Addirittura adesso al centro della strada! Ancora più audaci. Ma questo significa che qualcuno, spero durante la notte, ha avuto tutto il tempo di scaricare al centro della strada e dare fuoco? E nessuno, ovviamente, ha visto nulla…
Io sono palermitano d’adozione, ma non c’è palermitano con cui io abbia parlato che nn ne vada fiero… Tutti orgogliosi nel descrivermi e raccontarmi questa tradizione.
E’ la dimostrazione che la città è lasciata alla deriva, chi deve controllare il territorio non esiste.
Ed ancora andiamo discutendo su chi votare.
Sicuramente non a chi ha reso la città invivibile in questi anni e si ricandida senza alcun pudore.
Anche a me piace, infatti non condivido il tono dell’articolo, non ha senso ironizzare sulla civilta di una città in merito ad una tradizione antichissima, anche se un po’ pericolosa. Ormai sono anni che nella mia zona (borgo Vecchio) non viene più fatta, chiamate ai vigili, cavi elettrici che si bruciavano, insomma, troppi danni. Ma devo dire che sotto sotto mi spiace non vedere più quella catasta di legname in fiamme. La gente accorreva in massa, la cosa era molto sentita a livello popolare. Io sono per la tutela delle tradizioni, ma le vampe dovrebbero essere fatte senz’altro in posti aperti, non negli incroci in mezzo ai palazzi.
Trovo semmai scandaloso che nessuno abbia ripulito la strada dopo la vampa. Anche in merito alle tradizioni dovrebbe esserci coordinazione. Cioè, si sa che la sera di San Giuseppe avviene questo in città? bene, bisogna vedere dove, così da mandare il giorno dopo delle squadre per ripulire tutto.
Inciviltà sono i mercatini rionali che lasciano tonnellate di rifiuti, inciviltà sono i grezzoni che vanno ad arrostire alla Favorita lasciando una distesa di rifiuti, inciviltà è imbrattare i monumenti, lasciare l’auto in doppia fila, pagare i posteggiatori abusivi, non le tradizioni popolari.
se è per questo prima, era uso sculacciare o prendere a cinghiate i bambini che si comportavano male. Poi si è capito che recava danno ai bambini stessi e questa tradizione è andata persa.
Non scherziamo con le cose serie. Un incendio doloso di legni trattati con ogni tipi di colla, solvente o vernicie in un quartiere abitato a due passi da uto e balconi è un crimine e basta.
Volete le tradizioni? Mangiatevi il pane con la milza, che non fa male a nessuno.
D’accordo con la tradizione ma qui si sta esagerando…conosco bene la strada e non è per niente cosi grande da “ospitare” una vampa! Qui si è messo in pericolo la vita delle persone. Si possono fare in piazze aperte ma non ad un incrocio stradale! E poi in un certo senso capisco gli addetti ai lavori, perchè dovrebbero ripulire una strada sporcata da persone ineducate?Questa secondo me è la punizione più giusta, voi sporcate e voi vi tenete lo sporco, cosi si tolgono il vizio! Capisco che è una strada trafficata, ma cosi si permette a tutti di fare ciò che si vuole, “tanto poi puliscono”!
Non riesco a capire perché non si possa mai avere misura nei commenti. E non mi piace l’ntroduzione dell’articolo, che vorrebbe lasciar intendere che l’incrocio è stato utilizzato come semplice discarica. Cosa non vera in questo caso. E aggiungo:
1) quella delle vampe, come giustamente detto in più post, è una tradizione antica, e come tale spero continui a sopravvivere. Assolutamente contrario a chi le taccia come elementi di inciviltà o da eliminare;
2) essendo però un’usanza potenzialmente pericolosa, vista la possibilità che si generino dei veri e propri incendi, in ogni quartiere andrebbero individuate delle aree apposite dove permettere le vampe e vigilare sulle stesse (la vigilanza già si fa, visto che la notte di San Giuseppe diverse squadre dei VVFF erano all’erta pronte a intervenire. Non è stato necessario). D’accordo anche che non si brucino materiali dannosi per la salute, anche se mi rendo conto che i controlli in questo caso sono quasi impossibili;
3) ci vuole coordinazione con l’AMIA, che la notte stessa deve ripulire le aree interessate.
@huge
quindi si deve redigere un PVSG “Piano Vampa di San Giuseppe”, nel quale individiare i luoghi in ogni quartiere dove allestire il tutto. Lo si deve trasmettere all’amia ed ai vigili del fuoco, poi lo si deve far conoscere alla popolazione locale (i ragazzini), con cartelli e mail, o facebook ed i vigili urbani dovrebbero fare rispettare il divieto nei luoghi non preposti, mentre l’ASL dovrebbe fare una cernita dei legni che non contengono sostanze cancerogene.
Per fare le cose in regola si dovrebbe creare una deroga all’articolo del codice penale (art. 423 credo), solo per il 19 marzo e solo per le aree individuate dal PVSG.
Ma che razza di tradizione sarebbe questa? Pur vivendo a Palermo è la prima volta che ne sento parlare! Sono francamente sconvolto all’idea che in piena città si possano accatastare oggetti e bruciarli ma è ancora più sorprendente che se ne possa andare fieri.. boh, c’è gente parecchio strana in giro.
@vendetta, sì, hai ragione, credo sarebbe più corretto arrestarli tutti e condannarli all’ergastolo. Simili atrocità sono inammissibili. Mio Dio, le Vampe di San Giuseppe, neanche nel Burundi, con tutto il rispetto.
si, li vedo i falò il giorno dopo , cumuli di cenere e bottiglie ovunque tra la gente che si prende il sole. Anche lì c’è da rivedere la situazione.
Io abito vicino via lincoln e so solo che il 19 sera non potevo aprire una sola finestra perchè mi stavo intossicando. Mia madre, domenica camminava in fila a passo d’uomo in auto vicino la kalsa, perchè i ragazzini camminavano in mezzo la strada per portare porte e legni vecchi verso il luogo che avevano scelto, giunta alla piazza ha visto che si stavano sciarriando col posteggiatore perchè volevano sgomberata la piazza dalle auto (unica nota positiva: i posteggiatori presi a parulazze da dei ragazzini).
Se ti pare normale, mi arrendo alla tradizione.
In effetti “vista” dall’esterno sembra una bella tradizione, però mi pare assurdo che si possa fare una cosa simile in qualunque posto!
magari si potrebbe fare che ogni quartiere abbia il suo posto predisposto e la gente porti le cose tutte in un unico punto….magari una quindicina di punti in tutta la città e delle persone addette al controllo dei materiali bruciati! (non vedo altra soluzione)
Sul discorso dei falò mi sembra assurdo condannarli perchè poi la gente sporca! (in tutto il Palermitano mancano cassonetti e sacchi per la spazzatura nelle spiagge. ciò non giustifica chi sporca, ma certamente le amministrazioni dovrebbero mettere dei cestini ogni 10 metri, che siano capienti, come avviene in tutto il resto d’Italia!)
Chi non conosce le origini secolari di questa tradizione religiosa, che come fa notare rablin ha origini pagane, eviti di commentare, ci fa più figura. Huge ti quoto in ogni parola.
@Vendetta
il fatto che tutto sia gestito male, non vuol dire che la tradizione sia da aliminare, basterebbe solo organizzazione e controllo. Il paragone di una tradizione secolare, con le cinghiate date ai bambini è assolutamente non calzante a fuori luogo.
Ragazzi, le tradizioni non sono intoccabili solo perchè esistono da tanto tempo. Sono dei comportamenti che si sono ripetuti per secoli, fino a diventare “tradizione”
Non vi piacciono le conghiate? prendiamo la mattanza o la “Semana Santa” o la corrida spagnola o altre 10 cose tipiche.
Dobbiamo dicriminare quelle innoque da quelle potenzialmente dannose e pericolose.
Ci sono 1000 tradizioni che fa piacere vedere a Palermo il festino (a parte la munnizza dei giorni dopo), i cibi riccorrenti delle feste, i mercati tipici (anche se alcuno stanno muorendo), le sagre, i pupi, ecc..
Se dobbiamo portarci dietro anche tutti i comportamenti scorretti del passato, questa città rimarrà tale e quale com’è ora solo che avremo in tasca iphone 10.
Non intervengo più.
Anche a Valencia esiste una tradizione praticamente uguale alla vampa di S.Giuseppe,dove anche li si fanno dei falò in citta,con la differenza che li ètutto sottocontrollo e regolamentato ed in piu è una festa che dura 2 settimane che attira migliagli di turisti da tutta la spagna ed il suo culmine è il 19 marzo con le vampe (fallas) http://it.wikipedia.org/wiki/Las_Fallas
Le vampe di S.Giuseppe sono una delle tradizioni piu belle che io ricordi.
Mi dispiace di non vederne una da circa due anni, ricordo che davanti una vampa, tutti si fermano a guardare come se tornassero bambini ed a tutti piace assistervi.
Una cosa c’è da dire, le tradizioni vano adeguate ai tempi vissuti, purtroppo adesso per strada ci sono molte piu automobili, molti piu cavi elettrici che passano qua e la, da questo punto di vista la città è diventata più “stretta”.
Basterebbe semplicemente come dice giustamente Huge avere un pò di coordinazione e controllo, per evitare delle spiacevoli conseguenze, e non ci vuole neanche molto.
Per una tradizione cosi sentita in città credo che sia uno sforzo accettabile da parte di tutti.
Mantenere e sostenere (sì, sostenere, perché evento in grado di attirare turismo) le vampe come tradizione popolare (e quindi parte integrante dell’anima e della storia di questa città), può andare tranquillamente di pari passo con il mantenimento della sicurezza. Se solo l’amministrazione si prendesse la briga di regolamentare opportunamente il tutto, come avviene in centinaia di altri posti al mondo.
Che dire della festa di San Firmino a Pamplona, giusto per fare il primo esempio che mi viene in mente di tradizione popolare non certo famosa per sicurezza? Secondo il criterio di molti qui, gli spagnoli avrebbero dovuto abolirla e vietarla da decenni. Non credo ci pensino proprio, e se non per amore della tradizione, per il volume di affari che certamente genera.
Qualsiasi tradizione popolare, se ben gestita, può essere sfruttata a vantaggio dell’immagine della città, mantenendone al contempo viva la storia.
Visto il tipo d’articolo, mi piacerebbe conoscere il parere di MobPA al riguardo.
no ragazzi! state commentando una cosa che non avete capito! d’altronde l’articolo non si lascia bene interpretare, io quella strada la conosco molto bene, quello che non viene spiegato nell’articolo (ma piuttosto lasciato alla personale considerazione di chi commenta) è che nei giorni dopo la tradizionale “vampa”, (e credo tutt’ora) sebbene la strada non sia così grande da porterla ospitare, nessuno ha fatto nulla per togliere i legni carbonizzati, anzi, da come si vede dalle foto sta diventando UNA VERA E PROPRIA DISCARICA di mobili da vecchi, è qui la “tradizione” viene usata come scusante dell’inciviltà…e questo non è tollerabile
@salvu85, ovviamente totale condanna per tutti gli animali che hanno ben pensato d’aver trovato una nuova discarica a portata di mano. Comportamente che nulla ha a che fare col discorso tradizione e che dimostra solo quanti incivili abitano questa città. E allo stesso tempo dimostra come quest’amministrazione non sia in grado di gestire il proprio territorio neanche nelle situazioni più elementari.
I resti della vampa sarebbero dovuti sparire la notte stessa.
I soliti commenti ignoranti. Non è affatto uno spettacolo da zulù. E’ una tradizione e va rispettata e tramandata. Per non fare la fine di tutti quei popoli che di tradizioni non ne hanno più e festeggiano la notte di Halloween da McDonald’s. Semmai bisogna dire che l’amministrazione di una città che da centinaia d’anni perpetua questa tradizione dovrebbe essere pronta a predisporre spazi adatti o quantomeno un furgone dei vigili del fuoco disponibile ed una troupe di netturbini (che noi strapaghiamo con la tarsu) pronta a rimettere in sesto la strada.
Tutti hanno ragione e tutti torto, perché ciascuno è portatore di una visione parziale.
Matteo o. e Bowman: la festa di San Giuseppe nasce come festa pagana di cui il cristianesimo, come in tutte le altre occasioni, si è appropriata: si bruciavano le sterpaglie e le cose vecchie perchè stava arrivando la primavera e con essa la rinascita della Madre Terra, il fuoco, si sa, deposita sostanze nutrienti che fecondano il terreno e lo liberano dalle erbacce che sono cresciute nell’inverno (è la stessa cosa che si fa dopo la raccolta del grano, quando si bruciano le restucce).
E’, ovviamente, una festa di campagna, ma Palermo è una città.
Mi sembra ovvio che in strada non si debbano fare, tradizione o meno. Piuttosto si individuino zone aperte dove fare il gran falò (come si fa in occasione della befana in piazza castelnuovo) il tutto circondato dai vigili del fuoco in modo da fare ciò in tutta sicurezza, come un lungomare, la piazza citata o il sagrato di una chiesa dopo aver fatto magari una messa per i fedeli! Per fare questo occorrerebbe la partecipazione della curia che si organizzasse con il Comune e che condannasse gli illeciti, cioè l’accensione di fiamme pericolose, perchè, come ha giustamente detto vendetta, è un reato proprio art.423c.p..
Se la munnizza (perchè non sono esattamente ramoscelli d’ulivo quelli carbonizzati, ma piuttosto rifiuti, come mobili vecchi, quindi trattati, o qualsiasi altra cosa di scarto) è rimasta ancora lì credo di aver individiuato ben due ragioni:
1) In questi giorni assistiamo allo sciopero dei lavoratori dell’AMIA
2) Si tratta di roba bruciata come tale non più semplice munnizza, ma rifiuto speciale. Un po’ come quando i deficienti bruciano i sacchetti dell’immondizia pensando di risolvere il problema e che così l’AMIA si premuri di portare via l’ingombro (ma si può più credere nella loro buona fede, ammesso che lo si sia mai fatto?): bisogna affittare la pala meccanica, il camion che la trasporti in loco e un camion che scarichi il materiale nella sua destinazione finale.
In ultimo, i residenti stanno ovviamente approfittando del ritardo fisiologico, in aggiunta a quello patologico, per trasformare un ulteriore angolo della LORO CITTA’ in discarica, contenti loro… Io proprio non li capsico…
c’é modo e modo di mantenere le tradizioni! Io abito vicino alla zona fotografata e vi assicuro che vedere porte e vecchi mobili bruciati ed ancora oggi in mezzo la strada, non è un bel colpo di vista. Una vampa è una tradizione, questo è solo un falò di munnizza.
Spero che le tradizioni palermitane non prevedano roghi di macchine o case.
La “vampa” è un’antichissima tradizione palermitana che sopravvive ancor oggi in alcuni quartieri popolari. Chi è preposto a “civilizzare” dov’è?
Addirittura adesso al centro della strada! Ancora più audaci. Ma questo significa che qualcuno, spero durante la notte, ha avuto tutto il tempo di scaricare al centro della strada e dare fuoco? E nessuno, ovviamente, ha visto nulla…
Ahhuhhuahhuhuaha.
Quando tornerò mi sentirò disorientato, ma mi farò anche quattro risate nel vedere certe cose che nemmeno quì a Zafferana vedo.
la vampa è una tradizione, per me non va assolutamente distrutta.
scusate ma io non ne so nulla….cos’è questa cosa? qualcuno mi potrebbe spiegare?
grazie
Io sono palermitano d’adozione, ma non c’è palermitano con cui io abbia parlato che nn ne vada fiero… Tutti orgogliosi nel descrivermi e raccontarmi questa tradizione.
E’ la dimostrazione che la città è lasciata alla deriva, chi deve controllare il territorio non esiste.
Ed ancora andiamo discutendo su chi votare.
Sicuramente non a chi ha reso la città invivibile in questi anni e si ricandida senza alcun pudore.
Anche a me piace, infatti non condivido il tono dell’articolo, non ha senso ironizzare sulla civilta di una città in merito ad una tradizione antichissima, anche se un po’ pericolosa. Ormai sono anni che nella mia zona (borgo Vecchio) non viene più fatta, chiamate ai vigili, cavi elettrici che si bruciavano, insomma, troppi danni. Ma devo dire che sotto sotto mi spiace non vedere più quella catasta di legname in fiamme. La gente accorreva in massa, la cosa era molto sentita a livello popolare. Io sono per la tutela delle tradizioni, ma le vampe dovrebbero essere fatte senz’altro in posti aperti, non negli incroci in mezzo ai palazzi.
Trovo semmai scandaloso che nessuno abbia ripulito la strada dopo la vampa. Anche in merito alle tradizioni dovrebbe esserci coordinazione. Cioè, si sa che la sera di San Giuseppe avviene questo in città? bene, bisogna vedere dove, così da mandare il giorno dopo delle squadre per ripulire tutto.
Inciviltà sono i mercatini rionali che lasciano tonnellate di rifiuti, inciviltà sono i grezzoni che vanno ad arrostire alla Favorita lasciando una distesa di rifiuti, inciviltà è imbrattare i monumenti, lasciare l’auto in doppia fila, pagare i posteggiatori abusivi, non le tradizioni popolari.
se è per questo prima, era uso sculacciare o prendere a cinghiate i bambini che si comportavano male. Poi si è capito che recava danno ai bambini stessi e questa tradizione è andata persa.
Non scherziamo con le cose serie. Un incendio doloso di legni trattati con ogni tipi di colla, solvente o vernicie in un quartiere abitato a due passi da uto e balconi è un crimine e basta.
Volete le tradizioni? Mangiatevi il pane con la milza, che non fa male a nessuno.
D’accordo con la tradizione ma qui si sta esagerando…conosco bene la strada e non è per niente cosi grande da “ospitare” una vampa! Qui si è messo in pericolo la vita delle persone. Si possono fare in piazze aperte ma non ad un incrocio stradale! E poi in un certo senso capisco gli addetti ai lavori, perchè dovrebbero ripulire una strada sporcata da persone ineducate?Questa secondo me è la punizione più giusta, voi sporcate e voi vi tenete lo sporco, cosi si tolgono il vizio! Capisco che è una strada trafficata, ma cosi si permette a tutti di fare ciò che si vuole, “tanto poi puliscono”!
Ma qualcuno può spiegarmi gentilmente che è sta vampa!!!
mi sembra di capire che la notte di san giuseppe si fa un falò per strada con vecchi mobili?
Non riesco a capire perché non si possa mai avere misura nei commenti. E non mi piace l’ntroduzione dell’articolo, che vorrebbe lasciar intendere che l’incrocio è stato utilizzato come semplice discarica. Cosa non vera in questo caso. E aggiungo:
1) quella delle vampe, come giustamente detto in più post, è una tradizione antica, e come tale spero continui a sopravvivere. Assolutamente contrario a chi le taccia come elementi di inciviltà o da eliminare;
2) essendo però un’usanza potenzialmente pericolosa, vista la possibilità che si generino dei veri e propri incendi, in ogni quartiere andrebbero individuate delle aree apposite dove permettere le vampe e vigilare sulle stesse (la vigilanza già si fa, visto che la notte di San Giuseppe diverse squadre dei VVFF erano all’erta pronte a intervenire. Non è stato necessario). D’accordo anche che non si brucino materiali dannosi per la salute, anche se mi rendo conto che i controlli in questo caso sono quasi impossibili;
3) ci vuole coordinazione con l’AMIA, che la notte stessa deve ripulire le aree interessate.
@huge
quindi si deve redigere un PVSG “Piano Vampa di San Giuseppe”, nel quale individiare i luoghi in ogni quartiere dove allestire il tutto. Lo si deve trasmettere all’amia ed ai vigili del fuoco, poi lo si deve far conoscere alla popolazione locale (i ragazzini), con cartelli e mail, o facebook ed i vigili urbani dovrebbero fare rispettare il divieto nei luoghi non preposti, mentre l’ASL dovrebbe fare una cernita dei legni che non contengono sostanze cancerogene.
Per fare le cose in regola si dovrebbe creare una deroga all’articolo del codice penale (art. 423 credo), solo per il 19 marzo e solo per le aree individuate dal PVSG.
Ma che razza di tradizione sarebbe questa? Pur vivendo a Palermo è la prima volta che ne sento parlare! Sono francamente sconvolto all’idea che in piena città si possano accatastare oggetti e bruciarli ma è ancora più sorprendente che se ne possa andare fieri.. boh, c’è gente parecchio strana in giro.
@huge. Sul punto 1) Sì, ma non in mezzo alla strada. Nelle piazze magari.
@vendetta, sì, hai ragione, credo sarebbe più corretto arrestarli tutti e condannarli all’ergastolo. Simili atrocità sono inammissibili. Mio Dio, le Vampe di San Giuseppe, neanche nel Burundi, con tutto il rispetto.
Ah, aggiungerei che bisognerebbe prendere provvedimenti anche contro tutti coloro che seguono l’assurda tradizione dei falò di ferragosto.
si, li vedo i falò il giorno dopo , cumuli di cenere e bottiglie ovunque tra la gente che si prende il sole. Anche lì c’è da rivedere la situazione.
Io abito vicino via lincoln e so solo che il 19 sera non potevo aprire una sola finestra perchè mi stavo intossicando. Mia madre, domenica camminava in fila a passo d’uomo in auto vicino la kalsa, perchè i ragazzini camminavano in mezzo la strada per portare porte e legni vecchi verso il luogo che avevano scelto, giunta alla piazza ha visto che si stavano sciarriando col posteggiatore perchè volevano sgomberata la piazza dalle auto (unica nota positiva: i posteggiatori presi a parulazze da dei ragazzini).
Se ti pare normale, mi arrendo alla tradizione.
La vampa è una tradizione Palermitana, si festeggia San Giuseppe ed è un modo per festeggiare la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.
In effetti “vista” dall’esterno sembra una bella tradizione, però mi pare assurdo che si possa fare una cosa simile in qualunque posto!
magari si potrebbe fare che ogni quartiere abbia il suo posto predisposto e la gente porti le cose tutte in un unico punto….magari una quindicina di punti in tutta la città e delle persone addette al controllo dei materiali bruciati! (non vedo altra soluzione)
Sul discorso dei falò mi sembra assurdo condannarli perchè poi la gente sporca! (in tutto il Palermitano mancano cassonetti e sacchi per la spazzatura nelle spiagge. ciò non giustifica chi sporca, ma certamente le amministrazioni dovrebbero mettere dei cestini ogni 10 metri, che siano capienti, come avviene in tutto il resto d’Italia!)
ormai è diventata una festa per piromani..
Chi non conosce le origini secolari di questa tradizione religiosa, che come fa notare rablin ha origini pagane, eviti di commentare, ci fa più figura. Huge ti quoto in ogni parola.
@Vendetta
il fatto che tutto sia gestito male, non vuol dire che la tradizione sia da aliminare, basterebbe solo organizzazione e controllo. Il paragone di una tradizione secolare, con le cinghiate date ai bambini è assolutamente non calzante a fuori luogo.
Ragazzi, le tradizioni non sono intoccabili solo perchè esistono da tanto tempo. Sono dei comportamenti che si sono ripetuti per secoli, fino a diventare “tradizione”
Non vi piacciono le conghiate? prendiamo la mattanza o la “Semana Santa” o la corrida spagnola o altre 10 cose tipiche.
Dobbiamo dicriminare quelle innoque da quelle potenzialmente dannose e pericolose.
Ci sono 1000 tradizioni che fa piacere vedere a Palermo il festino (a parte la munnizza dei giorni dopo), i cibi riccorrenti delle feste, i mercati tipici (anche se alcuno stanno muorendo), le sagre, i pupi, ecc..
Se dobbiamo portarci dietro anche tutti i comportamenti scorretti del passato, questa città rimarrà tale e quale com’è ora solo che avremo in tasca iphone 10.
Non intervengo più.
Ognuna la pensa come vuole, nemmeno io intervengo più.
Anche a Valencia esiste una tradizione praticamente uguale alla vampa di S.Giuseppe,dove anche li si fanno dei falò in citta,con la differenza che li ètutto sottocontrollo e regolamentato ed in piu è una festa che dura 2 settimane che attira migliagli di turisti da tutta la spagna ed il suo culmine è il 19 marzo con le vampe (fallas)
http://it.wikipedia.org/wiki/Las_Fallas
Le vampe di S.Giuseppe sono una delle tradizioni piu belle che io ricordi.
Mi dispiace di non vederne una da circa due anni, ricordo che davanti una vampa, tutti si fermano a guardare come se tornassero bambini ed a tutti piace assistervi.
Una cosa c’è da dire, le tradizioni vano adeguate ai tempi vissuti, purtroppo adesso per strada ci sono molte piu automobili, molti piu cavi elettrici che passano qua e la, da questo punto di vista la città è diventata più “stretta”.
Basterebbe semplicemente come dice giustamente Huge avere un pò di coordinazione e controllo, per evitare delle spiacevoli conseguenze, e non ci vuole neanche molto.
Per una tradizione cosi sentita in città credo che sia uno sforzo accettabile da parte di tutti.
Mantenere e sostenere (sì, sostenere, perché evento in grado di attirare turismo) le vampe come tradizione popolare (e quindi parte integrante dell’anima e della storia di questa città), può andare tranquillamente di pari passo con il mantenimento della sicurezza. Se solo l’amministrazione si prendesse la briga di regolamentare opportunamente il tutto, come avviene in centinaia di altri posti al mondo.
Che dire della festa di San Firmino a Pamplona, giusto per fare il primo esempio che mi viene in mente di tradizione popolare non certo famosa per sicurezza? Secondo il criterio di molti qui, gli spagnoli avrebbero dovuto abolirla e vietarla da decenni. Non credo ci pensino proprio, e se non per amore della tradizione, per il volume di affari che certamente genera.
Qualsiasi tradizione popolare, se ben gestita, può essere sfruttata a vantaggio dell’immagine della città, mantenendone al contempo viva la storia.
Visto il tipo d’articolo, mi piacerebbe conoscere il parere di MobPA al riguardo.
no ragazzi! state commentando una cosa che non avete capito! d’altronde l’articolo non si lascia bene interpretare, io quella strada la conosco molto bene, quello che non viene spiegato nell’articolo (ma piuttosto lasciato alla personale considerazione di chi commenta) è che nei giorni dopo la tradizionale “vampa”, (e credo tutt’ora) sebbene la strada non sia così grande da porterla ospitare, nessuno ha fatto nulla per togliere i legni carbonizzati, anzi, da come si vede dalle foto sta diventando UNA VERA E PROPRIA DISCARICA di mobili da vecchi, è qui la “tradizione” viene usata come scusante dell’inciviltà…e questo non è tollerabile
@salvu85, ovviamente totale condanna per tutti gli animali che hanno ben pensato d’aver trovato una nuova discarica a portata di mano. Comportamente che nulla ha a che fare col discorso tradizione e che dimostra solo quanti incivili abitano questa città. E allo stesso tempo dimostra come quest’amministrazione non sia in grado di gestire il proprio territorio neanche nelle situazioni più elementari.
I resti della vampa sarebbero dovuti sparire la notte stessa.
Meno male che non è più in uso l’usanza della vigilia di capodanno di gettare dalla finestra servizi di piatti e biccheri vecchi. . .
ah ah ah
che spettacolo da zulù
ah ah ah
I soliti commenti ignoranti. Non è affatto uno spettacolo da zulù. E’ una tradizione e va rispettata e tramandata. Per non fare la fine di tutti quei popoli che di tradizioni non ne hanno più e festeggiano la notte di Halloween da McDonald’s. Semmai bisogna dire che l’amministrazione di una città che da centinaia d’anni perpetua questa tradizione dovrebbe essere pronta a predisporre spazi adatti o quantomeno un furgone dei vigili del fuoco disponibile ed una troupe di netturbini (che noi strapaghiamo con la tarsu) pronta a rimettere in sesto la strada.
Tutti hanno ragione e tutti torto, perché ciascuno è portatore di una visione parziale.
Matteo o. e Bowman: la festa di San Giuseppe nasce come festa pagana di cui il cristianesimo, come in tutte le altre occasioni, si è appropriata: si bruciavano le sterpaglie e le cose vecchie perchè stava arrivando la primavera e con essa la rinascita della Madre Terra, il fuoco, si sa, deposita sostanze nutrienti che fecondano il terreno e lo liberano dalle erbacce che sono cresciute nell’inverno (è la stessa cosa che si fa dopo la raccolta del grano, quando si bruciano le restucce).
E’, ovviamente, una festa di campagna, ma Palermo è una città.
Mi sembra ovvio che in strada non si debbano fare, tradizione o meno. Piuttosto si individuino zone aperte dove fare il gran falò (come si fa in occasione della befana in piazza castelnuovo) il tutto circondato dai vigili del fuoco in modo da fare ciò in tutta sicurezza, come un lungomare, la piazza citata o il sagrato di una chiesa dopo aver fatto magari una messa per i fedeli! Per fare questo occorrerebbe la partecipazione della curia che si organizzasse con il Comune e che condannasse gli illeciti, cioè l’accensione di fiamme pericolose, perchè, come ha giustamente detto vendetta, è un reato proprio art.423c.p..
Se la munnizza (perchè non sono esattamente ramoscelli d’ulivo quelli carbonizzati, ma piuttosto rifiuti, come mobili vecchi, quindi trattati, o qualsiasi altra cosa di scarto) è rimasta ancora lì credo di aver individiuato ben due ragioni:
1) In questi giorni assistiamo allo sciopero dei lavoratori dell’AMIA
2) Si tratta di roba bruciata come tale non più semplice munnizza, ma rifiuto speciale. Un po’ come quando i deficienti bruciano i sacchetti dell’immondizia pensando di risolvere il problema e che così l’AMIA si premuri di portare via l’ingombro (ma si può più credere nella loro buona fede, ammesso che lo si sia mai fatto?): bisogna affittare la pala meccanica, il camion che la trasporti in loco e un camion che scarichi il materiale nella sua destinazione finale.
In ultimo, i residenti stanno ovviamente approfittando del ritardo fisiologico, in aggiunta a quello patologico, per trasformare un ulteriore angolo della LORO CITTA’ in discarica, contenti loro… Io proprio non li capsico…
c’é modo e modo di mantenere le tradizioni! Io abito vicino alla zona fotografata e vi assicuro che vedere porte e vecchi mobili bruciati ed ancora oggi in mezzo la strada, non è un bel colpo di vista. Una vampa è una tradizione, questo è solo un falò di munnizza.
Spero che le tradizioni palermitane non prevedano roghi di macchine o case.