 milioni di euro in modo differente, sarebbe possibile offrire un trasporto pubblico gratuito per tutti i palermitani? Gratuito ovviamente no, ma quasi. Come? L’Amat sostiene che il concetto di biglietto è ormai superato. Se fosse aggiunta una tassa per il trasporto pubblico, sarebbe possibile diluire questi guadagni tra tutta la cittadinanza di Palermo. Se anche solo 100 mila palermitani pagassero questa tassa (ipotizziamo 50 euro), tutti avrebbero diritto ad utilizzare l’autobus e, in futuro, i tram. L’idea è interessante soprattutto se si pensa che un abbonamento annuale attualmente è intorno ai 500 euro, dunque in questo modo si decimerebbero i costi. I vantaggi non sono legati solo all’abbattimento dei costi, ma anche al conseguente incremento dell’utilizzo del trasporto pubblico locale, quindi meno macchine e più bus/tram, meno inquinamento, maggiore fluidità nel traffico veicolare. L’idea è rivoluzionaria su scala mondiale e, se fosse attuata, potrebbe davvero coniare un nuovo concetto di trasporto pubblico. Gli ostacoli ovviamente non sono pochi, ma già dibattere è utile. Voi cosa ne pensate?
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Penso che in Italia e nella fattispecie Palermo, non si riesce ad attuare idee rivoluzionarie su scala nazionale, o regionale, figuriamoci su scala mondiale!!!!
L’idea è ottima. Ma proprio inattuabile qui. Ricordo che il palermitano per comprare il pane a 300 mt, o gettare la spazzatura a 100 mt (in qualsiasi orario) utilizza l’auto e la posteggia in 3° fila…
E inoltre il palermitano è anche diffidente dalle innovazioni e soprattutto a tutte le azioni che possano portare beneficio della collettività…
A me sembra una fesseria colossale.
Una tassa sul trasporto pubblico non ha il minimo senso. Se io non voglio usare i mezzi pubblici non vedo perché devo pagare. O se li uso una volta a settimana non vedo perché devo pagare quanto chi li usa più volte al giorno.
E non è un qualcosa inattuabile solo a Palermo, ma ovunque. Semplicemente non ha senso.
Ci sono mille modi per ridurre quei costi. E certamente 5 milioni di euro per mantenere il sistema mi sembra una cifra esagerata.
Quoto Huge, è la stessa cosa che ho pensato leggendo l’articolo. Per ipotesi, io mi sposto con la bici 365 giorni l’anno, quindi di per se già non inquino, perchè un domani dovrei pagare una tassa sul trasporto pubblico se non ne usufruisco o comunque ne usufruisco poche volte l’anno? Le falle ci sono eccome, non sarebbe nulla di rivoluzionario, quanto piuttosto un modo per spillare soldi e fare imbestialire le persone.
secondo me in un contesto dove tutte le realtà europee puntano sul trasporto pubblico anziché quello privato, la cosa ha un senso. Anche perché attualmente i veicoli privati hanno il predominio, ma in un’ottica futura il ragionamento potrebbe essere invertito. Ricordiamoci che a breve verrà attuata la nuova rete amat, molto più intuitiva e con frequenze maggiori, quindi potrebbe essere un pretesto per utilizzare molto il mezzo pubblico
tra l’altro consideriamo che 50 euro annui sono riferiti solo a 100 mila palermitani. Se la totalità dei cittadini pagasse questa tassa, verrebbe una cifra veramente irrisoria, che si usi o meno il mezzo pubblico! Io sarei ben lieto di mettere questi soldi, anche se giro quasi sempre a piedi, per il semplice fatto che molti potrebbero essere spronati a posare l’auto! Il gioco vale la candela
La cosa può funzionare, spiego perchè.
Allo stato attuale chi paga il biglietto sarà sicuramente il 70% il restante 30 % sicuramente non lo paga. Quelle poche volte che ho visto i controllori sugli autobus, hanno trovato sempre qualcuno non in regola, senza considerare tutte quelle persone che frettolosamente scendono o si apprestano a timbrare. Per molti è normale che non si paga. Il problema è come viene ripartita la tassa ? Pagano sempre le stesse persone, e quelli che hanno redditi occulti, nullatenenti e disoccupati perche lavorano in nero, non pagano niente e viaggiano gratis.
Io invece sono d’accordo!distribuire il prezzo come tassa sui i cittadini (i Palermitani sono circa 800mila e non 100mila come ipotizzato),renderebbe ancora piu’ interessante utilizzare i mezzi che essendo gratis (sappiamo come i palermitani amano le cose gratis) verrebbero utilizzati o resi disponibili a tutti. In piu’ consiglierei di mettere un ticket, come viene fatto in tantissime città,dal prezzo simbolico di un euro per i turisti e chi viene da fuori città, e indirizzare queste somme sempre per il servizio pubblico.
Io la trovo un’idea ottima, fondamentalmente per due motivi, entrambi di natura non “imprenditoriale” o di “teoria economica”, bensì socio-culturale: il primo è che il fatto di pagare una tassa sui trasporti pubblici rivoluzionerebbe il concetto stesso di mobilità pubblica: autobus, tram e metropolitana sono servizi di PRIMARIA IMPORTANZA cui non è possibile rinunciare nel terzo millennio, sia per ragioni di risparmio economico che energetico (oltre che in termini di tempo), e di conseguenza sono beni essenziali come luce, gas e acqua. Il secondo motivo, forse un po’ slegato dal discorso e più generale, è che con un provvedimento del genere si inculcherebbe nella testa delle belve palermitane il concetto di bene comune, di pubblica utilità e di tutte queste bellissime cose. Tuttavia, come vedete, già due persone che mi sono sempre sembrate intelligenti e più che sensate rifiutano l’idea. Figuriamoci il posteggiatore, l’LSU e il commerciante che si parcheggia il suv davanti al proprio negozio in via Maqueda.
comunque, per i primi tempi si potrebbe far scegliere alle persone di pagare questa tassa (tassa irrisoria, come più hanno detto) o di continuare a comprare i biglietti, che a questo punto però saranno un po’ più cari. L’ingresso sulle vetture potrebbe essere consentito da una tessera consegnata a tutti coloro che pagherebbero questa tassa, mentre gli altri dovrebbero far vedere il biglietto ad un controllore (sempre se si seguisse la via antica -o moderna, ma di altre zone d’europa-, dove l’ingresso in un qualsiasi mezzo pubblico dev’essere autorizzato da un bigliettaio che verifica eventuali INTRALLAZZI)
Spero dopo questo che non ti sembriamo meno intelligenti;-)
@ing.giacomo
i turisti e i visitatori continuerebbero a pagare il biglietto ovviamente.
@IoGomesio
si potrebbe decidere di donare una parte dell’Irpef (ad esempio) al trasporto pubblico, un po’ come si fa per l’8 per mille alla chiesa cattolica 😀
@ blackmorpheus
sì, pensavo a una cosa del genere, però ci vorrebbe una campagna di sensibilizzazione massiccia, tale da superare la visibilità del Pastore Tedesco (spero tu mi capisca)
Vorrei puntualizzare che quando ho fatto l’esempio, non volevo dire quello che farei io, quanto piuttosto tutti i palermitani, di fronte a questa nuova tassa che verrebbe vista come un escamotage del Comune e dell’AMAT per rubare soldi. Ragazzi se credete che un provvedimento del genere verrebbe accolto dalla città con il sorriso sulle labbra siete proprio ingenui. Io pure pagherei di mia tasca una quota per i restauri del centro storico, ma io sono io, i palermitani sono i palermitani. Già con poco sforzo immagino la ipotetica reazione di mio padre di fronte un tale provvedimento, ad inveire contro questi ladri del Comune che ne inventano sempre una per spillarti quattrini. E anche se io per il bene della città mi piegherei senza fiatare a questa tassa, ribadisco che è assurda, che chi non usa o non vuole usare i mezzi pubblici, non è giusto che la paghi, da che mondo e mondo chi usa un mezzo, su gomma o su ferro, paga un biglietto, punto.
@Maqveda
i palermitani si sono zittiti davanti a vari ingiusti aumenti della Tarsu, all’aumento dell’Irpef, insomma, sono menefreghisti per eccellenza. Questo sarebbe un aumento irrisorio e potrebbe però, a differenza dei precedenti aumenti illegittimi bocciati dal Tar, contribuire per la prima volta a qualcosa di veramente utile per la città. Io dubito che i cittadini reagirebbero come dici tu…ricordiamoci che nonostante tutto, il servizio bus di palermo è affollatissimo. La cosa non è così scontata come sembra
l’idea è buona ma parliamone tra 10 anni per favore….l’idea che devo pagare una tassa per manetnere un carrozzone mangiasoldi e dare lo stipendio a na poco di persone che fanno finta di lavorare non mi aggrada più di tanto, se poi mi devo accollare pura la parte di quelli che la tassa x un modo o x un altro non la pagheranno mi aggrada ancora meno….sia chiaro il concetto ha un senso logico e guarda al futuro…ma io credo che è applicabile solo ad una azienda intanto che funziona ed ha una sua efficienza, non deve essere un paracadute per l’icapacità o il clienteralismo….poi in italia le tasse sono già veramente troppe aggiungercene un’altra!….insomma un bel ideale ma inpraticabile che rischia di produrre più danni che altro, la metafora del comunismo! :-))
Nio, non per accanirmi con te, ma sei proprio l’espressione dell’epoca del neoliberismo e, nello specifico italiano, del berlusconismo: hai espresso le poche idee che stanno alla base dei due sistemi, ossia la solita invettiva alle tasse (sono troppe, anzi sarebbe meglio non pagarle magari) e un vago riferimento al comunismo visto come l’estremo male, in quanto interferisce eccessivamente con la libertà (di comprare) del singolo.
x IoGomesio
detta così sembra un insulto…felice si essere l’espressione di me stsesso tutto il resto ce l’hai messo tu…..mmah peggio di Berlusconi però, appena si nomina vagamente la parola comunismo!
il bello che in un post precedente….dicevi che non leggo i post…se solo ti fossi sforzato di leggere avresti letto,ad esempio, che l’invettiva era casomai verso chi le tasse non le paga e scritto chiaramente, poi si, le tasse sono eccessive ma questo putroppo lo dicono i 52 milioni di italiani….o meglio chi di quelli, le tasse le paga….però capisco appena spunta la parolina magica…non si capisce più niente!
mi sembra un’idea eccezionale. se plasmassero la tassa in base al reddito delle famiglie sarebbe perfetto. e rincarerei il costo della stessa per quegli stronzi di palazzo delle aquile
Idea interessante… ma da applicare ad aziende sane e che danno sistemi di trasporto efficienti. Il succo è: ci sono aziende che col biglietto riescono a mantenersi e a dare servizi ottimi… Il fatto che entrino più soldi non vuol dire che l’amat si metta a funzionare meglio. Ergo, a mio avviso questo discorso potrebbe essere fatto SOLO a valle di un miglioramento del servizio, non portandolo come ricetta per risolevvare le sorti dell’azienda.
A chi parla di “appecoronamento” del palermitano verso le tasse:
una cosa è alzare una tassa che già esiste (anche in modo vergognoso), un’altra è imporre una nuova imposta che non ha precedenti nel resto d’Italia… Voi dite che è uguale o che avrebbe una identica reazione cittadina?… uhmmm… non so voi, io abito a Palermo e mi viene da essere scettico…
RAGAZZI credo sia un discorso ben piu ampio, stiamo parlando di una metropoli..io credo che il problema traffico si possa risolvere solamente quando queste opere vengano realizzate (sistemazione della circonvallazione,ponte corleone e sottopasso perpignano)e con l’entrata in funzione dei seguenti servizi in aggiunta ai bus (tram! e poi passante e anello ferroviario con le sue 25 fermate complessive)solo allora potremmo davvero rislvere il problema traffico e inquinamento, ma fin quando in una città grande come palermo circoleranno solamente i bus..i problemi persisteranno!
scusate comunque se sono uscito fuori tema,ma girala come vuoi..il succo è quello,cercare una soluzione al traffico/inquinamento!
ma perchè non creare un contributo comunale sul possesso dell’automobile…lo smog, il casino è causato principalmente dalle auto private.Immaginiamo che chi possiede un’auto debba versare 5 euro come contributo annuale all’incentivazione dell’uso dei mezzi pubblici… facendo i conti di quante auto ci sono a Palermo verrebbe fuori una bella sommetta… e 5 euro all’anno non pesano a nessuno…cosi facendo si potrebbe anche abbassare il prezzo dei biglietti e migliorare contestualmente il servizio.
semplicemente si potrebbe introdurre un pedaggio per le auto private che vogliono entrare in centro, una congestion tax.
i soldi raccolti potrebbero servire ad abbassare il prezzo degli abbonamenti dell’autobus.
idea vecchia e già sperimentata con successo in molte città del mondo, ma che in italia non decolla (solo milano ha introdotto una pollution tax, che è però una tassa un pò diversa).
marcosz, così non risolvi niente, o meglio magari risolvi qualcosa, tuttavia non agevoli la mobilità dei cittadini. Perchè i mezzi pubblici qui a Palermo non è che non funzionano solo per le doppie file e per il traffico, ma anche perchè difatto scarseggiano abbondantemente
L’idea della tassa per i mezzi pubblici non è affatto male e cambierebbe notevolmente le abitudini delle persone. Fra le altre cose che avete detto da aggiungere l’utilizzo nei percorsi brevi; molta gente per 2 o 3 fermate preferisce spostarsi a piedi e a questo punto si prende il primo autobus che passa gratis (vigerebbe la logica: se PAGO allora USO).
C’è da aggiungere però una cosa. Se passasse questa proposta, quanta gente perderebbe il lavoro all’AMAT? Non occorrerebbero più i controllori e quei punti vendita con il personale!. E soprattutto quanta gente non ci guadagnerebbe ?? Secondo voi non c’è gente che ci mangia nella gestione dei biglietti? o la stessa catena di vendita e distribuzione? Se c’è poi un politico di mezzo allora tutto diventa irrealizzabile.
@Phobos
verrebbero assegnati ad altre mansioni
Si potrebbe fare un biglietto di 2€ valido tutto il giorno in modo da disincentivare l’uso dell’auto. Tanto, che l’autobus sia vuoto o pieno, deve effettuare comunque la corsa.
l’osservazione di phobos è correta, se l’autobus è gratis la gente lo prende anche per fare 2 fermate.
questo crea sovraffollamento.
ASSOLUTAMENTE CONTRARIO… per un motivo fondamentale… NON SIAMO IN UNIONE SOVIETICA!
La vera e intelligente tendenza di molte città civili è la privatizzazione delle tratte, e l’affidamento a società private del servizio di trasporto pubblico. Il vantaggio è enorme! Lì dove non c’è lo stato di mezzo, il privato ha tutto l’interesse nella puntualità, nell’efficienza, nella pulizia (quello che vende è un prodotto a tutti gli effetti), e ovviamente ha necessità di ricavi, e quindi farebbe pagare a tutti il biglietto… Inoltre, per non vedere lesi i propri guadagni, stringerebbe accordi con le autorità per la liberazione delle corsie preferenziali e contro la doppia fila selvaggia!
La tassa sul trasporto sarebbe un provvedimento scandaloso…. BISOGNA PAGARE IL SERVIZIO DI CUI SI USUFRUISCE!!
P.S. L’Amat ha bisogno di soldi? Beh, è semplice… Compri vetture con 2 (DUE) ingressi… A ogni fermata si apra prima la porta d’uscita, permettendo la discesa dei passeggeri. Una volta completata l’operazione (e aver controllato con le telecamere che non ci siano furbastri), si apra la porta d’ingresso (rigorosamente accanto all’autista) dove il passeggero possa obliterare (o ancora meglio, acquistare) il proprio biglietto. Completata l’operazione l’autobus potrà partire…. Non è un concetto difficile! In città come Londra questo sistema abbatte del 100% il numero dei “portoghesi” sulle linee urbane!
lo vedete? unione sovietica! la gente vuole i privati, i servizi pubblici fanno addirittura paura, vengono visti come qualcosa di poco conveniente, malfunzionante e addirittura insicuro (tanto per capire, guardatevi Sick-o di Michael Moore).. meno tasse vuol dire meno servizi pubblici, e questo a molti sta bene, perchè non esiste più l’idea di Stato, di collettività, nulla del genere.
@ peppe.pa, non sarebbe un modo per aumentare gli incassi dell’amat, che resterebbero UGUALI, bensì per offrire a TUTTI l’autobus gratuito.
cmq a Seattle funziona già così, esiste solo l’autobus e le tratte urbane sono gratuite per tutti.
@peppe.pa
magari avessimo i trasporti pubblici dell’unione sovietica! Quello è un perfetto esempio di stato! La metropolitana di Mosca ad esempio è una delle più belle e funzionali al mondo 😀
Contrario…e lo dico da comunista (quindi in teoria per me dovrebbe essere un provvedimento ottimo, eccezionale) . E’ inattuabile…da considerare una semplice provocazione che non può avere risvolti pratici. Ma scusate, come fate a fidarvi di una delle peggiori municipalizzate d’italia quando dice che il concetto di biglietto è superato???? Mi viene da ridere!!!!
Vi ricordo inoltre che noi già paghiamo!!!Ed è questo lo scandalo!!!!Si tratta di una municipalizzata che paghiamo anche con le nostre tasse…Non possono sempre e comunque fare pagare sui cittadini la loro incapacità!!
Il Nobel Milton Friedman dall’alto della sua saggezza economica affermava che non esistono pasti grauiti…con questa proposta siamo non lontani, ma all’esatto opposto della gratuità: Tutti devono pagare. L’idea dei centomila è farneticante…e incostituzionale…Secondo me si sta montando un caso su qualcosa di impossibile.
ragazzi ma dite vero? dividere 5 milioni per 700.000 abitanti vorrebbe dire pagare 7 euro a testa. 7 euro a testa ogni anno per tutti gli autobus sempre gratis. praticamente poco più che 5 biglietti a persona.
Ma scusa paco, perchè, secondo te già non li paghiamo 7 euro con le tasse?
A parte che il tuo calcolo è fondato sul nulla…700000 abitanti. Deduzioni detrazioni, coefficenti. Ci sarà sempre qualcuno che dovrà pagare per altri. Il prezzo sale…
non è il costo ad personam, è il concetto che fa un po’ acqua. E non per la proposta in se, ma per il soggetto che la porta avanti… Insomma, non vorrei ritrovarmi un carrozzone ancora peggiore di quello attuale, che non deve più nemmeno tenere conto del bilancio di fine anno perchè tanto… ci sono le tasse a parare il sedere….
come dire: se hai un’azienda in perdita e che da un prodotto scadente (anche per colpa dei dipendenti, diciamolo) certo non trovo molto incentivante, in termini di miglioramento qualitativo, assicurare la sopravvivenza con una tassa…
Io non sono uno di quelli che pensa che un azienda di trasporto pubblico debba stare sul mercato. Questi soggetti, vuoi o non vuoi, andranno sempre in perdita perchè devono appunto offrire un servizio “pubblico”, alla portata di tutti. E quindi so che non potranno mai campare solo coi biglietti. Ma… da qui, a cercare di eliminare pure quel po’ di mercato che si fa (e quindi quel po’ di tentativo di miglioramento per “acchiappare” più clienti) di fatto svuotando la parte commerciale (la vendita del biglietto) e sostituendola con una “sicura” tassa… Beh, per un’azienda come Amat lo trovo deletereo
Io penso che un servizio pubblico come il trasporto metropolitano non debba stare sul mercato. Il problema è che il trasporto metropolitano deve essere gestito con efficenza efficacia ed economicità, concetti sconosciuti agli amministratori di questa città.
Vincolare gli amministratori a risultati aziendali semestrali e conti di bilancio, questo si che farebbe bene all’AMAT, non una nuova tassa!
Fra l’altro, pur mantenendo i biglietti per turisti, è anche un modo per scovare i vari evasori tramite controllo incrociato.Chi verrà scovato senza tessera dal quale si evince il pagamento di questa “tassa sul trasporto pubblico locale” (chiamiamola così), gli verranno fatti altri controlli per verificare se in regola con altri tributi.
Ovvio che si può applicare alle famiglie in base alle fasce di reddito.
Tram, Passante e Anello ferroviario si faranno ancora attendere come ben sapete, e i tempi sono chiari a tutti.
Quindi bisogna puntare a migliorare l’Amat, che è l’unica che attualmente ci garantisce il trasporto pubblico in città.Coi problemi noti a tutti
Si, Fabrivit, era esattamente quello che volevo dire 😉
ATM di Milano
Area Biglietti: http://www.atm-mi.it/it/ViaggiaConNoi/Biglietti/Pagine/Tipologie.aspx
Nella fattispecie “biglietti urbani”: http://www.atm-mi.it/it/ViaggiaConNoi/Biglietti/Pagine/BigliettiUrbani.aspx
Area abbonamenti: http://www.atm-mi.it/it/ViaggiaConNoi/Abbonamenti/Pagine/Abbonamentiurbani.aspx
Per gli abbonamenti ti fanno fare una tessera elettronica che puoi ricaricare per settimana o per mese. http://www.atm-mi.it/it/ViaggiaConNoi/Abbonamenti/Pagine/Tesseraelettronic.aspx
E i servizi nonostante il traffico BESTIALE funzionano alla grande!!! Mezzi puliti, puntualissimi e obliteratrici funzionanti e di vario tipo (per biglietti normali e per tessere elettroniche).
Ci vuole solo un pò di buona volontà.
E voglio chiarire che qui i biglietti li pagano tutti indistintamente. Poveri, ricchi e extracomunitari perchè tutti ne traggono beneficio e sanno che pagare serve per garantirsi spostamenti veloci e puntuali. Tutto questo comporta anche meno stress giornaliero.
Sono dell’idea che vada aperta solo la porta anteriore, prima per far scendere e poi per far salire e far comprare i biglietti o esporre abbonamento.
Esattamente come funziona nel Regno Unito.
Ditemi dove devo firmare.
Rifacendomi al titotlo… è una provacazione di AMAT. L’idea è molto buona, ma non fattibile, almeno allo stato attuale.
Paghiamo le tasse per tanti servizi sociali che non sfruttiamo giornalmente come ospedali, TV, strade, illuminazione pubblica, ecc. ma quando ci servono sono lì pronte per noi.
Cosa succederebbe con l’AMAT? Il servizio migliorerebbe o rimarrebbe tale e quale? perchè il palermitano paghi deve avere un riscontro… nel momento in cui esso sia costretto a prendere autobus/tram/metro per spostarsi in città che qualità di servizio troverebbe?
Leggevo qualche qualche post fa che l’AMAT è un’azienda in agonia… io che ci ho per un breve periodo come informatico, mi viener da dire che per risollevarsi dovrebbe tagliare sprechi, spese inutili, personale non competente e inutile, risorse inutili… penso che il 50% del budget dell’AMAT venga “BUTTATO” dalla finestra in minchiate colossali e chi vuole lavorare (come in officina per esempio) lavori con attrezzatura del dopoguerra.
Ecco il mio concetto dunque: l’AMAT è un’azienda strutturalmente troppo “all’antica” per una tale innovazione.
bene!
se mi serve l’autobus, allora pago sorridendo la tassa annuale di 50 euro (cioè 4 euro al mese).
La tessera è pero con chip e quando salgo dalla bussola, passo la tessera da un sensore e passo.
Se tu non hai la tessera non entri.
Se sei giovane o anziano a basso reddito (dimostrato con ISEE) allora hai la tessera amat gratis.
Ma se sei pensionato con 1400 euro mensili di pensione paghi i 50 euro all’anno (anche perchè ci sono troppi vecchi a Palermo).
Mi piace, mi piace.
Dove devo andare a pagare i 50 euro della tessera annuale dell’amat ?
calcolo semplice per sapere chi prende l’autobus a Palermo:
11.000.000 euro (vendita biglietti all’anno)
30.137 euro (vendita biglietti al giorno)
30.137 euro : 2 (andata e rit.) = 12.557 utenti circa al girono.
300.000 stima degli utenti che avranno la necessità giornaliera di spostarsi con mezzi (privato o bus), cioè anche meno della metà degli abitanti di Palermo;
quindi:
12.557 utenti che usano il bus giornalmente (dalla vendita biglietti) : 300.000 =
= 4,19% di tutta la popolazione che avrà la necessita di spostarsi giornalmente!
Naturalmente dal dato (4,19 %) sono esclusi i possessori di abbonamento e portoghesi !
Si capisce come la maggior parte preferisce il mezzo privato (auto o ciclomotore).
Interessante….. 😉
aspetta, fatamorgana.. il discorso del basso reddito e dell’ISEE mi piace ben poco. Come tutti sappiamo, in questa città l’economia sommersa rende molti disoccupati di fatto ben più ricchi di chi ha un lavoro, di conseguenza sarebbe un ulteriore schiaffo alla serietà e all’intelligenza degli onesti dare a queste belve pure la possibilità di viaggiare gratis sui mezzi pubblici. 50 euro annui li fa persino un mendicante in una settimana, sarebbe veramente ridicolo esonerare qualcuno da questa tassa. Io propongo semplicemente di offrire per i primi tempi la possibilità di pagarla o meno, giusto per fare entrare nei cervelli l’ottica dell’importanza del trasporto pubblico e per far capire alle persone quanto si potrebbe risparmiare in termini economici e guadagnare in termini di tempo e stress. è un servizio pubblico, e come tale tutti devono pagare: 50 euro all’anno (o addirittura di meno) sono una cifra veramente ridicola, un telefonino di prestazioni medio-basse costa di più.
Secondo me vi siete persi nelle parole. Si parlava di 50 euro l’anno se pagano tutti! Se si utilizza un sistema di tessere annuali che non coinvolga tutti allora il prezzo lievita. Basta che aderisce 1/4 della popolazione e il prezzo diventa 200 euro! E a quel punto a molti non conviene e non lo fa …ergo, finisce a niente.
Allacciandomi a quello che dicevo prima, il fatto di prendere il bus per 2/3 fermate è utilissimo per decongestionare il centro. In quanto la gente finalmente parcheggierebbe anche con una certa distanza dal punto dove deve andare (ora lo fa in doppia fila), tanto sa che poi il primo bus che passa e arriva dove vuole.
Posso comprendere le vostre idee, a tutti piacerebbe pagare poco (e tutti) per avere un servizio migliore, ma bisogna anche essere pratici, e per questo motivo non sono d’accordo.
Il servizio di trasporto pubblico, non è paragonabile a quello sanitario (@IoGomesio), perchè la salute è un diritto inalienabile dell’individuo (lo dico da studente di medicina) e la collettività paga per ricevere tutti LO STESSO SERVIZIO. Stesso ragionamento non si può applicare nel trasporto pubblico…
Il problema non è pagare o non pagare questa “tassa”, ma il fatto che il trasporto pubblico è un SISTEMA A CONSUMO.
Io pago l’elettricità a consumo, l’acqua a consumo, il gas a consumo, pago l’ici in base agli immobili che possiedo, la tarsu sulla quadratura del mio appartamento.
Inoltre, il servizio di trasporto dell’AMAT non è assolutamente UBIQUITARIO. Ecco la differenza fondamentale con gli altri servizi pubblici, la DIFFUSIONE! E’ logico che il centro è per ovvie ragioni più servito, e la periferia meno… E la questione non è aumentare la frequenza delle corse, nè la loro capilarità, perchè il territorio comunale è vasto e complesso, e quindi, introducendo una TASSA (pagata da tutti) per un servizio che NON è UGUALE per tutti, quindi si creerebbe disparità!!
ops!! scusate, la fine è un po’ sgrammaticata per un po’ di cancellature che ho fatto!! spero sia comunque chiaro quello che volevo dire 😛
P.S.
@IoGomesio
rileggendo i commenti precedenti, credo che tu abbia dato invece uno spunto molto interessante…
In pratica, chi vuole pagare il servizio a consumo (perchè usa sporadicamente i mezzi) potrà continuare a farlo, chi vorrà, invece, potrà aderire a questa nuova iniziativa…
Questa mi è sembrata un po’ la tua idea, ed è assolutamente condivisibile se si interpreta come una TARIFFA FORFAITTARIA NON OBBLIGATORIA….
Cioè, intendo dire che l’idea è sì innovativa, ma solo se NON OBBLIGATORIA. La non obbligatorietà è fondamentale, perchè creando una tassa (per definizione pagata da tutti) subentrerebbe la disuguaglianza!!
Spero che abbiate capito il mio contortissimo ragionamento!! 😀
Secondo me non è una tassa, ma un servizio che puoi usare quando e dove vuoi senza limiti…
…50 euro secondo me si recuperano tutti anche in meno di 6 mesi, in quanto finalmente non ci sarebbe quella costrizione di pagare i parcheggiatori abusivi che si piazzano nei punti strategici o nelle zone affollate.
Ma quello che conta è, in fin dei conti, vedere il proprio piccolo e capire se ne hai giovamento. Quanto si risparmia nelle proprie tasche se molti utilizzano il bus? Se molta più gente prende un mezzo pubblico quanto ci guadagna quello che usa solo l’auto e si trova più posti liberi per parcheggiare e traffico in meno sulle strade? (quindi meno consumo di benzina)…
A quanto mi sembra di capire da quanto detto da molti, c’è la convinzione che la gente a Palermo non usa l’autobus perché deve pagare il biglietto e se invece gli si offrisse il servizio pagando una tassa forfettaria annuale (che NON significa gratis) tanti inizierebbero a usare il mezzo pubblico. Bene, personalmente credo che questa ipotesi di partenza sia molto lontana da quella che è la realtà. Certo, se si adottasse questo sistema sicuramente ci sarebbe un incremento dei passeggeri, ma non tale da rivoluzionare la mobilità cittadina e certamente non tale da decongestionare la città dal traffico auto. Il palermitano si muove in auto perché è lagnuso, perché non vuole fare 10m a piedi, perché vuole posteggiare dentro il negozio. Non è una questione di biglietti! Chi ha una certa mentalità continuerà a comportarsi nello stesso modo. Il sistema sarebbe destinato a un sicuro fallimento. IMHO.
Detto ciò, considero poi inefficace la soluzione anche dal punto di vista aziendale. Creare questa tassa significherebbe dire: bene, abbiamo i soldi assicurati ogni anno. Quindi a che pro impegnarsi per offrire un servizio migliore?
Se l’impegno è blando già adesso che avrebbero tutto l’interesse a migliorare il servizio visto che più gente usa il mezzo pubblico più incassano, figuratevi con quel sistema! In un mondo ideale potrebbe funzionare, in quello reale, a Palermo, no. Bisogna essere pragmatici, non sognare soluzioni belle, ma impossibili. E non venitemi a dire che sono disfattista.
Secondo me bisogna liberalizzare il settore. Con criterio e non per finta.
Che resti il servizio pubblico, ma si consenta a privati di entrare nel settore. E’ la concorrenza (vera) l’unico modo per offrire un servizio migliore per i cittadini.
Si faccia un bando che affidi a privati il servizio di trasporto pubblico in determinate zone, con la condizione per esempio che se una società vuole gestire una zona ad alta remuneratività come il centro, deve contemporaneamente impegnarsi a coprire in modo efficiente anche una zona periferica. Si ponga la condizione che la concessione del servizio verrà valutata a cadenza quinquennale (giusto per fare un esempio) e se il servizio offerto è scadente o comunque molto inferiore a quanto preventivato (in base alla soddisfazione degli utenti, non certo in base ad analisi “interne”), si revochi la licenza.
Si coinvolgano più soggetti, suddividendo la città in settori diversi ognuno affidato a soggetti diversi. Il tutto continuando anche a mantenere il servizio AMAT (che in realtà, lo ricordo, dovrebbe essere ormai una società privata!).
Partiamo dal costo attuale dell’abbonamento: oltre 500 euro l’anno (abbonamento lavoratori per l’intera linea); cifra piuttosto “esosa” e, assai probabilmente, non competitiva con le spese di carburante di un ciclomotore o di un’efficiente automobile diesel, metano o gpl (l’ipotesi vale se si considerano 4 spostamenti giornalieri complessivamente, di una quarantina di chilometri). Le considerazioni relative al costo “grezzo” del servizio non possono, però, essere slegate dall’efficienza del servizio medesimo.
Mettiamo pure – in astratto – che esso fosse gratuito, ma se non mi assicura tempi ragionevolmente certi a che serve? Chi ha qualche capello bianco ricorderà le tratte lunghissime degli autobus (ad esempio, la linea 10 copriva da Belmonte Chiavelli alla Tonnara Florio); poi si decise di “sdoppiare” le linee e di istituire i “nodi” (capolinea) sparsi un po’ per tutta la città: idea buona se hai un parco macchine adeguato, pessima se è lo stesso numero di mezzi che deve assicurare il servizio e che, per forza di cose, penalizzerà la “capillarità” dei percorsi e le periferie.
L’idea della tassa – seppur minima – non mi convince; è notorio che per i “servizi a rete” (si veda, ad esempio, l’Amap) esiste una percentuale di evasione/elusione non indifferente. A me parrebbe più logico combinare due aspetti per rendere “appetibile” il trasporto pubblico urbano: abbonamenti “convenienti” (mi riferisco agli abbonamenti per i lavoratori, per gli altri, a “costo politico”, andrebbe fatto un altro, lungo ragionamento) che non superino i 300 euro l’anno e corsie preferenziali e cordoli “a tignité” (cosicché chi sceglie l’autobus non solo non ha lo stress della guida, ma non fa l’intero percorso “in prima e seconda” e sa, più o meno, quanto impiegherà per arrivare “alla meta”).
Notazione personale: avevo l’abbonamento sino a due anni fa (prima del “raddoppio” per intenderci) e, visto che, tutto sommato, abito in una zona relativamente ben servita – l’asse di Via Dante – trovavo comodissimo non prendere la macchina (evitando i connessi problemi di posteggio). Attualmente ho deciso di non subire la “vessazione” di oltre 500 euro l’anno e sino a mezz’ora di “cammino” preferisco andare a piedi; naturalmente quando il tempo è pessimo o devo raggiungere le estreme periferie cittadine uso l’automobile (anche la costruenda “parametropolitana” e i tram non risolveranno radicalmente il problema della “capillarità”).
il servizio di trasporto pubblico,
come quello dei rifiuti,
come quello della gestione dell’acqua
e come quello del gas
anche a Palermo verranno liberalizzati.
Cioè,
c’è una legge che in poche parole impone ai comuni di sganciare (vendere) le ex municipalizzate (AMG, AMIA, AMAT e AMAP nel caso di Palermo).
Già l’AMG è stata venduta all’Edison per l’80%.
E stessa sorte di vendita toccherà alle altre cosiddette SpA ex municipalizzate (?).
E allora lì voglio vedere come se la cavera’ tutto questo bacino di voti elettorali (cioè esserei umani dipendenti delle ex municipalzzate) che ad oggi ha potuto beneficiare di stipendi, con uno scarso sistema di monitoraggio delle prestazioni effettuate.
Non vedo l’ora che queste ex Municipalizzate, ancora oggi ancorate ai contratti di servizio con il comune (per i quali ricevono fondi annualmente), vengano sganciate dal comune di palermo.
A quel punto il comune dovrà fare bandi pubblici a livello europeo per la fornitura dei servizi connessi a igiene ambientale, trasporto pubblico, e gestione acqua (fino a quando la faranno rimanere pubblica, naturalmente).
A quel punto a Palermo assisteremo ad un cambiamento.
L’idea di privatizzare come l’idea della tassa sul trasporto pubblico sono entrambe risolutive secondo me, io penso che la prima potrebbe essere applicata unicamente al trasporto su gomma mentre la seconda potrebbe riguardare il resto dei trasporti pubblici (tram, metro). La tassa sui trasporti però secondo me incentiverebbe di più i cittadini a muoversi senza automobili (con l’apporto di ordinanze per limitare il traffico) e secondo me la città senza macchine è la città del futuro, viste le tendenze dei governi verso le riduzioni di gas serra. Direi che l’idea del trasporto pubblico liberalizzato migliorerebbe l’efficienza, ma la tassa sul trasporto pubblico può essere l’inizio di una tendenza di Palermo verso uno sviluppo sostenibile.
Sfatiamo il mito che Palermo non abbia un numero sufficiente di mezzi pubblici. E’ l’efficienza che manca.
Per fare un esempio, in proporzione il sistema d’autobus palermitano ha più o meno lo stesso numero di vetture di quello londinese e lo stesso numero di corse per abitante!!!
Con una piccola differenza, a Palermo circa la metà dei mezzi resta in deposito per i motivi più disparati (riparazioni, assicurazioni scadute e chi più ne ha più ne metta).
Riguardo ai costi: se il servizio fosse molto efficiente, un abbonamento annuale sui 300 euro sarebbe più che adeguato (meno di un euro al giorno).
Il confronto con l’auto non lo si può fare solo in termini di spesa per la benzina. L’auto prima bisogna comprarla, poi bisogna mantenerla (assicurazione, revisione, piccole riparazione, controlli periodici, bollino blu) e infine la benzina e, non scordiamolo, parcheggi. Il mezzo pubblico è sempre più conveniente dal punto di vista economico!
civispanormitanus, la tua frase “secondo me la città senza macchine è la città del futuro” non è corretta perchè La città del futuro è quella senza auto INQUINANTI, non senza auto tout court! Ancora molti non si sono messi in testa che è imminente (qualche anno) l’arrivo delle auto elettriche o ibride che hanno inquinamento zero! Bisogna metterselo in testa che quelle auto non possono essere vietate! Io la città la vedo benissimo con tali auto ecologiche circolanti!
E chi l’ha detto che non si potrà chiudere il centro storico a qualunque tipo di veicolo, inquinante o meno?
Un’isola pedonale non è preclusa solo ai mezzi inquinanti.
E non vengono istituite soltanto per combattere l’inquinamento, ma anche perché è giusto che determinate zone siano fruibili solamente a piedi.
Nessuno vieta al comune di redigere un’ordinanza che vieti l’accesso a chiunque. Sono d’accordo, il futuro nei centri cittadini dev’essere senz’auto.
mentre noi litighiamo su chi ha ragione, c’è chi si fa i suoi affari…
http://palermo.repubblica.it/dettaglio/le-mani-di-gianni-nicchi-sui-lavori-del-tram-il-prefetto-ha-segnalato-tre-imprese-sospette/1800273
@monte pellegrino: non ha importanza se l’auto emette o no inquinamento.
è l’idea di trasporto privato – individuale che è sbagliata, se anche l’energia necessaria al movimento delle auto elettriche fosse prodotta da fonti rinnovabili sarebbe insostenibile, perchè il problema è a monte ovvero l’inefficienza (da un punto di vista energetico) del trasporto privato – individuale rispetto al trasporto pubblico.
l’uso di mezzi privati va scoraggiato in ogni modo possibile (unica eccezione la bicicletta).
ricorda inoltre che con le auto elettriche non si risolve il problema del traffico, senza provvedimenti come una congestion tax ti ritroveresti bloccato per ore al giorno nel traffico nella tua auto (elettrica).
c’è poi un problema di uso di spazi pubblici, le auto elettriche occupano lo stesso spazio delle auto normali ed il proprietario deve quindi pagare il parcheggio in luogo pubblico (striscie blu) come qualsiasi automobilista.
auto elettriche non vuol dire niente limitazioni alla circolazione!
Salve a tutti gli utenti………ci tengo a precisare che mi sono registrato proprio oggi per dare riscontro e una mia opinione su questa provocazione.
Secondo me, giustamente, parlare di 50 euro a persona,significa farsi chiudere giustamente la porta in faccia da parte di tutti i cittadini palermitani.Perchè come risultante anche qui, molti che non la utilizzano non comprenderebbero il prezzo da pagare per un servizio del genere. Però come riferito da un’altro utente in una e-mail precedente, a palermo i cittadini sono circa 800 mila…se non addirittura di più, per cui i 5 mila euro divisi per tutti, sarebbero circa 7; euro che moltiplicati per famiglia da un massimo in media di 5 componenti, diventerebbero massimo 35 euro…che credo siano molto più allettanti di 50 euro per 100 persone. Inoltre considerando la mole di turisti nei periodi di alta stagione, con un prezzo di circa 1,50 per ora, sicuramente i fondi a disposizione aumenterebbero!!!! Altresì credo che tale iniziativa porrebbe palermo in un piedistallo molto più valido rispetto a quello in cui siamo. Perchè parliamoci seriamente…….noi siamo quel tipo di popolo che se andiamo in giro per l’italia non buttiamo cartacce e aspettiamo il semaforo verde per passare, così come amiamo passeggiare al centro delle città in isole pedonali, ma che nella ns. città bella e ricca di cultura e monumenti amiamo passare con il rosso, buttare la carta e altro a terra ed avere il parcheggio se possibile direttamente davanti la porta di casa. La mia, logicamente è un commento che non fà di tutta un’erba un fascio, ma che prende in considerazione la maggior parte dei palermitani….perchè diciamolo……non siamo persone sempre civili……questo proposta…se andasse in porto, darebbe sicuramente torto al mio discorso ( e credetemi….ne sarei fiero, e sarei contento di sentirmi dire che ho sbagliato ) inoltre farebbe funzionare sicuramente quel servizio penoso che abbiamo, come l’amat, che un pò tanto per una gestione amministrativa sbagliata ( come tante cose in sicilia) e un pò, per colpa di tutti quelli che spesso usano la corsia preferenziale per arrivare prima o amano posteggiare in 4° fila ( vedi corso tukory, corso calatafimi, corso finocchiaro aprile….vedi tutta palermo) che sicuramente rendono realiste e veritiere le lamentele come….”ma quanto ca..o arriva sto bus????”. Spero di essere stato chiaro e di non esser stato troppo prolisso, se qualcuno si ritiene offeso da alcune affermazioni da me esposte, chiede scusa perchè non era mia intenzione. Credo solamente che come popolazione e come storia siamo un popolo ( che come tanti di noi dicono sempre quando si parla di lavoro e di Sicilia ) ” putissimu campari, travaghiannu pi 9 misi all’annu minimu e pù riestu grattarini a panza”. Grazie a tutti per lo spazio concesso.
Vi chiedo scusa per alcune coniugazioni maschili che dovevano essere femminili e viceversa e per qualche altro increscioso orrore ^_^. Ma tutto ciò che ho detto era uno sfogo proveniente dal cuore. Grazie ancora
A me sembra, francamente, una fesseria… giustificare il tutto per via dei costi di gestioni del biglietto… avanti… piuttosto parliamo del servizio scadente offerto che non incentiva l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Vogliono ridurre il costo per via del biglietto? Una politica volta anche al riciclo? Orbene… in una cittadina come Oporto in Portogallo tale problema è stato superato con un biglietto che si chiama “Andante”, principalmente in due versioni: una azzurra e una oro. Il primo è un banalissimo biglietto cartaceo con un chip interno che è possibile ricaricare (e quindi riutilizzarlo) per un numero di corse definito (con validità a tempo) e si può anche specificare la zona. Se si compra il biglietto, il costo è maggiorato, se si ricarica aggiungendo le corse, si paga abbastanza meno (e questo non sfuggirà agli utenti che ci penseranno due volte a buttare via il biglietto). L’Andante azzurro non si oblitera, ma si appoggia a un lettore che scala la corsa o ti ricorda quanto tempo ti rimarrà valido il titolo di viaggio “obliterato” precedentemente. La versione oro è una tessera (rigida) per abbonamenti con lo stesso principio. Sistema che funziona perfettamente, sperimentato con successo. Senza costringere a una tassa iniqua per prendere ulteriori contributi di cui non necessitano visto il servizio (pessimo) che mi hanno offerto per ben 10 anni…
[…] locali. Tutto questo a noi ovviamente conviene. Prendendo spunto dall’articolo in merito alla provocazione da parte di Amat, è come se i cittadini, attraverso le loro tasse, contribuissero a mantenere bassi i prezzi dei […]