Dell’isola pedonale (in via di istituzione) di San Francesco Saverio è rimasta una palla, metafora di una promessa mancata (o di una cattiva organizzazione). Le altre palle sono in giro…due in particolare a mulinello qui sotto l’ombelico…
(foto by La Wallara)
Ulteriore riprova del fatto che le cose fatte in maniera superficiale fanno tutte la stessa fine.
Lo si sapeva PRIMA dell’inizio dei lavori, eppure si è lasciato tutto lì pronto ad essere vandalizzato e rimosso, così come poi è avvenuto.
Complimenti ai panormosauri e all’amministrazione.
ragazzi a palermo abbiamo un esempio lampante di come debbano essere fatte le pedonalizzazioni! via principe di belmonte: pavimentazione rialzata e niente asfalto! delle cagate di palle di cemento o delle brutte e tristi fioriere non significano niente! mettiamocelo in testa
@MiguelOrlando
non dobbiamo mettercelo in testa noi, ma l’amministrazione.
Calcola che mettere due fioriere e quattro palle ha un costo, “smarunare” l’intero marciapiede, piastrellare etc. etc. ne ha un altro.
Comunque a San Saverio è previsto l’allungamento del marciapiede sino alla scalinata della chiesa, eliminando di fatto quella piccola via sulla sinistra che si vede in foto.
poi posso dire una cosa senza che nessuno si offende? mi chiedo: ma che senso ha pedonalizzare la piazza nell’immagine? io non ci andrei mai. . .o meglio non c’è un fico secco da fare li: ci sono pub? musei? aule studio? assolutamente no. c’è soltanto un confusionario, vergognoso e illegale mercatino dello schifo a pochi metri di distanza. vedrete che se le pedonalizzazioni verranno fatte con criterio la gente le capirà e le accetterà, come è avvenuto x via principe di belmonte.
Non sono d’accordo. Ogni piazza, ogni scorcio ha il suo fascino. Magari tu non vivrai li, ma per i residenti di questo quartiere, ritrovarsi in uno spazio interamente pedonalizzato, con panchine e fiori, è sicuramente qualcosa di diverso.
Non solo, la presenza della chiesa implica che quantomeno le domeniche, a termine della funzione, ci si possa ritrovare nel piazzale antistante a chiaccherare, così come avviene nel 99% dei casi.
Li vicino c’è un bar, un panificio e qualche negozietto, insomma non è proprio morto come sostieni a mio avviso.
Nei quartieri più popolari inoltre, la vita “su strada” è molto più accentuata rispetto agli altri quartieri.
@miguel orlando, credimi ogni angolo della città, per il solo fatto che esiste, ha il diritto di essere preso in considerazione e studiato per poter essere valorizzato.
Secondo me invece ci troviamo in un angolo della vecchia Palermo, all’Alberghiera, che potrebbe diventare davvero una parte nuova ed affascinante del centro storico e questo per due motivi fondamentali, ci si trova in un contesto che non presenta delle particolari emergenze architettoniche che ad esempio caratterizzano la via Alloro, ma siamo allo stesso tempo in un contesto che per il degrado e l’abbandono di molti degli immobili, potrebbero dare la possibilità di fare delle nuove opere o delineare degli spazi che darebbero respiro a tutto il quartiere.
Non scordiamoci che siamo a ridosso di Ballaro’ con tutto quello che comporta il vecchio ma vivente e pulsante mercato.
Se noti bene non solo lo spazio davanti la chiesa vale sia solo per il fatto che libera la facciata della chiesa di san S.Francesco Saverio, ma non dimentichiamoci che al complesso è attaccato un importante dormitorio studentesco, che potrebbe ulteriormente ingrandirsi offrendo quei posti di cui tanto l’ateneo ha bisogno senza per questo abbandonare necessariamente la città.
Io sono dell’opinione che i dormitori dentro la città, offrano una importante potenziale offerta.
Pensa ed immagina cosa significherebbe potere realizzare una serie di piazze minerali, così le chiamano in urbanistica i prof francesi, o di scuola francofona, degli spazi che possano metter in comunicazione tutti quei luoghi intorno al complesso di San Saverio. Il vecchio cine teatro, che potrebbe essere sfruttato a tal scopo come luogo universitario, l’area del vecchio cinema sul Corso Tukory, e gli spazi dei locali tecnici dell’ospedale dei bambini, che al momento offrono alla vista solo delle cisterne metalliche.
Se a questo si immagina la demolizione e la ricostruzione di quegli immobili fatiscenti sulla via Giovanni Grasso, via Trapetazzo, via Rosselli, Via dell’Albergheria, vicolo del martello… (proprio perché, come dicevo prima non costituiscono nessuna emergenza architettonica di rilievo), guarda su google per capire il mio pensiero, mantenendo solo la memoria della trama urbana e trasformando le architetture utilizzando nuovi stili che possano permettere la realizzazione di nuove residenze studentesche essenzialmente. Credo che l’apporto in questa zona della città di servizi del genere, non possa che portare successivo sviluppo economico e commerciale legato alla presenza degli studenti. Palermo ha un grosso ateneo sono circa 50000 studenti, ma a differenza delle altre città universitarie, sembra non accorgersi di questo flusso e e di questa presenza. Vedi Bologna, Urbino, Modena la piccola Camerino, sono città che vivono di Università.
miguel spero di averti dato una idea di cosa significherebbe intervenire in questo angolo di città
Come volevasi dimostrare, come avevo scritto decine di volte in questo blog, le pedonalizzazioni precarie e “azzizzate” come quelle proposte dal Sindaco Ollando erano tutte una farsa.
Non esiste progettualità, non esiste ancora l’idea di cosa vuol dire pedonalizzare.
Fallisce tutto perché è’ gente incapace. Nel mondo sono i cittadini a invocare le pedonalizzazioni, commercianti in prima fila.
Non cambierà mai nulla. Orlando, u papà, e’ l’ennesima tragedia che Palermo dovrà subire…
sembra che quella viuzza andasse riaperta in quanto a servizio del mercato. non capisco la pedonalizzazione di un marciapiede. esso è per definizione area pedonale. allora che ci fa quella macchina posteggiata? bisogna insegnargli tutto, al PAnormoSauro